Relax a barbados
Parto, in un gruppo di sei persone, Venerdì 23/07/04 alla volta dell’isola con la compagnia aerea Lauda.
Durante il volo, che è stato veramente confortevole visti alcuni posti liberi occupati (ovviamente) per stendersi, ho pensato al tempo che avremo trovato per il nostro soggiorno.
Si sa, il perido migliore è quello invernale quando il clima è più secco e le temperature raggiungono massimi di 30°C…Ma d’altronde non sempre è possibile andare in giro per il mondo nelle stagioni giuste…! Dopo scalo ad Antigua (con permanenza a bordo), sorvolando alcune isole delle Antille tra cui l’inconfondibile Guadalupa (inconfondibile per la sua forma a farfalla), in cui andai nel febbraio di 10 anni fa (come passa il tempo!), giungiamo a destinazione.
Ci assale subito l’afa…Mi sembrava di essere tornato in Messico che anche in quel caso visitai in stagione estiva.
Al ritiro bagagli un po’ storditi dal volo non ci accorgiamo immediatamente che le valige sul nastro erano in realtà destinate a Malpensa mentre i nostri bagagli, ancora stivati, stavano per tornare in patria dopo un volo transoceanico…Fortunatamente una ragazza più sveglia di noi se ne accorge e risolviamo il problema.
All’uscita la corrispondente di Hotelplan, Milena, ci accoglie indirizzandoci sul piccolo mezzo che ci porterà all’Almond beach village, nella parte nord-ovest a pochi minuti dalla cittadina di Speightstown.
Barbados è un’isola di piccole dimensioni, repubblica autonoma, ex dominio inglese.
La lingua parlata è (una sorta) di inglese. La guida è di tipo anglosassone come del resto molte altre cose…Quali ad esempio le prese (tanto per fare un esempio sciocco ma molto pratico). La capitale è Bridgetown. Il reddito procapite è il più alto dei Caraibi e la popolazione, tutto sommato, vive dignitosamente.
La costa est è bagnata dall’oceano mentre quella ovest dal mare dei carabi. Facile immaginare che la costa est è soggetta ad un mare sempre turbolento, con grandi onde, adatto principalmente (per non dire solamente) agli appassionati di surf.
L’ovest è la costa turistica per eccellenza con molti alberghi e villaggi, ed un mare tipico caraibico…Da relax assoluto.
Il sud sud-ovest è la zona più turistica in assoluto privilegiata dai turisti giovani poiché i costi sono mediamente inferiori.
La sua posizione, leggermente defilata rispetto alle altre isole delle Antille le dona un vantaggio climatico non indifferente lasciandola (quasi) sempre fuori dai devastanti uragani che spesso stravolgono questi tranquilli angoli del mondo. (Quando ho scritto questa parte dell’itinerario di viaggio non si erano ancora abbattuti i devastanti uragani che ancora in questi giorni stanno interessando i carabi e gli stati uniti; effettivamente era da parecchio tempo che a Barbados non vedevano un uragano) Giunti a destinazione, dopo un piccolo intoppo nell’albergo con le camere (ci vengono date due triple invece che tre doppie…Volevano forse fare i furbi??!!) dopo poco risolto, inizia la vacanza vera e propria. La mattina seguente iniziamo a capire il funzionamento della struttura, gli orari, le postazioni dei vari bar e ristoranti. La sera prima era stato un vero disastro cenare! Il complesso è piuttosto grande, con 4 ristoranti, 4 bar e 9 piscine.
Il mare e la spiaggia sono molto belli: purtroppo non sempre gli alberghi si affacciano su un bel mare e/o spiaggia (vedi eden village cayo largo) ma questa volta siamo molto soddisfatti.
Come di consueto alle 10.00 abbiamo l’incontro con la rappresentante del tour operator che ci fornisce indicazioni sull’isola, l’albergo ecc ecc… E ovviamente le escursioni che propongono.
Dopo esserci informati che il tour preveda solo mete di interesse paesaggistico naturale e storico (onde evitare escursioni quale una a Mauritius…Penosa) decidiamo di partecipare. La giuda ci ispira fiducia, il ridotto numero di persone indica un qualcosa di molto personale perciò accettiamo fiduciosi. Per giunta Milena (rappresentante Hotelplan e guida dell’escursione) vive da 8 anni in Barbados e le sue conoscenze sono presumibilmente più ampie di una “semplice” corrispondente Italiana.
La giornata è dedicata all’ozio completo con 9 ore di bagno consecutivo, senza neanche pranzare. Ogni tanto le nubi oscurano il sole ma sono cose veramente passeggere e tutto sommato anche piacevoli vista l’intensità dei raggi solari.
L’acqua calda permette bagni in qualsiasi momento e ininterrotti…Insomma, una favola! Nel frattempo iniziamo a capire anche il tipo di cibo e la sua qualità. Per nostra sfortuna (sotto questo punto di vista) l’isola è frequentata quasi esclusivamente da inglesi, statunitensi e canadesi. Gli italiani sono generalmente pochi e questo incide molto sul tipo di cucina. Ciò per dire, che perlomeno nel villaggio, il pranzo e la cena sono andati sempre a fasi alterne. Giornate positive e altre meno, soprattutto importante era capire i ristoranti migliori nelle rispettive ore. Purtroppo quando avevamo capito “il giro” più favorevole era tempo di partire…
La giornata seguente alle 9.30 partiamo per il tour dell’isola. Siamo 10 italiani tutti dello stesso villaggio. Ci dirigiamo immediatamente all’estremità nord. Il luogo è molto particolare. Il mare molto agitato, la costa alta e frastagliata con continue onde che si infrangono producendo grandi spruzzi, i pescatori nelle loro “capannine” intenti a catturare qualche pesce, il bar a capanna tappezzato di biglietti da visita, il palo dove vengono indicate le direzioni di molti stati del mondo…Insomma, luogo suggestivo caratterizzato da un mare tipicamente atlantico.
Ripartiamo dalla punta nord dell’isola per inoltrarci in un fitto bosco di mogani scoprendo che il mogano barbadiano è il più pregiato al mondo…Pochi minuti dopo arriviamo sulla sommità di un piccolo “monte” dal quale si gode di un incantevole vista su buona parte della costa est. Foto di rito, qualche minuto di svago e si prosegue verso la costa. Nella discesa verso la costa attraversiamo molti paesi della campagna. Questa è probabilmente la zona meno turistica e quindi più originale dell’isola. Notiamo infatti le persone nei loro gesti quotidiani, nell’andare in chiesa per la messa con il vestito domenicale e così via…
Arrivati a livello del mare…Siamo a Bathsheba. E’ uno spettacolo particolare…Con onde potenti e adatte ai surfisti (tanto che una gara dei mondiali di surf viene effettuata lì). Un paesaggio veramente strano difficile da raccontare in parole. Proseguiamo con la visita della chiesa di St. John.
Arrivata l’ora di pranzo il tour prevede una sosta in un ex casa coloniale. Visita e successivo pranzo nel giardino.
La casa è completamente visitabile poiché i proprietari si sono trasferiti in un’altra abitazione. Questa casa è famosa anche per un incendio che anni fa ne distrusse una piccola parte.
Dopo aver riempito lo stomaco e aver potuto bere finalmente la vera acqua di Barbados (l’isola è ricca di ottima acqua, ovunque potabile, ma negli alberghi, per ovvie ragioni, viene clorata tanto che diviene imbevibile!) proseguiamo il viaggio alla volta di Botton Bay…
E’ una spiaggia invisibile dalla strada perché posta molto più in basso. Dall’alto si ha una vista meravigliosa: le palme, i colori dell’acqua, la sabbia bianchissima. Il mare è abbastanza mosso vista la localizzazione geografica e l’ingresso in acqua richiede un po’ di attenzione: la corrente è forte ma merita senz’altro… Dopotutto davanti al nostro albergo l’acqua è piatta perciò un po’ di divertimento fa piacere…
Stiamo a rilassarci sulla spiaggia per un po’ notando un gruppo di ragazzi dell’isola che per qualche dollaro si prestano a raccogliere un cocco dalle palme.
Purtroppo il tempo sta terminando e mestamente il mezzo si dirige verso nord riportandoci a “casa”. Unica tappa a sandy beach, nella parte sud-ovest. Sabbia bianchissima, mare turchese e calmo, abbondanza di persone locali vista la giornata (Domenica) e la sua posizione vicina ai centri abitati Anche il giorno seguente trascorre badando solo al relax. Prenotiamo però i posti per la navetta che il giorno seguente ci avrebbe portato nella capitale Bridgetown.
In mattinata ci prepariamo quindi ai consueti acquisti poiché già sapevamo che la capitale offriva principalmente negozi nei quali acquistare souvenir e quant’altro…
La capitale è una città caotica durante la settimana ma allo stesso tempo spettrale la Domenica con negozi chiusi e poche anime vive…
Gironzolando per la via principale e vie limitrofe ( comunque sempre nei pressi del parlamento) si fanno le 12.30, ora dell’appuntamento con la navetta per il ritorno in albergo. Capiamo male il luogo e perdiamo “il passaggio”. Fortunatamente il caos di cui vi parlavo precedentemente ci ha permesso di raggiungere il bus fermo in coda…! Solita figura all’italiana…!! In serata ci incamminiamo verso la cittadina di Speightstown situata a pochi minuti dal villaggio. Non è un paese particolarmente “bello”, non ha nulla di particolare, ma finalmente ci immergiamo a 360° nella realtà barbadiana, vedendo le loro case caratterizzate da colori pastello, i loro luoghi di ritrovo, il pontile con i pescherecci e ci godiamo un tramonto mozzafiato…Nel tragitto conosciamo anche uno scultore veramente strampalato che ha tappezzato un piccolo ponte e le vicinanze con le sue opere…
I restanti (pochi) giorni trascorrono prevalentemente nel villaggio facendo movimento in palestra prima di cena, utilizzando i mezzi d’acqua messi a disposizione dalla struttura e godendoci sole, sole e ancora sole… Purtroppo un giorno è rovinato dalla pioggia che ci accompagna quasi costantemente per tutto il tempo. Rimediamo, in parte, sfruttando la mattinata per recarci all’Almond Club, situato più a sud rispetto al nostro, utilizzando la navetta dell’albergo. Questo perché abbiamo saputo che nelle vicinanze sorge un piccolo “centro commerciale” (di cui non ricordo il nome) formato da tante capanne disposte su un percorso in mezzo alla vegetazione. Facciamo gli ultimi (futili) acquisti e nel primo pomeriggio, dopo un bagno nel A.Club, che come struttura non ci è piaciuta, ripartiamo per il nostro villaggio (anche se avremmo potuto pranzare e utilizzare tutte le strutture dell’Almond Club).
E con il passare delle ore arriva l’ultimo giorno, soleggiato e molto caldo.
Inizia il rito delle “ultime cose”: l’ultima colazione, l’ultimo bagno, l’ultimo…(sono molto nostalgico…!) Verso le 15.00, dopo aver salutato la coppia italiana che avrebbe proseguito la vacanza ancora per sette giorni, il nostro gruppo e altre due coppie italiane vengono “deportate” all’aeroporto.
Saliti sull’aereo ci aspetta L’ULTIMA sorpresa: sono occupati solo 24 posti su 300! Inutile dire che il viaggio è stato comodissimo, con un servizio quasi personale…
A Malpensa, dopo averci fatto camminare per non so quanti Km (non ricordavo un percorso così lungo…) i nostri bagagli girano già sul nastro (finalmente non dobbiamo più aspettare 45 minuti per il ritiro! Ancora poco più di un’ora e la “nostra” Liguria saluta il nostro ritorno…
INFORMAZIONI PRATICHE (E RIASSUNTIVE) Poichè leggendo gli itinerari di viaggio mi piace molto quando viene lasciato uno spazio per le informazioni pratiche scrivo sinteticamente qualche notizia: Come già detto la lingua parlata è l’inglese.
La moneta è il dollaro barbadiano che corrisponde alla metà del dollaro USA.
La copertura GSM è ottima. Teoricamente non è necessario un TRIband perchè i gestori DIGICEL e AT&T trasmettono ANCHE in 900 (la frequenza a 900 viene ricevuta anche dai GSM più vecchi MONOband). Non vi garantisco però questa mia affermazione perchè il mio cell è TRIband automatico perciò mi è stato impossibile controllare in che banda lavorasse…
Per quanto riguarda i mezzi di trasporto, la macchina, se non è un problema la guida a sinistra, è certamente la scelta migliore. Non sono però da trascurare i bus che servono molto bene la costa ovest e sud per un prezzo decisamente basso.
Se avete domande non esitate a scrivermi, nel mio piccolo, cercherò di esservi utile! Ciao a tutti! P.S. Con questo itinerario di viaggio vorrei inoltre salutare la coppia di Verona che durante la settimana ci ha tenuto particolarmente in allegria e con la quale abbiamo passato ore molto divertenti!