Rajasthan, luci e ombre
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Per la pianificazione ci siamo affidati alla mitica Lonely Planet, al sito Turisti per Caso e ai vari siti di prenotazione degli alberghi. Non volendo fare un tour precostituito con autista personale (che ci metteva un po’ di tristezza) ci siamo dedicati alla prenotazione via web dei treni e degli autobus, lasciando per solo brevi spostamenti l’alternativa taxi!
Volo: Alitalia (Milano MXP)-> Delhi a 700 euro circa a testa, comprensivi di assicurazione per il viaggio.
Itinerario
22/12-23/12/2011
DELHI->JODHPUR: volo jetairways circa 70 euro a testa
JODHPUR-> JAISALMER: taxi (5/6 ore): il viaggio è stato veramente un incubo e abbiamo fin da subito capito che viaggiare in macchina in India è moooolto pericoloso! A Jaisalmer abbiamo pernottato all’interno delle mura in una guesthouse “Monsoon Palace” di sole tre stanze, curata da uno splendido ragazzo di nome BABU: le camere sono pulite e la colazione è ottima! (prezzo camera doppia circa 100 euro per due notti)
24/12/2011
Dedichiamo la mattinata alla visita della cittadina e dei suoi monumenti, rendendoci conto già dei contrasti che convivono in queste città: monumenti opulenti si ergono fieri di fronte a “case” in decadenza; templi immensi e ben curati a fianco di fogne a cielo aperto, sorrisi aperti a fronte di una povertà disarmante…..insomma l’impatto non è semplice. A pranzo decidiamo di fermarci allo Shanti restaurant, mangiando un ottimo Thali anche se preceduto da un’ora di attesa (poi capiremo che questa non è un’eccezione!)
Nel pomeriggio abbiamo in programma un minitour con il cammello nel deserto vicino la città: vi SCONSIGLIAMO vivamente di fare questa “pagliacciata”, che si rivela un giro al dorso di sto povero animale attorno ad una duna! Probabilmente i tour più lunghi sono anche più belli, quello di mezza giornata è veramente pietoso!
Torniamo in città e dopo una bella doccia andiamo ad apprezzare una fantastica cena al Trio restaurant.
25/12/2011
Dedichiamo la mattinata alla visita delle Haveli, che ci lasciano a bocca aperta! Nel pomeriggio, prendiamo i nostri pesantissimi zaini in spalla, salutiamo Babu e andiamo in stazione per prendere il nostro treno verso Jodhpur (tutti i treni sono stati prenotati non sul sito ufficiale delle ferrovie indiane (che è un caos), ma sul sito www.cleartrip.com, molto più occidentale come concezione.) Il primo treno è una bella esperienza, se si toglie il piccolo diverbio avuto con il ragazzo seduto di fronte a noi che voleva convincerci a cedergli il posto poiché lui non aveva voglia di andare nel suo…. e se si toglie poi la scena della sua cena, accompagnata da rumori veramente improponibili… cmq con un ritardo di soli (e poi capiremo perché soli) 20 minuti arriviamo a Jodphur e ci rechiamo al nostro hotel: Haveli Inn Pal (83.30 euro /2 notti) La camera è bellissima, con una vista sul forte da togliere il fiato!
26/12/2011
Dopo una colazione da re sulla terrazza, attraversiamo la città e saliamo a piedi al Meranghar. Questo posto ci ha rubato il cuore. Nel pomeriggio, dopo aver furiosamente litigato con un guidatore di tuc-tuc bislacco che ci ha portato da tutt’altra parte rispetto a dove volevamo andare, tentando pure si estorcerci un sacco di rupie, andiamo al mercato. Facciamo acquisti pazzi: spezie a non finire e pashmine. Il rito degli acqusti in India è molto divertente, non dovete avere fretta perché vi racconteranno tutta la loro vita e mostreranno le prove più improbabili della loro affidabilità! La sera ceniamo all’Indique, cena molto buona anche se il prezzo è un po’ gonfiato!
27/12/2011
Visto che il traffico e lo smog in questa cittadina sono insopportabili, decidiamo di rifugiarci al cenotafio, posto incantevole e tranquillo! Nel pomeriggio prendiamo un autobus per Udaipur: il viaggio è interminabile, il bus è orrendo e abbiamo rischiato la vita più e più volte….esperienza da dimenticare! Arrivati in hotel (Anjani hotel, 63.32 euro/2 notti) la sera decidiamo di cenare in terrazza per comodità…l’attesa di più di un’ora ci ha un po’ snervato, nonostante il panorama e la vista sul lago siano stati di conforto!
28/12/2012
La mattina prendiamo il traghetto per visitare le isole sul lago, poi dedichiamo molto tempo al City Palace: questi sono i ricordi più belli che ho dell’India! a Udaipur la vita frenetica delle altre città sembra prendersi una pausa, in più lo sporco è meno e ciò dà un tocco di serenità in più: sembra tutto più bello! Dedichiamo il pomeriggio a degli acquisti, mentre la sera ci rechiamo all’Haveli del centro per uno spettacolo di danze popolari che abbiamo molto apprezzato. Cena a lume di candela in riva al lago: unforgettable!
29/12/2011
Paolo ha la febbre: 38.5. io sono disperata, vado in farmacia e lo imbottisco di tachipirina. Il treno che la notte da Udaipur ci doveva portare a Jaipur non ci è stato confermato (avevamo dei biglietti in lista d’attesa…)……fortunatamente il ragazzo della reception dell’Anjani è stato un angelo: mi ha prenotato l’autobus notturno per Jaipur e ha lasciato Paolo in una stanza a riposare…il tutto gratis! Gentilissimo!
30/12/2011
Il viaggio in bus è stato un disastro dopo 9 lunghissime ore arriviamo a Jaipur, al nostro bellissimo hotel (Jasvilas, 3800 rupie/notte) e stiamo in camera tutto il giorno perché Paolo possa riprendersi.
31/12/2011
Con cautela iniziamo il tour della città, visitiamo i monumenti più importanti: il city Palace, meraviglioso, il sito astronomico antistante, molto interessante e l’Hawa Mahal, bellissimo. Dedichiamo quindi un po’ di orette allo shopping con sosta a pranzo in un ristorante estremamente kitsch! La sera dell’ultimo dell’anno sembra impossibile reperire un tuc-tuc…alla fine dopo moltissime contrattazioni ci facciamo portare al ristorante da noi scelto (niente di che) e ritorniamo in albergo per una dormitona
01/01/2012
Per riposarci un po’ decidiamo di affittare una macchina a noleggio con autista, per visitare l’Amber Palace e il tempio delle scimmie, nonché un altro palazzo in rovina di cui non ricordo il nome, ma di cui sconsiglio vivamente la visita. La macchina non è troppo economica (circa 50 euro), ma ci consente di riposare e di raggiungere con comodità i siti da noi scelti a cui altrimenti avremmo dovuto rinunciare. Cena in albergo
02/01/2012
Decidiamo di affittare nuovamente la stessa macchina per affrontare il tragitto da Jaipur a Agra con sosta al pozzo di Abaneri, molto interessante, al parco faunistico Barathpur, vivamente sconsigliato perché tenuto molto male e niente di che, e a Fatepur sikri, meraviglioso. Arrivati al nostro hotel ad Agra (hotel Taj resort 115 euro/2 notti), Paolo ha una ricaduta: febbre! Telefonata in Italia e tachipirina indiana!
03/01/2012
Paolo si è ripreso, quindi la sveglia suona alle 5.30 per essere i primi ad entrare al Taj Mahal. La nebbia è fittissima, mancano completamente le indicazioni per raggiungere la biglietteria e causa la complicità anche di uno stupido guardiano perdiamo un’ora alla ricerca della stessa…che dopo lunghe peregrinazioni si rivelerà essere a pochi passi dal nostro hotel! Anche l’ingresso al Taj non è una passeggiata: la guardia mi sequestra sigarette, accendino e una torcia a dinamo (?)…pericolosissima…dicendomi candidamente che la posso lasciare in custodia presso un negozio: monto su tutte le furie, sono queste le cose che ho odiato dell’India…scarsa organizzazione e tangenti evidenti!
Il Taj però è meraviglioso anche con moltissima nebbia: sembra di essere in un altro mondo! Stiamo quasi 3 ore ad ammirarlo!
A pranzo non abbiamo nessuna voglia di rimpinguarci nuovamente di spezie….siamo stufissimi e facciamo una cosa che mai avevamo fatto prima, né che mai avremmo pensato di fare: andiamo al Pizza Hut: la margherita più buona della mia vita (probabilmente se la mangiassi adesso mi disgusterebbe!!!)
Nel pomeriggio visita al forte: siamo rimasti a bocca aperta! Insieme al palazzo di Udaipur è forse il più bel sito che abbiam visitato in India. Cena in un ristorante appena fuori dall’albergo…niente di che, ma passabile il tandoori chicken
04/01/2012
Partiamo in mattinata per gli acquisti al mercato… purtroppo però gli orari dei mercati indiani non sono come quelli italiano… girovaghiamo fino alle 11 aspettando che aprano i negozi. Compriamo delle stole di lana meravigliose in un negozio della cooperativa (prezzo non contrattabile) da un ragazzo che non sa nulla di inglese: la scena era divertente.
Decidiamo di seguire il consiglio della lonely planet e ci avviamo verso il cimitero per una camminata che ci porterà al Taj. Per sorte ci imbattiamo in un corteo funebre, è stata un’esperienza d’impatto: in mezzo al caos più totale, clacson, urla, smog e turisti in coda vedi sfilare a lato strada un corteo funebre, il morto sopra una barella di legno con solo il sudario a coprirne il corpo. Nessuna cura, nessun silenzio, nessuna “celebrazione”, un evento naturale, un gesto quotidiano, un punto nel caos. Arriviamo al cimitero dove già il rogo è acceso e ce ne andiamo velocemente con un velo di tristezza in più nel cuore e con molto disincanto in più negli occhi.
Bissiamo da pizzaHut e ci prepariamo per quello che sarà il viaggio in treno più lungo della nostra vita! Arriviamo in stazione per errore con 2 ore di anticipo, con gli zaini che pesano una tonnellata facciamo il giro del mercato e compriamo alcune banane…..finalmente il treno arriva! Ci addormentiamo in un istante!
05/01/2012
Dovremmo arrivare a Varanasi per le 9 dopo 13 ore di treno. Alle 7 apriamo gli occhi e chiediamo dove siamo…già annunciano un ritardo di due ore…vabbè si sapeva.
Dopo due ore ci rendiamo conto di essere ben lontani dalla meta…il treno è costantemente fermo e se si muove va ai 5 km/h….abbiamo anche fame…un topolino si affaccia sotto la cuccetta per salutarci…ci mancava solo quello! Il capotreno dice di non sapere nulla….arriveremo quando Shiva lo vorrà… arriviamo con 6 ore di ritardo….
Andiamo subito in hotel (Budda Hotel, 3300 rupie/due notti) e ci rendiamo conto che è una bettola sporchissima…sacchi lenzuolo e asciugamani in microfibra vengono in ns aiuto. Usciamo per cena: Varanasi è sporchissima, caotica e i negozi sono molto peggio di quelli delle altre città. Andiamo a cenare su un tetto di un hotel consigliato da lonely planet: l’ambiente è malaccio, ma il cibo è mangiabile (forse perché stiamo morendo di fame!)
06/01/2012
Abbiamo preso accordi in hotel per fare il tour dei templi della città e giro in barca lungo il Gange per vedere le abluzioni mattutine. La nebbia è fittissima, la guida del tour molto scaltramente ci porta ugualmente sul Gange e ci estorce così anche il tour pomeridiano: capiamo subito di essere stati fregati alla grande. La città è molto sporca e i templi non sono belli…fortunatamente io e Paolo decidiamo di fare una lunga passeggiata da soli a mezzogiorno percorrendo tutti i Ghat…già meglio, le scene incontrate sono molto suggestive e d’impatto: lenzuola lavate nel Gange e stese in terra, persone che si lavano in quest’acqua putrida, roghi per i morti. Vita e morte coesistono e si alternano senza sosta e senza scandalo, non c’è il culto occidentale del morto, non c’è la sacralità del lutto. Nel pomeriggio, durante il secondo giro in barca, visitiamo il Ghat più famoso per le cremazioni: ciò che prima ci aveva colpito negativamente ora è un macigno duro da accettare. I corpi dei defunti sono abbandonati in attesa di essere bruciati, soli; accanto al rogo una catasta di rifiuti (doni per Shiva secondo la ns guida), flash e videocamere di turisti poco attenti….che miserazione.
Cena nel ristorante di un hotel…non male!
07/01/2012
Si parte, via da questa città assurda, ammaliante ma sordida, spirituale in teoria ma zotica di fatto. Prendiamo il volo per Delhi
Visitiamo velocemente la città e ci godiamo il ns hotel super (HOTEL PALACE HEIGHTS, 7000 rupie/notte) e la nostra ultima cena indiana.
8/01/2012 Rientro in Italia.
CONCLUSIONI
L’India che abbiamo vissuto ci ha stupito sotto ogni punto di vista: monumenti maestosi, sfarzosi e ricchissimi come cattedrali nel deserto dentro città invisibili fatte di macerie, rifiuti e fango. Persone poverissime e gentili accanto a furbi personaggi in cerca del turista svampito. E’ una cultura difficile da capire agli occhi di un occidentale, il tempo non vale nulla per loro, la vita continua anche se nulla cambia e tutto si reitera…la povertà è vissuta come uno stato immutabile.
Da un viaggio in India siamo tornati con molte domande che non trovano risposta.