Resoconto vacanze nel nord della Sardegna

Quest’anno abbiamo deciso di tornare in un’isola…. E stavolta e’ toccato alla Sardegna, grazie all’invito del nostro amico Stefano abbiamo soggiornato nella sua casa a Badesi, ridente paese di 1873 anime (si li ho contati tutti uno ad uno !!!) nel nord della Sardegna vicino a Castelsardo e a Sassari. La formazione era la seguente, io,...
Scritto da: Dingo
resoconto vacanze nel nord della sardegna
Partenza il: 28/07/2007
Ritorno il: 14/08/2007
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 1000 €
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Quest’anno abbiamo deciso di tornare in un’isola… E stavolta e’ toccato alla Sardegna, grazie all’invito del nostro amico Stefano abbiamo soggiornato nella sua casa a Badesi, ridente paese di 1873 anime (si li ho contati tutti uno ad uno !!!) nel nord della Sardegna vicino a Castelsardo e a Sassari. La formazione era la seguente, io, Andrea, Simone, Stefano e Marco che ci avrebbe raggiunto postumo il primo Agosto, siamo partiti con la macchina, destinazione Piombino, alle ore 14.32, io, Andrea e Stefano in macchina e Simone in moto perche’ poi a fine vacanza sarebbe andato a trovare la sua ragazza che soggiornava ad Orosei. E dato che il buongiorno si vede dal mattino subito un inconveniente. Alle ore 15 al ventitreesimo km della FiPiLi ci lascia la moto di Simone che si ferma e non ne vuole proprio sapere di ripartire. Il bello e’ che Simone l’aveva fatta revisionare proprio il giorno prima dal suo (ormai ex) meccanico di fiducia che e’ proprio un meccanico specializzato per le moto, tal Brozzolo, di sicuro d’ora in poi lo chiameranno Gruzzolo perche’ per l’ottima revisione gli ha preso 140 euro, proprio una revisione utile… Complimenti al meccanico !!!! Quindi abbandoniamo tristemente la moto di Simone in superstrada e pigiati come sardine proseguiamo verso il nostro traghetto che ci aspettava a Piombino. Arrivati a destinazione ci imbarchiamo e partiamo in ritardo alle 19.31, arriviamo a Golfo Aranci alle 23.34, al che con la macchina proseguiamo verso Badesi dove arriviamo verso le 01.32.. Dopo un lungo viaggio per strade completamente buie e malmesse… Al che ci chiedevamo se eravamo in sardegna o nella Parigi Dakar… Arrivati a casa ci sistemiamo..E dopo un paio di panini e una boccia di vino andiamo a dormire. Ci risvegliamo la mattina seguente decidiamo di andare a fare un po’ di spesa e poi data l’ora decidiamo di andare nella spiaggia di Poltu Biancu vicino a casa… Spiaggia lunghissima, carina ma a causa del vento con dei cavalloni enormi grazie ai quali abbiamo passato un pomeriggio davvero divertente… Torniamo a casa e ci prepariamo alla nostra prima cena sarda! Stefano ci avrebbe preparato i culurgiones con burro e salvia; premessa…Pare che la salvia almeno a Badesi (poi non so nel resto della Sardegna) non sia usata se non come ornamento, infatti non trovandola da nessuna parte, eravamo soliti andare a rubarla nel giardino della farmacia di Badesi…Quindi ogni qual volta volevamo un po’ di salvia…Passavamo dalla farmacia e ci rifornivamo nel giardino della stessa dove c’erano decine di vasi con una bellissima e profumata salvia in bella mostra. Mangiati i nostri culurgiones (una specie di tortelli di patate con il formaggio davvero ottimi) ci avviamo al giorno dopo dato che le nostre serate per lo piu’, a causa della stanchezza e della lontananza di Badesi da tutto cio’ che fosse vita, passavano fra schitarrate notturne, bicchieri di rum e mirto, e chiacchierate…Fino a notte fonda.

La mattina seguente ci svegliamo e iniziamo la nostra prima colazione a base di latte, cereali, biscotti, savoiardi, pane, nutella miele… Insomma tutto cio’ che potesse farci arrivare in forma fino alla sera!! Decidiamo anche stamani di non spostarci troppo, un po’ per l’ora, un po’ per il vento andiamo in un’altra spiaggia vicino Badesi, a Pirotto Li Frati, molto simile alla spiaggia del giorno prima, stessa lunghezza, stesso vento, stessi cavalloni!!! Altro giro altra corsa! Al nostro ritorno a casa decidiamo di fare la nostra prima uscita ufficiale, ristorante La Marina vicino casa, dove grazie anche al consiglio di Stefano e Simone ci siamo “accontentati” di prendere solo l’antipasto misto di mare, 15 euro, ma mai spese cosi’ bene…Praticamente e’ arrivato il cameriere con il carrello pieno zeppo di frutti di mare, e antipastini vari tutto di pesce…Il tutto abbondantemente annaffiato con ottimo vino bianco, finita la cena concludiamo con dolce e mirto e sbronzi e sazi ci avviamo a casa che fra l’altro era davvero vicino, non a caso per la nostra prima cena ufficiale abbiamo scelto un posto raggiungibile in due minuti!!!! !! Il giorno dopo decidiamo di iniziare a spostarci per vedere qualche bella spiaggia, iniziamo con Cala Sarraina, dove ci rechiamo non prima di fermarci in uno dei tanti venditori di frutta, verdura e formaggi per strada. Ci fermiamo e decidiamo di prendere qualcosa, ovviamente il tizio, un omone grande e grosso che puzzava di formaggio e sudore da tre km , non era uno sprovveduto e sapeva che saremmo presto cascati nella sua tela, inizia a farci assaggiare ogni cosa che avesse li in vendita, cominciando con i formaggi, prima quelli piu’ freschi per finire a quelli piu’ stagionati… E per concludere con Il Re come lo ha chiamato lui, uno splendido formaggio di pecora iperstagionato… Di quelli tipo da grattugiare, una delle cose piu’ gustose mai assaggiate prima. Dopo di che passa agli affettati.. E giu’ con prosciutti, pancetta, salame ecc ecc di ogni tipo di animale anche lontanamente commestibile o affettabile… E per finire ovviamente un giro di cannonau per tutti… Contenuto in una bottiglia di plastica e conservato sotto il sole alle 14!!! Quindi prendiamo, paghiamo, fra l’altro piu’ economico di qualunque supermercato, e un po’ storditi (ma felici) ci avviamo verso la spiaggia di Cala Sarraina. Davvero una bella spiaggia con piu’ distante un chiosco dove notoriamente servono delle splendide insalate di polpo e patate, che pero’ non siamo riusciti a mangiare in quanto chiudeva alle 15 e riapriva alle 19.30… Noi passando di li dopo aver preso un po’ di sole alle 17…Ci siamo persi l’insalata di polpo e patate..E abbiamo rimediato ad un altro chiosco li vicino con un caffe’ freddo e un latte e menta (magra consolazione). Per il resto bella spiaggia, bel mare ma peccato che il maestrale dei giorni precedenti avesse portato a riva una buona quantita’ di rifiuti, per cui verso la riva e in acqua era tutto cosparso di copertoni, lattine, cartoni ecc ecc.. Insomma non proprio il luogo ideale per fare il bagno.. Tornati a casa abbiamo deciso per riequilibrare la nostra ormai andata alimentazione, di farci una bella superinsalatona che pero’ e’ stata annaffiata con minimo mezzo litro di vino a testa quindi alla fine poggia e buca fa pari… Dopo cena tutti a nanna presto dato che l’indomani saremmo dovuti andare a prendere il nostro Marco in arrivo in aereo all’alba ad Alghero..

Raccattato Marco, andiamo a fare acquisti da Sella e Mosca un posto dove vendono vini per comprare delle splendide bottiglie di vino sardo che avremmo gustato nei giorni successivi. Davvero un posto molto bello da vedere… Con Marco depositato in macchina ci siamo poi diretti a fare un po’ di spesa per la sera e poi in spiaggia a La Marinedda, bella spiaggia dove abbiamo gia’ iniziato a notar le chiare tendenze acquatiche di marco… Pronto a buttarsi in acqua dove ogni metro quadrato lo permettesse…Un uomo branchiedotato, ma raggiungera’ il suo apice alla valle della luna… Ma ci arrivero’!!! Tornati a casa dopo il mare ci prepariamo per la cena…Ovviamente i tempi erano molto lunghi… Un bagno per 5 persone… Per docciarci tutti…Almeno un’ora ci voleva…E per ammazzare l’attesa iniziavamo a spiluccare qualcosa, come pane carasau bagnato scaldato con il formaggio sopra ecc ecc… Per cena stavolta megapanino con hamburger… E poi dopo un’altra boccia di rum… Siamo andati tutti a nanna stravolti dalla stanchezza dato che ci eravamo svegliati presto per raccogliere il nostro nuovo arrivato.

La mattina seguente ci svegliamo e dopo l’ennesima lauta colazione decidiamo di andare a Cala Rossa,spiaggia davvero bellissima con un mare cristallino e un bellissimo fondale, diciamo un po’ difficoltoso per nuotare data l’acqua bassa e la presenza pressoche’ totale di sassi e ricci.. Ad ogni modo un paesaggio davvero suggestivo. Ad ogni modo anche l’arrivo a Cala Rossa beach e’ stato particolare… Praticamente arrivati in spiaggia mi era sembrato di sentire alcune cose strane… Ma mi sono detto che probabilmente mi sbagliavo e che era un’impressione.. Ma invece avvicinatomi alla spiaggia e chiedendo conferma ai miei compagni di viaggio ho verificato la reale veridicita’ di quello che sentivo…Praticamente c’erano dei bambini che giocavano allegramente sulla spiaggia…E fin qui niente di male… Ma la cosa strana o cmq che ci ha lasciati molto sorpresi era che tali bambini giocavano e si rincorrevano gridando TOPA!!!! TOPAAA!!!! TOPAAAAAAAA!!!! Si avete letto bene…TOPA!!! Al che ci siamo chiesti cosa volesse dire in sardo il nome topa…Ad ogni modo felici del fatto che le nuove generazioni crescono davvero bene!!!! Bravi bimbi!!! Ma tale domanda mi sa che non avra’ mai risposta… Insomma la giornata a Cala Rossa passa velocemente fra bagni e lunghe passeggiate fra sentieri sulle rocce dove gia’ marco aveva iniziato a evidenziare le sue inclinazioni verso l’esplorazione…Partendo per una giratina con Andrea lungo la spiaggia e tornando “solo” due ore dopo… Finita la giornata torniamo a casa per prepararci per la nostra serata. Decidiamo di andar a cena fuori nell’esclusivo ristorante Baga Baga, che poi abbiamo soprannominato Paga Paga per le 40 euro a cranio lasciate li. Ad ogni modo 40 euro meritate in quanto il posto era davvero elegante e bello, i piatti erano davvero ben presentati, con degli accostamenti di colori e sapori davvero di alto livello, per non parlare poi della bonta’ dei vini. Ad ogni modo antipasti misti davvero buoni, con la fregola che non e’ altro che una specie di brodo di mare ristretto con la pasta… Un piatto davvero delizioso, e per finire come dolce la loro specialita’, la crema castellanese, che altro non era che una crema catalana piu’ elaborata. Chiaramente l’alto costo prevedeva la bellezza del luogo nonche’ la gentilezza del personale, il cui direttore si e’ anche seduto con noi ben due volte a chiacchierare…Per poi alla fine presentarci il conto di 200 euro totali con un sorriso a 327 denti… . Se non altro a fine cena mezzi briachi il direttore che faceva la spola fra il nostro tavolo e quello di un’altra tavolata con delle ragazze di Padova ci dice di andare ad accomodarci a quell’altro tavolo con le ragazze per l’ennesimo ammazzacaffe’… Quindi ci siediamo e facciamo conoscenza…Ragazze molto simpatiche…Nascono disquisizioni su Padova, Firenze, sui trasporti e traghetti… Fino a che non arriva un simpatico cane che affettuosamente inizia a sedersi sopra ogni persona dalla quale riceveva un minimo di confidenza… Al che chiediamo al cameriere come si chiamava e lui risponde nonannomu!!!! Il cane era stato abbandonato in mezzo alla strada e il ristorante lo aveva praticamente adottato… Fra l’altro si vedeva che aveva bisogno di affetto..Infatti ogni volta che una persona gli faceva anche solo un gesto correva scodinzolando e si appoggiava con le zampe sulle sue gambe, davvero un cucciolone di una dolcezza incredibile Finita la serata allietata con queste piacevoli conoscenze (cane compreso) ce ne andiamo…Due carezze a nonannomu (che nella lingua del cameriere significava che il cane non aveva un nome) e via verso casa a smaltire la sbronza e a consolare il portafoglio.

Siamo arrivati al 3 agosto… Ci svegliamo e decidiamo di tornare a Cala Rossa dato che la spiaggia ci aveva davvero conquistati, ma stavolta ci mettiamo dalla parte opposta, dove c’era un paesaggio ancora piu’ bello, con dei massi in acqua e delle rocce che formavano delle insenature a riva davvero particolari e pittoresche. E li a me e a Stefano viene un’insana (anzi diciamo sana) voglia di ricci… Ce ne erano a sfare, ogni metro quadrato di roccia in acqua ce ne erano in media almeno 3… E gia’ pregustavamo una gustosa pastasciutta ai ricci per una delle prossime cene , nonostante le titubanze di Marco e Andrea che si mostravano non so se piu’ schifati dall’idea di mangiare i ricci o piu’ dubbiosi sulla sicurezza delle acque dove vivevano allegramente i simpatici ricci. Ad ogni modo decidiamo nei prossimi giorni di armarci di retino e coltello per pescarne qualcuno per farci una bella spaghettata… … Mi informo via sms tramite la Luisa, la mia esperta ufficiale di cucina di pesce, su come fare i ricci e decidiamo che uno di questi avremmo soddisfatto la nostra voglia di ricci. Finisce la giornata fra un’escursione sulle rocce vicine alla spiaggia e un altro tuffo, un saluto a presto agli ignari ricci del destino che li stava aspettando… E via verso casa dove stasera per rimanere leggeri avremmo gustato la mitica carbonara di Simone, una vera opera d’arte… Chi non l’ha provata… Non puo’ capire cosa significhi… Ci vuole impegno, dedizione, cuore e passione per poterla finire…E noi anche stavolta ce l’avevamo fatta ma con due pasti al giorno, saltando praticamente il pranzo non e’ stato poi cosi’ difficile! Conclusa la solita notte… Fra mirto, rum e vino, i nostri fegati iniziavano sensibilmente a sporgere…Quasi a voler chiedere aiuto… Ci risvegliamo il giorno dopo e ci avvieremo a vivere la spiaggia piu’ bella incontrata fino ad ora, la spiaggia di Li Cossi, praticamente una caletta a Costa Paradiso, per arrivare alla quale era necessario fare un percorso di una decina di minuti intorno ad una parete rocciosa, con una vista davvero mozzafiato… Un paesaggio meraviglioso con queste rocce che si gettano sul mare formando degli squarci di rara bellezza… Passata anche questa giornata in questo paradiso torniamo a casa… Il giorno dopo decidiamo di visitare le grotte di Nettuno…Alle quali si arriva dopo un percorso di 648 scalini (contati tutti al ritorno)…Durante la visita guidata all’interno delle grotte… Ci imbattiamo nelle poi soprannominate vecchie lorde che erano davanti a noi… Due arzille quanto detestabili vecchiette che si scandalizzavano per qualunque cosa…Iniziano dicendo che era davvero scandaloso che si permettessero di fare le foto all’interno di queste grotte con queste rocce millenarie ecc ecc e poi ce l’avevano anche con la guida, un ragazzo giovane e spigliato che ogni tanto per alleggerire l’atmosfera faceva qualche battuta… E lo criticavano dicendo che poteva anche evitare di fare lo spiritoso e che si doveva limitare a spiegare e basta…Tutto con l’erre moscia..Insomma du belle martellate nelle gengive …Lorde quindi dal loro aplomb molto nobile anglosassone (anche se cmq cafone ed ignoranti)… Ma lorde anche in quanto una si e’ girata parlando e c’aveva un alito che sembrava se fosse magnato una mucca ammuffita e lasciata al sole per 10 giorni… …Finita la visita alle grotte e lasciate le vecchiarde al loro misero destino rifacciamo in salita gli oltre 600 scalini sotto il sole e raggiungiamo gli altri (simone e stefano) che avendo gia’ visto le grotte due anni prima non erano venuti con noi e ci accingiamo ad andare ad Alghero…Davvero una bellissima citta’, molto pittoresca con un una marea di stradine e vicoli che si intersecano fra loro in un alternarsi di negozi di artigianato e di prodotti locali…Davvero un gioiellino… Da vedere e visitare…E sicuramente molto vivace anche di notte! Tornati verso casa veniamo a conoscenza del primo degli unici appuntamenti dell’estate badesiana.. La sfilata di moda che avrebbe avuto luogo proprio a due passi da dove stavamo noi, al che decidiamo che non potevamo lasciarci scappare quest’evento mondano, forse uno dei pochi di Badesi durante l’anno solare..E di andare ad ammirare qualche bellezza locale…Al che ci troviamo di fronte ad una delle manifestazioni piu’ popolari e caserecce mai viste prima per una sfilata di moda… Praticamente la sfilata avveniva sul marciapiede di una strada, mentre dal lato opposto c’era un bar con gli spettatori seduti di fronte (e un po’ allupati…Vecchi del luogo in prima fila!! ). Al che inizia lo spettacolo con un simpatico presentatore che aveva l’unico difetto di avere una pronuncia molto molto molto marcatamente sarda, con le vocali aperte a dismisura ma con una voce cadenzata, impostatissima, bassa e gutturale… Ed ogni tre minuti ricordava ai presenti alla sfilata che dietro di loro c’era il Bar Piretta e che se volevano potevano dissetare la loro sete con un rinfrescante drink!!! Ora… A Badesi c’e’ un solo bar aperto dopo le 8 di sera… Ed e’ il bar davanti al quale si tiene la sfilata…C’e’ bisogno di continuare a ripeterlo ogni tre minuti’??? Va beh poi sorvoliamo sul modo di presentare le ragazze… Ecco a voi..Il sorriso di Deborah, il portamento di Stefania, la dolcezza di Giovanna… Quando credo che almeno il 90 per cento dei presenti (il 10 rimanente era composto da donne!!!) avesse notato tuttaltro… Altra cosa curiosa era vedere che i presenti saranno stati una cinquantina di persone…Equamente distribuiti tra familiari, amici e amanti delle ragazze e dei ragazzi che sfilavano… Infatti ogni volta che entrava in scena qualcuno si alzavano applausi e cori da una sola parte del pubblico… Quando ne entrava un altro gli applausi e i cori provenivano da un’altra direzione e via dicendo… Probabilmente noi eravamo gli unici a non conoscere neanche una delle ragazze che sfilavano… Ad ogni modo tornati a casa finita la sfilata decidiamo di rendere ancora piu’ dolce la nostra serata con un’ottima seadas, un dolce tipico sardo, una specie di raviolone di pasta dolce ripieno al formaggio che va fritto e coperto di miele o zucchero a velo…Anche se noi alla fine preferivano farne una variante piu’ grezza gustandolo ricoperto con la nutella… Il giorno seguente coroneremo se non in parte il nostro sogno di degustazione di ricci!!!! Praticamente decidiamo di andare a Baia Ostina grazie anche ai consigli del nostro soprannominato GPS, un omone grande e grosso nostro vicino di casa che ogni giorno ci chiedeva dove andavamo…E dato per scontato che noi sbagliassimo per forza strada o che non sapessimo dove andare…Ci teneva almeno 20 minuti a chiacchierare dispensando consigli a destra e a manca… Ad ogni caso un tizio davvero simpatico e una vera guida dell’isola!!!! Baia Ostina e’ una caletta davvero bella, ci si arriva solamente a piedi, lasciando la macchina un po’ distante…Molto protetta dal vento e’ l’ideale per rilassarsi, prendere il sole e fare una bella nuotata con la maschera data la chiarezza del suo mare e la ricchezza del fondale completamente cosparso di ricci!!! E qua veniamo al punto… Decidiamo di mangiare i ricci… Ma non pescandoli e cucinandoli ma proprio sbuzzandoli e consumandoli sulla spiaggia… Grazie anche a due persone… Il primo un ragazzino di 16 anni, uno dei nostri vicini di casa con la passione della pesca che entrava in acqua e iniziava a sparare con la fiocina a tutto cio’ che si muovesse e tornando ogni giorno a casa con un sacco di polpi ecc… Che ci ha pescato un sacco di ricci… E l’altro un tizio la cui provenienza geografica ancora non mi e chiara se Bari o Torino (si la stessa cosa)… Che ci ha spiegato come affettare sulla spiaggia i ricci, come mangiarli ecc ecc… Al che aspettiamo il ragazzino con i ricci… Ci spostiamo con il tizio verso degli scogli.. Apriamo i ricci e con un cucchiaino iniziamo a gustarne le uova…Anche in realta’ non ne avevano molte perche’ non e’ il periodo piu’ adatto…Meglio consumarle verso aprile… Ad ogni modo i ricci sono davvero buoni.. Un gusto molto particolare e forte… . L’unico che non ha avuto il coraggio di assaggiarli e’ stato Marco…Mentre simone si e’ mostrato quello piu’ affamato di ricci…Ha iniziato a prendere riccio su riccio e a scavarci dentro con avida golosita’!!! Finito il nostro ricciocidio, felici e contenti e con un pensiero rivolto ai ricci che hanno dato la vita per noi, ci avviamo a fine giornata allietati dall’ennesima carbonara di Simone. Un ennesimo momento di vera poesia culinaria. Commossi da cotanta bonta’ e coccolati da vino e mirto arriviamo dolcemente al giorno seguente… Giorno fondamentale della nostra vacanza… Soprattutto per la sera… La giornata si era svolta tranquillamente alla spiaggia di isola rossa.. Ma la sera sarebbe stata per certi versi e soprattutto per me devastante, decidiamo di andare a mangiare in un locale per gustare le specialita’ tipiche sarde… Tal agriturismo Il Muto davvero un bel posto, casereccio, ambiente rustico e familiare con i tavoli fuori in mezzo al verde… 30 euro menu fisso, antipasti misti di affettati, formaggi e sottoli, tre primi ovvero malloreddus al sugo,ravioli alla ricotta e zuppa gallurese, poi di secondo rosticciana, salsicce e il mitico porceddu con contorni di qualche piccola verdurina e patate arrosto, per dolce biscotti assortiti…Tutto annaffiato di abbondante vino rosso e da vari liquori e liquorini a fine pasto… E li il crollo… Ma non per il vino..Ma per il cibo… Iniziano a portarci gli antipasti, poi i primi… Al che noi davvero conquistati dalla zuppa gallurese (una delle cose piu’ buone mai mangiate in vita mia) accetiamo il bis di primi che mangiamo con grande gusto… Iniziano con il secondo… E anche li le porzioni sono enormi… E decidiamo anche di dispensare qualche assaggino a tre bei cagnoni che stavano li nel giardino accanto al nostro tavolo… Ad un certo punto arriva la signora del Muto a dirci che ci stava per portare anche il bis del secondo… E noi accettiamo intimoriti dal suo sguardo sorpreso e deluso dalla nostra prima risposta negativa… Al che mi accorgo che avevo oltrepassato il limite… E non solo non avrei toccato il dolce…Ma sentivo come dire…Ehm…Il bisogno di restituire quando avuto… Ehehehehe ma anche li ho avuto problemi tecnici…Prima volevo espletare in bagno… Ma mentre stavo entrando si mette in attesa al bagno un babbo con un bimbo di 5 anni…E allora non me la sono sentita di espellere e lasciare il bagno al babbo con bambino dopo…Ehm…Ci siamo capiti…Al che sono uscito e mi sono infilato nel bagno delle donne… Ma infastidito dalla seggetta che non stava su (come era normale che fosse) me ne sono corso a risolvere la questione in giardino… Dopo di che, libero e finalmente ristabilito…Anche se poi un po’ nuovamente affamato…Ci avviamo verso casa… Io un po’ deluso dal fatto che era la prima volta che non riuscivo a portare a termine una mangiata colossale…Forse un anno di attivita’ fisica intensa e kg persi mi ha ridotto lo stomaco…Non sono piu’ il ghepardo de na vorta… Le nostre giornate successive si sono svolte tranquillamente…Fino al 10 agosto…Giorno in cui per il maestrale ci e’ saltata la gita alla Maddalena in traghetto… E abbiamo deciso su consiglio del nostro GPS di recarci alle terme naturali di Santa Maria Coghinas… Ora non nascondo che se non fosse stato per il notevole numero di persone felicemente e tranquillamente a mollo nelle calde acque del fiume…Mai avrei avuto l’idea di immergermi…Trattatasi di un fiume nel vero senso della parola… Di colore verdastro…E anche un po’ maleodorante… Dove non si vedeva niente…Se non in lontananza qualche bolla con conseguente movimento di onde… Quasi come se ci fosse qualche cucciolo di mostro di lockness nostrano… Quindi non e’ che ispirasse molta fiducia…Nonostante questo il nostro acquatico dopo tre minuti gia’ sguazzava beato e contento nelle plumbee acque del fiume…Inoltre non ha aiutato la situazione neanche un vecchio pescatore che ha iniziato simpaticamente a dire che facendo il bagno li si prendeva il colera…Una chiara scusa perche’ lui voleva pescare li e non voleva gente fra i piedi… Ad ogni modo consapevole dei rischi di essere attaccato da qualche bel vibrione del colera…Decido di immergermi… Nonostante non fosse un’acqua molto invitante…Alla fine era piu’ o meno come immergersi in un enorme pentolone di minestrone passato bollente… Un po’ inquietante ma alla fine se uno non faceva caso alle cose che sentiva muoversi nel fondale..E all’acqua scura e verde…Poteva essere anche caldo e rilassante… Fatta anche questa esperienza… Decidiamo di andare a fare un bagno a Valledoria…E poi a casa a fare una doccia cercando di liberarci dai vari vibrioni presi… Il giorno dopo decidiamo di fare nel pomeriggio un giro rimanendo anche a cena a Castelsardo e quindi ci rechiamo nella vicina spiaggia di Pirotto Li Frati…Tornati a casa ci prepariamo e partiamo per Castelsardo…Meraviglioso borgo medievale molto bello, arroccato su un monte… Formato dall’intersecarsi di stradine in salita e in discesa …Molto caratteristico e e pieno di vita…E soprattutto molto suggestivo e affascinante di sera. Troviamo una bella pizzeria dove cenare e dopo un insalata di polpo e una pizza (almeno la mia) carbonara per farci davvero male… Decidiamo di proseguire alla visita del paese in lungo e in largo. Altra giornata interessante e’ stata la successiva… Dove abbiamo mostrato le nostre doti umanitarie aiutando sulla spiaggia di Pultu Biancu un gruppo di sardi che aveva avuto la brillante idea di venire con la loro Land Rover sulla spiaggia che ovviamente si era insabbiata e non ne voleva sapere di ripartire… Aiutati gli ingenui e inesperti isolani… Non senza fatica…Decidiamo velocemente di tornare a casa prima che qualcun altro potesse aver bisogno del nostro aiuto…Per quella giornata avevamo gia’ dato… Andiano quindi a cena…E decidiamo che finalmente era arrivata la serata adatta per pescare! Dopo cena quindi prepariamo le canne e decidiamo di prendere finalmente la confezione di zerri comprata ormai pero’ 5, 6 giorni prima…Conservata nel frigorifero.. Ovviamente chiusa… Ma capiamo che l’idea di non metterla nel congelatore non e’ stata molto felice Infatti gia’ dall’aspetto i pesciolini che avremmo dovuto usare come esche iniziavano ad ingrossare minacciosamente, sembrava dovessero esplodere da un momento all’altro …Ma una volta aperti non sono esplosi ma hanno sprigionato all’esterno tutto il loro fetore …Dire che erano andati a male e che puzzavano come un escremento di mammut lasciato al sole per 12 ore all’equatore non rende l’idea dell’odore che emanavano…Quindi in fretta e furia ricompriamo e mettiamo in un sacchetto i poveri pesciolini gia’ in decomposizione e li voliamo nella nettezza… Al che decidiamo di fare una pasta per i pesci d’emergenza…Pane, formaggio acqua…Ma senza avere di preciso l’idea di come si facesse… Prendiamo e nonostante tutto proviamo ad andare a pescare alla spiaggia di Badesi, totalmente buia, quindi portiamo l’unica cosa che avevamo per fare luce..Ovvero dei lumini rossi…Stile quelli mortuari che si usano nei cimiteri…O per fare le messe sataniche… Immaginatevi la scena…Parcheggiamo davanti alla spiaggia…Totalmente al buio… Li c’era una coppia che faceva roba in macchina, altre persone sulla spiaggia e un paio di pescatori piu’ lontani… Arriviamo noi e accendiamo i tre lumini mortuari che avevamo e in fila indiana ci avviamo verso la spiaggia…Nessuna persona dotata di buon senso sarebbe rimasta li sicura e tranquilla…Infatti nel giro di 20 minuti.. I primi a scappare sono la coppia in intimita’…Seguiti poi dalle altre persone e per ultimo infine il vecchio pescatore che stoico resiste anche se ogni tanto ci illuminava per capire chi fossimo.. Dopo 30 minuti eravamo irrimediabilmente soli, noi, il mare e i lumini accesi. Dopo un’oretta ce ne andiamo dopo la nostra pesca inconcludente, dato che la pasta artigianale aveva il difetto di essere forse troppo artigianale e di non riuscire neanche a stare attaccata all’amo…E quindi niente… Tornati tristemente a casa.. Ci avviamo verso il letto e verso l’ultimo giorno effettivo della nostra vacanza…Il 13 agosto inizia con un programma ben preciso, intanto da bravi ragazzi decidiamo di accompagnare Simone ad Olbia dove avrebbe preso un pulman per raggiungere la sua ragazza ove sarebbe rimasto qualche giorno, per poi proseguire verso Santa Teresa di Gallura e precisamente verso la famosa valle della luna. Una nostra amica infatti aveva trovato un lavoro per l’estate in uno dei negozietti aperti la sera a Santa Teresa di Gallura e ci aveva detto di andarla a trovare e noi ovviamente fra una cosa e l’altra ci siamo decisi l’ultimo giorno… Quindi decidiamo di andare a visitare questa fantomatica valle della luna che lei ci aveva descritto in modi cosi’ entusiastici e metafisici…Un luogo, ci diceva, dove si vivono esperienze quasi ultraterrene, irreali…Con degli scenari con un non so che di mistico… Insomma la nostra amica Lucy la sera lavorava e il resto della giornata a parte la sera partecipare a feste e festini lo passava a questa valle della luna…Quindi anche un po’ perplessi date queste descrizioni cosi’ surreali decidiamo di recarvisi… “convinti” di vivere un’esperienza che ci avrebbe cambiati nel profondo… Dopo un bel po’ di viaggio fissiamo con la Lucy nella terza valle.. Salvo poi richiamarci per fissare invece nella prima (valle) un’ora dopo dato che aveva avuto dei problemi con la banca ed era dovuta tornare a casa di corsa… Noi ancora non avevamo ben chiaro cosa e dove fosse questa mitica valle della luna ma arriviamo comunque in un luogo che anche da dei passanti a cui avevamo chiesto era denominato valle della luna… Ma nel frattempo chiediamo anche alla Lucy di spiegarci per bene come fare ad arrivarci in quanto il luogo aveva molte strade e stradine che partivano dalla via principale alla cui vetta c’era un chiosco con una panoramica davvero bella. La spiegazione della Lucy non fu certamente molto allettante e ci fece capire dove stessimo per giungere…Infatti ci disse di arrivare alla terza valle… Di chiedere “per la mora e per la bionda” e che avremmo trovato lei e la Martina (altra nostra amica che era li). Esclusa a priori la anche remota possibilita’ che io potessi fermarmi dal primo bagnante per chiedere della bionda e della mora…Iniziamo una camminata verso quella che credevamo essere la valle della luna… E li veniamo rapiti dal paesaggio davvero mozzafiato, una serie di roccioni si gettavano nel mare formando in alcuni punti delle piccole calette con un mare azzurro e trasparente e formando dei percorsi che portavano a delle piccole insenature un po’ difficili da raggiungere dove poi potevamo buttarci e fare il bagno… Iniziamo questo percorso…Molto difficoltoso…Immaginatevi una strada completamente di sassi e rocce su cui salire con le ciabatte, molto irregolare…Come se nel sentiero fosse caduta una frana oppure ci fosse stata una pioggia di meteoriti (con un po’ di fantasia)… Insomma un percorso tipicamente da stambecchi o da capre di montagna… Quindi rischiando ogni due secondi di inciampare e di arrivare immediatamente in acqua o di schiantarci su qualche roccia 40 metri piu’ in basso proseguiamo… Al che nel momento piu’ adatto, viste le condizioni di cammino, ci richiama la Lucy per dirci che non era quella la strada e che per raggiungerla dovevamo tornare indietro alla strada principale, proseguire per 500 metri fino al punto dove vediamo una renault bianca di un tizio che vive nella valle della luna… . Finche’ non arriviamo in uno spiazzo piu’ aperto con una piccola laguna fra le rocce… Con l’acqua per il 90 per cento del luogo molto bassa… Ci si guarda pensando se sarebbe stato il caso fare un bagnetto li… Ancora non avevamo aperto bocca che sentiamo uno SPLASHHHH…Ci giriamo ed era il nostro Marco acquatico che si era tuffato nell’unico buco di 30 cm piu’ profondo… Un uomo un delfino… Ogni buco che trovasse con un po’ d’acqua al suo interno lui vi si si tuffava al suo interno…Senza pensarci due volte…Incredibile!! . Al che noi proviamo a seguirlo timidamente… Per poi dopo 15 minuti vedercelo arrivare da un’altra direzione dicendoci che da li si passa nettamente meglio… Ancora sbalorditi e stupiti di questa cosa proseguiamo…E raggiungiamo finalmente una radura un po’ piu’ piana e stabile dove poterci sedere e tuffare con tranquillita’… E anche li rimaniamo davvero affascinati dal paesaggio…Un’acqua raccolta fra le rocce della piccola laguna che poi si gettava nel mare attraverso l’apertura delle rocce, da li vedevamo proprio la Corsica… Un bel tuffo ristoratore, due o tre moccoli per non aver portato la maschera per vedere il meravigliosa fondale proprio sotto di noi e usciamo…Nel frattempo io mi ero tagliato sui sassi due dita del piede…Tagli minuscoli ma che non mi avevano impedito di lasciare delle vere impronte di sangue sulle rocce…Sembrava avessero sgozzato una capra… Parlando con altri due tizi che erano li ci dicono che proprio 10 metri piu’ sopra c’era un verso sentiero e che quello che avevamo fafto noi era piu’ un corso di sopravvivenza che altro…Quindi decidiamo di raggiungerlo…Peccato che quei 10 metri per arrivare al sentiero fossero molto piu’ ripidi e sconnessi di tutto il percorso di quasi un’ora per arrivare alla radura… Distrutti ma vivi (anche se con qualche ammaccatura) arriviamo a destinazione e decidiamo di tornare verso la macchina, un po’ dispiaciuti di non essere riusciti a salutare la Lucy e la Martina ma in fondo anche contenti di aver scampato le visioni mistiche e allucinatorie che ci aspettavano assieme alla conoscenza del fantomatico uomo della renault bianca! Fra l’altro tornando indietro l’abbiamo vista…C’erano si e no una quindicina di multe attaccate al vetro e non la lavava da almeno due anni e mezzo… Cmq sia torniamo indietro dopo la giornata piu’ stancante e distruttiva della giornata… Ma non era finita…Nel dopo cena ci aspettava l’altro evento clou dell’estate badesiana…Il Carnevale di Badesi! Che ancora non ho capito perche’ fare il carnevale d’agosto..Ma poco importa… Ceniamo, iniziamo a fare valigie e a rimettere a posto e scendiamo in paese…E li l’atmosfera e’ subito allegra e spensierata, con un sacco di gente per strada…E ci rendiamo conto finalmente che Badesi e’ un paese abitato!!!! Carri che sfilavano, gente in maschera… Insomma una seratina piacevole… E fra due passeggiate e un gelato torniamo a casa a dormire. L’indomani ci svegliamo per prepararci alla triste partenza…Mettiamo a posto la casa, facciamo un giro veloce in paese per comprare qualche ricordino culinario…E via verso il traghetto… Ovviamente non solo il traghetto era partito nuovamente in ritardo ma ci imbattiamo anche nella maleducazione del personale della Sardinia Ferris. Infatti verso le 19 una voce all’altoparlante ci informava che il ristorante era aperto e che i passeggeri potevano se lo avessero voluto cenare li. Allora decidiamo di andare li a mangiare anche per stare almeno un’ora e mezzo seduti invece che poltrire in terra dato che non c’era un posto a sedere a pagarlo oro. Facciamo per entrare nel ristorante del traghetto e il tizio alla porta ci chiede se avessimo prenotato…Alla nostra risposta negativa ci risponde in malo modo con grande saccenza ed arroganza, dicendoci che era tutto pieno e che non poteva sapere quando le persone avrebbero finito di mangiare il tutto con una parlata incomprensibile fra il napoletano e il siciliano…Insomma un tipo davvero simpatico… Volevamo quasi telefonare alla direzione della Sardinia Ferris per far presente la maleducazione dei loro dipendenti ma poi abbiamo lasciato perdere… Ad ogni modo andiamo a mangiare un boccone al serlf servis e fra una chiacchiera e l’altra a notte fonda arriviamo a destinazione… Conclusa una bellissima vacanza in un’isola magnifica… Una sardegna forse un po’ atipica rispetto alla sardegna festaiola della costa smeralda… Una sardegna lontana dalle discoteche, dal turismo sfrenato, dagli eccessi modaioli di locali notturni aperti fino alle 6 di mattina e di spiagge superaffollate…Abbiamo vissuto forse la sardegna piu’ vera, piu’ rustica…Piu’ vicina al popolo che la abita quotidianamente Un isola brulla… Piena di paesaggi incontaminati e vari… Dove girando strade malmesse con ai lati campi inariditi dal sole…Trovi come per incanto degli squarci deserti e incontaminati…Con un acqua turchina e trasparente che non ha nulla da invidiare alle isole greche e probabilmente anche ai caraibi… Non abbiamo girato alla fine tantissimo ma l’impressione e’ stata quella di un’ isola immensa, non tanto geograficamente quanto per le cose nascoste e sconosciute alla massa turistica da poter conoscere e visitare… La Sardegna ha un non so che di antico…Di ancestrale… Sembra una terra quasi straniera e antichissima…La sua anima e’ scolpita nelle brulle rocce che la caratterizzano e nei colorati paesini che la ravvivano…Una terra dura, arida ma anche molto generosa con chi ne sa cogliere le sue meravigliose atmosfere e i suoi frutti… Ce ne siamo tornati tristemente a casa alle nostre vite con la consapevolezza di aver portato con noi qualcosa di prezioso da quegli splendidi luoghi e con la sensazione di non aver visto che la minima percentuale di quello che puo’ regalare la Sardegna ai suoi visitatori…



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