Que viva Madrid!

Il nostro viaggio comincia sul sito EasyJet.com con l'acquisto di 2 biglietti Milano-Madrid A/R a 44€ a persona tasse incluse; la partenza è fissata per il 25 Gennaio. Complice il ritardo accumulato dal nostro aereo proveniente da Amsterdam e dall'insistente nevischio che ha costretto allo sghiacciamento delle ali dell'aeromobile, siamo partiti...
Scritto da: emi.ale
que viva madrid!
Partenza il: 25/01/2010
Ritorno il: 30/01/2010
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 500 €
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Il nostro viaggio comincia sul sito EasyJet.com con l’acquisto di 2 biglietti Milano-Madrid A/R a 44€ a persona tasse incluse; la partenza è fissata per il 25 Gennaio. Complice il ritardo accumulato dal nostro aereo proveniente da Amsterdam e dall’insistente nevischio che ha costretto allo sghiacciamento delle ali dell’aeromobile, siamo partiti con ben 2 ore di ritardo rispetto all’orario prestabilito. Per fortuna la temperatura di Madrid era di ben lunga superiore a quella milanese. Per prima cosa abbiamo acquistato un abbonamento per 10 corse sul metro a 10€ valido per una persona sola ; con il supplemento di 1€ si ha la possibilità di usarlo in 2. Saliti sulla linea 8 della metro ci siamo diretti verso Nuevo Ministerios ed effettuando 2 cambi (la 10 blu e la 5 verde) siamo arrivati a Gran Via. Proprio di fronte all’uscita della metro vi è Calle Hortaleza dov’è situato l’Hotel Lemus, la nostra residenza per 5 notti. Lo abbiamo scovato su internet, si paga solo 15€ a persona; le camere sono molto spartane, sicuramente le foto sul sito non rispecchiano fedelmente lo stato, perlomeno, della nostra camera, ma a favore dell’Hotel giocano la pulizia, la gentilezza del personale, internet gratuito e soprattutto la posizione strategica in pieno centro di Madrid. Vista l’ora ormai tarda, ci siamo rinfrescati e siamo usciti per gustarci il movimento sfrenato della capitale all’ora del tramonto, aprofittando del fatto che qui i negozi chiudono molto tardi. Ci siamo subito resi conto che le distanze sono molto ravvicinate e che , andare ad esempio da Puerta del Sol a Plaza Mayor ,richiede meno di 5 minuti di cammino; si è ,quindi ,rivelata azzeccata la scelta di un carnet di biglietti in 2. Consigliamo una sosta al Mercato di San Miguel per delle squisite tapas di pesce a 1€ cad. All’interno da Salazones, accompagnati da un ottimo vino al banco da La Bodega. Per la cena, consultando la Lonely, abbiamo scelto il ristorante vegetariano El Estragon proprio dietro la chiesa di S. Andrès, non propriamente baratto, ma ottimi, ed abbondanti, piatti di cous cous di verdure e goulash vegetariano (27€ comprensivo di 2 acque). Martedi 26: L’aria è davvero fredda questa mattina, deve aver nevicato non molto lontano da qui. Per combattere il gelo abbiamo optato per una ricca e calorica colazione a La Mallorquina, storica pasticceria in Plaza del Sol. Presa visione della mattonella raffigurante il Kilometro zero, cioè il punto di origine di tutte le strade spagnole, abbiamo imboccato calle de Arenal, una delle grandi arterie che sfociano al Sol e ci siamo diretti in Plaza Isabel II, attualmente un cantiere a cielo aperto dove spicca il Teatro Real. Alle sue spalle Plaza de Oriente, con i suoi bellissimi giardini, fa da cornice al maestoso Palazzo Real. Ricordatevi che ogni mercoledì l’ingresso alla fortezza è gratuito per i cittadini UE; noi siamo stati meno fortunati, infatti il giorno successivo, causa manifestazione ufficiale, il palazzo era chiuso al pubblico. La cattedrale di N.S. De Almudena, proprio a fianco della reggia, è di per sé maestosa all’esterno ma dentro non offre alcunchè di interessante. Proprio all’incrocio con le antiche rovine della chiesa si trova Calle Mayor e percorrendola, in direzione Sol, sulla destra si incontra in ordine l’Iglesia del Sacramento e Plaza de la Villa con un’antica torre in mattoni ma soprattutto il seicentesco Ayutamiento, il municipio. Forti della felice esperienza del giorno prima ci siamo nuovamente diretti al Mercato di S. Miguel dove, seduti comodamente, abbiamo assaggiato delle squisite tapas di formaggi accompagnate da un succo di carota preparato sul momento. E’ utile ricordare che qui al Mercato è possibile bere al bancone di un bar consumando tapas acquistate da un altro esercizio! Sfruttando la brevissima distanza, Plaza mayor è stata la nostra tappa successiva. La statua di Filippo III è l’ombelico della piazza, il cui perimetro, enorme, è delimitato da bellissimi portici. Nella parte nord c’è un ufficio informazioni, dove operatrici gentilissime hanno soddisfatto ogni nostra richiesta. Nella zona meridionale invece segnaliamo una caratteristica tienda, El Arco Artesania, un negozio di oggetti fatti a mano, e proprio per questo, dai prezzi un po’ salati. Calle de Los Bordadores è una strada secondaria che collega Plaza Mayor a Plaza de san Ginès, dove sorge l’omonima chiesa, una delle più antiche di Madrid. La navata centrale non ha gran chè di degno di nota ma lungo tutto il perimetro vi sono sfarzose cappelle tra cui una ricoperta di azulejos. Proprio alle spalle dell’edificio vi è la famosa quanto storica Chocolateria di San Ginès; vale la pena provare la cioccolata calda accompagnata dai porras o churros (dei bastoncini fritti da intingere). Dirigendosi verso il quartiere La Latina abbiamo raggiunto dapprima l’Iglesia de San Pedro El Vejo, costruita dopo la fine del dominio mussulmano, ma purtroppo come la Chiesa De San Andrès, dopo, il portone d’ingresso era chiuso, anche perché molte chiese aprono solo all’orario della messa. Continuando per la salita si arriva al Museo di San Isidro, dove ci sono reperti archeologici interessanti e numerose opere riguardanti la vita del patrono della città. Anche se l’ingresso è gratuito sicuramente non è imperdibile. Per accorciare un po’ i tempi e stare un po’ al calduccio, ci siamo spostati con la metro per raggiungere il Parco del Buen Retiro. Lo scenario è molto bello, dal viale principale nascono numerosi sentieri che portano a scoprire angoli bellissimi di questo polmone verde. L’affascinante lago Estanque, ai piedi del Mausoleo di Alfonso XII, è attraversato da numerose barchette occupate da turisti che osservano da vicino le colonie di germani che abitano lo specchio d’acqua. Prima di avviarci al Museo Del Prado siamo riusciti a vedere il Palazzo di Cristallo, a sud del laghetto, e il Bosco degli Assenti, dove ogni albero rappresenta una vittima dell’attentato terroristico del 2004. Dal martedì al sabato dalle ore 18 alle 19.30, l’ingresso del museo Del Prado è gratuito. Bisogna presentarsi fuori dalle biglietterie almeno mezz’ora prima onde evitare lunghissime code. Più di 3000 opere sono visibili all’interno di questo palazzo, in un’ora e mezza non ce la farete mai, quindi o pagate ed entrate al mattino o, se volete osservarle gratuitamente, preparatevi a mettervi in coda per almeno 3 volte. Comunque, lo spettacolo a cui si assiste è impagabile, i capolavori di artisti come De Goya, Van Dick, El Greco…hanno lasciato a bocca aperta anche noi che non siamo appassionati d’arte. Stanchi ma soddisfatti ci siamo diretti verso il nostro hostal ; una doccia e via a cena alla Finca de Susana, non lontano da Plaza del Sol, un bel locale ma soprattutto ottimo cibo; considerando che ci troviamo in pieno centro di Madrid, 40€x 2 persone menù completi non è un prezzo impossibile. Prima di addormentarci avremmo voluto vedere uno spettacolo live di flamenco. Siamo entrati al Cardamomo, in Calle de Echegaray vicino a Plaza del Sol, l’ingresso è sì gratuito, come riferisce la Lonely, ma per assistere è necessaria la prenotazione che include posto a sedere e consumazione obbligatoria. Mercoledì 27: Colazione da Cafè Cotidiano, in Calle de Fuencarral, subito dopo la stazione del metrò Tribunal, a nord del nostro Hostal. Locale molto accogliente ma non troppo economico. Imboccando Gran Via in direzione nord si sfocia direttamente in Plaza de Espana, la si riconosce soprattutto per un’altissima torre, ma non offre gran ché d’interessante. Dirigendosi verso nord si attraversa un piccolo parco dove, alla base del monumento di Cervantes, sono state collocate 2 statue raffiguranti i suoi personaggi Sancho Panza e Don Chisciotte. Salendo per dei gradevoli giardini dove i madrileni si rilassano e fanno scorrazzare i propri cani, si arriva al Parque de la Montana, dove fa bella mostra di sé il Templo de Debod, una costruzione egizia, donata dallo stato africano alla Spagna come riconoscimento per aver contribuito a salvare il Tempio di Abu Simbel. I vicini giardini Sabatini offrono uno scorcio suggestivo della facciata del Palazzo Reale, oggi ancora più bello sotto un meraviglioso cielo azzurro, il tutto condito dalla fortuna di aver potuto vedere il caratteristico cambio della guardia e la sfilata di cavalieri a cavallo, a concludere la cerimonia ufficiale in programma oggi. Vicino Plaza de Oriente si trova il convento de la Encarnacion, nell’omonima piazza, una bellissima opera seicentesca. Il mercoledì l’ingresso è gratuito per i cittadini UE, non sono consentite visite fai da te, si parte solo in gruppo con guida parlante spagnolo per una durata di circa 45 minuti. A poche centinaia di metri vi è il convento de Las Descalzas Reales, anch’esso free il mercoledì per noi cittadini comunitari. L’unico consiglio se si vuole visitarlo è presentarsi prima dell’apertura, visto che al nostro arrivo, a mattinata inoltrata, non c’erano più posti liberi per tutti i tour fino al pomeriggio, presumiamo pertanto che la visita sia molto interessante… La fame si faceva sentire e visto che la nostra prossima tappa, il Centro de Arte de Reina Sofia, rimane dalla parte opposta della città, abbiamo deciso a metà strada di consumare la comida, più che mai meritata. La Biotika, ristorante vegetariano, è situato sul retro di un negozio di alimentari macrobiotici in Calle Amor de Dios, quartiere di Huertas, e offre dei gradevoli menù a soli 9.90€. Il Reina Sofia, ricavato da un ex ospedale settecentesco, annovera opere di Mirò, Kandinsky, Dalì, DeGoya, Vasquez Diaz… La punta di diamante è sicuramente il dipinto “Guernica”, il capolavoro di Picasso, esposto in tutta la sua maestosità. Prima di arrivare nella sala dove risiede, troverete appese tutte le prove eseguite dal pittore spagnolo prima di portare a termine l’opera. All’ingresso troverete un utile coupon con i nomi degli artisti e i numeri delle stanze a loro riservate in maniera da rintracciare immediatamente il pittore che preferite. Costo dell’ingresso 6€. All’uscita un’inaspettata ma gradevole sorpresa: una nevicata, a tratti non proprio leggera, ha reso ancora più suggestiva Madrid. La visita di Plaza de Santa Ana con la statua di Federico Garcia Lorca, un po’ di shopping e un breve ma meritato riposo hanno anticipato la cena alla Tienda de Vinos n°35, un tempo conosciuto come El Comunista, in Calle de Augusto Figueroa a Chueca, il quartiere gay. Locale molto semplice e buono il rapporto qualità-prezzo; ottimi i fagioli con salsiccia e orejo (l’orecchio del maiale). Giovedì 28: Oggi gita a Toledo, 75 Km a sud di Madrid. Partenza dalla stazione di Atocha alle 9.20 con il treno della Renfe, la compagnia spagnola. Convogli molto comodi ma soprattutto pulitissimi e qui, ancora una volta, non capiamo perché in Italia non riusciamo ad avere dei servizi così. Prezzo del biglietto A/R 17.80€ a persona, mezz’ora la durata del tragitto. L’alterativa è l’autobus, sicuramente più economico (circa la metà), ma il viaggio è di 1 ora e mezza. Il centro storico è di origine medievale, qui visse per un periodo della sua vita El Greco, la più importante figura del Rinascimento spagnolo. Uscendo dal magnifico edificio della stazione, osservando la collina, si intuisce immediatamente lo splendore che si andrà a visitare. Noi abbiamo optato per una visita fai da te, esiste comunque l’opportunità di un tour guidato. Alla fine di Puente de Azarquiel, che collega la stazione ai piedi della cittadella, ha inizio Calle de la Carrera; in cima alla strada, proprio di fronte alla Puerta Nueva de Bisagra, vi è l’ufficio informazioni dove potrete ritirare gratuitamente una comoda cartina. I monumenti e i musei degni di nota sono una trentina, un’intera giornata è più che sufficiente ma, attenzione, all’inizio non sarà facile districarsi nel labirinto dei vicoli toledani. Purtroppo per noi la fortezza dell’Alcazar ed il museo Del Greco erano chiusi per lavori, ma questo bene protetto dall’Unesco vanta molti altri mausolei tra cui la maestosa cattedrale in stile gotico, il monastero de S. Juan de Los Reyes, i ponti di Alcantara e di San Martino, attraversati dal fiume Tago e le innumerevoli porte che racchiudono la città. Vista la vicinanza da Madrid, sarebbe davvero un peccato non vederla. Per una gustosa merenda si ci può concedere una golosa sosta alla Confiteria de San Tomè, nell’omonima via, dove fanno bella mostra di sé dei deliziosi dolci di marzapane. Alle 17.30 siamo risaliti sul treno che ci ha riportati a Madrid (attenzione dopo questo ce ne sono solo 2: 19.30 e 21.30). Alla sera, cena da Maceira, in Calle Huertas (esiste un secondo locale nella limitrofa Calle de Jesus), ottimo cibo, servizio molto veloce, peccato solo che qui in Spagna non ci sia il divieto di fumo nei locali (36€). Venerdì 29: Per un malato di calcio come me, Madrid vuol dire anche Santiago Bernabeu, il mitico stadio del Real. Così, dopo la consueta colazione, sempre ottima da Mallorquina, eccoci alla stazione Sol pronti a prendere la metrò. L’ingresso per il tour allo stadio non è proprio economico (15€). A nostro parere se non siete appassionati ne potete fare anche a meno. Certo che per me, entrare in quella “cattedrale” e vedere l’infinita collezione di trofei è stato da pelle d’oca. All’uscita, dopo circa 2 ore di foto e riprese, ci siamo diretti verso la nostra prossima tappa, Plaza de Toros, dove vi è una delle più imponenti ed importanti arene del mondo, seconda dopo Città del Messico. Desiderosi di vivere nuove zone di Madrid, abbiamo accantonato l’idea metrò e ci siamo incamminati verso Las Ventas. Gravissimo errore! L’enorme distanza che separa i 2 monumenti non ci ha permesso di arrivare in tempo con l’orario di chiusura (13.30). Aggiungiamo a ciò che al pomeriggio i cancelli rimangono chiusi e oggi era l’ultimo giorno di visita (non è possibile entrare nell’arena il sabato e la domenica). Un consiglio, quindi: in questo caso usate la metropolitana! Scottati e delusi per l’accaduto ci siamo serviti della sotterranea per giungere ai Giardini Botanici, ad Atocha, proprio in mezzo ai 2 più importanti musei cittadini. L’ingresso è di 2.50€ a persona. Prima di entrare, però, ci siamo rifocillati al Museo del Jamon, una catena di locali dove con pochi Euro si possono consumare panini o piattini, naturalmente di salumi. Ce ne sono diversi in città, la maggior parte sono concentrati nella zona centrale di Madrid, tra Los Austrias e Huertas. Anche se sarà sicuramente molto più bello visitarli in primavera, i giardini rappresentano un’oasi dove staccare la spina dal traffico cittadino. Lungo gli stretti viali si possono vedere un enorme numero di specie di piante e nel versante settentrionale, 2 serre riscaldate ospitano una piccola ma molto bella foresta tropicale. Prima del meritato shopping (e qui a Madrid se si ha la disponibilità economica se ne può fare davvero tanto…) siamo passati al Arroceria Gala, ristorante prescelto per la cena, per prenotare (conviene sempre fermare il tavolo). In un gradevole cortile riscaldato avrete la possibilità di gustare una discreta paella accompagnata da una buona sangria (44€). Calle de Moratin, la strada dove risiede il ristorante, porta direttamente a Lavapiès, un pittoresco quartiere di Madrid, così, finita la cena, ci siamo buttati in alcuni di questi vicoli, dove i molti locali sono meta, soprattutto nel fine settimana, della movida. Tenete conto che quasi sicuramente qualcuno vi contatterà, ma sinceramente senza troppa insistenza, per vendervi droga. La stanchezza, ormai, cominciava a farsi sentire, e così, una visita alle 2 principali piazze del quartiere, Tirso de Molina e Lavapiès, ha concluso la nostra ultima noche espanola. Sabato 30: Ultimo giorno a Madrid e ultima colazione da Mallorquina. Il tempo che avevamo a disposizione lo abbiamo impiegato per una visita riassuntiva delle principali piazze e monumenti della capitale spagnola. Dopo uno spuntino al Museo del Jamon abbiamo recuperato gli zaini in hotel (al Lemus il check out è alle 12) e con la metrò abbiamo raggiunto l’aeroporto (circa 25 minuti il tempo necessario). Ricordiamo che per raggiungere Barajas è necessario, oltre al biglietto ordinario, un supplemento del valore di 1€. Madrid ci è piaciuta tantissimo, anche se non vanta monumenti paragonabili ai nostri in Italia, è una delle capitali d’Europa più vive e divertenti, pertanto ci ritorneremo, cercando però di farlo in una stagione più calda per gustarci la movida al suo apice. CONSIGLI E SUGGERIMENTI: -EasyJet è molto rigorosa sulle dimensioni del bagaglio a mano. Se non entra nell’apposita struttura prova dimensioni, si pagano 22€ di supplemento per l’imbarco. -I ristoranti aprono tardi (21-21.30), si consiglia prenotare.


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