Republika Crna Gora: orgoglio e trasgressione
Mi imbarco da Bari la notte dell’ultimo di Luglio insieme ad altri due amici; siamo tre ragazzi in cerca di divertimento, relax e tanto mare! La compagnia, la Montenegro Lines, offre due traghetti (Sveti Stefan I e II) molto scadenti con condizioni igieniche inquietanti (vedi la mancanza degli scarichi nelle toilettes!!!), ed il prezzo non è nemmeno modico (120€ a/r in poltrona). La qualità della cucina del ristorante è mediocre, i costi relativamente bassi.
Giunti la mattina al porto di Bar dopo 9 ore di viaggio (insomma, andatura da lumaca) i tassisti ci assalgono per offrirci il trasporto per Budva al prezzo più vantaggioso. La spunta uno con una scassatissima Mercedes color verde pisello ed i sedili in lana di pecora (25€ a fronte dei 50€ proposti dal primo tassista). Il tipo si dimostra subito essere poco affidabile, lanciandosi in rischiosissimi sorpassi su altrettanto pericolose strade con lapidi al posto delle pietre miliari. Particolarmente adrenalico il momento in cui abbandona il volante per diversi secondi per riparare a due mani il finestrino che era sceso di colpo! Comunque arriviamo sani e salvi a Budva, l’unico vero centro turistico del Montenegro e meta di villeggiatura all’ 80% frequentata da serbi. La cura del paesaggio durante il tragitto mi aveva lasciato un pò perplesso (c’era da attenderselo) ma la bellezza del mare ammirata prima dall’alto della strada ed ora di fronte a noi cancella ogni dubbio e ci invoglia a sistemarci subito nell’alloggio per farci poi un bel bagno rigenerante.
Ahimè, ragazzi, a Budva c’è un’ emergenza idrica non indefferente e noi siamo capitati nell’anno più arido (maledetto surriscaldamento globale!). Molti palazzi non avevano acqua o ne avevano molta parsimonia. Anche il nostro appartamento (prenotato da internet) era privo di acqua e gli altri inquilini del palazzo ci hanno spiegato a gesti (dopo essersi ostinati a parlare in serbo-montenegrino) come facevano: semplice, facendo rifornimento da una fantomatica fontana. Opzione per noi inaccettabile dato che voleva dire sfacchinare come i muli su e giù per la collina ripidissima dietro alla città vecchia sul cui cucuzzulo avevamo l’alloggio. Quindi decidiamo di perdere qualche soldino (i 50€ già versati per 3 giorni di soggiorno) e trasferirci in un posto più consono alle abitudini di casa nostra. Consiglio utilissimo: in questi posti è meglio non prenotare in anticipo l’alloggio per evitare fregature (vedi alloggio in collina e senza acqua). L’appartamento, e soprattutto le camere all’interno di case privati (SOBE), si trovano sul luogo e sono in bella vista con tanto di cartelli. Loro campano su questo e non chiedono nemmeno tanto (dai 15 ai 20€). Basta solo perdere qualche ora di ricerca. Noi ne scoviamo uno lussuoso, pulito (CON L’ACQUA!) e a due passi dal nucleo del divertimento. Più che altro è il proprietario (tale Branko, sosia di Franco Nero) che dal giardino del suo villino ci adocchia coi bagagli ed inizia a chiamarci: “Amici, italiani, venite, venite!”. Come avrà fatto a capire che siamo italiani, bah?! 🙂 Risolti nell’arco del pomeriggio del primo giorno le iniziali difficoltà possiamo dire che la vacanza è iniziata! LE SPIAGGE Siamo stati prima a quella chiamata Slovenska plaza. E’ una delle spiagge cittadine, motivo per cui c’è molta gente e l’acqua è sporca.
Mogren I e II invece sono le spiagge più belle a pochi passi dal centro storico. Affollate ma suggestive perchè incorniciate dalle alte rocce mentre l’acqua è discretamente limpida.
L’isola di Sveti Nikola antistante la città ci ha regalato i bagni più indimenticabili. Raggiungibile con il taxi boat (15€ a testa a/r) ha un aspetto selvaggio, c’è pochissima gente, il sole picchia, e l’acqua è pulitissima fino a quando il carburante lasciato dai tanti traghettatori non la ricopre di bolle. Consigliato andarci la mattina.
La spiaggia di Jaz (dove questa estate si è tenuto un concerto dei Rolling Stones) è grande e nulla di più.
La spiaggia di Sveti Stefan (raggiungibile con un pulmino, 1€) offre una bella vista sul complesso alberghiero, ciotoli rossastri e mare discretamente limpido. Il chioschetto alle spalle del mio lettino trasmetteva buona musica (rock ed altri generi), inusuale per i gusti dei serbomontenegrini, come spiegherò più avanti.
CULTURA A Budva non c’è granchè da vedere se non la città vecchia costruita in epoca medievale con le possenti mura.
Noi abbiamo visitato il museo della cittadella (2€), ovvero soltanto una…Libreria. In realtà nel prezzo pagavi il raggiungimento di un ottimo punto panoramico. E vai con le foto.
DIVERTIMENTO Il divertimento qui è unico e si svolge tutto lungo un corso (Slovenska plaza) con una serie di 5-6 piccoli disco-bar dove la gente sorseggia cocktails e si scalda in attesa di andare al Trocadero (l’unica disco, per di più al chiuso, che rimane aperta dopo l’1!). Ballerine in bikini si esibiscono in conturbanti danze e provocanti promoters ti incitano ad entrarvi. Noi soggiornavamo spesso nel “Raffaello” dove il dj filo-italiano proponeva musica più ascoltabile e ballabile (la classica house). Negli altri locali si balla solo la “turbofolk”, ovvero musica folk ritmata alla maniera della nostra tramontata dance anni ’90. Roba preconfezionata per far divertire questa gente che ha un passato recente molto triste. Dei serbi mi hanno spiegato che le canzoni parlano di amore e loro, soprattutto le ragazze, le sanno tutte a memoria e le cantano con una passione per noi inaudita. Le ragazze, ecco!…Meritano un capitolo a parte. Tutte bellissime come non ne ho mai viste in vita mia. Provocanti nei loro abiti succinti e kitsch, riunite in gruppetti, hanno tutte l’apparenza della facile preda. Ma non è oro tutto ciò che luccica! La mentalità è tutto sommato più chiusa rispetto a quella delle altre ragazze dell’Est e…I maschi serbi sono molto gelosi! CUCINA Consiglio il vino Vrnac rosso ed il prosciutto di Njegusi, i piatti a base di pesce (buonissimo il risotto coi calamari!). Non male anche le carni, anche quelle cucinate nelle griglierie lungo il corso. Da notare: la colazione all’italiana cornetto+cappuccino qui non è contemplata. Dei bar sembra non esserci ombra. Fortunatamente ne abbiamo scovato uno, il City Club, antistante la posta che offre, tra l’altro, delle ottime insalate. COSTI Confrontandomi con altri viaggiatori ho scoperto che i prezzi sono aumentati rispetto agli anni precedenti. Cene con antipasto, primo e secondo a base di pesce + bevanda, in ristoranti di qualità antistanti il mare, ci sono costate mediamente 30€ a testa. Mentre le griglierie sul corso sono molto economiche (1 hamburger= 1.5€).
I trasporti col taxi e gli alloggi si mantengono ancora economici e le disco sono ad ingresso libero (ma la bevanda alcolica la paghi 8€!).
Il costo del noleggio della macchina è ottimo (50€ al giorno per una Kalos) se confrontato con quello nei Paesi occidentali. KOTOR Siamo passati da Kotor per raggiungere Dubrovnik, meta della seconda parte del nostro viaggio. Abbiamo circumnavigato le famose bocche di Kotor, profonda insenatura del mar Adriatico, considerato il fiordo più meridionale d’Europa. Paragone un pò azzardato se penso ai fiordi norvegesi. Comunque l’intera zona vede una serie di paesini, poco attraenti, affacciarsi su questo apparente grande lago (Perast, Herceg Novi…). Per il turista esigente questi posti hanno da offrire solo qualche bello scorcio paesaggistico. Kotor, il centro più grande, indubbiamente non ha l’appeal di Budva. Il suo centro storico medievale, dichiarato Patrimonio naturale e culturale dell’umanità, non mi è sembrato così interessante(vogliamo parlare dei borghi italiani?). L’ aria della città ci è sembrata deprimente. Meno gente, meno sorrisi, più grigiore. Se volete divertirvi alcuni amici ci hanno parlato molto bene del “Maximus”, la più grande disco del Montenegro.
CONCLUSIONI Il Montenegro è, come ci si aspetta, un Paese che da pochi anni stà ricevendo le prime visite di massa di turisti occidentali (più italiani, specialmente baresi e napoletani) e per questo si stà dando da fare nella costruzione di nuovi alberghi lungo la costa senza il minimo ritegno per la tutela del paesaggio. Sarebbe un vero peccato rovinare il fianco delle alture che danno sul mare! Il fascino che mi hanno trasmesso questi luoghi è misterioso, non si rivela facilmente. Saranno quelle antiche montagne aspre dall’aria cupa così vicine al mare. Sarà il romanticismo del lungomare di Budva e del suo centro storico medievale, la diversità delle spiagge da quelle italiane, la particolarità dei tratti un pò spigolosi della popolazione serbo montenegrina. La cordialità non è mancata certamente, l’impressione che si ha è di un popolo nazionalista, orgoglioso, un pò primitivo nei modi, ma schietto e semplice. Le ragazze, poi, sono di una particolare bellezza, una bellezza quasi pericolosa. Ed è stato curioso scoprire come questi popoli (serbi e montenegrini) si divertono dopo aver lasciato alle spalle diversi anni di guerra. Non così bello, però, è stato palpare con mano l’odio che serpeggia ancora tra serbi e croati (mai più noleggiare una macchina serba con cui entrare in territorio croato!).
Questo ed altre cose hanno contribuito a saldare forte nel mio animo un ricordo positivo ed instillare in me il desiderio di ritornarci, un giorno.
Spero di esservi stato utile. Buon viaggio.
Se volete altre info chiedete qui: pain_killer@virgilio.It Sarò felice di darvi una mano.