Reggio Emilia, viaggio nella città del Tricolore
Partite da Roma, Reggio Emilia, vi propone due modi per raggiungerla, con un treno veloce, ad accogliervi una stazione futuristica opera dell’architetto Calatrava o un regionale da Bologna, che vi porta dopo una passeggiata direttamente in centro.
Tanti sono i palazzi che si affacciano su via Emilia, molti ora ospitano diversi brand, all’interno però mantengono il loro passato.
Reggio Emilia è la città nella quale è nato il Tricolore italiano (Verde, Bianco, Rosso), e quando non utilizzata per i consigli comunali e per i matrimoni è possibile visitare la sala nella quale i rappresentanti di Reggio, Modena, Bologna e Ferrara si riunirono per proclamare la Repubblica Cispadana nel 1797, adottando quella che poi nel 1848 sarebbe diventata la nostra bandiera. Presente nello stesso edificio anche il Museo del Tricolore che racconta la sua storia attraverso gli occhi di 90 artisti.
Molte curiosità si nascondono tra le vie di questa città, come ad esempio in una viuzza (una traversa di via Roma, lo stretto vicolo Venezia) si nasconde il “primo murales”. Sulla facciata del Battistero di San Giovanni sono ancora visibili il “braccio reggiano” e la “pertica”, le misure commerciali dell’epoca con le quali si evitavano le truffe.
Raggiungendo l’interno della Biblioteca Panizzi trovate l’opera di Sol LeWitt, un aiutino? Alzate lo sguardo e verrete avvolti dalle sue dimensioni grandiose, si trova sulla volta della Sala Letture.
Trovandoci ad alloggiare in Piazza Grande, il centro di Reggio Emilia, basta girarsi sul posto per essere avvolti dai tanti edifici che vi si affacciano come il Duomo, il Palazzo Comunale, la Torre del Bordello, quella dell’Orologio. Una città dalle tante sfumature, conosciuta anche come la Città dei teatri, tutti raccolti intorno a Piazza della Vittoria, il Teatro Valli, il Teatro Ariosto e il Teatro Cavallerizza.
Reggio Emilia va visitata passeggiando, non importa come possa essere il meteo perché grazie ai suoi portici è possibile non bagnarsi, mentre le tante Chiese e i Musei offrono un riparo sicuro. Senza dimenticare osterie e ristoranti dove assaggiare le specialità del luogo come Erbazzone, Tigelle con salumi e non solo, Tortellini.
L’ingresso alle sedi dei musei civici è gratuito.
Proprio passeggiando qui siamo inciampate per la prima volta nelle “pietre d’inciampo”, un piccolo blocco quadrato posto davanti la porta della casa nella quale ebbe ultima residenza un deportato nei campi di sterminio nazisti, un’iniziativa dell’artista tedesco Gunter Demnig. Da quel momento in ogni città che visitiamo le cerco, in Europa ce ne sono oltre 70.000.
Da segnalare i Tortellini in brodo, se la stagione lo consente, altrimenti qualsiasi pasta fresca è ottima da Tabarin Osteria Popolare, dove abbiamo cenato. Per un pranzo veloce a base di Erbazzone ci siamo fermate da Dolce Charlotte.
Per dormire un salto nel passato, soggiornando nel Palazzo del Capitano del Popolo presso l’Hotel Posta, la colazione servita in una sala dallo stile liberty con un lampadario di Murano ad impreziosire il tutto, dove si degustano prodotti locali. Costo medio camera 100 euro.