Qué Paraiso Cayo Largo
L’aereo con il quale siamo arrivati sarebbe dovuto ripartire la notte stessa per l’Italia ma in realtà non è stato così.
Porto ancora nel cuore le emozioni e le sensazioni che ho provato in quella natura splendida, con sabbia bianchissima, mare cristallino con delle sfumature da togliere il fiato e vegetazione selvaggia…Insomma un paradiso. Rimarranno un ricordo per me indelebile; ripensandoci mi viene immediatamente il sorriso sulle labbra e poi mi prende una gran nostalgia.
Nonostante sia un’isola di 26 km, non c’è certo modo di annoiarsi, anche per chi come me non è una lucertola da spiaggia. La colazione è tra le 7.30 e le 10.00. Alle 9.00, 10.30 e 11.30 fuori dall’hotel passa il trenino tutto colorato che porta alle spiagge più belle in assoluto; la 1^ fermata è Playa Paradiso, piccola, selvaggia senza bagno, con solo un piccolo bar, ombrelloni e lettini. La seconda è Playa Sirena, con sabbia bianca finissima che si estende per 2 km. E che resta riparata dal vento se vi dovesse capitare di trovarlo. Quando siamo arrivati noi, il vento è stato forte per due giorni. Playa Sirena è quella più frequentata, anche perché vi approdano i catamarani con i turisti che fanno l’escursione da Varadero e si fermano qui a mangiare l’aragosta (x 20 pesos la cucinano grigliata, contorni e frutta compresi). Infatti questa spiaggia è provvista di ristorante con bar, dove con il braccialetto della “Eden” si possono avere le bevande alla spina gratuite, bagno e docce. I trenini di ritorno sono alle 13.30 (se si prende questo si riesce a pranzare in villaggio, in quanto il ristorante è aperto fino alle 14.45), alle 15.00 e alle 17.00. Se perdete il trenino no problem, perché con 2 pesos ci sono i taxi che sfrecciano dalle spiagge ai villaggi e viceversa.
Il miniclub è ben organizzato con Nairo, una ragazza dolcissima e molto brava con i bambini. Abbiamo fatto due escursioni: la prima a L’Havana, che merita sicuramente di essere visitata anche se una giornata è veramente troppo poco. Una parte della visita si effettua in pullman e l’altra a piedi. Si parte da Plaza de la Revolución, dove si fa sosta per qualche foto, poi si visitano il Capitolio, la Fortezza, l’Havana nuova e Plaza de San Francisco de Asís, vicina al porto. Aperitivo con Mojito alla “Bodeguita del Medio” dove Hemingway andava a bere il rum. Solo in questa circostanza ho appreso che il libro “Il vecchio e il mare” con il quale lui ha vinto il premio Nobel, è ambientato a Cuba e narra della vita del pescatore Gregorio Fuentes. Pranzo al ristorante “El Patio” in Plaza de la Catedral de San Cristobál de la Habana. C’è la possibilità di acquistare sigari (i migliori sono i COHIBA) e rum di alta qualità La guida ci ha dato informazioni interessanti, a partire da come da 60 anni a questa parte a Cuba non esiste più la proprietà privata, le uniche cose che non sono statali (auto, case ecc.) sono quelle eredita dai nonni, e ci ha mostrato il libretto per il razionamento del cibo mensile per ogni persona. La seconda escursione è stata quelle con il catamarano, con la quale abbiamo visitato Cayo Iguana (l’isola delle Iguane), che pullula di questi animali; a differenza del loro aspetto non proprio piacevole, sono molto mansuete e si possono anche toccare. Poi snorkeling alla barriera corallina e sosta alle piscine naturali sulla cui spiaggia si possono trovare splendide conchiglie. Il pranzo è a base di aragosta, cucinata in barca con sughetto birra e rum: squisita! E’ molto piacevole anche andare in giro per l’isola in bicicletta, noi così abbiamo scoperto che dove c’è l’antico acquedotto (lo si vede sulla sinistra poco dopo essere partiti dal villaggio quando si prende il trenino per andare in spiaggia) si possono vedere le tartarughe e i coccodrilli.
Qui abbiamo incontrato due persone simpaticissime, Raimundo ed Augustina che coltivano piante e fiori per gli hotel.
Alcune informazioni utili sono che gli EURO si possono tranquillamente cambiare alla reception (1 peso= 0,80 EURO). Vi consiglio di portarvi una lozione contro le zanzare perché nonostante ogni sera alle 18.00 venga spruzzato un insetticida, ce ne sono parecchie.
Il buffet è molto vario, la cucina buona e c’è sempre il pesce fresco. Una curiosità è che la sabbia dell’isola non assorbe il calore e si possono fare delle passeggiate anche nelle ore più calde della giornata.
A contribuire a tutto ciò sono state anche le persone, sia gli inservienti cubani che l’animazione italo-cubana. I camerieri del ristorante Estela, Carlos, Jorge e Mihaidi, il barista Yovany (provate la sua piña colada con la cannella al bar della piscina), il pizzaiolo Francisco (non perdete la sua pizza dalle 16 alle 18), Jamila, la cameriera che ci rifaceva la stanza e ci faceva sempre trovare un animale diverso sul letto fatto con asciugamani e fiori. Tutte persone adorabili, gentilissime e sempre col sorriso sulle labbra. Un saluto speciale a Gianluca, responsabile dell’animazione italiana, che è riuscito a coinvolgermi nonostante io sia una persona piuttosto “allergica” ai villaggi. Ma l’importante è sempre come si vive la vacanza, in qualsiasi contesto ci si trovi e questo è un grande insegnamento che deriva dai viaggi, che sono il mio hobby preferito e che mi hanno permesso di ampliare tantissime le mie vedute e di conoscere tanta gente anche molto diversa da me e dalla quale c’è sempre qualcosa di nuovo da imparare.
Valeria