Relax a Capo Verde

Un veloce ma intenso viaggio tra Sao Vicente e Santo Antao... fuori dalle solite mete
Scritto da: emcoro
relax a capo verde
Partenza il: 12/05/2014
Ritorno il: 18/05/2014
Viaggiatori: 1
Spesa: 2000 €
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Diario di viaggio Capoverde

Una destinazione maturata da tempo, che, finalmente, grazie a un tour operator italiano, www.Capoverdeavventura.com, ho potuto soddisfare. Pronti… via! La scelta, per il tempo ristretto a una settimana, é caduta sulle isole di sopravento Sao Vincente e Santo Antao a nord dell’arcipelago, luoghi poco battuti dalla massa. Una formula basata sulla visita vera del territorio nei suoi aspetti più naturali e umani.

Mindelo – Sao Vincente

Atterrato all’aeroporto di San Pedro, in mezzo ad una zona desolata, ci si trova a contatto direttamente con le caratteristiche del posto: vento caldo umido, temperatura tropicale, scenografia lunare, con montagne alte rocciose arse e spoglie da vegetazione. Dopo la tipica coda dei piccoli aeroporti per il visto, ad attendermi c’è la guida locale. In dieci minuti siamo a Mindelo, l’unica vera cittadina dell’isola. Bè, un’altra dimensione!…stile centro America: un insieme di costruzioni a volte colorate, a volte grezze, a volte catapecchie, in misto stile coloniale, ma anche con grattacieli spartani sorti tra gli anni 70 e 80. E poi gli abitanti locali: un mix di razze tra l’africana, la Caraibica con influenze, però, europee segno dell’occupazione coloniale (è affascinante notare capelli biondi, rossi e occhi chiari). Il tutto in un atmosfera rilassata, a volte confusionaria, povera ma dignitosa. Stile di vita perciò tranquillo, poca modernità ma essenzialità, sorrisi e cordialità. Ospitali e disponibili. C’è tutto quello che serve ad una comunità, ma un turista abituato ai servizi europei è fuori posto. Qui si assapora veramente la vita locale.

Bello è perdersi nelle stradine del centro e ammirare le case colorate e i negozietti mentre la gente staziona pacificamente all’esterno, a volte con banchetti improvvisati, vendendo qualsiasi prodotto.

Il caldo invita a fare un bagno: quindi guardando il porto si seguono le indicazioni verso destra e in dieci minuti si arriva alla spiaggia cittadina Laghigna. Grande, bianchissima con l’acqua turchese. Una bella scenografia perché attorniata da rilievi. Unico neo: alle spalle un insieme di palazzoni e l’inizio della zona industriale con l’aggiunta del depuratore che produce un ronzio di fondo fastidioso.

La visita a questa spiaggia mi fa scoprire un hobby dei capoverdiani che mi ha lasciato a dir poco senza parole: l’attività fisica! e in special modo il jogging. È incredibile come una popolazione umile e semplice, che ha comunque un tenore di vita medio basso e alle soglie della povertà, dedichi così attenzione al proprio corpo, a tutti i livelli d’età, e senza l’utilizzo di palestre ma immergendosi nella loro aria pura e ancor di più in riva al mare. Come li ho ammirati! Dovremo tutti imparare da loro.

Da visitare in città: i mercati coperti di verdura e di pesce, oltre agli innumerevoli bar dove è possibile ascoltare della musica dal vivo (capita di essere coinvolti in Jam session di gruppo assieme ad artisti noti e memo noti – un emozione unica…).

Il mangiare: è meglio premunirsi in anticipo se non avete una guida, di un menù con traduzione, se no rischiate di mettere in bocca qualcosa di poco gradito. Ma capita anche, tale e la loro ospitalità, che qualche locale ti faccia assaggiare qualcosa dal suo piatto per farti conoscere ancor di più la bontà dei propri prodotti. In prevalenza si degusta il pesce, il pollame, il ” porco”, una grande varietà di legumi e verdure. Scordarsi la dieta mediterranea!

Escursione Monte verde: la più alta montagna, ormai non più verde, dell’isola. Raggiungendo la base ci inoltra su una ripida salita, su una strada lastricata a pietra come tante vie di montagna di Caboverde. Si può percorrere con un fuoristrada o semplicemente a piedi. Se il tempo lo permette, in cima lo spettacolo è assicurato. Le isole vicine Santo Antao, Santa Lucia… si ammirano in tutta la loro maestosità.

Un’altra visita che merita di sicuro é quella che tocca le località di Salamanca, Baia de Gatas (pesce gatto) e Calhau, passando da Praia Grande, una maestosa e fantastica spiaggia con colori che vanno dalla sabbia nera vulcanica allo sfondo bianco delle dune di sabbia che arrivano dal Sahara. Qua esiste un sentiero che costeggia tutta la costa. O si parte da Calhau per arrivare a Bahya das Gatas o viceversa. In entrambi i casi si tratta di un percorso consigliabile a tutti, basta dotarsi di buone scarpe da ginnastica o leggeri scarponi. Si passerà rasenti la battigia a volte sulla sabbia battuta a volte sui ciottoloni. Di sicuro capiterà che le onde impietose vi raggiungano. Vi consiglio di portavi il costume e l’asciugamano perché non riuscirete a fare a meno di tuffarvi, basta stare un po attenti a scegliere il punto giusto. Potrebbe essere che non incontriate anima viva, o la domenica, gruppi di ragazzi locali che pescano o si divertono (se giocano a Pallone é probabile che vi chiedano di fare due tiri, ed essendo italiani non potete sottrarvi!). Comunque una sensazione bellissima, un’esperienza unica. Chi fa la strada carreggiabile in alto in auto non si gusta tutto questo!

Altra spiaggia a Sao Vincente che merita è nella località di san Pedro, su cui sorge il villaggio omonimo e l’aeroporto. C’è anche la possibilità che vi atterri sopra la testa qualche apparecchio. La spiaggia è immensa, da un’estremità c’è appunto questo piccolo villaggio dimora di pescatori con le loro coloratissime barche, e dall’altra un Resort, per fortuna poco impattante. Ma la caratteristica sono le immense onde, cavallucci a volte imponenti, scenario adatto per gli amanti del surf (i ragazzini locali hanno di che divertirsi… altro che play station!).

La vacanza prosegue.

Transfert col traghetto (un’ora di viaggio) a Santo Antao l’isola piú estrema e la seconda più grande dell’arcipelago. A quanto pare non è molto conosciuta perché selvaggia e montuosa (la maggior parte dei turisti che viene a Caboverde preferisce le spiagge di Boa vista o Sal). Ma credetemi: chi è appassionato di natura, cultura e storia qui ha ragion di esserci. Per visitarla tutta ci vorrà almeno un mese. Il modo migliore per me rimane sempre il Trekking. Ma per chi ha poco tempo e poco allenamento nelle gambe consiglio di intervallare i tragitti con gli innumerevoli Aluguers (simpatici e utilissimi pulmini di trasporto collettivo). Pochi escudo e ti gusti anche paesaggi mozzafiato.

Due tour che consiglio vivamente: escursione da Cruzinha de Garca a Ponta do Sol e la Valle di Paul.

Il primo è un percorso belvedere che costeggia la costa dell’oceano. Da Rebeira Grande partono gli Alugher per tutte le destinazioni: fatevi portare a Cruzinha in direzione ovest…da qui inizia un itinerario mozzafiato, non solo per i sali e scendi, ma per gli scorci della costa a volte falesie, a volte insenature canyon a volte piattaforme di lava millenaria. Il percorso è quasi tutto lastricato come del resto tutti i sentieri che ho potuto percorrere. Quindi è accessibile a tutti a patto di un buon allenamento e gambe. C’è un passaggio che è veramente tosto, ma quando ho saputo che è la strada giornaliera che studenti e lavoratori giornalmente percorrono, non ho emesso fiato! Il lungo tratto che dura circa 5 ore, prendendosela comoda, attraversa qualche valle, come quella arrivati al villaggio montano di Corvo, che sorprendentemente ricorda Machu Pichu. Un susseguirsi di terrazzamenti verdeggianti con una ricca vegetazione che va dalle banane, ai frutti tropicali, alla canna da zucchero, al mais….ma tutto questo si vedrà in misura maggiore nel successivo tour. Nei pochi villaggi che si incontrano ci si può ristorare e mangiare qualcosa. Se c’è una cosa che non manca da queste parti é il bar e, per verso, le scuole (sono distribuite anche nei paesini piú impervi e di poche anime).

Il secondo tour è un’immersione in una favola, in un mondo magico!

Le alternative sono diverse: o si parte da Paul e ci si inerpica in una lunga salita che vale almeno1300 mt di dislivello, scavalcare un passo, per poi arrivare al vulcano di Cova e ridiscendere a piedi o essere trasportati lungo la Estrada de corba, la storica via dell’isola, interamente lastricata, che unisce una costa con l’altra. Io ho scelto l’inverso. Ci si fa trasportare con un Aluguer, attraverso scenari sempre più verdi (con un mix di conifere e piante tropicali) direttamente alla bocca del cratere dell’ormai spento Vulcano Cova. Da qui il sentiero permette di scendere fino alla base ormai diventato un enorme campo ovale maestralmente coltivato. Questo è il primo spettacolo. Da qui inizia un ripido sentiero che porterà allo scavalcamento per poi accedere alla famosa valle di Paul. Preparatevi ad ammirare una meraviglia della natura: un ripetersi di terrazzamenti, valli e contro-valli dalle miriadi tonalità di verde, roccioni multiforme e pinnacoli, e qualche piccolo villaggio montano in cui ci si fermerà per una breve sosta. Ripeto: qualunque parola in più non sarà mai sufficiente per illustrare questo posto. Non setterete mai di fermarvi ad ammirare e dire: wow!!! state tranquilli che se anche il tutto dura 5 ore di quasi tutta discesa, la stanchezza nelle gambe sarà senz’altro appagata. Termine del percorso: Vila das Pombas.

Questo borgo (che fa parte sempre del territorio di Paul) é stato il mio punto di appoggio. Sistemato in una delle poche e semplici, ma dignitose Posadas, ammiravo (facendo colazione di fronte) e sentivo ogni giorno l’oceano, una sensazione unica. In questo villaggio di umili pescatori, si provano emozioni contrastanti: ti sembra di essere fuori dal tempo, ma allo stesso modo ti trovi in un ambiente rassicurante e pacifico.

Insomma una vacanza ben organizzata quella del tour operator italiano. Ottimi consigli (quelli di Francesco). Una guida locale preparata ( Didì ) che conosce bene l’italiano, simpatica e disponibile. La giuda, in luoghi come questi, io la consiglio sempre: riduci gli errori e ottieni delle dritte, ma soprattutto risparmi tempo. Inoltre contribuisci all’economia locale, quella “pulita” e genuina! Per chi vuole , una sintesi del viaggio nei video Sao Vincente e Santo Antao presto online.

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