Qualche giorno a Brasilia

Un breve giro nella capitale del Brasile
Scritto da: Matusca
qualche giorno a brasilia
Partenza il: 29/10/2011
Ritorno il: 04/11/2011
Viaggiatori: 1
Spesa: 1000 €
In Brasile esiste Abpi (Associao Brasileira de Professores de Italiano) che ogni due anni in una cittá diversa indice il suo congresso nazionale. Io ho lavorato due anni nell’Università Federale del Paraná di Curitiba per cui conosco moltissimi insegnanti brasiliani d’italiano e quando posso partecipo ai loro congressi piú per riincontrare cari amici che per motivi strettamente culturali. Quest’anno il congresso si svolgeva a Brasilia, città che non conoscevo e dal momento che mi trovo in Argentina, a Rosario, ho deciso di partecipare anche con una relazione su “Aprire il fuoco” di Luciano Bianciardi. Non posso dare notizie che servono circa il viaggio infatti sono partita da Buenos Aires per Brasilia con scalo a San Paolo. Quello che posso dire é che gli aeroporti brasiliani sono efficientissimi. Infatti ho dovuto ritirare i bagagli a San Paolo e far timbrare la mia carta d’imbarco ma tutto si è svolto con la massima efficienza perché ci sono dei banchi apposta per i voli in connessione dove spedire di nuovo i bagagli e tutto si é svolto con la massima celeritá. A Brasilia ho dimorato nell’albergo Aracoara dove una amica professoressa a Curitiba aveva prenotato. Prima di proseguire bisogna specificare che Brasilia é divisa in vari settori: Seror Hoteleiro Norte, S. H. Sur; settore delle ambasciate, settore delle chiese, settore (intorno al Planalto) dei Ministeri (solo due ministeri occupano singolarmente un edificio, uno é quello degli Esteri e quello di Giustizia), gli altri sono accorpati a due a due; settore dell’Universitá, zone residenziali con botteghe e chiesa eccetera. Inoltre é circondata da 26 cittá satellite i cui abitanti lavorano a Brasilia (non li invidio: devono perdere un sacco di tempo in spostamenti, anche perché se non hai la macchina devi prendere i mezzi pubbli che pare lascino molto a desiderare). Sono arrivata il sabato sera e non abbiamo potuto fare granché, peró a due passi dell’albergo c’é un centro commerciale, anonimo come tutti i centri commerciali, peró con un ristorante “Coco Mambú”, molto carino, dove si mangiano frutti di mare meravigliosi: con circa 80 reais (1 euro=2,28 reais) si mangiano camaroes (non so mettere il circonflesso sulla O) variamente cucinati e con un piatto mangiano circa 4 persone. La domenica siamo andati nella zona, vicinissima, della Torre de TV dalla quale si puó ammirare la cittá (chiusa per manutenzione, peccato), intorno alla quale c’é un mercato artigianale dove si trovano un’infinitá di begli oggettini tipici (aperto anche il mercoledí) e dove si può assistere a esibizioni di capoeira non per turisti (meno male). La sera eravamo tutti invitati all’ambasciata italiana per l’apertura del congresso. L’ambasciata é stata progettata da Oscar Niemeyer ed é forse una delle più belle. Il congresso si è svolto nell’istituto Fiocruz, nel settore Universitá, un bel complesso dotato di molti mezzi. Per due giorni siamo praticamente rimasti lì, del resto fino a martedí ha piovuto abbastanza. Il mercoledí, cioé il 2 novembre, in Brasile era festa e ABPI ha affittato un pulman per un giro panoramico. La prima tappa é stata il Memorial J.K. (Non John Kennedy ma Juscelino Kubitschek, il presidente che volle creare Brasilia) e il Museo Indigeno, molto interessante. In seguito siamo andati alla chiesa di Dom Bosco, una chiesa con bellissime vetrate, dalla quale ci siamo diretti al Setor Igrejas con fermata a la Igreja de Boa Vontade (della Buona Volontá) che in realtá é un centro ecumenico il cui edificio principale é a forma di piramide. Da lí siamo andati a pranzo al “Manguai”, un ristorante a peso (ce ne sono molti in Brasile): prendi quello che vuoi e paghi secondo il peso di ció che hai scelto. E’ un bel ristorante sul lago artificiale di Brasilia da dove si vede benissimo il famoso ponte JK (sempre lui). La tappa seguente é stata il parco ecologico Dom Bosco dove fu eretta la prima cappella della cittá (anche lei in stile adeguato). Piuttosto vicino c’é la Alvorada (Alba) dove risiede la presidente. Non vale ripetere che anche l’Alvorada é in stile. Lí abbiamo assistito al cambio della guardia, un po’ ridicolo, secondo me, perché pareva un cambio della guardia in stile elisabettiano, con le guardie con tanto di elmo piumato, meno male che c’erano circa una diecina di struzzi che passeggiavano incuranti di guardie e di protocollo. L’altra parte del giro é stata dedicata alla Cattedrale, di O. N., interessante ed anche bella. dentro vi si trova una riproduzione della Pietá michelangiolesca (benedetta, pare, da Giovanni Paolo II) e tre bellissimi angeli che pendono dal soffitto in dimensione a scala: il piú alto é il piú piccolo. Non hanno solo una funzione decorativa ma anche di contrappeso. Fuori ci sono statue dei 4 evangelisti. Poco lontano ci sono la Biblioteca, il Museo Nazionale ed il Planalto, Praca dos Tres Poderes (legislativo, esecutivo e giuridico). In mezzo il parlamento con Senato e Camera dei Deputati divisi. Il Senato é una specie di palla ovale coperta (perché momento di riflessione) e la Camera dei Deputati é uguale ma senza la parte superiore: aperta perché aperta a tutte le ideologie e opinioni. Da una parte c’é il Palazzo di Governo e dall’altro il Ministero di Giustizia. Un’altro edificio nella zona é Itamaratí, cioé il ministero degli Esteri. Nella piazza si possono vedere la statua della Giustizia e quella dei Candongos, cioé coloro che con il loro lavoro hanno edificato Brasilia. Cosa che mi é parsa ottima, senza i lavoratori manuali non ci sarebbe Brasilia.

Tutti i giorni fuori del nostro albergo c’era un rivenditore di oggettini vari e con noi partecipanti al congresso ha guadagnato una fortuna. Aveva soprattutto braccialetti, orecchini, collane, cinte per i capelli, borsellini, scatoline ed altro, tutti oggetti fatti con Capím dorado, un’erba che cresce solo nella zona, di un bel colore marrone dorato, oggettini oltretutto di gran gusto. Mi sono fatta tentare dagli unici ornamenti che uso (orecchini) ed ho comprato molti regali per amici argentini ed italiani: carini e molto originali. Alla fine del soggiorno eravamo diventati amici io ed il venditore. Il mio portoghese non é gran cosa ma capisco tutto e, con mia grande meraviglia, ho scoperto che, anche dopo molti anni che non andavo in Brasile – sette, lo parlo con con scioltezza ed abbastanza correttamente. Dimenticavo: l’albergo é buono, ottima colazione il tutto a 200 reais camera doppia. L’unica nota stonata é che sono rimasta chiusa nell’ascensore: é automatico ed ero con un collega, lui é sceso, sono rientrata, si é chiuso e… niente. Ho pigiato il mio piano, niente, altri e niente. Ho provato a pigiare un bel po’ l’allarme e niente, il telefono non funzionava. Ho cominciato a picchiare nella porta prima con la mano poi con un sandalo, assolutamente niente. Inoltre avevo il cell. senza soldi. sono stati 15 minuti niente affatto simpatici, poi, non so come, ho pigiato un tasto “abreporta”, si é aperto, sono schizzata fuori con il sandalo in mano. In portineria mi hanno detto che loro non avevano sentito l’allarme.

Riassumendo: Brasilia é una cittá a settori, uniti da grandi avenidas dove il traffico scorre veloce, con molto molto verde e bellissime piante e fiori in una terra rossa tipicamente tropicale. Non credo che vorrei viverci anche per le distanze tra un posto e l’altro: io amo le cittá all’europea, ma l’ho trovata affascinante e gradevole. certo ha influito l’essere stata al congresso, avere rivisto amici, avere conosciuto tante persome molto simpatiche, gradevoli ed affettuose di cui ho un piacevole e tenero ricordo, aver potuto mangiare di nuovo quella delizia che é il pao de queijo (a Curitiba non compravo piú il pane normale), ma Brasilia mi é proprio piaciuta e consiglio vivamente di andarci, anche perché mi é sembrata una cittá sicura.



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