Reykjavik:la capitale più a nord del mondo.

L'esaltazione della natura: piccoli e modesti consigli.
Scritto da: Enrico 9
reykjavik:la capitale più a nord del mondo.
Partenza il: 04/07/2011
Ritorno il: 11/07/2011
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Ascolta i podcast
 
Certo l’Islanda sarebbe forse meglio girarla tutta, magari con auto presa a noleggio inerpicandosi per luoghi incredibili come indicato da molti “turisti per caso”; noi abbiamo preferito una vacanza più tranquilla: 6 giorni a Reykjavik da cui siamo partiti per le escursioni del “Circolo d’oro”, la “Laguna blù” ed un giro in barca per l’avvistamento delle balene, oltre ad una visita guidata alla capitale. La capitale appunto, ospita probabilmente oltre la metà degli abitanti dell’intera nazione; fu scoperta nell’874 dal vichingo Arnarson, che la chiamò così poiché significa “Baia del fumo” ed ha come cornice il monte Esja; l’acqua calda geotermica abbonda nel sottosuolo e viene ampiamente sfruttata , quasi non si conosce l’inquinamento, la criminalità è quasi assente così come la polizia, si incontra di tanto in tanto qualcuno che ha alzato un pò il gomito. Paese di grandi scenari naturali, ha in Reykjavik una capitale rilassante ma con discreta vita notturna. Siamo partiti da Bologna alle 0,40 del 5 Luglio con “Island tours” (rif.Annamaria), operatore specializzato per questa terra della quale offre vari itinerari, compreso nel prezzo non oneroso (ma dipende anche dall’hotel scelto), hotel 3 stelle con colazione (al Fron Helga parla italiano), 4 escursioni, ed un paio di cene; vettore low cost da Bologna è Iceland express. Purtroppo arriviamo con ritardo (alle 5 che per noi sono le 7 del mattino) all’aeroporto di Kefavlik ( a mio parere connessione internet a pagamento). Anche se siamo in estate, occorre mettere in valigia un pile ed una giacca antivento, portare scarpe robuste e comode. All’uscita dell’aeroporto attende il bus (costerebbe 16 euro), che in 40 minuti porta al terminal in città, quindi tre sole ore di letto, e dopo colazione cambiamo valuta: 1 euro = 162 Corone, poi passeggiata fino al porto e prendiamo confidenza con Reykjavik, che approfondiamo nel primo pomeriggio quando andiamo alla prima escursione che non è altro che il giro della città e dintorni. Ci colpiscono le tante case, credo costruite in legno, che ora sono rivestite in lamiera ondulata colorata, quindi visitiamo la cattedrale Hallgrimskirkja che domina la città, maestosa da ogni angolazione, ma deludente all’interno, mentre 3 giorni dopo quando saliremo sul campanile, godremo di una bella vista sulla capitale: costo per salire 3 euro a testa; poi visita sulle colline al Perlen, comprensivo di 5 serbatoi dove sono convogliate le acque calde delle sorgenti termali; poichè posto su una collina, dal suo ristorante e dalla balconata, si gode di una bella vista a 360 gradi sulla città. Rientrando a Reykjavik, vediamo il delizioso laghetto posto in centro ed “abitato” da anatre e gabbiani, che offre un bel colpo d’occhio. Nei pressi, vista la bella giornata di sole, molta gente è seduta sui prati. L’indomani, ancora una volta ci alziamo presto, alle 8,30 infatti ci raccoglie il pullman che ci porterà all’escursione classica ” Il triangolo d’oro”. Prima fermata tecnica dopo 40 minuti, per una colazione o per i servizi. Il paesaggio cambia, vediamo vulcani e ghiacciai, pochissimi alberi, quasi nessuna abitazione, cavalli e pecore in libertà: un continente a parte, la gente non ama vivere in campagna. Raggiungiamo Skalholt, antica sede vescovile sperduta tra le colline, ove si trova una chiesetta bianca all’interno della quale una ragazza suona prepotentemente un organo. Giungiamo poi alle cascate di Gullfoss, davvero belle per l’ubicazione, alte pareti rocciose, l’acqua si tuffa in un canyon: in lontananza un grande ghiacciaio; adiacente al parcheggio vari servizi. Poi ci fermiamo nell’area dei geysir, anche questa davvero interessante, un’ infinità di buche da dove sgorga acqua bollente, il geysir maggiore esplode ogni 10 minuti, raggiungendo un’altezza di 20 metri, molto scenografico, tutt’intorno odore di zolfo, cespugli di lupini viola e terra rossa. L’acqua bollente del sottosuolo viene convogliata verso le città. Qui si può pranzare a buffet con una quidicina di euro. Poi ultimo stop al parco di Thingvellir; bello il tragitto che costeggia il lago, fino a giungere ove vi era il primo vecchio parlamento all’aperto islandese: il panorama è molto attraente, dall’alto si vedono acqua, prati verdi e rocce, nell’ultimo tragitto, meno di un chilometro da fare a piedi si costeggiano “scogliere” per arrivare al punto ove avviene la spaccatura fra i continenti; ci spiegano che quella striscia dell’Islanda rimanendo nella spaccatura si abbassa. Non siamo certo delusi da questa escursione che costerebbe 55 euro con “Reykjavik excursion” e che raccomandiamo. Da rimarcare che le preoccupanti previsioni internet di un paio di siti che non nomino hanno sbagliato ancora, la mattina è stato nuvoloso, pomeriggio addirittura col sole e 20 gradi, speriamo sia così tutta la settimana! Ed il bel sole continua anche l’indomani, giretto relax per la città e puntuali arriviamo all’imbarco per la gita in mare con la società Elding. Partiamo all’una, ed i gentili addetti ci consigliano di mettere le tute imbottite (servono anche da salvagente) che ci ripareranno dal freddo, infatti quando la nave “cammina”, a prua si percepisce in prima mattinata una temperatura di poco superiore allo zero, poi spunterà il sole; comunque muoversi dal porto con la nebbia ed avere davanti solo mare è una sensazione unica, sapendo che si và ad incontrare, forse, balene e delfini. Rallentamento all’isola dei “puffin” piccoli uccelli dal becco rosso somiglianti a pinguini, che sono uno dei simboli dell’Islanda: in lontananza uno squalo (veniamo informati costantemente da una microfonista sulla presenza di fauna marina ed in volo).Dopo un’ora di viaggio avvistiamo le Minke Whale, piccole balene, una delle quali ci passa a 3 metri, nei pressi anche alcuni delfini, anche se risulta difficile fotografarli per la rapidità con la quale si immergono. E’ comunque emozionante attendersi da un momento all’altro l’uscita di uno di questi animali. E’ un’escursione che credo costi 50 euro, ma li vale davvero tutti. Sulla motonave è possibile servirsi al bar. Molto bello anche il rientro in porto 3 ore dopo sotto un sole cocente. Viene confermata l’ospitalità e la gentilezza degli islandesi: inoltre qui tutti parlano un facile inglese. Prima di lasciare l’imbarcazione, ci rilasciano un foglietto con la foto di una balena, e su scritto”Meet me, don’t eat me!”: “Incontrami, non mangiarmi”, e ci dicono che quasi solo i turisti mangiano balena, ma commercialmente gli acquirenti sono i giapponesi. Avevamo intenzione di mangiarci uno spiedino di balena, ma abbiamo cambiato idea (anche se ce l’hanno fatta assaggiare), ma alla baracca sul porto “Sea Baron”, abbiamo preso un’ottima zuppa di aragosta con dentro pezzetti del crostaceo , pane, spiedino di merluzzo ed una cola, prezzo 20 euro: il cibo è davvero ottimo, fresco e semplice, il locale caratteristico, il servizio lascia molto a desiderare, bicchieri e posate di plastica, piatto in cartone, tavolaccio quasi pulito. La cucina islandese si basa molto sul pesce sempre fresco cucinato in tutti i modi e su carne di agnello, sconsigliamo la balena ed il puffin. Ritornando in hotel facciamo qualche acquisto: nei supermercati alimentari i prodotti costano il 30% più che a Bologna, ma molti prodotti vengono importati, soprattutto verdura e frutta. Ci sembra incredibile godere del tramonto a mezzanotte e comunque non diventa mai veramente buio. Ultima escursione alla Laguna Blù, quaranta minuti di strada verso Grundavik ed arrivo in un paesaggio lavico. L’escursione costerebbe 49 euro, tutto compreso, per noi ovviamente è già compresa nel pacchetto. Molta gente viene anche da lontano e ritorna direttamente in aeroporto per raggiungere casa. Fà una certa impressione immergersi nell’acqua calda oltre i 40 gradi quando all’esterno ve ne sono 16. La piscina è enorme, appunto incastonata nella lava, l’acqua di uno strano colore blù, la gente immersa sembra muoversi in un paesaggio lunare, e ci si può spalmare sul viso una crema che ci spiegano essere silicio. Ci dicono che i benefici di questi bagni sono infiniti. Ovviamente all’entrata anche bar-ristorante e grande negozio che vende i prodotti della laguna, attrezzati e moderni spogliatoi completano il tutto. Cena offerta dalla Island tours al Ristorante Reykjavik, piuttosto elegante che offre buffet di pesce freddo e caldo, credo il costo si aggiri sui 30 euro; nei ristoranti ci hanno sempre lasciato sul tavolo una caraffa della loro ottima acqua, poi si possono ordinare altre bevande. Nel fine settimana continua il bel tempo, qui stanno in t-shirt a 17 gradi, noi col pile, ma al sole sembra di essere in Italia. Passiamo al punto di informazione turistica sito in una piazzetta nei pressi del porto (via Adalstraeti), aperto ogni giorno, con conseguente rimborso tasse per gli acquisti, (ma si può avere anche in aeroporto) effettuati oltre le 5.000 corone (circa 30 euro), avevamo infatti acquistato oggetti vari, una felpa ed una giacca tipica islandese fatta a mano in lana di pecora, souvenir utile che molti comprano e usatissime in loco: negozio consigliato per qualità, scelta e risparmio è “Handknitting association” Skolavordustigur 19, strada tra la cattedrale e Laugavegur, prezzi da 90 euro, ma vendono anche cuffie, calze, guanti, sciarpe e plaid fabbricati con lo stesso materiale caldo che qui ha la funzione di un buon pile, ma sono in parte ricamati a mano; altri oggetti caratteristici sono quelli in materiale lavico. Visitate anche il negozio in centro della croce rossa, hanno anche cose semi nuove, magari fate l’affare! Poi siamo entrati nel mercato delle pulci che si tiene nei pressi del porto ogni week-end, ma non è gran chè, ci hanno offerto un assaggio di squalo fermentato, sapore orribile, quindi abbiamo preferito una passeggiata intorno al laghetto tra cigni e gabbiani, scattando belle foto e scaldandoci al sole islandese. Poiché può essere utile, vi informo che sparse in città vi sono delle colonne verdi che hanno la funzione di wc, si preme un bottone, la porta si apre, e all’uscita si disinfetta automaticamente: pratico, ma non c’è l’acqua per lavarsi le mani! Attenzione, in questi 2 giorni le banche sono chiuse e non è possibile cambiare, eccetto negli alberghi: per la verità in alcuni negozi accettano l’euro e si fa costante uso della carta di credito. Pomeriggio ottimo fish and chips al “Kebabhusid”, locale informale, ma il pesce era veramente fresco, l’impanatura perfetta e le patate a regola d’arte, il tutto a 13 euro con bibita: il locale rimane in fondo ad Austurstraeti, zona centrale. Il Sabato il centro si anima ancora di più, e la gente locale si improvvisa venditrice con banchetti lungo la strada di varie cose, mentre altri suonano agli angoli delle strade, quindi abbiamo assistito ad un piccolo concerto di ragazzi di varie nazionalità. L’ultimo giorno lo passiamo visitando angoli non ancora visti, come la scheletrica nave vichinga, bella da fotografare al tramonto, ed un enorme veliero, fermo in porto, la cui visita è stata concessa gratuitamente al pubblico per 4 ore. Reykjavik non è solo la città della famosa sfida a scacchi tra Fischer e Spassky o dove, in una villa bianca, si incontrarono Regan e Gorbaciov per accordarsi sul disarmo nucleare, ma una città ben locata che offre scorci da cartolina, e luogo di partenza per visitare l’intera nazione. Credo sia una meta da consigliare a tutti, ma soprattutto ai giovani. Una vacanza in Islanda lascia il segno. Noi non credevamo all’entusiasmo di chi ci è stato, ma ci siamo ricreduti pur avendo visto solo una piccola parte di questa terra davvero unica, quindi ribadiamo quanto scritto all’inizio circa l’auto a noleggio, o un viaggio di gruppo, 10 giorni credo siano sufficienti per vedere buona parte dell’Islanda. Un ringraziamento particolare và ai vulcani islandesi, che trattenendosi per un poco ci hanno permesso questo viaggio.

Link utili: www.islandtours.it www.icetourist.it www.visiticeland.com www.visitreykjavik.is www.restaurants.is www.icelandgourmetguide.com www.northiceland.is Per chi desidera vedere foto di questo viaggio (tra qualche giorno), o di tanti altri viaggi in generale: http://poneloya25@weebly.com

Ciò che si vede sul posto è molto più emozionante di ciò che si vede in foto o ci viene raccontato. Certo Enrico, sarebbe piaciuto anche a te, per via del mare, le baie, e la tranquillità che questa esaltante natura infonde alle persone forti.



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche