Quelques jours à Marrakesh

Racconto di una toccata e fuga nella città marocchina
Scritto da: maya83
quelques jours à marrakesh
Partenza il: 01/04/2011
Ritorno il: 04/04/2011
Viaggiatori: 3
Spesa: 500 €
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Un regalo arretrato, la voglia di viaggiare ed al tempo stesso di evadere, il desiderio di vivere qualcosa di particolare nuovamente insieme.. E così il 1° aprile mia sorella, mio fratello ed io ci ritroviamo su un volo ryanair diretti a Marrakesh!!! Volo comodo e puntuale; sicuramente l’orario di partenza non è stato dei migliori (ore 6.30 da Roma) ma così facendo, aiutati anche dal fuso, abbiamo guadagnato una giornata piena da dedicare al viaggio. Dall’Italia, tramite il sito venere, abbiamo prenotato il Riad Zenith, approfittando di un’offerta che prevedeva uno sconto sulle notti, il transfer dall’aeroporto all’hotel ed un pomeriggio nell’hammam della struttura. Pulito, tranquillo, personale disponibile, silenzioso, assolutamente da consigliare. Si trova ai limiti della zona “pedonale” della medina, meno di 10 minuti a piedi dalla Djemaa El Fna che si raggiunge attraverso una strada piena di negozi. Unico neo il percorso di alcuni minuti che dalla strada principale si imbocca per raggiungere la struttura, esclusivamente perché un po’ isolato anche se pieno di riad. Il “pedonale” è volutamente tra virgolette.. Ovunque, anche nel vicoletto più stretto, vi sfrecceranno affianco motorini e carretti trainati da asini e cavalli che trasportano l’impossibile. Qualunque sia la struttura che prenoterete organizzate il transfer dall’aeroporto.. Trovare le diverse strutture tra il dedalo di viuzze della medina è assolutamente impossibile se, almeno la prima volta, non vi sarete portati per mano.. E se il senso dell’orientamento non è in voi molto sviluppato troverete molte difficoltà ogni qualvolta dovrete rientrare in albergo : )

Veniamo al viaggio..

Appena arrivati al riad ci viene subito offerto del te per accompagnare spiegazioni e dritte utili per affrontare la città; ci viene consigliato di rivolgerci ad una guida (ovviamente da loro segnalata) ma decidiamo di provare ad addentrarci nella sua quotidianità da soli. Rapida doccia e si parte. Ovviamente prima tappa la piazza Djemaa El Fna, fulcro della città, piena e viva di giorno e di notte, anche se offre, a seconda del momento della giornata, scenari diversi. È immensa, rumorosa, assolata.. Ti fermi, ti guardi intorno e non puoi che sorridere incredula per tutto quello che ti circonda: incantatori di serpenti, tatuatrici all’hennè, venditori d’acqua in abito tradizionale, ammaestratori di scimmie, musicanti e venditori di ogni genere.. Il tutto accompagnato da un sottofondo di voci e suoni che a fine vacanza appariranno come una musica.. Gironzoliamo un po’ per la piazza, arriviamo ai piedi della moschea Koutoubia, ci riposiamo mangiucchiando qualcosa nei suoi giardini, e poi decidiamo di perderci nel suq.. Non ci provate a seguire un percorso sensato.. Prima o poi troverete la vostra destinazione o riuscirete a tornare al punto di partenza! Il nostro obiettivo era di attraversarlo da sud a nord per arrivare a visitare la Medersa Ali Ben Youssef ed il vicino Museo di Marrakesh.. Luoghi che, come tutti quelli visitati, sembrano una piccola oasi di pace dove fermarsi un attimo ammirando le pareti interamente piastrellate di zellij, gli intarsi del legno, i giochi della luce.. Ripercorriamo il suq a ritroso, non senza qualche difficoltà, e ritorniamo al riad dove ci riposiamo prima di affrontare la nostra prima serata marocchina. Per le 19 prendiamo posto sulla terrazza del ristorante Chegrouni, più volte segnalato su questo sito ed anche nelle guide, da cui ci godiamo il tramonto e l’allestimento serale della piazza principale mangiando tajine di pollo e cous cous.

La mattina seguente (2 aprile) dopo una splendida colazione nella “ns casa” ci dedichiamo alla visita di alcuni monumenti quali le Tombe dei Saaditi, il Palais de Bahia ed il Museo Dar Si Said (tra l’altro vicinissimo al ns riad), quest’ultimo assolutamente da non perdere. Non tenete conto degli orari riportati nelle guide dove viene segnalato che tutto chiude all’incirca dalle 12 alle 15.. In realtà tutti i “musei” sono aperti dalle 9 fino alle 17 circa. Per pranzo ritorniamo in piazza e ci accomodiamo sulla terrazza di Acqua per riposarci e mangiare qualcosa di meno speziato (scopriamo poi che il proprietario è italiano..). Giro nel Ciber Park e visita all’Ensemble Artisanal e quindi ritorno al riad per una piccola pausa. Il pomeriggio usciamo dal riad verso le 16 e con un taxi ci dirigiamo negli splendidi Jardin Majorelle, rimanendo stupiti dai suoi colori, e da li a piedi raggiungiamo il centro della Ville Nouvelle dove ci tratteniamo il pomeriggio e la sera. Rimaniamo colpiti dalla similitudine di questa parte della città con il mondo occidentale; più che altro ci domandiamo come una strada dritta e pochi chilometri di distanza possano dar vita a due mondi diversi, praticamente agli antipodi.. (ovviamente io ho amato la confusionaria medina!!)

Il nostro ultimo giorno ci regala una tregua dal caldo e qualche insolita goccia di pioggia.. La giornata è dedicata allo shopping ed al relax e così trascorriamo la mattina a contrattare nei vari suq con i diversi venditori per ogni genere di prodotto.. Le trattative sono lunghe ma divertenti.. Loro quasi offesi se non si scambiano almeno un paio di battute sul possibile prezzo anche se quello detto in partenza può sembrare già un affare : ) Il pomeriggio lo passiamo nell’hammam del riad con la scusa dell’offerta acquista in internet ma in realtà per rilassarci un po’. Per l’ultima sera ritorniamo a cena su una delle terrazze della Djemaa El Fna che si mostra con un aspetto credo insolito per la città.. Bagnata da un abbondante acquazzone, ma sempre in movimento e mai stanca.

Il 4 aprile la sveglia suona presto.. Con il transfer prenotato tramite l’hotel raggiungiamo l’aeroporto e da li ci imbarchiamo sul volo del rientro verso casa.. A chi, prima di partire, guardandomi incredula, mi diceva “Marrakesh?? E cosa vai a vedere..??!!” oggi ho la mia risposta.. Non avrò visitato il Louvre o la National Gallery, non avrò attraversato la Porta di Brandeburgo ne passeggiato sul Ponte Carlo.. Ma ho vissuto una città fatta di suoni, di colori, di odori.. Di una terra povera ma fiera per quello che ha.. Di una popolazione mai dormiente, rumorosa e sempre sorridente.. Di un perfetto mix tra passato e futuro, radicata nelle tradizioni ma pronta alle novità..

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