Que faire a Paris?
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PREPARTENZA – VOLO E ALBERGO
Ma partiamo dal principio: prenoto il volo sul portale volagratis.com in quanto (per il discorso sorpresa), volevo usufruire della possibilità di regalare un voucher che coprisse il costo del volo. Ebbene: non fatelo assolutamente, anzi, boicottiamo volagratis.com che se non si è in possesso di una carta di debito maestro impossibile da reperire, aggiunge automaticamente al costo del volto una sovrattassa che va tra i 50 e i 70 euro a seconda del circuito della carta di credito/debito in vostro possesso.
In conclusione riesco a prenotare tramite il portale un volo ryanair che costa 94 euro a/r per 2 persone alla cifra di 154 euro, ma vabbé … ricordate: no volagratis.com.
Anche se solitamente viaggiamo senza prenotare nulla, questa volta ho voluto fare con un po’ più di comodità, quindi anche per l’albergo mi sono affidato a un portale, questa volta trattasi di lastminutetravel.com, esperienza tutto sommato positiva. Sono riuscito a trovare un alberghetto 2 stelle in zona Montmartre a 50 euro a notte, esclusa la colazione: Hotel Legendre in rue Legendre 39, senza pretese, pulito, consigliato a chi torna in albergo solo per dormire. Da evitare la colazione in albergo: 9 euro a testa, qualità scarsa. Infine da considerare in aggiunta al costo della camera 1 euro a testa al giorno per la tassa di soggiorno.
GIORNO 1
Volo Ryanair da Bergamo Orio al Serio a Parigi Beauvais. Il volo parte alle 6:45, consigliamo per chi parte così presto e ha a disposizione un’auto di usufruire di uno dei numerosi parcheggi che si trovano in prossimità dell’aeroporto e che offrono il servizio navetta 24/24 dal parcheggio all’aeroporto.
Arrivati a Beauvais, prendiamo l’autobus che porta a Parigi Porte Maillot (costo 17 euro a tratta a persona).
Per gli spostamenti a Parigi abbiamo optato, oltre che per delle lunghissime camminate, per il biglietto giornaliero che comprende le zone 1 e 2 e viaggi sulla rete metropolitana, RER e bus a 6,20 euro. In realtà avevamo anche pensato alla possibilità di spostarci con VELIB, il servizio di bici a noleggio del comune di Parigi, ma, pur dall’alto della mia esperienza di ciclista milanese, ho ritenuto la città davvero poco adatta alla mobilità sulle due ruote … davvero tanto di cappello ai numerosissimi parigini che ogni giorno rischiano la vita e i polmoni nel traffico cittadino.
Lasciati i bagagli in albergo, ci dirigiamo subito a piedi verso Montmartre facendo sosta per la colazione e acquistando pain au chocolat e tarte au framboise in una delle innumerevoli e fornitissime boulangerie della città.
Consigliamo, per godersi ciò che di poco resta dell’atmosfera originaria del quartiere, ormai ridotto a paccottiglia per turisti, di addentrarsi in una delle strade che parte da rue Caulaincourt e risalire la collina di Montmartre da dietro la basilica del Sacre-Coeur. Un altro itinerario interessante e poco battuto passa da rue Saules, dove si trova l’unica vigna superstite di Parigi e il celebre caffé Aux Lapine Agile. Per quanto riguarda il resto del quartiere, fermatevi il meno possibile nella piazza principale invasa da locali e negozi di souvenirs di cattivo gusto e pseudoartisti che girano con fogli da disegno in mano cercando di braccarvi per farvi un ritratto. Scendiamo da una scalinata adiacente alla funicolare che porta al Sacre-Coeur e arriviamo ai piedi del quartiere. Decidiamo di dare un’occhiata al quartiere a luci rosse con i vari Moulin Rouge, sexy shops e altre amenità evidentemente dedicate ai turisti russi dal portafogli gonfio.
Prendiamo la metro e ci dirigiamo allo splendido Parc des Buttes Chaumont. Un parco ricavato da una ex discarica con delle deliziose colline, ponti e uno specchio d’acqua. Pare che ai parigini piaccia molto sdraiarsi sulla pendenza della collina, quindi: assolutamente consigliato per una sosta. Da qui ci dirigiamo verso il Canal Saint Martin percorrendolo all’incirca fino a Place de la Republique. Lungo il canale si respira una bella atmosfera, complice anche il bel quartiere (soprattutto nella sua parte terminale) che lo circonda. Più o meno dalle 6 del pomeriggio le sue rive sono completamente affollate di parigini che si dedicano all’immancabile picnic con vino, formaggio e baguette.
Proseguiamo la nostra passeggiata verso il Centre Pompidou, fermandoci nella piazza antistante il centro, popolata da artisti di strada: maghi, scrittori di poesie “su ordinazione”, ballerini di capoeira, bolle di sapone giganti. Torniamo in zona Republique e ci fermiamo, molto stanchi, a cenare alla creperie Lulu, in rue de Lancry. Un locale carino e frequentato dai locali che offre numerosi tipi tra galettes (crepe salate) e crepe.
GIORNO 2
Dopo colazione (bar e boulangerie) ci dirigiamo in metro verso l’Arc de Triomphe. ll posto, ma questa è, giustamente, una costante delle numerose attrazioni della città, è enormemente affollato. Una cosa che notiamo quel giorno è che i rom di Parigi, a differenza di quelli che si vedono in Italia, si presentano con una sorta di petizione da far firmare. Comunque scendiamo lungo gli Champs-Elysees fino a Place de la Concorde e da rue de Rivoli ci dirigiamo al quartiere Opera, passando per Place Vendome. Anche qui, altra costante della città, un traffico automobilistico e una scarsità di zone pedonali (per non parlare di piste ciclabili) che per una capitale europea così importante e fornita di una rete così imponente di mezzi pubblici è davvero poco accettabile. Visitiamo lo splendido foyer del palazzo della Comedie Francaise e l’Opera Garnier.
Ci spostiamo sulla rive gauche e raggiungiamo l’Institute du Monde Arabe. Si tratta di una costruzione di vetro in stile moderno che richiama l’arte araba. Si può salire fino al nono piano e da qui godere di una bella vista sulla città. Noi, dopo un pranzo consumato velocemente in uno dei numerosi bistrot della zona, decidiamo di visitare la mostra hajj all’interno del suddetto edificio. Aperta fino al 17 agosto e consigliatissima, si tratta di una mostra che illustra, attraverso oggetti, documenti, elementi multimediali, testimonianze, i rituali del pellegrinaggio dei musulmani alla mecca.
Dopo la mostra ci dirigiamo al Marais e facciamo una sosta nel parco della splendida Place des Vosges. In questa piazza chiusa e quadrata si trovano oltre alla casa di Victor Hugo (ingresso gratuito), numerose gallerie d’arte e boutique. Passeggiamo nel quartiere Marais, indubbiamente uno dei più belli, ricco di negozietti interessanti, musei, minuscoli giardini, insomma uno dei pochi quartieri della città veramente a misura d’uomo.
In rue Michel le Comte facciamo una sosta nel delizioso Cafè des Chats. Si tratta di un caffè, costruito su più piani che contiene … gatti! Già, i gatti, che circolano liberamente oppure dormono, ne sono l’attrazione principale (oltre agli squisiti dolci), potreste addirittura non trovare un posto libero perché le sedie sono occupate dai felini a riposo.
Ci spostiamo verso il lungo Senna e l’Ile de la Citè. Passeggiamo tra il Pont neuf e il Pont des Arts, pedonale e letteralmente ricoperto da lucchetti, naturalmente venduti dai numerosi ambulanti. Il panorama del lungo Senna, se non fosse per il traffico sempre in sottofondo, è forse il più bello di Parigi, offrendo un vago senso di quel romanticismo di qui si dice Parigi sia l’emblema. Dopo esserci rilassati sulla riva della Senna, ci dirigiamo verso un localino del Marais per la cena. Si trova in Rue du Petit Musc e si chiama Le temp des Cerises. Un locale piccolo ma molto carino, con un menu’ curato e ricco di contaminazioni tra la cucina francese e quella orientale a prezzi abbordabili. Il ristorante, trovato per caso, viene citato in un romanzo di Nicolas Barreau, Gli ingredienti segreti dell’amore.
Dopo cena, facciamo una passeggiata nel Quartiere Latino, anche questo, come Montmartre, ormai abbastanza squallido e assalito da orde di turisti: evitate di cenare in questo luogo.
GIORNO 3
Ci rechiamo a fare colazione al giardino del Musée de la Vie Romantique nel quartiere Pigalle e precisamente in Rue Chaptal. Per quanto riguarda il museo (ingresso gratuito), si tratta di una casa arredata e all’interno della quale sono presenti opere d’arte del periodo Romantico. Abbiamo bypassato e abbiamo invece goduto del giardino silenzioso e degli ottimi dolci del caffè.
Finalmente andiamo a vedere la cattedrale di Notre-Dame e, sebbene pieni di buona volontà grazie alla splendida descrizione che fa Victor Hugo della Parigi vista dal campanile della cattedrale, desistiamo alla vista di mezza città di Tokyo in coda proprio lì, in quel momento. Continuiamo a passeggiare nell’ Ile Saint-Louis, piccola ma molto carina e, dopo aver acquistato qualcosa per il pranzo in una boulangerie, prendiamo la metro per i giardini del Luxembourg. Il parco e il palazzo (sede del senato) sono semplicemente meravigliosi e, complice un caldo davvero torrido e la disponibilità di sedie e di sdraio, ci sistemiamo sotto gli alberi per una lunga sosta.
Ci rimettiamo in marcia e visitiamo la bella chiesa di Saint-Sulpice e il Musèe Rodin. Il museo dedicato al famoso scultore, che comprende anche un bellissimo giardino ricco di statue, merita davvero una visita approfondita.
Ci spostiamo verso la principale attrazione di Parigi: la Tour Eiffel. Anche qui, complice la coda e le vertigini della mia fidanzata, non saliamo. Comunque, essendoci già stati, nonostante anche qui regni il degrado portato dal turismo di massa, direi che vale assolutamente la pena salire almeno fino al secondo piano. Intanto, stremati dal caldo e dalle lunghe camminate, ci addormentiamo al Champ de Mars, il parco antistante la torre.
Passeggiamo lungo la Senna fino al Pont de l’Alma in direzione Notre-Dame, e infine ci dirigiamo in metro nuovamente nel quartiere Marais (eh si, ci è piaciuto proprio tanto) per cenare in un localino che avevamo adocchiato il giorno prima: Gaspard de La Nuit, in rue des Tournelles, proprio di fianco a Place de la Bastille. Qui la cucina è più tipicamente francese e il cibo è di ottima qualità, anche se i prezzi sono già più in linea (caruccio) con la media di Parigi.
Dopo cena facciamo una bella passeggiata nell’animato quartiere del Marais, ci spingiamo fino a Beaubourg e facciamo una sosta nella piazza dell’Hotel de Ville (sede del comune) dove è in corso un affollatissimo concerto, arriviamo a Notre-Dame e riprendiamo la metro per tornare in albergo.
GIORNO 4
Per l’ultimo giorno ci riserviamo un’altra delle attrattive principali della città. Il museo del Louvre. Niente da dire: la visita è obbligata, il museo è indubbiamente uno dei più belli se non il più bello, al mondo; alcuni tratti, come i due grandi atri al piano terra dedicati alla scultura francese, sono addirittura emozionanti, così come le antichità greche, egiziane e della mesopotamia e l’enorme patrimonio di pittura europea; fa tristezza vedere le facce, non proprio all’altezza, dei turisti che si fanno fotografare vicino alle opere più prestigiose.
Usciti dal Louvre ci riforniamo in una boulangerie di Beaubourg e pranziamo nella piazza del Centre Pompidou, dove assistiamo allo spettacolo di un mago molto carismatico in grado di avere un pubblico di una cinquantina di persone nel giro di un quarto d’ora.
Torniamo, manco a dirlo, nel Marais, gustandoci le boutique e i negozietti, sosta in Place des Vosges e poi ci dedichiamo a qualche acquisto nell’Ile Saint-Louis e in rue Rivoli. Da qui torniamo in albergo a recuperare i bagagli e ci dirigiamo verso l’aeroporto, avviandoci alla fine della nostra vacanza.