Rhône Alpes… per caso!

Una scoperta... al di là delle Alpi
Scritto da: corfiati.marco
rhône alpes... per caso!
Partenza il: 29/10/2011
Ritorno il: 02/11/2011
Viaggiatori: 7
Spesa: 500 €
Ascolta i podcast
 
Il bianco benvenuto del Col du Lautaret rimarrà l’immagine simbolo dell’inizio di questo viaggio all’interno della regione delle Rhône-Alpes, così vicina all’Italia eppure a noi così sconosciuta.

La strada scorre veloce e presto. Abbandonato l’imponente spettacolo delle montagne innevate, ci addentriamo nel più caldo paesaggio autunnale del Parco Nazionale des Ecrines, dove i morbidi profili delle colline sono coperti di un manto cangiante delle sfumature del rosso… uno spettacolo che sorprende ancor più se ci si sofferma a notare in lontananza l’immacolato volto delle montagne valicate.

“Alla fine di ogni via, una montagna”, non esiste miglior modo per descrivere Grenoble se non quello di usare le parole del suo illustre cittadino: Stendhal. Una città che permette di farsi scoprire con una piacevole passeggiata pomeridiana. Ed è così che dopo una veloce crêpe ci addentriamo nella città vecchia, dedalo di stradine che si aprono su ampie piazze: places Notre Dame su cui si erge l’omonima cattedrale (dall’insolito e multiforme aspetto esterno), place Saint André dove il cavaliere Bayard tiene stretta in pugno la sua spada circondato dalle facciate gotiche e rinascimentali e marcato da vicino dai tavolini dello storico Café de la Table Rotonde (il secondo più antico di Francia).

Da quest’ultima piazza, costeggiando le Jardin de Ville, si giunge sulle rive dell’ Isère sovrastato proprio in questo punto dalla moderna teleferica, che conduce al forte della Bastille, che con le sue tipiche cabine si è imposta come nuovo simbolo della città (4.80 euro a tratta, 6.80 euro a/r).

I 260 metri di dislivello tra il fiume e il forte sono percorribili attraverso un sentiero sinuoso che si arrampica tra gli alberi, meta di runners domenicali. Dall’alto è possibile godere di una vista che spazia sull’intera città, dove si distingue con facilità la città vecchia adagiata sul fiume, il chilometrico Corso Jean Jaurès (il viale più lungo di Francia) e lo spettacolare fondale in cui sono identificabili il Monte Bianco, la catena di Belledonne e il massiccio di Vercors. Dal forte la discesa si dipana tra casematte, muri fortificati e scalinate in gallerie buie che rendono la discesa un’esperienza avventurosa!

Il secondo giorno viene inaugurato con un Croissant de Savoie comprato alle Halles Ste Claire e mangiato in una “promenade” verso la parte novecentesca della città: l’alberata place Victor Hugo e i vicini palazzi “degli elefanti”, l’immensa e scenografica Place de Verdun.

Muniti di cartine, navigatori e guide di viaggio ci dirigiamo alla scoperta di questa regione. Prima tappa St Antoine l’Abbaye, villaggio che ha conservato tutta l’atmosfera medioevale e su cui troneggia l’immensa abbazia gotica edificata per commemorare le spoglie del santo e che continua ancora oggi a ispirare un mistico rispetto. Luogo perfetto per una mattinata piacevole e rilassante, potendo sostare nei localini ai piedi dell’abbazia dove gustare le prelibatezze della zona (formaggi, ravioli e noci), e visitando l’insolito giardino medioevale e l’annesso museo dei profumi medievali (mirra, incenso e odori di cui i nostri sensi han perso memoria!). Ripresa la strada costellata di privati che vendono noci e altri prodotti del territorio, ci dirigiamo verso le Grottes de Choranche, spettacolo geologico, incastonato nell’affascinante scenario del massiccio di Vercors… impossibile trattenersi dal fare foto!

Ultimo gioiello che ci regala la giornata è il borgo di Pont en Royans, arroccato nella canyon dell’Isere-Drome, con le sue case a picco sul fiume, il suo ponte vertiginoso e… lo spettacolo di luci sulle rive del fiume. Rimarrete stregati dalla magia di questo luogo, che con la sua naturale bellezza resterà un ricordo indelebile nella memoria del viaggio!

Il giorno successivo è completamente dedicato alla scoperta della prima capitale del regno sabaudo: Chambery.

Un consiglio: appena arrivati dirigetevi all’ufficio del turismo (questo è un consiglio utile in qualsiasi posto in Francia perché ci sono in ogni città e vi sanno dare ogni informazione…inoltre sono sempre segnalatissimi), sito a Place du Palais de Justice (di fianco a un parcheggio centralissimo che al giorno costa circa 8 euro).

Le ordinate, pulite e “piemontesi” stradine della Ville Ancienne vi cattureranno e vi condurranno tra localini d’epoca e giostre d’altri tempi verso il castello dei duchi di Savoia, su cui lo stendardo sabaudo continua a garrire. Poco distante, in una piazza che si rivela al viaggiatore dopo stradine strette e affollate, si erge la cattedrale di St François de Sales che vi stupirà per le sue vetrate, ma soprattutto per quel “merletto di pietra” che sono gli affreschi della navata, esempio di trompe l’ᵫil, di cui la cattedrale ha la più grande superficie dipinta d’Europa (6000m2). Rimarrete stupiti di trovare anche qui la Sindone, in realtà copia di quella conservata a Torino, in ricordo del fatto che fu Chambery ad ospitare la Sindone prima della città piemontese.

Abbandonata la parte medievale della città si entra nell’ottocentesca Chambery, fotocopia di Torino, su cui domina la fontana degli elefanti, edificata per rendere omaggio alle campagne indiane del generale di Boigne, illustre cittadino della città. Questo simbolo della città ha però il difetto di trovarsi al centro di un incrocio che ne riduce notevolmente la bellezza!

Un ultimo saluto alla città con una cioccolata calda al Cafè de l’horloge, che offre dalle sue vetrine una splendida visuale sulla Place saint-Léger…

Ed è così che tra residenze storiche, labirintici passaggi tra cortili e viuzze, portici alla torinese e moderne istallazioni resterete incantati da questo gioiello alpino!

La serata a Grenoble, nostra base per questo tour, ci ha riservati una inaspettata e autentica fonduta savoiarda nel rustico e casereccio “La ferme a dede” in rue Barnave (se riuscite a prenotare e non vi spaventa il forte odore di formaggio è sicuramente da provare “La fondue” in rue Brocherie).

Impossibile però non dedicare una giornata al cuore delle Rhône Alpes, la città del leone ruggente: Lyon.

Adagiata a cavallo di due fiumi, che supera e ingloba con una serie di spettacolari ponti su cui garriscono le bandiere tricolori e quelle con il leone rampante, la città rapisce e stupisce con i suoi multiformi e splendidi volti.

In alto alla collina che domina la città si nota quello che sembra essere un castello fiabesco, ma che in realtà è un immensa basilica (Basilique de Fourvière), affiancata da una torre metallica che ci ricorda in lontananza la Tour Eiffel. Il decidere di raggiungere l’altura, senza avere con noi una cartina della città, ci permette di scoprire il quartiere mediovale-rinascimentale della Vieux Lyon, i suoi vicoli affollati di venditori di crepes, i suoi magnifici e colorati palazzi, i suoi antichi cortili (rue St Jean 28),i suoi traboules (passaggi nascosti tra gli isolati – Rue St Jean 54) e le sue stradine in cui si affacciano ad ogni angolo maschere e gadget di Guignol, maschera lionese, a cui è stato dedicato anche un museo (rue St Jean) e dove potrete anche stupirvi nell’insolito musée de miniature et décors de cinèma, in cui non è raro imbattersi nell’ eclettico creatore e proprietario di questo bizzarro luogo!

Ed è proprio da queste stradine affollate e affondate tra i palazzi che si giunge alla luminosa ariosa Place Saint Jean dove, ai piedi della collina di Fourvière e sulle rive della Saone, si erge maestosa e elegante la Cattedrale Primaziale Saint-Jean-Baptiste e Saint-Étienne. L’imponente edificio romanico-gotico domina la Vieux Lyon e conserva al suo interno, tra le imponenti navate illuminate dai giochi di luce delle vetrate, un orologio astronomico del XIV secolo con automi che rappresentano la scena dell’Annunciazione.

Dalla piazza su cui domina la spettacolare facciata e al cui centro si erge la suggestiva fontana dedicata al battesimo di Cristo, lungo la ripida Montée du Chemin Neuf, si giunge in cima alla collina Fourvière, punto panoramico da cui osservare la meravigliosa città sottostante e il suo splendido quartiere storico, classificato dall’Unesco nel 1998 patrimonio mondiale dell’umanità (si tratta della più grande superficie al mondo ad avere questo privilegio). Sulla collina è possibile ammirare le rovine dell’antica città romana fondata da Giulio Cesare, testimonianza della grandezza di quella che fu la capitale della Gallia Lugdunense (qui si trova anche il museo della civiltà gallo-romana). Pochi passi ancora e tutta la fatica della salita (evitabile usando la funicolare Saint-Jean – Fourvière) viene ripagata dall’impareggiabile vista della Basilique de Notre Dame de Fourvière, gioiello bizantico-romanico tanto ricco che l’occhio non riesce a coglierne la totalità. Qui si venera la Vergine nera perpetuando l’antico culto della dea Cibele, venerata sotto forma di una pietra nera prima dell’occupazione romana, ricordandoci che Lione è una delle capitali della magia bianca (insieme a Torino e Praga simboleggia uno dei vertice del triangolo magico) e ammantando la capitale di una suggestiva e impenetrabile aura esoterica. Questa basilica incanta all’esterno come all’interno, con la sua ricchezza pomposa e abbagliante e il suo sfarzo dorato e superlativo, e incuriosisce il fatto di trovare libretti delle preghiere sui banchi in francese e… cinese–simbolo dell’imminente globalizzazione! Coperta da questa immensa basilica, al di sotto di essa si trova un’altra chiesa più spoglia ma più mistica, dove venivano benedetti i pellegrini in partenza per Santiago de Compostela.

Niente di meglio per tornare in città che una tonificante discesa su Montée des Chazeaux, ripida scalinata che attraverso un claustrofobica e impervia gradinata vi farà rituffare nel cuore della Vieux Lione.

Purtroppo il nostro viaggio volge al termine, ma prima di abbandonare Lione decidiamo di scoprire la città dall’altra parte dei fiumi… e così ammiriamo lo spettacolare pont Bonaparte che con un sol balzo supera la Saone regalandoci uno scorcio della città fluviale e dei suoi traghetti, l’immensa Place Bellecour (la piazza pedonale più grande d’Europa) dove il Re Sole continua a ergersi altezzoso sul suo cavallo tra passanti indifferenti e turisti armati di macchina fotografica, l’hotel Dieu (il primo ospedale della città che si estende per 400 metri sulle rive del Rodano), le spettacolari acrobazie degli skaters e dei pattinatori sul Pont de la Guillotiére e infine i lunghissimi viali alberati che costeggiano le rive del Rodano e costituiscono un isola di silenzio, pace e tranquillità in questa che comunque è la terza città più grande di Francia.

Le veloci nuvole plumbee ci convincono ad abbandonare la fantastica città, ma ancora suggestionati dal motto cittadino “Avant, Avant, Lion le melhor” ci ripromettiamo di tornare al più presto a Lione, città che ci ha affascinato e sorpreso e che ha ancora tanto da offrire agli occhi del turista che la vuol scoprire.

Una fantastica falce di luna che si specchia nel lago del Moncenisio, con le montagne a fare da sfondo, è l’immagine che conclude la nostra veloce e suggestiva panoramica nelle Rhône Alpes, un viaggio che vi farà scoprire una terra spettacolare!

Guarda la gallery
rodano-alpi-qkejx

magia e mistero a Chambery

rodano-alpi-fj1t2

la cattedrale di Lione

rodano-alpi-6u4gx

Grenoble

rodano-alpi-babk7

le luci di Pont en Royans



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche

    Video Itinerari