Quando capita… a Lisbona
Iniziamo ora con il tour:
GIORNO 1
Il primo giorno si parte subito con una bella colazione e poi con un bel taxi che ci porta a Belem. Anche qui diciamo € 9.00. Un quartiere molto carino, con questi azulejos che delineano le facciate delle case in un modo allegro, il Mosteiro dos Jeronimos che al tramonto si tinge di rosa, ma che purtroppo non sono riuscita a visitare viste le festività del periodo, e proprio davanti i giardini, dove scattare qualche fotografia, poi proseguendo sulla destra si incontra, infondo alla passeggiata, la Torre de Belem, patrimonio dell’UNESCO e dopo come non far tappa almeno una volta nell’arco del viaggio ad assaggiare i Pasteis de Belem (anche se io sono andata 2 volte) all’Antiga Confeitaria de Belem! Vi consiglio di prendervi del tempo e di sedervi nelle caratteristiche salette del locale, ordinarvi un cafè y leche e tanti pasticcini quanti ne riuscite a mangiare! La ricetta è segretissima per cui portatevene qualcuno d’asporto!! Il pranzo è in un piccolo locale sulla strada, dopo la Confeitaria, con un ometto un po’ sdentato, che si fa capire benissimo e, cosa vuoi mangiare a Lisbona se non il bacalau…? In tutte le salse aggiungerei! Per oggi ci asteniamo dall’attraversare il Tejo e andare a vedere il Cristo Rei, che sarà comunque una nostra tappa per un altro giorno. Rientriamo a Lisbona questa volta con il bus dove proseguiamo la visita e ci gustiamo le luccicanti vie del centro. Da Praça do Comercio attraversiamo l’arco de Victoria per dirigerci all’Elevador de Santa Justa, opera in ferro di stile gotico ^_^’, da dove, con circa € 3,00, si gode uno splendido panorama sul castello e sul Convento do Carmo salendo fino in cima alla scaletta di ferro. Se invece si attraversa la passerella si può accedere alla città alta e da li fare tutto il giro delle vie e ritrovarsi in Praça de Figueira. Noi la sera abbiamo mangiato in un posto che non consiglierei al mio peggior nemico, molto turistico, pagato tanto, mangiato nulla e nulla di caratteristico, per cui se volete un parere, allontanatevi dalle vie del centro, anche di poco, ma almeno sarete sicuri di sopravvivere agli sciacalli (mi astengo dalla scelta di questo ristorante di cui ho rimosso pure il nome). La serata prosegue con passeggiata, localino sempre al Bairro Alto e rientro in hotel.
GIORNO 2
Ci si alza abbastanza presto, colazione e ci si incontra per raggiungere l’Oceanario nel quartiere di Parque Das Nacoes. Il costo per adulto è di € 12,00. All’entrata dell’acquario c’è un enorme pesce fatto di lattine, veramente fuori dal normale! Io non amo particolarmente gli animali tenuti in gabbia o in generale in cattività e mi dispiace dirlo, però questo posto merita veramente di essere visitato. E’ enorme e la cosa che fa più tenerezza sono le lontre che si abbracciano e si coccolano. La visita per quanto mi riguarda è durata un paio d’ore, dopodiché, riunita la ciurma scelgo io il locale dove pranzare e finalmente si pranza bene! Ma pensa te se io vengo a Lisbona e mi si porta a mangiar la pasta o LA PIZZA…. Giammai!! Quindi che si mangia oggi??? Bacalau, ma certamente! Quindi, dalle pagine della mia fantastica Lonely planet esce magicamente il nome di un ristorantino tipico, non turistico, sul porto. Proprio a 2 passi dall’oceanario. Il nome è Atanvà per chi fosse interessato. Entriamo e ci sediamo, ordiniamo tutte cose tipiche di cui assolutamente non ricordo il nome, ma ricordo la bontà e la leggera pesantezza… ma di una cosa ricordo benissimo il nome e che tutti devono assaggiare, anche se astemi, è il ginjinha, un liquore di ciliegie con o senza, a discrezione del consumatore, ciliegia spiritata sul fondo! Rientriamo perché una parte del gruppo partirà, mentre 4 di noi si fermeranno e tra questi 4 ci sono io, per cui gambe in spalla e continuiamo il tour. Accanto alla stazione Restauradores, diciamo 60 mt in direzione della via Liberdade , c’è una funicolare che porta alla città alta da dove si rimira un bellissimo panorama e avanti si trova la bellissima chiesa di S. Roque. Facendo una passeggiata, qua e la si scoprono strani edifici tra cui uno completamente ricoperto di azulejos. Ci dirigiamo di nuovo verso il Convento do Carmo per vedere il panorama con un’altra luce e anche questa volta parte lo scatto selvaggio! Ormai siamo solo in 4 per cui la sera ci rifugiamo in una piccola taverna dove ci sono soltanto 6 tavolini fatti con delle botti piene di tappi di sughero e pochi sgabelli. Ci prendiamo un paio di bottiglie di vino autoctono e qualche chorizo che ci viene servito su una barchetta dove sul fondo c’è dell’alcool che all’occorrenza viene incendiato per arrostire il chorizo… spettacolare e molto scenografico! Dopo un giro per le viette del Bairro Alto decidiamo di rientrare in hotel stanchi e soddisfatti.
GIORNO 3
Cristo Rei e giretto col 28?! La giornata si prospetta impegnativa, ma senza fretta ci alziamo, facciamo colazione e ci dirigiamo verso Belem per prendere il battello che porta ad Almada al Cristo Rei. A Belem come dire di no ai Pasteis de Belem? Ci sediamo nelle pittoresche salette interne e ordiniamo al tavolo caffè e latte e dolcini (12 in tutto per 4 persone… finiti tutti!!!) prima di informarci sui traghetti. Andiamo al porto da dove partono queste imbarcazioni stile traghetti dei pendolari veneziani, ma più grandi, dove vengono caricate persino macchine. Tempo 20 minuti e siamo dall’altra parte. Prendiamo il bus e arriviamo al Cristo Rei. Saliamo fino ai piedi della statua che fa abbastanza impressione per le sue dimensioni mastodontiche, però merita di sfidare la paura delle vertigini e quindi, bando al tremolio delle gambe, mi avvicino al parapetto per fare un po’ di foto, visto il magnifico spettacolo che ho davanti agli occhi. Penso di non essere l’unica ad aver trovato il ponte che collega le due coste maestoso! Dopo aver visitato il classico negozio di cianfrusaglie che piazzano proprio sulla via di uscita, ci dirigiamo ancora verso il molo. Ah giusto, il biglietto a/r molo>Cristo Rei si può fare sul bus direttamente. Il pranzo lo si fa all’Estrela de Belem, un posto pieno zeppo di portoghesi, ragazzi del posto, vecchietti che bevono vino tinto e tutti che mangiano le salsichas del macellaio, che si son Di rientro dall’escursione andiamo a prendere il 28 finalmente. Anche se me l’avevano sconsigliato, data l’affluenza della gente per salire su questo mezzo diventato un must , io ci voglio provare comunque e, detto tra noi, credo che prendere il 12 sia lo stesso, forse fa un giro leggermente più lungo. Ad ogni modo che belli questi tram che sferragliano su per le colline di Lisbona. Sono stranissimi perché hanno una parte rialzata… in pratica la parte degli ammortizzatori è su 2 piani. Andiamo a prenderlo a Martim Moniz e dopo esserci seduti su questo spettacolo di old style tram (se siete stati a Milano, gli interni sono tipo i tram che fanno il giro del castello sforzesco) , comincia ad inerpicarsi verso l’Alfama e arrivati alla fermata del Castelo Sao Jorge scendiamo. Il tempo non è dei migliori, ma non è importante, la visuale è eccellente sulla parte bassa della città. Da qui visitiamo (data l’ora) le mura esterne del castello, la cattedrale del Sé dall’esterno e ad ogni belvedere pausa per foto, che alla reflex del nostro amico non si può dir di no.
Avendo tirato l’ora di cena ci incamminiamo per scendere a piedi dalla città alta e cercare un ristorantino… cercare, un’impresa insomma! Decidiamo per qualcosa che non sia il bacalau stasera, per cui andiamo al mercato del pesce , di cui purtroppo non ricordo il nome, (per la serie o pesce o pesce) che sembra chiuso e quel poco che è aperto inquieta, allora torniamo sui nostri passi, ma il quartiere sembra poco sicuro a me e molto caro. Infatti arrivando al ristorante che avevo scelto, il Santo Antonio de Alfama, ci troviamo la polizia fuori che sta soccorrendo un poveretto per terra con il naso sanguinante e probabilmente anche rotto! Mangiamo però tranquillamente e molto bene e con calma ci rincamminiamo verso l’hotel, ma ad un certo punto i nostri amici si fermano in un locale, il Club do Fado, a sentire il fado, il classico canto di Lisbona. Onestamente non ce la sentivamo di fermarci e quindi il primo taxi che troviamo disponibile è nostro.
GIORNO 4
Considerata la mattina a disposizione prima di prendere il volo del pomeriggio, ci dividiamo e io e il mio fidanzato andiamo a vedere per prima l’arena dei tori e poi ritorniamo in città alta per vedere il castello, dove c’è troppa coda e quindi saltiamo il giro e ci dirigiamo verso la cattedrale del Sé, dove invece entriamo e rimango affascinata dai bellissimi rosoni e da una stanzetta chiusissima e tutta dorata, per chi vuole si può visitare anche il chiostro, molto suggestivo. Il costo dell’entrata al chiostro è se non mi sbaglio di € 3,00 circa. Rientriamo in hotel per preparare le valigie ed organizzarci per il transfer, andiamo a recuperare gli altri 2 avventurieri col taxi e raggiungiamo l’aeroporto. Il volo è di nuovo con la TAP, che a sto giro ha toppato o TAPpato perché il volo èèèè IN OVERBOOKING.. EVVIVAAAA… Intanto non ci volevano far passare al check-in e abbiamo rischiato di perdere il volo, nonostante fossimo arrivati 2 ore prima (ho fatto una foto all’orologio come prova… PYA) perché l’aeroporto era al collasso, in secondo luogo i nostri amici sono partiti 4 ore più tardi perché non c’erano più posti. Noi siamo stati fortunati perché siamo entrati in scivolata davanti ad un vecchietto… Se rimanevamo giù ci davano 400 € a testa… Non so chi è stato più fortunato… Comunque l’aereo è partito in ritardo, ma pazienza, il periodo è quello che è e la si deve prendere con filosofia! Devo dire che tutto sommato ci è andata bene e che anche su Lisbona ho fatto un bel timbro di “visto”. Lisbona… un bel clima, tante cose da visitare, gente interessante e attaccata alle proprie radici, cultura ad ogni angolo, insomma una città da gustare in ogni senso e con ogni senso.