Relax a Lampedusa

Una breve fuga d'amore in questo selvaggio e stupefacente lembo di terra nel Mediterraneo
Scritto da: Lillys_
relax a lampedusa
Partenza il: 18/07/2017
Ritorno il: 21/07/2017
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
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Da qualche anno io e il mio compagno abbiamo deciso di conoscere meglio la nostra Sicilia e le sue isole, scegliendola come meta per delle brevi vacanze estive. Quest’anno è toccato a Lampedusa e anche stavolta ci abbiamo lasciato un pezzo di cuore.

PRIMO GIORNO

Il nostro viaggio comincia il 18 luglio da Palermo. Prendiamo la compagnia Mistral Air, che non avevo mai sentito nominare prima che iniziassi a cercare i collegamenti per Lampedusa e che scopro appartenere al gruppo Poste Italiane. L’aereo è piccolino, da 90 posti, ma per poco meno di un’ora va più che bene. Ci hanno offerto anche una bevanda e delle caramelle che oggi, in tempi di low cost che fanno pagare anche l’aria che respiri, sembra quasi insolito! Arriviamo intorno a mezzogiorno a Lampedusa e la vista dall’alto ce la presenta in un modo che non mi aspettavo: una specie di tavolone così piatto da sembrare quasi finto con scogliere sul lato nord interamente a picco sul mare! L’aereo passa sopra l’isola e ci fa uno spoiler del mare cristallino dell’isola dei conigli!

Ad attenderci all’aeroporto vi è il servizio navetta incluso nel noleggio dello scooter di Edonoleggio (molto gentili e disponibili!) che si trova proprio di fronte la nostra casa vacanze, nella zona del porto vecchio e alle spalle della strada principale. L’appartamento che abbiamo affittato ha la zona giorno purtroppo un po’ angusta, ma ha frigo, aria condizionata e balcone, che erano le cose per noi indispensabili insieme alla location, considerato anche il costo contenuto a cui ci è stato proposto.

Il tempo di indossare il costume e si parte alla volta della costa est! Fra le spiagge che avevo segnato come imperdibili vi era Cala Calandra, che i locali chiamano Mare Morto perché l’acqua è sempre calma. Imbocchiamo la strada in direzione Cala Creta e seguiamo le indicazioni che ci portano fino al Mar Morto, che si trova nello stesso golfetto di Cala Creta. Queste due cale sono rocciose e con un mare turchese e piattissimo con vari pesci che ti sfiorano in tutta tranquillità. Il primo bagno è rigenerante e anche se veniamo da Palermo avvertiamo subito che il sole picchia! Decidiamo di non strafare e di non superare le due ore di esposizione per il primo giorno. Risalendo intravediamo il faro di Capo Grecale e decidiamo di andare a dare un’occhiata. Siamo praticamente all’inizio della scogliera a picco sul mare del versante nord che avevamo intravisto dall’aereo e la vista è mozzafiato: il mare blu sotto di noi provoca un misto di vertigini e maestosità. Con queste sensazioni uniche facciamo rientro. Passiamo prima dal supermercato e con pochi euro compriamo affettati, frutta, acqua e bevande: i beni di prima necessità qui non costano tanto quanto nelle altre isole. Ci fermiamo anche al panificio a prendere pane e focacce e facciamo uno spuntino che visto l’orario è ormai quasi una cena. Ci riposiamo un po’ e ci prepariamo per una passeggiata.

La sera la gente si ritrova per lo più lungo la strada principale, la via Roma, che non ha nulla di caratteristico a livello architettonico (un po’ come tutto il centro abitato) rispetto ad esempio allo stile eoliano che rende inconfondibile Salina, Stromboli e co. Ma la strada è piena di vita, con negozietti che vendono prodotti tipici dalle spugne naturali ai capperi e con tanti bar e ristoranti da avere l’imbarazzo della scelta. Essendo ancora un po’ sazi dai panini, optiamo per un gelato e ci sediamo al Bar Isola delle Rose, dove assaggio il gelato al pistacchio più buono della storia e anche la granita al limone non è niente male! Si va a dormire: domani ci aspetta l’isola dei conigli.

SECONDO GIORNO

Sveglia, colazione al Caffè Cristal vicino casa, dove prendiamo anche qualcosa da portare via per il pranzo. Si parte alla volta dell’Isola dei Conigli! Attraversiamo il porto nuovo e saliamo da una strada che passa dalla Guitgia (la spiaggia accanto il porto) e da tutte le calette del versante sud. Capiamo di essere giunti a destinazione dal numero di auto e scooter parcheggiati lungo la strada! L’Isola dei conigli fa parte della riserva naturale ed un sentiero sterrato ci conduce fino ad un terrazzamento naturale da cui si ha una veduta pazzesca dell’isola e della spiaggia. Non credo di avere mai visto dal vivo una superficie d’acqua così chiara ed estesa in vita mia e qualunque foto o video che ho provato a fare non rende giustizia della bellezza del luogo. Scendiamo da un sentiero fino a giungere ad una spiaggia si sabbia bianchissima e finissima e ovviamente piena di gente ed ombrelloni (meno di Mondello comunque!). La attraversiamo interamente e troviamo dopo un paio di piccoli scogli un accesso al mare staccato dalla folla e sempre sabbioso. Ci tuffiamo e l’acqua luccica per quanto è limpida e trasparente, una piscina gigantesca da far girare la testa. A nuoto ci avviciniamo all’isola dei conigli dove ci sono anche diverse meduse che volteggiano inquietanti ed aggraziate al contempo!

Anche oggi il sole si fa sentire e visto che ci attende una risalita cocente di circa 20 minuti decidiamo di non farci friggere del tutto e ritorniamo a casa. Doccia e si parte alla volta del versante ovest. Attraversare l’isola è un’esperienza quasi mistica per l’unicità del territorio. Non si incontrano monti né collinette, ma una distesa pianeggiante e infinita con un paesaggio quasi lunare e stepposo. Giungiamo all’Albero Sole, il punto più alto dell’isola coi suoi 133 metri e da lì vediamo il famoso faraglione a forma di vela. Diverse persone arrivano per godere dello spettacolo del tramonto ma noi ci spostiamo ancora più ad ovest fino a Capo Ponente, dove si arriva passando per un sentierino sterrato che si snoda in prossimità di una base militare. Vedere calare il sole in solitudine e in quel nulla, con le scogliere a strapiombo sul mare, è una di quelle esperienze che non scorderemo più nella vita. Unica pecca: il rumore del radar dell’area militare (cui dopo un po’ comunque ci si abitua). Subito dopo il tramonto ci affrettiamo a dirigerci verso casa perché le temperature la sera si abbassano molto più che a Palermo, sicuramente per via della conformazione dell’isola che la espone al vento in qualunque direzione, rendendo il clima mite nonostante la latitudine. Di sera ceniamo al ristorante Il saraceno ma non ne restiamo impressionati: poca scelta nel menu e cibo non indimenticabile.

TERZO GIORNO

Oggi è la volta di un’altra cala molto famosa: Cala Pulcino, che si trova accanto alla spiaggia dei conigli. Quasi lo stesso tragitto del giorno precedente ci conduce fino alla riserva col sentiero di cala Pulcino che in mezz’ora si inerpica in una vallata il cui boschetto a sorpresa ci ripara dal sole cocente durante la discesa (la risalita è più faticosa per quanto sia all’ombra!). Il caldo si fa sentire e purtroppo arrivati a destinazione restiamo un po’ delusi: l’acqua è piuttosto agitata e ha smosso delle alghe e la spiaggia è formata da pietre che rendono difficoltoso l’accesso in acqua, soprattutto se il mare non è calmo. Facciamo comunque un bagno per rinfrescarci e mangiamo qualcosa attirando i gabbiani che sembrano i veri padroni della piccola spiaggia: uno si avvicina così tanto da camminare sul mio telo e lasciarmi anche un… ricordino!

Dopo esserci riposati un poco decidiamo di cambiare spiaggia e ci dirigiamo verso est fino a Cala Pisana, riparata dal vento di scirocco. La spiaggia si trova accanto l’aeroporto, è piccolina ed affollata ma il mare è limpidissimo e trasparente! Sul lato destro dell’insenatura si trova una piattaforma pavimentata con un lido e da qui i bagnanti fanno tuffi e risalgono facilmente dalle scalette come in piscina. Noi ci posizioniamo sul lato sinistro dove ci sono alcuni scogli ma camminando troviamo la brutta sorpresa di uno scarico che scopriamo poi appartenere ad un dissalatore, l’acqua dunque è pulita ma più salata che nelle altre cale. La scoperta non ci entusiasma e decidiamo di asciugarci e tornare a casa. Di sera mangiamo al ristorante l’Ancora ma neanche qui gustiamo ahimè dei primi di pesce memorabili!

QUARTO GIORNO

Sveglia e colazione con una sfogliatella al pistacchio deliziosa al Caffè Cristal di via Roma, ci dirigiamo verso il porto nuovo per restare qualche minuto in silenzio di fronte alla Porta d’Europa, il monumento dedicato ai migranti e dispersi in mare. Risaliamo sullo scooter in direzione Cala Croce. Anche oggi purtroppo il versante sud è colpito dal vento di scirocco: il mare ha sempre un colore turchese ma non restiamo impressionati, forse anche a causa della spiaggia davvero affollata, e decidiamo così di proseguire per tornare di nuovo alla spiaggia dei conigli, avendo sentito dire che l’isola protegge un po’ il mare dallo scirocco rispetto alle altre cale. L’acqua non è calmissima come il secondo giorno, ma resta sempre cristallina. Stiamo qui un paio d’ore e poi è il momento di ritornare a casa, pranzare e prepararci per ripartire.

La nostra vacanza è già finita! Arriviamo all’aeroporto un’ora prima ed è veramente un largo anticipo perché in meno di 10 minuti siamo già seduti, tristi ed annoiati al gate. Si va a casa con la voglia di ritornare, sperando la prossima volta che il vento sia più clemente e ci conceda il giro in barca verso le grotte e il versante nord che non siamo riusciti ad esplorare dal basso!

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Mare Morto

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Faraglione a forma di vela presso Albero Sole

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Isola dei conigli

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Tramonto a Capo Ponente

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Cala Pisana

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il paesaggio tipico all'interno dell'isola

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Scogliera a strapiombo - Capo Ponente



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