Religiosi e contemporanei, viaggio nei Balcani delle mille fedi

La convivenza pacifica tra diverse religioni
Scritto da: giusep11
religiosi e contemporanei, viaggio nei balcani delle mille fedi
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Alla scoperta dei Balcani. Viaggio dal 20 al 28 maggio per visitare alcune delle località più belle e significative dell’Europa dell’Est.

Diario di viaggio

20 maggio

Parto a mezzanotte per raggiungere l’aeroporto di Ciampino dove alle 6 mi imbarco con Ryanair alla volta della Polonia. Arrivo a Varsavia con molto ritardo per cui non faccio in tempo a fare il giro programmato che subito mi trasferisco a Lublino con treno. Non pensavo di trovare così tanto caldo in considerazione che in Italia eravamo sommersi dalla pioggia e dal freddo. Raggiungo l’ostello e dopo il check-in visito l’importante e molto grande campo di concentramento nazista di Majdanek sotto il sole cocente.

È il terzo campo che visito, ma non mi aspettavo fosse così grande. È inutile soffermarsi sui particolari, ma posso solo dire che in tale sito sono state uccise centinaia di migliaia di persone con vari metodi come tortura e poi gasificati con ZyklonB. Le foto esposte riportano alcune scene come lo smaltimento delle enormi dune di cenere di corpi bruciati usati anche come fertilizzante.

Finita la visita, ritorno in centro storico con bus 158/153 e inizio il giro da piazza Litewski dove si trova la chiesa di San Pietro e Paolo. Andando più avanti incontriamo la chiesa di Santo Spirito poi Brama Krawkoska a seguire Plac Po Farze dove ci sono i resti delle fondamenta della chiesa di San Michele Arcangelo, poi Brama Grodzka e non può mancare la visita alla cattedrale di San Giovanni Battista. L’ultima visita al castello dove c’è il museo Narodowe e la torre su cui si può godere del panorama della città.

In sintesi, Lublino per me è stata una sorpresa perché non pensavo fosse così carina e anche viva con tanti giovani che animano il centro.  Al mattino dopo finisco il giro e torno in stazione per prendere il treno per Lodz.

23 maggio

Da Cracovia arrivo a Podgorica in Montenegro con volo Ryanair. All’uscita dell’aeroporto trovo un nuvolo di procacciatori anche abbastanza insistenti che mi offrono un passaggio in taxi. Prima di accettare cerco di condividere il taxi con altri ma non trovando nessuno per cui mi arrendo alle lusinghe dei tassisti non ufficiali che offrono la corsa a 10 euro anziché a 15 che è la tariffa di Royal taxi.

Arrivato al bus terminal faccio controllare il biglietto che avevo fatto dall’Italia per il bus notturno e approfitto per visitare la città. Da lì a poco si trova il clock Tower (Sat Kula) che segna il confine tra la vecchia e la nuova città. Arrivo in centro per visitare la Cattedrale delle Risurrezione (Hram Hristovog Vaskrsenja) maestosa ed imponente nel suo complesso fatta di grossi blocchi di pietra bianca, ma l’apice della sua grandezza si trova all’interno con dipinti che ricoprono tutte le mura. Molto suggestivo scattare le foto durante il tramonto con sfondo di diversi colori.

È festa nazionale per cui c’è molta gente in giro e i locali sono gremiti di gente festante. Non mi resta che perdere un po’ di tempo per arrivare la termina bus dove alle 23.30 prendo il bus notturno.

24 maggio

Arrivo in mattinata a Mostar, ma perdo il treno a causa del ritardo del bus che rischia di perdere una ruota per un problema tecnico. In alternativa c’è il bus che costa circa il doppio e impiega un’ora in più. Giungo a Sarajevo e subito mi dirigo verso il quartiere Bašcaršija affollato di persone che camminano lungo le strette stradine ornate lateralmente da bancarelle di ogni tipo. Finalmente arrivo all’ostello dove c’è la signora che mi aspettava dalle 10 e che mi mostra l’appartamento fornito di tutto.

È una posizione ideale perché è proprio attaccato al centro e si può tornare a casa per ogni esigenza. Visito il Ponte Latino che fu teatro dell’uccisione del Duca Ferdinando che innescò la Prima guerra mondiale. Ancora di interessante c’è la Moschea dell’Imperatore risalente al 1472 e visitabile togliendo le calzature.

Tra le chiese cristiane troviamo l’imponente Cattedrale del Sacro Cuore che trovo chiusa. Intanto dopo il caldo intenso arriva una pioggia copiosa e trovo riparo all’interno di un centro dove ci sono vari negozi e finita la tempesta faccio un giro al mercato Pijaca Markale dove si vendono prodotti agricoli. Per chi vuole si può visitare il War Childhood Museum che racconta tutte le atrocità della guerra in Bosnia. Finisco la giornata gironzolando per le stradine strette tra mercatini e moschee.

Ci sono siti da visitare che meritano come quelli che ricordano il conflitto recente, ma non ho tempo a sufficienza per spostamenti lunghi. Il bilancio della visita a Sarajevo è positivo anche se mi aspettavo qualcosa in più, ma sono sicuro che nella prossima visita arriverò in quei punti non esplorati ora.                    

25 maggio

Arrivo alla stazione e stavolta non manco di prendere il treno che mi porterà a Mostar. All’arrivo cerco subito info sui bus per Medjugorie che non partono dal terminal principale di fianco alla stazione dei treni ma da una fermata in centro. Di fronte alla stazione dei bus c’è un ponte che bisogna attraversare e continuare fino ad arrivare alla fermata giusta. Sono molto veloce, arrivo in anticipo e aspetto che passi il bus che sembra una circolare urbana 6 BAM.

A Medjugorie fa molto caldo, cerco l’ostello Casa Verde di Ivana che parla italiano e dopo averla chiamata al telefono prendo la stanza a me riservata. Faccio subito visita alla chiesa di San Giacomo e mi metto in cammino per arrivare sul monte Kricevaz dove c’è la croce bianca. Dopo aver percorso un bel tratto di asfalto comincia la salita lungo un percorso roccioso che richiede attenzione per evitare problemi alle caviglie.

Dal basso si vede la montagna molto alta ma poi si può salire senza problemi, basta non scivolare sulle rocce levigate dal passaggio dei numerosi pellegrini. Arrivo su molto sudato per via del caldo, riposo un po’ e comincio la discesa. Decido di visitare la collina delle apparizioni che si trova lungo la strada per il ritorno in centro e lì trovo una serie di gruppi in visita al sito. Anche qui si può salire sulla collina (Podbrdo) che presenta sempre la caratteristica di avere un percorso roccioso simile all’altro.

Ritorno in ostello per mangiare e lavarmi e riesco per l’ultima visita al santuario che, in considerazione della data 25 giorno di apparizione, per tutta la notte resta aperta per l’adorazione.

26 maggio

Parto alle 7.30 dalla stazione dei bus con bus extraurbano 6BAM per far ritorno a Mostar.

Prendo posto presso l’ostello vicinissimo al centro e comincio a girare. La città appare subito molto carina e graziosa con un centro storico pavimentato in pietra. Anche qui sono numerosi i mercatini al lato della strada che vendono prodotti di dubbia qualità artigianale. La prima tappa è il Ponte Vecchio (Stari Most) ricostruito dopo la guerra con buona parte del governo italiano e dove alcuni ragazzotti fanno finta di volersi tuffare per spillare soldi ai turisti in cambio dello spettacolo che mai avverrà. Subito dopo visito il Ponte Storto(Kriva Ćuprija) e numerose sono le moschee di cui alcune a pagamento.

Tento di visitare un paio di chiese cattoliche ma sono in restauro e noto che rispetto alle altre città Mostar presenta prevalentemente moschee rispetto alle chiese cattoliche. Faccio un salto anche al mercato che trovo deludente in quanto si vendono solo scarpe da tennis di marche note di dubbia originalità. È possibile visitare anche la dimora ottomana Bišćevića Ćošak che risale a 350 anni fa al costo di 2 euro e il Museo delle Vittime di Guerra e Genocidio.

Al tramonto e la sera è possibile scattare delle foto con riflessi luminosi molto suggestivi e magari consumare un Cevapi con una bella birra locale. Mostar mi ha colpito particolarmente per la sua parte antica molto carina per trascorrere una giornata molto gradevole.

27 maggio

Parto con bus per Budva alle 9.30 e cambio per Podgorica da cui prenderò l’aereo per l’Italia il giorno dopo.

Arrivo nel tardo pomeriggio e approfitto per visitare la chiesa ortodossa molto antica di San Giorgio e rivedere anche la cattedrale (Hram Hristovog Vaskrsenja). Apprezzabile anche il ponte del Millennio adeguatamente illuminato di sera con effetti speciali.

28 maggio

Per arrivare all’aeroporto si può prendere un taxi al prezzo di 10/15 euro oppure se l’orario coincide un treno al costo di 1,20euro che farà una fermata a circa 1km dall’aeroporto (Aerodrom).

Considerazioni

È stato un viaggio positivo alla scoperta di nuove terre dove si può vedere dalla grande diffusione del cristianesimo Polacco al mix di culture religiose ortodossa, cristiana e musulmana con prevalenza di quest’ultima in Bosnia e ortodossa in Montenegro e dove è possibile toccare con mano che è possibile la convivenza pacifica di diverse fedi religiose.

Sono paesi che offrono non molto da un punto di vista artistico e di beni culturali, ma possono dare molto a livello naturalistico e paesaggistico. Il costo della vita è più basso rispetto a noi a parte il costo dei trasferimenti di lunga distanza che talvolta ho trovato eccessivo.

Sono paesi extra UE per cui la tariffa telefonica italiana non è applicabile come in UE (Polonia es.); ovviamente al passaggio delle frontiere ritengo indispensabile avere il passaporto anche se in teoria dovrebbero accettare la ID. Pertanto invito a portare al seguito tale documento per non avere nessun problema. L’euro circola in Motenegro ma in Bosnia c’è il Marco(scambiato 1:2) anche se è accettato anche l’euro. L’uso delle carte di credito è facile in Montenegro e pessimo in Bosina.

Sono diverse le banche italiane presenti in Bosnia dove potete cambiare i soldi comodamente solo se avete il passaporto. Non ho percepito nessuna sensazione di pericolo anche di notte nei luoghi frequentati. Cosa mi ha lasciato il viaggio di più positivo? Il senso di pace, la tranquillità di questi paesi testimoniata anche dalla quasi mancanza di polizia sul territorio, e l’aver ravvisato il pieno senso di convivenza tra le varie appartenenze religiose.

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