Quarta visita all’Expo di Milano

Prosegue la mia visita all'Esposizione Universale
Scritto da: Marina1983
Partenza il: 20/07/2015
Ritorno il: 20/07/2015
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
Lunedì 20/07, biglietto preso in anticipo con data fissa alla Coop vicino casa (costa di meno, se sei “socio coop”).

La prima visita invece ho avuto il piacere di farla sabato 23/05 ed ero riuscita a visitare i Padiglioni di: Coca Cola, Food Truck Nation, Svizzera, Ecuador, Chile, Iran, Kuwait, Stati Uniti d’America, Slovenia, Austria, Turchia, Monaco, Slovakia, Estonia, Sultanato dell’Oman, Indonesia, Turkmenistan, Qatar, Marocco, Cluster Cereali e Tuberi, Germania, New Holland, Cluster Bio Mediterraneo, Cluster Isole Mare e Cibo. Qui si può leggere il racconto

Mentre seconda volta è stata sempre di sabato, il 13/06 ed ero riuscita a visitare molte cose, i Padiglioni di: Giappone, Russia, Slow Food, Birra Moretti, Israele, Francia, Santa Sede, Polonia, Spagna, Ungheria, Romania, Messico, Regno Unito, Olanda, Azerbaijan, Argentina, Colombia, Cina, Thailandia e finalmente avevo assistito allo spettacolo dell’Albero della Vita in versione notturna. Qui si può leggere il racconto

Infine la terza visita è stata di lunedì, il 22/06, ed in questa occasione sono riuscita a visitare i Padiglioni di: Repubblica Ceca, Bahrain, Angola, Repubblica di Corea, Moldavia, Baci Perugina, Lituania, Padiglione Zero, Irlanda, Brasile, Nepal, Sudan, Belgio, Vietnam, Cluster Zone Aride, Kinder+Sport, Cluster Spezie, Cluster Frutta e Legumi, Malesia, Enel. Ho assistito anche alla Parata di Foody. Qui si può leggere il racconto

PRIMA DI ENTRARE

Io vengo da Bergamo, lasciamo l’auto tutta la giornata al parcheggio di “Molino Dorino” questa volta, spendendo solo 2,50€ (e non ho sbagliato a scrivere…). Qui si prende la Metro Rossa e dopo 2 fermate si arriva al capolinea “Rho Fiera”. Il biglietto da “Molino Dorino” costa 1,50 euro, si consiglia sempre di specificare il tragitto per non incorrere in eventuali sanzioni. Il tragitto dura poco meno di un paio di minuti e i treni sono frequenti. All’uscita dei tornelli della metro solo la prima volta ci sono stati i controlli del personale ATM dei biglietti metro, questa volta invece no. Qui si seguono le indicazioni e si arriva ai tornelli d’ingresso Expo. Fuori dai tornelli ci sono i bagni (pulitissimi), le biglietterie, l’info point. C’è anche uno sportello bancomat.

DOPO L’ENTRATA

Da qui inizia la lunga camminata attraverso il ponte coperto che arriva proprio davanti al Padiglione Zero, questa entrata è denominata “Fiorenza”. La mia giornata si è concentrata nella visita di alcuni padiglioni self-built, di tre Cluster che non avevo ancora avuto il piacere di esplorare, e di alcuni padiglioni minori. Inoltre sono tornata in Nepal, finalmente aperto.

CODE

Nessuna coda in nessun padiglione tranne che per un’attesa di circa un quarto d’ora nel Padiglione del Kazakhstan. Fortuna?

CLIMA

Giornata molto calda, temperature altissime, ma con organizzazione e buona volontà si arriva a sera senza troppe difficoltà. Ci sono molte zone d’ombra tra cui le molteplici aree pic nic, inoltre casette dell’acqua (con scelta di naturale e frizzante, gratuita e fresca) dislocate nel sito espositivo, anche sulla cartina sono segnalate tramite il simbolo di una “goccia d’acqua”. Volontari e staff distribuiscono gratuitamente ventagli di carta colorati, sia all’entrata sia lungo il Decumano, molto apprezzati dai visitatori. Il problema delle zanzare è presente in tutta Italia, personalmente per proteggermi ho usato delle salviettine antipuntura “Vape Derm Herbal” (confezione di colore verde), dato che sono un bersaglio facile per questi fastidiosi animaletti, devo dire che su di me, questo prodotto, ha funzionato alla grande, e sono stata immune da qualsiasi puntura di zanzara.

SERVIZI

Oltre alle casette dell’acqua citate sopra, vorrei anche ricordare alcuni servizi in funzione in Expo: carrozzine mobili del Mobility Center, navetta gratuita People Mover, aree Nursery gratuite sponsorizzate da Chiccho, noleggio di Tablet da Tim, noleggio di macchine fotografiche da Canon, il supermercato Coop, quotidiani presso il Padiglione del Corriere della Sera, fare sport presso l’area Technogym, una parafarmacia, sportelli bancomat di ultima generazione, un’area di vendita di biglietti Trenitalia, presso Alitalia / Etihad si possono acquistare voli e pacchetti di viaggio. Inoltre tabaccherie, aree di pronto soccorso ed ufficio oggetti smarriti.

PADIGLIONI VISITATI

1) EMIRATI ARABI UNITI

Strano ma vero, ma la coda è nulla, un miraggio forse per il caldo? No tutto vero. Tra l’altro siamo i primi della piccola coda che si formerà. Già dal percorso per accedere all’entrata del padiglione si possono leggere informazioni inerenti alle piante tipiche, tra cui: aloe vera, melograno, il phormium pepe, mirto comune, ed anche delle informazioni sul futuro di questo padiglione alla fine di Expo. Una ragazza spiega le varie sezioni che incontreremo nel percorso e sembra di essere immersi in grandissime dune di sabbia. All’inizio Si incontrano dei cubi interattivi dove viene presentato questo paese, il paesaggio, la gente e il rapporto con il territorio, le spiegazioni sono sia in italiano che in inglese. Proseguendo, si arriva in un teatro e i visitatori assistono alla proiezione di un filmato chiamato “The Family Tree” in cui Sara, la giovane protagonista, apprende che i valori e le esperienze delle generazioni passate, possono aiutarci nella ricerca per un futuro sostenibile. Proseguendo, in un altro filmato, Sara, chiede aiuto alla famiglia e ai visitatori del Padiglione di portare avanti gli impegni necessari per cambiare la propria vita quotidiana se si vuole “curare e nutrire” il pianeta. L’area successiva presenta una panoramica sulla prossima esposizione universale che si terrà a Dubai nel 2020, anche qui, effetti speciali, musica e molta scenografia.

2) KAZAKHSTAN

Situato tra il padiglione di “Franciacorta” e il “Kinder+Sport”, si trova il Kazakhstan, riconoscibile perché formato tutto da specchi e con il sole sembra che brilla. Qui la coda è di circa un quarto d’ora ma allietata da spettacoli di balli e canti dallo staff in un piccolo palco nell’area accanto.

Inoltre per questo caldo, sono stati installati dei potenti ventilatori con nebulizzatori, molto graditi per il pubblico. Inoltre ci sono delle postazioni cilindriche colorate con domande a cui rispondere, come ad esempio: “La bevanda nazionale Kazaka è il Kumys. Con cosa è fatta?” oppure “Quale è la valuta nazionale Kazaka?”. Insomma, ci si distrae così e il tempo passa più velocemente. Nella prima stanza una ragazza dello staff racconta la storia del paese attraverso dei disegni creati al momento con della sabbia. Molto bello. Poi attraverso una scala mobile con quadri interattivi attaccati alle pareti, si accede ad una grande sala dove si interagisce attraverso postazioni multimediali, tra cui toccando degli oblò compaiono delle piante oppure sfogliando libri digitali , poi coltivazioni anche sul soffitto, Un grande cavallo d’orato, la storia delle mele, un acquario con storioni, la varietà di terra di cui si compone il paese, ed anche droni volanti. Si può anche assaggiare il Kumys.

Infine si arriva in una sala 3D con poltroni dinamiche e una breve spiegazione della prossima esposizione internazionale nel 2017. Prima di uscire dal Padiglione s’ incontra il ristorante.

3) CASA DON BOSCO

Nessuna coda, riconoscibile benissimo dato che come dice il nome, il padiglione è a forma di casa di legno.

Una scritta in varie lingue dà il benvenuto ai visitatori: “Educare i giovani, energia per la vita”.

All’interno una gentile ragazza dello staff ci chiede se conosciamo già la “Famiglia Salesiana” e “Don Bosco”, inoltre ci invita a prendere tutti i depliant che vogliamo riposti sui tavoli.

Al centro della stanza ci sono degli specchi con attaccati dei post it colorati dove si può lasciare un messaggio personale.

4) FUTURE FOOD DISTRICT – COOP

Nessuna coda. Questo Padiglione è un vero e proprio supermercato (all’entrata ci sono anche i cestini per fare la spesa) e reso interattivo attraverso schermi ed avanzata tecnologia, basti pensare che indicando un qualsiasi prodotto esposto, lo schermo sovrastante mostra tutte e informazioni possibili sul prodotto, dal prezzo alle calorie fino ad arrivare all’impatto ambientale, in definitiva tutta la sua storia, tutte informazioni che una normale etichetta non riuscirebbe a mostrare. Vengono mostrati anche i futuri metodi di imballaggio e come dei robot possono svolgere le stesse funzioni delle persone, come prendere una mela, riporta in un contenitore ed offrirla al cliente. All’interno ci sono tantissimi prodotti di tutti i generi ed arrivando alle casse del futuro, al di sopra c’è anche un grande schermo interattivo che mostra perfino quante persone sono presenti presso il supermercato. In un angolo c’era un’esposizione di prodotti Barilla e la ragazza dello staff mi ha mostrato come attraverso un QR code, il consumatore può vedere attraverso il cellulare tutta la storia della scatola di pasta che ha fra le mani. Vi è anche un negozio di articoli come libri, cancelleria, pupazzi. Inoltre anche attraverso l’azienda DHL, si possono spedire pacchi di prodotti in tutto il mondo.

Nell’area circostante al Supermercato c’è un’aerea dove si possono vedere i nuovi alimenti del futuro come larve ed insetti. L’area ristorativa è composta da chioschi bianchi dove si trovano gelati, centrifughe di frutta, pizza, taglieri, caffè, drinks. Infine anche un piccolo mini market aperto 24 ore su 24. Noi prendiamo due ghiaccioli per rinfrescarci spendendo solo 1,00 euro.

5) BANCA INTESA SAN PAOLO

Nessuna coda, si riconosce perché è completamente bianco denominato “Waterstone”. Una gentile ragazza dello staff mi accompagna per il padiglione e come prima cosa mi fa vedere un quadro di Umberto Boccioni denominato “Officine a Porta Romana”, poi delle installazioni interattive che con un semplice gesto della mano si attivano delle immagini inerenti vari temi come: paesaggio e produzione agricola, creatività e Made in Italy, Gallerie d’Italia con collezioni d’arte e sedi museali, la musica, il teatro, la salvaguardia del patrimonio artistico e del paesaggio. L’installazione è denominata “l’Orizzonte del Movimento”.

6) CASCINA TRIULZA

Qui ho trovato pochi visitatori, forse perché è un luogo fuori dal Decumano e un po’ isolato.

Oltre ad esserci l’area ristorante, qui si può vedere anche il caseificio di Grana Padano dove due volte al giorno vengono create delle forme di formaggio sotto lo sguardo dei visitatori.

Nell’area c’è anche un Auditorium, un mercato di prodotti per i piccoli produttori (come una bancarella di tartufi di un’azienda dell’Umbria, o il Panforte di Volterra) e un’area espositiva con stand di mercatini di artigianato di oggetti tipici come quelli dell’India. Anche qui si fanno tatuaggi con l’Hennè. Tutt’intorno vi sono delle simpatiche e colorate mucche che invitano il visitatore a scattarsi selfie suggerendo l’hashtag “GPExpo2015”.

7) SAVE THE CHILDREN

Niente coda ed un’esperienza toccante ed istruttiva.

Una ragazza mi dà il benvenuto e mi chiede se mi va di conoscere il padiglione, ovviamente accetto. All’interno del Padiglione, attraverso installazioni interattive, digitali, analogiche, ed esperienze sensoriali, è possibile conoscere l’impatto della malnutrizione su tanti bambini ma anche le corrette pratiche alimentari e il cruciale ruolo che svolge la mamma, nella sua stretta e intima relazione con il neonato e il bambino, nell’assicurargli adeguata nutrizione, cure e trasmettergli i giusti comportamenti alimentari.

Attraverso la “macchina delle nascite” viene assegnato un braccialetto colorato con il nome di un bambino e per tutto il percorso, il visitatore si immedesima nel bambino e conosce la sua storia; mi hanno dato un braccialetto azzurro con scritto il nome di un bambino: Tarek.

Ascolto degli audio dove mi viene spiegato dove vive Tarek, come vive, le sue abitudini. Poi ci si sposta in un’ambiente dove mi viene mostrato un semplice kit che distribuiscono alle mamme per le cure elementari dei loro figli tra cui integratori alimentari, berrette, braccialetti per misurare i polsi ecc. Poi mi viene mostrata una bilancia tipica e una pompa d’acqua usata in questi paesi di guerre e di fame. Durante il percorso poi devo gestire situazioni d’emergenza rispondendo a delle domande. La cosa più toccante è stata sentire l’ “odore della guerra” attraverso un profumo nauseabondo. La ragazza dello staff era molto preparata e mi ha spiegato tantissime cose e curiosità. Infine si può firmare un braccialetto da riporre in una teca che sarà poi consegnata nelle mani del segretario dell’ONU per chiedere ai leader mondiali di porre fine alla mortalità infantile. C’è un piccolo negozio e la possibilità di adottare a distanza dei bambini con donazioni mensili.

8) ONU

In questo caso l’Organizzazione delle Nazioni Unite non ha un vero e proprio padiglione ufficiale, (il primo che s’incontra è all’inizio del Decumano, impossibile non notarlo, dal suo grande cucchiaio blu, simbolo di riconoscimento), ma ci sono varie postazioni dislocate nel sito espositivo che richiamano i cinque obiettivi di cui è composta la “Sfida Fame Zero”. Si può anche interagire grazie ad un’ App per il cellulare, chiamata “Get To Zero”. Le postazioni con i cucchiai si trovano: fuori al Padiglione Zero, entrata Est, lungo il Decumano, nel parco della Biodiversità, nel Future Food District, nell’area della Lake Arena, a Cascina Triulza, nel Children Park, in tutti i Cluster (9 postazioni totali), e all’inizio del Decumano denominato “Giardino ONU”. Proprio in quest’ultima postazione, lo staff invitava il visitatore a compilare un sondaggio planetario per JCI (Junior Chamber International), lo scopo è raccogliere le voci della gente sulle loro priorità per i prossimi Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. La modalità è facilissima: bisogna segnare con una “x” sulla scheda i sei dei sedici obiettivi elencati che personalmente si ritengono prioritari per il futuro del mondo. Il voto è anonimo, bisogna solo indicare l’età, genere, nazionalità e grado d’istruzione. Lo staff regala poi un adesivo commemorativo.

9) CARITAS

Padiglione bianco, nessuna coda, all’interno piccolo con una mostra. Un ragazzo dello staff inizia a spiegare ad una coppia di visitatori il percorso della visita, io ne approfitto e mi aggrego a loro. La mostra si articola in circa 5 aree:

Appena entrati una grande parete accoglie il visitatore e mostra Caritas nel mondo.

Al centro della stanza si trova un’opera, chiamata “Energia”, dell’artista Wolf Vostell: un’auto Cadillac, simbolo di un consumismo sconsiderato, con tutt’intorno dei filoni di pane avvolti in giornali.

Un’installazione di fotografie parla del tema di “Dividere per Moltiplicare” quindi la condivisione di risorse, conoscenze e cibo.

Poi una torre di monete dove dietro si illuminano e scorrono parole legate a vari temi.

Infine l’ospite è invitato (se vuole) un videomessaggio che racconti una sua esperienza di condivisione, l’obiettivo è quello di avere un collage di racconti in varie lingue del mondo.

10) KIP

Il Padiglione KIP è pensato per essere un luogo d’incontro internazionale tra istituzioni, associazioni e settore privato sui temi dello sviluppo locale. Il padiglione evoca l’idea del Villaggio del Mondo. Oltre agli spazi per le esposizioni c’è anche una cucina a vista per attività di show cooking. Qui c’è in mostra anche un piccolo aereo realizzato dai detenuti di una località di Avellino e tra lo spazio di ONU e KIP anche una statua di un cavallo azzurro realizzata nel manicomio di Trieste che s’ispira a un cavallo in carne ed ossa, adibito al trasporto della biancheria nell’ospedale psichiatrico, che fu salvato dal macello.

Io ho visitato la mostra “The Spirit of Chinese Brushwork & Crafts” (lo spirito cinese della pennellata e dei mestieri) e mi hanno regalato una stampa a mia scelta.

11) VENERANDA FABBRICA DEL DUOMO

Come non notare la riproduzione della Madonnina del Duomo di Milano?

La Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano è l’ente senza scopo di lucro preposto alla conservazione e valorizzazione della Cattedrale.

Forse un po’ nascosto, ma dietro alla gradinata, si trova l’area espositiva dove si può conoscere, attraverso fotografie, la storia del simbolo di Milano e le fasi della realizzazione della copia fusa in bronzo.

All’interno anche uno shop e un’area donazioni.

12) NEPAL

Ritorno al Nepal dato che la scorsa volta purtroppo era ancora chiuso.

All’entrata c’è un banchetto dove un ragazzo dello staff disegna e scrive i nomi dei visitatori e poco più in là la teca delle donazioni continua a salire di livello, anche io contribuisco nel mio piccolo. Il percorso è accompagnato da una musica tranquilla e rilassante.

Si riesce ad accedere all’edificio principale con figure intagliate nel legno e statue molto affascinanti. Vi è anche uno spazio con l’acqua, anche qui pieno di donazioni. L’area ristoro è attiva e lo staff, fiero del proprio padiglione, è sorridente e disponibile verso il visitatore.

13) CLUSTER RISO

I paesi appartenenti al Cluster sono: Bangladesh, Cambogia, Sierra Leone, Myanmar, Laos, e Padiglione Basmati.

Riconoscibile dalle sue strutture a specchio che brillano al sole, tutt’intorno delle risaie in miniatura con cartelli espositivi che mostrano delle qualità di riso come: “Riso Carnaroli”, “Riso rosso Ermes” e “Riso Baldo”. Anche qui nessuna coda ed all’interno oltre alla piccola mostra espositiva, ci sono anche aree ristoro e si può anche comprare dei sacchetti di riso.

14) CLUSTER CACAO E CIOCCOLATO

I Paesi appartenenti al Cluster sono: Camerun, Costa D’Avorio, Cuba, Gabon, Ghana, Sao Tomé Principe.

Nessuna coda, l’atmosfera è dolcissima, c’è profumo di cioccolato ovunque ed arriviamo in tempo per assistere ad un evento speciale organizzato dal Messico con degustazione anche di cioccolata fredda.

I Padiglioni che compongono il Cluster sono di colore marrone chiaro con riportate delle informazioni sul cacao, dalla coltivazione fino alla distribuzione.

Nello spazio circostante ci sono vari chioschi di cibi, dolci, gelati e piccole bancarelle dove si vendono oggetti che richiamano il cioccolato. Vi è anche lo stand “Pernigotti” dove asaggiare del gelato.

Nei padiglioni si possono annusare le fave di cacao, vedere fotografie ed oggetti tipici per la raccolta dei frutti. In Ghana, un simpatico ragazzo dello staff mi ha fatto assaggiare una crema spalmabile di cioccolato e nocciole favolosamente buonissima.

Nell’area accanto si possono trovare i due padiglioni di “Lindt” (con i maître chocolatier che fanno assaggiare cioccolatini e l’area shop con tutti i prodotti aziendali) ed “Italian Chocolate District” con anche qui una vasta varietà di tavolette, liquori, bevande, ovviamente a base di cioccolato e si trovano anche prodotti biologici e gluten-free. Io acquisto una piccola tavoletta di cioccolato alle nocciole per 1,00 euro, delizioso, lo consumiamo subito perchè all’esterno fa troppo caldo.

15) CLUSTER CAFFE’

I Paesi appartenenti al Cluster sono: Burundi, El Salvador, Kenya, Ruanda, Uganda, Yemen, Etiopia, Repubblica del Guatemala, Repubblica Dominicana, Timor-Leste.

Nessuna coda per entrare nel Cluster o nei padiglioni che lo compongono, il viaggio porta il visitatore a conoscere il Caffè dalla pianta alla tazzina grazie anche al tour guidato gratuito prenotabile alla Reception del Cluster. Inoltre l’azienda “Illy” ha una postazione bar.

Abbiamo assaggiato un caffè nel padiglione del Burundi per 1,50 euro e in Guatemala lo staff mi ha regalato un “sacchetto della fortuna”.

All’interno di queste piccole realtà si possono vedere ed annusare alcune varietà di caffè come in Yemen, oppure creare scritte con il caffè come in El Salvador.

Anche qui piccole aree ristorative come quella del Kenya.

16) BIELORUSSIA

Siamo passati ben due volte per riuscire a vedere la mostra del padiglione ma entrambe le volte l’accesso era chiuso. Verso le 17:00 siamo ritornati ed abbiamo finalmente trovato aperto e senza nessuna coda. Il piccolo padiglione è facilmente riconoscibile dalla sua grande ruota che divide in due la struttura, da una parte l’area ristorante e dall’altra la mostra. Mentre all’esterno c’è il bar, la gelateria e l’area relax con anche un trattore blu.

Nello spazio espositivo, monitor interattivi raccontano il progresso agricolo e tecnologico del paese mentre le pareti cambiano colore grazie a luci colorate ed il pavimento si anima con farfalle.

PRANZO:

Decidiamo di andare al Cluster Cereali e Tuberi nel padiglione dello Zimbabwe per provare il famoso “Croco Burger” e la bibita al Baobab. La coda è poca, e ci sono vari tavolini fuori dal padiglione. La spesa è di 12,00 euro. Accettano solo contanti e il personale parla in inglese.

Il gusto della carne bianca è buono mentre la bibita ha un sapore dolce.

Dato che mi trovo qui decido di vedere di nuovo il Cluster (visitato durante la prima volta in Expo). Nel Cluster c’è anche il locale “Pizza Giovane” dell’azienda Vervello1880, sponsor del Cluster.

CENA:

La scelta è ricaduta su “Food Truck Nation”, approfittando della navetta gratuita People Mover e scendendo all’altezza del Cluster Bio Mediterraneo. Scegliamo un “Angus Burger” che non delude mai ad euro 8,00 e un “California Fish Taco” a 10,00 euro, quest’ultimo direi pessima scelta perché purtroppo non mi è piaciuto.

SPUNTINI:

Padiglione Vietnam: una porzione d’involtini per euro 8,00. Buonissimi, li avevo già assaggiati la scorsa volta e non vedevo l’ora di gustarmeli di nuovo. Aggiungono anche una salsa piccante deliziosa.

Area ristoro “Viavai”: una coca cola alla spina per 3,00 euro.

Padiglione Ungheria: con il dolce tipico chiamato “kürtőskalács” cotto su uno spiedo cilindrico che ruota lentamente sul fuoco. Noi o abbiamo scelto al gusto nocciola. Spesa 7,00 euro. Buonissimo, delicato e leggero.

> Padiglione Paesi Bassi (Olanda): come rinunciare ad un cono di patatine olandesi? Costo 5,00 euro.

Padiglione Repubblica Ceca: un buon caffè per 1,50 euro e due lattine di thè per 6,00 euro.

ALTRO:

Oggi è il National Day di Colombia e tra balli e canti, ai visitatori venivano regalati dei bellissimi garofani.

Confermo ancora una volta che Expo Milano è una scoperta sempre nuova. Consiglio a tutti di iscriversi alla pagina Facebook “Expo 2015 Milano – consigli per gli utenti”.



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