Rinascimento tra Piemonte e Lombardia
La cittadina è chiusa dalle montagne, e già ad agosto era molto fresca! Ci hanno raccontato che i mesi di turismo più intenso per chi si diverte col rafting sono giugno e luglio, perché ad agosto succede che in quota inizi a nevicare. In ogni modo la città è molto ordinata e ci sono degli scorci graziosi sul fiume, delle botteghe artigiane e vari negozietti e ristorantini. Il Sacro Monte è in posizione elevata e si può raggiungere in auto, in funivia o a piedi (circa 30 minuti ) e rappresenta un’esperienza bellissima: abbiamo seguito il tracciato delle 45 cappelle con la vita di Cristo realizzate con statue in terracotta, e altri materiali. Il percorso si svolge nel bosco e era nato in sostituzione ai pellegrinaggi in Terra Santa, troppo pericolosi nel Cinque e Seicento. Per una visita completa bisogna calcolare almeno due ore. A Varallo, proprio di fronte alla funivia, da non perdere è la chiesa di Santa Maria delle Grazie,per i bellissimi affreschi, e anche brevemente al Museo che conserva due versioni del Davide a Golia di Tanzio da Varallo, attivo anche al Sacro Monte , e dove una simpaticissima custode ci ha fatto da guida. A Varallo abbiamo alloggiato a Valmaggia a n vero Bed and brekfast “Bangher”, nel senso che eravamo veramente a casa di una simpatica famiglia e Tiziana ci ha raccontato un po’ delle tradizioni locali, come la particolarità delle case in stile Walser. Il giorno dopo abbiamo imboccato la tortuosa “cremosina “ per raggiungere il Lago d’Orta. A Orta San Giulio si è accolti dalla fantasiosa Villa Crespi, una costruzione sontuosa di gusto orientaleggiante, ora blasonato ristorante, ma oltre la nostra portata per cui siamo scesi a piedi nel paese e dopo un lauto pasto all’Antico Agnello siamo partiti in battello verso l’Isola di San Giulio (€ 3,50 ) dove abbiamo visitato la chiesa e fatto una passeggiata tra cartelli che inneggiavano al silenzio, abbastanza inutilmente per la verità. Al ritorno sulla terra ferma ci siamo diretti al Sacro Monte di Orta, dedicato a San Francesco e meno impressionante di quello visto a Varallo. Il nostro ultimo giorno abbiamo salutato Varallo e ci siamo diretti in Lombardia, a Castelseprio, dove abbiamo visitato la chiesa di santa Maria Foris Portas con i suoi antichissimi affreschi, tra i più antichi e discussi dell’arte italiana, e ora inseriti in un percorso archeologico. Nelle vicinanze c’è anche il Monastero di Torba, bene del Fai, che faceva parte dello stesso insediamento, ma che si deve vedere separatamente per via del biglietto d’ingresso e dell’inagibilità del sentiero. Da li a poco si arriva a Castiglione Olona, chiamata da D’Annunzio la Toscana di Lombardia, grazie agli artisti e mecenati che vi hanno operato nel Quattrocento: il Cardinal Branda Castiglione, Masolino e Vecchietta. Anche in questo caso alla Collegiata dei volontari molto appassionati e competenti ci hanno fatto una visita molto accurata e piacevole. E dopo la visita al palazzo del Cardinale è arrivata l’ora di tornare a casa, ma davvero invitiamo tutti quelli che cercano un fine settimana o qualche giorno di considerare queste mete meno conosciute ma che sanno rivelare tanti piccoli tesori!