Québec ed incantevole Gaspesie

6 AGOSTO 2005 Siamo partiti ieri sera da Trento per evitare di trovare i soliti ingorghi in autostrada e rischiare magari di perdere il volo per Parigi. Abbiamo pertanto dormito qui a Bologna nei pressi dell’aeroporto Marconi. Fatta colazione, visto che abbiamo parecchio tempo a disposizione, portiamo Alice ( la nostra bimba di 2 anni ) a...
Scritto da: bettytn
québec ed incantevole gaspesie
Partenza il: 06/08/2005
Ritorno il: 18/08/2005
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
6 AGOSTO 2005 Siamo partiti ieri sera da Trento per evitare di trovare i soliti ingorghi in autostrada e rischiare magari di perdere il volo per Parigi. Abbiamo pertanto dormito qui a Bologna nei pressi dell’aeroporto Marconi.

Fatta colazione, visto che abbiamo parecchio tempo a disposizione, portiamo Alice ( la nostra bimba di 2 anni ) a fare una passeggiata nel vicino parco giochi. E’ una bella giornata di sole, quindi anche per noi è un’ottima occasione per rilassarci sulle panchine e fantasticare sulla vacanza che si appresta ad iniziare… Il nostro volo AIR FRANCE è previsto per le 13:30, quindi alle 12:00 siamo già in coda per il check-in.

Alcuni amici di Alex che abitano a Bologna passano a farci un saluto e ci fanno compagnia prima di entrare al gate.

L’aereo decolla puntuale, fortunatamente. La coincidenza al Charles De Gaulle per Montréal è molto ristretta, quindi anche un minimo ritardo ci costringerebbe a prendere un altro volo. Comunque arriviamo giusti-giusti, tanto che i oltre 300 passeggeri hanno appena iniziato ad imbarcarsi sul Boeing dell’AIR FRANCE che ci condurrà in Canada. Il volo dura circa 7 ore e non tutto fila proprio liscio: delle turbolenze ( iniziate appena terminato il pasto ) mettono a dura prova numerosi viaggiatori. E’ la prima volta che capita anche a noi di “ballare” ad alta quota e confesso che le turbolenza sono il grande spauracchio del mio maritino: le sue mani erano gelide e sulla sua faccia un’espressione irriconoscibile… Per fortuna la nostra passione per i viaggi non ci ferma nemmeno di fronte a questo ! Alice ancora una volta ( questa è la sua terza esperienza in aereo ) si dimostra una bimba-modello e si comporta in modo esemplare. Fra un pisolino e i giochi portati da casa, le concediamo di sgranchirsi le gambette, lasciandola camminare lungo il corridoio.

Atterriamo al Montréal-Trudeau alle 17:50. Alice si è da poco addormentata come un sasso e quindi sono costretta a tenermela in braccio; poco dopo il suo dolce peso comincia a farmi intorpidire braccia e schiena, soprattutto durante la fila che tutti sono costretti a fare per il controllo passaporti ed il ritiro bagagli. Fortunatamente arriva il passeggino e tutto si risolve per il meglio ! Ritiriamo l’auto al banco BUDGET prenotata in precedenza via internet e lasciamo l’aeroporto in direzione Laval, alla periferia nord della città.

Ci accorgiamo che il clima è ottimo e la temperatura gradevolissima; fa quasi troppo caldo per essere tardo pomeriggio e la cosa ci sorprende. Non abbiamo con noi una cartina stradale molto dettagliata, quindi incontriamo qualche problema a trovare l’hotel prenotato ( LE MARTIN HOTEL&SUITES / € 85,00 ), quindi arriviamo a destinazione attorno alle 20:00.

Alla reception succede la prima piacevole sorpresa della vacanza: causa indisponibilità di stanze standard, ci devo dare una junior suite. Niente male come benvenuto ! Approfittiamo del sonno profondo della piccola per concederci, prima di coricarci, un gradevolissimo e rigenerante idromassaggio. 7 AGOSTO 2005 Alle 05:00 siamo svegli e pimpanti ! Telefoniamo in Italia per rassicurare mamme ( e nonne ) e ci organizziamo studiando il percorso sulla cartina. La nostra intenzione è quella di spostarci subito a nord e, dopo una buonissima colazione in terrazza, partiamo.

Il tempo oggi è bellissimo.

Prendiamo la 40-Est e quindi la 138, ovvero la strada che costeggia la riva nord del Fiume San Lorenzo; in alcuni tratti essa corrisponde al “Chemin du Roi”, l’antico percorso che collegava Montreal a Québec City prima della Rivoluzione Francese e della conquista inglese del Canada. Notiamo subito che le piste ciclabili sono numerosissime e molti sono coloro che usano la bicicletta – per sport o come semplice mezzo di trasporto -. Qui sicuramente gli spazi non mancano e della loro immensità ce ne accorgiamo subito dopo essere usciti dall’area urbana di Montréal: distese a perdita d’occhio di praterie e campi agricoli. Un paesaggio prettamente rurale che ci infonde relax solo ad ammirarlo. Durante lo spostamento facciamo sosta a Louiseville, per ammirare la splendida vista sul fiume e per far giocare Alice in un attrezzato parco-giochi.

Alle 12:00 decidiamo di fermarci in un grazioso hotel nei pressi della città di Trois Riviéres ( AUBERGE DU LAC ST-PIERRE / € 185,00 ). Qui pranziamo sulla terrazza con stupenda vista sul fiume e poi, appena la stanza è pronta, sistemiamo i bagagli e ci rinfreschiamo. Il pomeriggio decidiamo di andare a visitare il Parc National De La Mauricie, situato nel cuore dei Monti Laurenziani, ed a circa 60 km. Di distanza. Da Trois-Riviéres percorriamo quindi la 55 che ci porta proprio all’ingresso del Parco. Siamo già a metà pomeriggio di domenica ed il parco è gremito di visitatori che hanno trascorso qua la loro giornata fra barbecue, tuffi nel lago e relax in spiaggia. La miglior maniera di visitare questo ma anche altri Parchi canadesi è sicuramente la canoa o il kajak, purtroppo noi ci dobbiamo accontentare di ammirarne le bellezze, percorrendo qualche sentiero. Anche qua troviamo le altalene, grande passione per Alice. Inutile dire che non volendo più scendere, siamo costretti a trascorrere qua oltre un’ora. Sentendo parlare italiano, alcune coppie di ragazzi si avvicinano per conversare: sono canadesi ma i loro nonni, emigrati dal Bel Paese, hanno insegnato loro una lingua che ora parlano benissimo… Ci raccontano un po’ di loro e di quanto avrebbero desiderio di visitare l’Italia. Torniamo in albergo e siamo molto affamati. Decidiamo di rimanere a cenare qua, anche se ci accorgiamo poi che si tratta di un ristorante molto elegante dove si cucina solo nouvelle-cousine. Nonostante le nostre perplessità iniziali, mangiamo divinamente e ci rilassiamo alle dolci note musicali che sono in sottofondo. Alice è stanchissima e dorme durante tutta la cena.

8 AGOSTO 2005 La nostra giornata non può cominciare che nel migliore di modi: la colazione. Dei gustosissimi pan-cakes ( con frutta per Alex e con sciroppo d’acero per me ) ci mandano letteralmente in estasi… anche le altre leccornie al buffet non sono da meno… Insomma, un petit-déjeuner che ci trattiene per oltre un’ora ! Alle 09:30 lasciamo questo angolo di paradiso e, proseguendo sulla 138, ci avviamo verso la città di Québec. Durante il tragitto facciamo alcune deviazioni per le cittadine di Batiscan, St-Narcisse e St-Stanislas ovvero le scenic-route consigliate dalla guida LONELY PLANET – in inglese. Qui il paesaggio rimane prettamente campagnolo ma reso più dolce grazie allo saliscendi tipico delle colline; in alcuni tratti ci vengono in mente alcuni scenari toscani.

Decidiamo poi di proseguire sulla più veloce e scorrevole strada 40, lungo il tragitto facciamo una sosta pranzo in un ristorante della catena La Normandin dove ci gustiamo una buona pizza.

Arriviamo a Quèbec verso le 14:00 e realizziamo subito che la temperatura è soffocante: 30°c. La stanza al B&B ( prenotata con anticipo dall’Italia ) ci verrà consegnata solo dopo le 16:30, quindi utilizziamo il tempo a disposizione per fare subito una visita a piedi della città vecchia. Lasciamo l’auto in un parcheggio custodito del centro e ci avviamo a piedi verso il Château Frontenac ( esso non è mai stato un vero castello, bensì è da sempre un albergo di lusso. Simbolo della città di Québec, ha ospitato innumerevoli celebrità nei suoi oltre cento anni di attività: dal re Giorgio VI alla regina Elisabetta, da Charles de Gaulle a Alfred Hitchcock ). Saliamo faticosamente Côte de la Montagne ed arriviamo alla Terrazza Dufferin. Una buona fetta di questa piazza è sacrificata da un grande scavo e quindi delimitata dalle tipiche recinzioni da cantiere. Nonostante il trambusto dovuto alle scavatrici ed altre macchine da lavoro in azione, la magia di questo luogo sembra non essere intaccata. Passeggiamo in Rue Ste Anne dove si evoca un’atmosfera parigina grazie alla presenza di numerosi artisti all’opera e numerosi caffè all’aperto. Nel mio precedente viaggio a Québec, datato primavera 1992, non avevo alcun ricordo dei colori sgargianti che caratterizzano l’architettura della città vecchia: tetti rossi rubino o verde intenso, poi ancora giallo, azzurro, rosso, verde, blu utilizzati per ravvivare facciate di palazzi o semplici edifici… poi qui è tutto così ordinato e pulito. Una bellissima città, insomma ! Ritorniamo nella città bassa rifacendo la ripida strada di prima. Qui ammiriamo il via-vai di turisti sull’Escalier Casse-Cou ed il movimento nella sottostante Rue Petit Champlain. Per chi vuole evitare di farsi una simile scarpinata, c’è la possibilità di prendere la Funicolare.

Facciamo una sosta nella bellissima Place Royale dove, complici alcuni animatori in abiti ottocenteschi, si respira un’aria dei tempi che furono… Riprendiamo l’auto e ci dirigiamo in Rue Champlain dove ci attendono i nostri ospiti. Il B&B è gestito da una simpatica coppia, lei canadese e lui belga con una risata unica nel suo genere. La stanza è situata al secondo piano di un’abitazione della seconda metà del ‘700, quindi si possono immaginare che genere di scale possano esserci: ripidissime e strette ! In compenso abbiamo a nostra disposizione un vero e proprio appartamento con tanto di cucina attrezzata e salotto confortevole, tutto arredato in stile irlandese. Ora comprendiamo come mai il prezzo fosse piuttosto elevato… ( HAYDEN’S WEXFORD HOUSE / € 216,00 per due notti ).

Per la cena, decidiamo di uscire a piedi, dato che ci troviamo a 10 minuti dalla città vecchia. Nonostante l’orario, la temperatura dell’aria è ancora oltre i 28°, senza contare l’alto tasso di umidità … morale: facciamo una fatica inimmaginabile, ma riusciamo comunque a raggiungere Rue Sous le Fort dove si trova il ristorante “Le Bellagio”. Ottima la posizione in pieno centro storico e pure la cena ! Dopo esserci rifocillati, facciamo una passeggiata serale nelle viuzze della città-Bassa e con passo tranquillo ci dirigiamo verso il B&B.

9 AGOSTO 2005 Come al solito, ci svegliamo all’alba. Abbiamo tutto il tempo per prepararci perché alle 7:30 siamo d’accordo di scendere per fare colazione. Per l’ennesima volta le petit-déjeuner ci fa restare a bocca aperta: dolci fatti in casa e pane buonissimo, caffè e succhi a volontà… Dopo una visita- lampo al Vieux Port ( in auto ), ritorniamo al B&B e da lì ci spostiamo a piedi verso l’Escalier Cap Blanche ovvero 345 scalini che portano alla Cittadelle. In breve tempo scopriamo che gli unici frequentatori ( oltre a noi ) sono i patiti del fitness québecois che la utilizzano come percorso per la loro corsa mattutina: incontrandoli svariate volte su e giù, alla fine della nostra “arrampicata” abbiamo realizzato che tutti questi sportivi avevano fatto la nostra conoscenza ! Arrivati in cima ci dobbiamo concedere una sosta per riprendere le forze; oltretutto anche oggi le temperature sono esotiche ! Proseguiamo il nostro giro visitando la città alta e poi scendiamo nuovamente nella Bas-Ville. Qui pranziamo alla Trattoria Sant’Angelo nella bellissima e coloratissima Rue du Cul-de-Sac.

Nel pomeriggio visitiamo Loretteville, alla periferia di Québec, dove si trova il Village Des Hurons ( Wendake ) nel vano tentativo di reincontrare delle conoscenze di vecchia data… In effetti a distanza di oltre un decennio, credo sia impossibile, soprattutto se gli ultimi contatti risalgono a quell’epoca ! Peccato, mi sarebbe piaciuto far conoscere a mio marito e a mia figlia la famiglia Huron ( indiani nativi ) con cui avevo intrecciato un bel rapporto di amicizia… Decidiamo di visitare l’Île d’Orléans dove vi trascorriamo il resto del pomeriggio, facendo il giro a tutta l’isola. Ne vale la pena per i bellissimi panorami costieri e quelli interni, prettamente agricoli. Nei villaggi si possono notare numerose ville che testimoniano la presenza di famiglie d’élite.

Alle 18:00 siamo nuovamente a Québec. Ceniamo al Café du Monde, locale trendy situato nella zona del Porto. Mangiamo ottimamente. Alice da un suo personale spettacolo, girovagando fra i tavoli degli altri avventori che le sorridono e la salutano.

Rientriamo al B&B e, stanchissimi, ci addormentiamo verso le 21:00.

Durante la notte cade una rinfrescante pioggia.

10 AGOSTO 2005 Alle 07:30 Louise e Jean ci attendono per la colazione; anche questa mattina hanno deciso di deliziare i nostri palati … Alex si fa servire più volte un cocktail alla frutta particolarmente squisito. Salutiamo e partiamo.

La nostra destinazione di oggi è la Penisola di Gaspé e per raggiungerla dobbiamo traghettare sulla sponda opposta del Fiume San Lorenzo: dalla città di Québec in 10 minuti si raggiunge Lévis e da qua si può godere di uno splendida veduta dell’Haute-Ville con tutta la maestosità dell’Hotel Frontenac. Peccato che oggi il tempo non sia dei migliori, in quanto il cielo è coperto e minaccia di piovere… incredibile se solo pensiamo al clima dei giorni scorsi ! Per tre ore circa seguiamo la strada 20 in direzione nord-est fino a Riviére-du-Loup e quindi verso St-Fabien. Qui ci concediamo una sosta per fare una capatina al locale Ufficio Turistico, necessitiamo di cartine dettagliate e brochure informative sul Parc National du Bic, che intendiamo visitare ancora in giornata. Per pernottare ci dobbiamo accontentare di una stanza al MOTEL DU BIC ( € 70,00 inclusa colazione ) in quanto qui in zona sembra tutto “no vacancy”. Dopo aver pranzato ottimamente nel vicino ristorante ( dove decidiamo di prenotare anche per cena ), entriamo nel parco; per prima cosa ci dirigiamo a Cap Caribou dove è possibile vedere anche le foche. Peccato che poco dopo inizi a piovere e che i mammiferi siano a notevole distanza dalla spiaggia; per il loro avvistamento dobbiamo affidarci allo zoom della nostra macchina fotografica oppure dal binocolo messo a disposizione dalla guardia-parco. Nonostante tutto, restiamo affascinati da questo piccolo ed incantevole Parco.

Decidiamo di seguire l’itinerario in auto ma, causa il forte vento che si è levato e la fitta pioggia che sta cadendo, ci limitiamo a sostare per un po’ alla Baie du Ha ! Ha ! ( si scrive proprio così ). Oltre alle foche, l’unico altro animale che vediamo è un cerbiatto … Ritorniamo al ristorante di oggi e ci gustiamo una pizza buonissima poi, stanchissimi, ce ne andiamo a dormire.

11 AGOSTO 2005 Fatta una veloce colazione in Motel, partiamo. Seguiamo la strada n°132 e cerchiamo di avvicinaci sempre di più alla cittadina di Percè.

Oggi fortunatamente il tempo è bellissimo e soffia un piacevole venticello.

La strada che percorriamo segue praticamente la linea costiera ed offre frequentemente occasioni di sosta per immortalare gli splendidi panorami come i villaggi di Ste-Flavie, Métis-sur-Mer e Cap Chat. Quest’ultimo noto per la presenza di centinaia di turbine al elica per la produzione di energia eolica: un paesaggio unico ed in qualche modo surreale che esorta i turisti ad interrompere la guida e contemplarne la bellezza.

Alle 12:30 arriviamo a Mont-St-Pierre e decidiamo di fermarci; affittiamo un chalet e ci concediamo un mediocre pranzo in un locale nelle vicinanze. Di bello questo posto ha solo una cosa: è sul mare. Per il resto è abbastanza anonimo anche se si distingue dalle altre località della Haute-Gaspésie per la presenza di un monte ( alt. Mt. 411 ) la cui parete rocciosa scende in verticale sulla costa; la sua sommità piatta, a quanto pare, è la meta prediletta per gli appassionati di parapendio… Causa lavori, la strada che dà accesso al Parco della Gaspésie è chiusa. Quindi optiamo per dedicarci al relax ed all’ozio nella nostra accogliente casetta ( CHALET-AUBERGE BERNATCHEZ / € 70,00 ). Verso le 17:00 usciamo per fare un tour in auto e per cercare qualche scorcio interessante da immortalare.

Nel ritorno ci fermiamo in un fornitissimo market ed acquistiamo l’occorrente per la cena – troviamo pure la pasta BARILLA ! – Non vediamo l’ora di rientrare a casa e preparare gli spaghetti al pomodoro e di assaporare così la nostra adorata cucina italiana. Wow, questi profumini gastronomici ci mancavano davvero tanto …! Fuori sta calando la notte e si sta preannunciando un tramonto formidabile… il cielo si colora di tonalità dal giallo al rosso con sfumature in continua metamorfosi ! Ammiriamo estasiati tale meraviglia e cerchiamo di preservarne ricordo scattando fotografie ( per quanto belle siano riuscite le foto, nessuna rende giustizia ! ).

Ci corichiamo felici.

12 AGOSTO 2005 La nostra sveglia è anche oggi di buonora e alle 07:00, dopo l’irrinunciabile colazione ( questa volta preparata da noi stessi ) ci avviamo verso la nostra prossima meta: Percé. Il percorso di oggi sarà più impegnativo delle altre volte, in quanto buona parte di esso è un percorso di montagna. Oltre alla velocità media più bassa del normale, la strada è un continuo susseguirsi di curve, strettoie ed un incessante saliscendi; senza contare i bruschi rallentamenti a cui siamo costretti per lasciare passare i giganti trucks carichi di legname. Tutti questi elementi creano malessere alla nostra piccola compagna di viaggio che, ahimé, vomita in macchina ( ! )… Finalmente, verso le 10:30 arriviamo a Percè. Ci dirigiamo immediatamente allo chalet che avevamo prenotato via internet ( MOTEL & CHALETS AU PIC DE L’AURORE / totale € 230,00 –compresa escursione – ). La posizione è incantevole, notevolmente superiore alle nostre aspettative. Dall’ampia finestra del salotto si gode un panorama mozzafiato della baia che si trova prorpio sotto di noi con l’inconfondibile Roccia Forata e, sullo sfondo, l’isola di Bonaventure. Depositiamo frettolosamente i bagagli e partiamo per l’imbarcadero: abbiamo prenotato l’escursione che ci porterà ad ammirare più da vicino ciò che abbiamo apprezzato dal nostro chalet… Alle 11:30 siamo sul battello che, dopo averci mostrato la bellezza del Rocher Percé, si dirige verso l’isola di Bonaventure. A bordo, io rimango “sotto-coperta” con Alice ( che nel frattempo ha fatto amicizia con una sua coetanea Quebecoise di nome Lou ), mentre Alex dà libero sfogo alla sua passione per la fotografia per immortalare i magnifici scorci che questo angolo del Québec ci sta regalando ! Sono un po’ frastornata dall’acuta voce della guida che proviene da alcuni gracchianti altoparlanti situati proprio sopra la nostre teste; ciò nonostante mi sto godendo questa traversata durante la quale avvistiamo anche numerosi esemplari di foche grigie che, sdraiate sulle rocce, si crogiolano al sole.

Prima di approdare sull’isola, la circumnavighiamo e proprio in questa occasione mi rendo conto di quanto sia incantevole questa oasi naturale abitata dalla più grande colonia di sule bassane del Nord America ( oltre 100.000 esemplari ! ). Le rocce, le scogliere e i loro anfratti naturali offrono ospitalità a questi bellissimi uccelli marini che, di fatto, sono gli unici abitanti dell’isola di Bonaventure. Arrivati a destinazione, prima di intraprendere uno dei percorsi segnalati dalle guide del Parco, decidiamo di rifocillarci con dei gustosi panini. Con bimba e passeggino al seguito ci viene consigliato di intraprendere il sentiero più breve ( 45 min. ); la camminata non è impegnativa ma il clima afoso di oggi ci infiacchisce non poco… comunque sia, la fatica viene ben ripagata: ammirare questi splendidi uccelli così da vicino e vederne così tanti tutti insieme è davvero un’esperienza memorabile reso tale anche dal forte e persistente odore acre ( degli escrementi ) e dall’incessante fracasso dei loro richiami.

Senza esagerare posso dire che l’Isola di Bonaventure, da sola, vale la vacanza in Québec.

Alle 17:00 rientriamo a Percè. Questo piccolo villaggio della Gaspésie è molto animato e vivace: molti sono i locali con i tavolini all’aperto e con musica dal vivo… ci dispiace non avere la possibilità di conoscerlo meglio in quanto siamo stanchissimi. Ci limitiamo così a fare un po’ di spesa nel fornito supermarket e rientrare nella nostra accogliente casetta. Un’altra gustosa cenetta con ineguagliabile vista sulla costa illuminata di Percé ci ripaga ampiamente per le mancate serate mondane …

13 AGOSTO 2005 Nella notte cade una fitta pioggia… Rimaniamo più a lungo del solito al calduccio del lettone e, visto che la temperatura si è notevolmente abbassata, decido di accendere i caloriferi che hanno anche la funzione di “asciugare” un po’ l’aria dalla forte umidità. Come da previsioni meteo la giornata di oggi è grigia e piovosa. Ce la prendiamo quindi con calma e, dopo una ricca colazione, decidiamo di partire per Gaspé, che dista a circa 90 km. Purtroppo quando arriviamo nella cittadina, il tempo peggiora ulteriormente ed inizia a diluviare. Ci rifugiamo nel Centro Commerciale che si trova proprio sulla 132, all’inizio della città; qui proviamo a telefonare a casa con le famigerate carte prepagate, maledicendo i gestori di telefonia mobile che sembrano essersi dimenticati di questa zona del Québec: sono quasi tre giorni che non diamo nostre notizie … ed i nonni sono senz’altro preoccupati della loro nipotina globe-trotter ! Approfittiamo poi per fare un po’ di spesa nel fornitissimo supermercato in previsione dell’ennesima cena casalinga.

Quando usciamo dal C.C.Le ci accorgiamo che forse il tempo vuole dare una chance a noi turisti di passaggio, quindi decidiamo di proseguire verso il Parco Nazionale del Forillon. Subito dopo l’entrata del Parco ci fermiamo a mangiare in un piccolo ristorantino poi, cartina alla mano, proseguiamo in auto sulle “scenic route” suggerite ed Alice si addormenta. In questa circostanza ci è quindi impossibile intraprendere i vari sentieri che si devono percorrere a piedi, la nostra visita nel Parco si dovrà limitare ad ammirare i panorami naturali che offre questa estremità della Gaspesie, standocene comodamente seduti in macchina. E per fortuna il Forillon permette anche questo … Il settore nord del Parco è quello che ci ha maggiormente colpito ed attratto, forse perché è proprio qui che si erge uno dei più famosi fari della Penisola, ovvero quello di Cap-Des-Rosiers. Eretto nel 1858, questo faro ha un’altezza di 37 metri e deve il suo nome alla presenza di numerosi roseti selvatici che, un tempo, crescevano nelle sue vicinanze. Leggendo la guida, scopriamo che questo luogo è stato testimone di un numero impressionante di disastri marittimi e naufragi … All’orizzonte dei nuvoloni minacciosi stanno avanzando, il mare sotto di noi è scuro come l’inchiostro e il vento sta aumentando sempre più la sua forza: ciò rende Cap-des-Rosiers ancora più suggestivo ! Facciamo sosta in una gelateria dove non resisto alla tentazione di assaggiare un delizioso gelato alla crema guarnito con lamponi freschi. Una vera goduria ! Il nostro giro è terminato e ce ne ritorniamo a Percé. La serata è allietata da un’altra gustosa cenetta preparata da Alex.

14 AGOSTO 2005 Alle 04:00 Alex si alza: vuole immortalare l’alba su Percé. Quasi due ore più tardi rientra e ci racconta le sue peripezie per riuscire a localizzare un posto confacente alla sua missione di fotografo…Ha perso talmente tanto tempo in tale progetto che quasi si lasciava sfuggire lo spettacolo del sole nascente. Lo vedo molto dubbioso, ma verificando io stessa il suo “prodotto” sulla macchina digitale non posso non dire che i risultati sono davvero incredibili: le foto sono stupende ! Partiamo verso le 08:30. Passando da Percé a quest’ora, l’immagine della cittadina è quasi spettrale: non c’è in giro anima viva e tutte le attività hanno chiuso i battenti – forse perché è domenica -.

Lungo il tragitto abbiamo il piacere di vedere sul display dei nostri cellulari qualche segnale di ricezione e riusciamo finalmente a chiamare i parenti in Italia. Arriviamo a Carleton tre ore più tardi e per prima cosa ci sistemiamo in un chalet a due piani con vista sul mare ( CHALETS DE LA BAIE / € 70,00 ). La coppia che gestisce questi accoglienti casette è molto cordiale e ci permette di utilizzare gratuitamente la lavatrice / asciugatrice. Anche se i risultati del lavaggio lasciano molto perplessa la mia indole perfezionista ( ! ), avevamo oramai superato i livelli di guardia e molti capi necessitavano di un “incontro” con il detersivo… Dopo un buon pranzo nell’adiacente ristorante, ci incamminiamo lungo la stradina lungomare e facciamo sosta in un attrezzato parco giochi dove già numerosi bambini si stanno divertendo un mondo. Questa è un’occasione di svago e distrazione anche per noi genitori che approfittiamo di questi momenti per rilassare le nostre menti … Trascorriamo un’oretta anche al porticciolo e sul molo ad ammirare l’ambiente marinaro in tutte le sue varianti: i pescatori, le barche all’ormeggio ed il via vai di “aficionados” del piccolo locale / bar, fra i quali notiamo numerosi motociclisti ( versione Easy Riders ). Le Harley-Davidson in circolazione qua in Quebéc ( ma credo in tutto il Nord America ) sono numerosissime e la cosa che mi ha sorpreso di più è che chi le guida sono molto spesso donne, da sole. Visto che il tempo è buono, dedichiamo la seconda parte del pomeriggio alla visita della sommità del Mont-St.Joseph ( 555 mt. ). La raggiungiamo in auto percorrendo una tortuosa strada piena di tornanti ed arrivati in cima c’è pure il biglietto d’ingresso da pagare ( $ 8,50 ) … Tira un vento freddo quassù così ci accontentiamo di ammirare il panorama a turno ( l’altro sta in auto con la piccola Alice ). Fotografiamo il paesaggio costiero della Baie des Chaleurs e sullo sfondo si intravede il New Brunswich. Percorro un breve tratto del percorso panoramico ma non trovo altri soggetti interessanti da immortalare… forse non sono io in vena ! Guardandomi attorno mi assale però un senso di desolazione e tristezza: questo posto sembra proprio un luogo abbandonato.

Ritornati a Carleton, facciamo una sosta nel fornito supermercato del centro e rientriamo a casa per preparare la cena. Questa sera il menù prevede filetti di platessa al forno e piselli. Eccezionale !

15 AGOSTO 2005 Nonostante la notte agitata di Alice, ci svegliamo riposati. Dopo la consueta deliziosa colazione casalinga, partiamo alla volta della Metapedia. Oggi il tempo è bellissimo ! La valle che attraversa la parte meridionale della Gaspésie è un vero incanto; solcata da fiumi e laghi è un autentico “tempio” della pesca al salmone.

La 132 è una strada molto lineare e offre panorami di ineguagliabile bellezza naturalistica. Nei pressi di Bethierville facciamo una lunga sosta per fotografare due famosi ponti coperti ( quello di Heppel lo troviamo particolarmente affascinante nel suo sgargiante colore rosso ). Lungo il tragitto si incrocia il tipico paesaggio di montagna con distese di bosco a perdita d’occhio; mano a mano che passano i chilometri il paesaggio si appiattisce regalando altri bei scorci. Arriviamo a Ste-Flavie, il ridente villaggio sul mare che avevamo notato al nostro passaggio alcuni giorni fa… Sistemati i bagagli al Motel Gaspesiana ( € 96,00 colazione inclusa ) andiamo a pranzo nel ristorante –atelier-centre d’art del celebre artista locale Marcel Gagnon. Consumiamo il nostro pasto ammirando dalla finestra la spiaggia privata e “Le Grand Rassemblement “, opera creata nel 1986 da Gagnon e che consiste in 80 sculture in cemento armato che rassomigliano a dei personaggi che escono dal mare. Sicuramente l’alta marea e una nebbiolina bassa creerebbero maggiore phatos, “animando” questo gruppo di sculture… peccato che in questo momento tali condizioni siano lontane ! Dopo le foto di rito sulla spiaggia , visto che oggi Alice è un po’ nervosetta, decidiamo di andare ai Giardini di Métis, che dista una decina di chilometri da Ste-Flavie. Ingresso $14,00 a testa. Questo paradiso ( oltre 17 ettari ) si visita percorrendo vari sentieri che permettono la scoperta di varie specie e varietà di piante, anche esotiche; nel relax della passeggiata la piccola si addormenta sul passeggino, così decidiamo di fare una sosta su una comoda panchina all’ombra. Di fronte a noi troneggia Villa Estevan, la maison abitata un tempo dalla famiglia Reford, creatrice di questo eden botanico. Mi concedo una visita all’interno della casa per scoprire alcune delle 37 stanze; a piano terra è possibile ammirare delle stupende opere del fotografo Robert Wilson Reford.

Ritorniamo in motel giusti per cena. Poi, approfittando del bel tramonto Alex scende al molo per immortalare i bellissimi colori del cielo. Noi, dalla nostra stanza ci limitiamo a contemplare la spiaggia animata dallo svolazzare di numerosi gabbiani.

Siamo stanchissimi ed andiamo a dormire presto; domani ci attende un altro lungo trasferimento.

16 AGOSTO 2005 Dopo una deliziosa colazione a base di pan-cakes partiamo per Rimouski. Il nostro programma prevede la traversata del fiume San Lorenzo per raggiungere la cittadina di Tadoussac, il più antico villaggio canadese, ( fondato 400 anni fa ). Purtroppo a Rimouski i posti sui traghetti sono tutti prenotati fino al giorno successivo, così non ci resta che proseguire verso sud. A Trois-Pistoles i traghetti per la sponda opposta sono momentaneamente soppressi, quindi dobbiamo ulteriormente allungare la strada di altri 50 km. Fino a Riviére-Du-Loup. Finalmente troviamo posto sul traghetto per Saint-Simeon che partirà tra due ore… con le auto in fila pronte per l’imbarco, non resta molto per distrarsi, quindi almeno accontentiamo Alice nel piccolo parco-giochi che si trova lì a due passi. L’attesa è allietata da un piacevole sole, ma da una brezzolina birichina ! Una volta imbarcati ci accomodiamo nella sala ristorante; il menù non è granchè ma la fame è notevole. Alice invece chiede solo del latte. Durante la traversata si avvistano numerosi beluga; ogni loro apparizione è accompagnata da un esultante OHHH dei passeggeri ! Quando scendiamo dal traghetto, una fitta pioggia ci dà il benvenuto e ci accompagna per un il primo tratto della 138 nord: ci troviamo nella regione di Charlevoix caratterizzata da una bellissima costa e da un paesaggio incantevole. A Baie-St-Catherine ci attende un’altra veloce attraversata in traghetto ( gratuita ) del fiume Saguenay che, addentrandosi fino al Lac St-Jean, forma l’unico fiordo del Nord America. In questo punto le sue acque sono particolarmente ricche e nutrono i grandi mammiferi marini come le balene. Il Whale-Watching è infatti una delle attrazioni turistiche di maggior rilievo ma nel vedere un tale ammasso di visitatori in attesa di salire a bordo dei battelli, ci fa passare la voglia di intraprendere una gita al largo… Il tempo non promette nulla di buono anche se dai plumbei nuvoloni fa capolino, di tanto in tanto, un tiepido sole. Dopo un’inutile ricerca di alloggio, “ripieghiamo” sul Hotel Tadoussac ( € 203,64 – compresi pasti – ). Visto che si tratta di una sosta per una notte soltanto avremo preferito qualcosa di più economico, ma oggi non ci sono alternative… Ci sistemiamo subito in stanza per recuperare un po’ la stanchezza. Visto che anche la nostra piccola ha un po’ di febbre e preferisce stare nel letto a sonnecchiare, a turno io ed Alex usciamo per fare un giro di ricognizione nel villaggio di Tadoussac.

Quando esco nel vasto e curatissimo parco mi rendo conto di quanto affascinante sia questo albergo ( datato 1864 ) con la sua facciata di un bianco luminoso e i tetti rosso fuoco; con la sua sinuosa torre centrale e con questi colori marittimi sembra proprio un faro ! Faccio poi una passeggiata sulla Promenade au Bord de Mer e mi godo il bel panorama che offre. Scendo anche per pochi minuti in spiaggia, ma un vento freddo e fastidioso ma fa desistere dal proseguire l’esplorazione. Francamente non so come facciano a resistere i numerosi bagnanti che in quel momento affollano l’arenile ! Brrr… Questo posto ha numerosi scorci interessanti ma la mia ispirazione fotografica oggi non è proprio eccellente. Faccio un ultimo giro sul viale principale della cittadina e curioso qua e là nei negozi, poi torno indietro di corsa perché mi rendo conto che sta per arrivare un temporale gigantesco… Il resto del pomeriggio lo trascorriamo tutti e tre in stanza ad ascoltare i rumori della natura: il vento che soffia fortissimo, il continuo tuonare e la fitta pioggia che batte sui vetri.

Verso le 18:30 scendiamo al ristorante per la cena. Nella hall c’è un brulicare di ospiti ma tutto senza confusione nell’atmosfera ovattata tipica degli alberghi di un certo livello… Una gradevole melodia proveniente da un pianoforte ci accompagna lungo il corridoio che ci porta al ristorante. Notiamo da subito che lo stile dell’hotel testimonia un vivo attaccamento di Tadousssac al mare: ovunque oggetti marinari ma soprattutto bellissime fotografie d’epoca che ritraggono personaggi illustri passati da queste parti.

Terminata la deliziosa cena a buffet ( non se ne trovano molte qui in Canada ! ) io ed Alice ce ne ritorniamo in camera, mentre Alex va a fare un sopralluogo al porto per scattare alcune fotografie con il tramonto.

17 AGOSTO 2005 Facciamo la nostra luculliana prima colazione e partiamo verso sud. Visto che Alice non è ancora in perfetta forma, decidiamo di proseguire il viaggio fino a Montréal, dove ci arriviamo circa 8 ore dopo.

Ci sistemiamo nel centralissimo Hotel Delta Montréal ( € 186,00 compreso parcheggio e cena ).

La stanchezza ci fa rimanere in stanza per il resto del pomeriggio, verso sera ordiniamo la cena e ce la facciamo servire in camera. Un piccolo lusso che non ci siamo mai concessi fino ad ora…

Le sera fa accendere migliaia di luci e, dall’alto del 15° piano di questo albergo, mi affaccio al balcone per ammirare i palazzi di fronte e le strade sotto di noi che iniziano ad animarsi più che mai… la voglia di unirmi alla folla della metropoli è tanta, ma purtroppo il mio istinto di mamma mi tiene qua vicino alla piccolina che ha ancora bisogno di cure. Mi concedo solo un “salto” nella boutique che si trova nella hall dell’albergo per acquistare un gattino di peluche da regalare ad Alice.

18 AGOSTO 2005 E’ il nostro ultimo giorno qua a Montréal. Visto che il nostro volo AIR FRANCE è previsto per le 17:45, decidiamo di rimanere il hotel fino alle 14:00. Incontriamo numerose difficoltà ad arrivare all’aeroporto Trudeau causa l’intricata serie di strade ad autostrade che dobbiamo percorrere, aggravata dal fatto che la nostra cartina della città non è molto dettagliata… fortunatamente come per magia compare il cartello AIRPORT ed in un batter d’occhio raggiungiamo la nostra meta. Riconsegnamo l’auto ed in pochi minuti siamo al check-in.

Il volo fila liscio; anche la coincidenza a Parigi per Bologna è in perfetto orario. Arriviamo in Italia alle 09:30 ed il grigiore di questa giornata fa subito nascere in noi la nostalgia per l’immenso orizzonte blu delle terre canadesi che abbiamo da poco lasciato alle nostre spalle…



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