Relax e stress in Thailandia

Premetto che il viaggio fa parte di un pacchetto da 1350 euro a persona che prevede 7 notti al Centara Villas a Samui e 3 notti all’Eastin Hotel di Bangkok (solo il breakfast compreso in entrambi i luoghi).
IL VIAGGIO
Dopo aver rimandato il viaggio per varie problematiche familiari, finalmente, il 23 Settembre, la mia ragazza ed io saliamo sull’aereo (partenza da Roma Fiumicino). Per risparmiare qualche euro e per non fare 12 ore di diretto, abbiamo scelto di volare con la Qatar Airways che fa uno scalo a Doha, dove cambiamo aereo e ripartiamo dopo circa un’ora e mezza. Atterriamo a Bangkok (aeroporto stupendo) dove, dopo circa un paio d’ore prendiamo il volo interno per Samui.
Atterriamo a Samui dopo circa 50 minuti di volo e ci troviamo subito di fronte a un altro pianeta: aeroporto con struttura quasi interamente in legno, tanto verde, stagni con orchidee… già iniziamo a capire cosa ci aspetta.
Un autista ci conduce con un pullmino al resort (mezz’oretta di strada) dove finalmente possiamo usufruire di un letto e di una doccia.
IL RESORT
La camera è molto spaziosa (42 mq tra coperto e scoperto), dotata di tutti i comfort e, per una volta nella vita, abbiamo fatto gli sboroni e abbiamo preso quella con l’idromassaggio all’esterno (la variazione di prezzo rispetto a una stanza normale era minima, 50 euro).
Dopo un po’ ci chiama al telefono interno la guida italiana compresa nel pacchetto, che incontriamo nella hall.
Ci fornisce una cartina dell’isola e ci illustra sia i luoghi che vale la pena visitare a livello di cultura, sia quelli più strettamente utili, come sportelli bancomat, ristoranti, mercatini, ecc.
Ci fornisce anche un telefono cellulare con scheda thai per contattarlo, ma anche per chiamare in Italia a prezzi ridotti.
Torniamo in stanza e la stanchezza per il viaggio e per il jet lag (+6 ore rispetto all’Italia) ci colpisce facendoci “perdere i sensi”sul lettone king size a 3 piazze…
Ci svegliamo appena in tempo per scendere al ristorante per la cena, dove scopriamo una cucina deliziosa a base di carne, pesce, riso e verdura, tutto cotto per lo più al vapore o alla piastra. I prezzi rispetto all’Italia sono a mio modo di vedere ridicoli (la cosa che costa di più è l’aragosta,12 euro per 6 etti di crostaceo).
Decidiamo quindi che per i restanti 6 giorni il ristorante interno sarà il nostro punto di riferimento per mangiare.
Dopo due giorni di completo e assoluto relax tra mare, spiaggia e a volte anche piscina, decidiamo di uscire alla scoperta dell’isola, girando per i luoghi che la guida ci ha suggerito.
IN GIRO PER SAMUI
Prenotiamo il pullman messo a disposizione dal resort (2 euro a persona a/r) e visitiamo Lamai Beach, a pochi km dal nostro resort. Facciamo una puntatina a Silver beach (caratterizzata da una sabbia chiarissima) e poi andiamo a vedere le caratteristiche rocce della fertilità. Giriamo un po’ per le bancarelle adiacenti dove non compriamo nulla perchè la guida ci ha spiegato che, dato che avremmo concluso la vacanza a Bangkok, avremmo trovato tutto lì e a prezzi anche inferiori. Tutti gli spostamenti li effettuiamo con i taxi, con cui bissogna sempre trattare il prezzo.
Loro ci provano sempre e sparano cifre sui 300 baht (poco più di 7 euro). Ma dato che la guida ci aveva avvisato riusciamo sempre a spuntare prezzi sui 100-150 baht a seconda delle tratte da percorrere.
Nei giorni a seguire continuiamo il nostro relax nel resort e ogni tanto facciamo qualche puntatina a Lamai per vedere il mercato caratteristico (in pratica un clone del mercato di Patpong a Bangkok) oppure ci avventuriamo in lunghe passeggiate sulla spiaggia incontaminata, interrotta una volta ogni tanto da qualche altro resort, per scattare un pò di foto.
BANGKOK
Terminate le nostre 6 notti paradisiache a Samui, è ora di rifare le valige e imbarcarci con il solito volo interno per Bangkok. 50 minuti di volo e atterriamo.
La prima cosa che colpisce è la netta differenza non tanto di temperatura (ci aggiriamo sempre sui 30 gradi) quanto di umidità. Bangkok è soffocante!
La cosa che più ci mette in crisi è che, a confronto di una temperatura esterna molto calda e umida, tutti i posti chiusi (mezzi di trasporto, hotel, minimarket, centri commerciali) registrano invece una temperatura di 15 gradi di aria condizionata che almeno inizialmente ti distrugge!
La guida che ci accoglie a Bangkok è un ragazzo thailandese che ha vissuto 8 anni in Italia. Durante il viaggio dall’aeroporto all’hotel ci illustra tutte le escursioni che potremmo fare con lui a prezzi minori rispetto a quelli che propongono l’hotel o le agenzie esterne, e ci dà delle dritte per vedere il più alto numero di luoghi nei 3 giorni che abbiamo a disposizione. Arrivati all’Eastin hotel (ottima la posizione, il servizio e anche il fatto che se chiedi, prima di farti assegnare la stanza, puoi scegliere il piano fumatori) sistemiamo i bagagli e usciamo a piedi per iniziare a dare un’occhiata in giro.
Bangkok è il caos totale (pensavo che peggio di Roma, dove sono nato e vivo, era difficile trovare!): non esiste segnaletica stradale, non ci sono sensi di marcia obbligati, a parte le grandi arterie, non ci sono divieti di sosta o strisce pedonali, il traffico è impressionante, la quantità di smog altrettanto.
Sui marciapiedi è un continuo mischiarsi di profumi e odori: centinaia di bancarelle che vendono per il 50% generi alimentari di ogni tipo: carne e pesce fritti o essiccati, frutta fresca, succhi di frutta confezionati sul posto, verdure fritte o cotte sulla piastra.
L’altro 50% è invece composto da bancarelle che vendono di tutto, dai vestiti agli oggetti per la casa, dalle borse agli orologi… sembra una PortaPortese gigante!
Il traffico è caratterizzato dai taxi multicolori e dai famigerati tuktuk, sorta di “Ape” nostrani su 3 ruote, molto più pratici (ed economici) dei taxi regolari.