Puno ed il lago Titicaca…

Estensione da Lima - 6 giorni tra Arequipa, Puno ed il Lago Titicaca, Isole Uros e Taquile Sono appena diventata religiosa e gia' Dio si e' > dimenticato di me, ma a questi poveretti che vivono a > Puno e' andata pure peggio: di loro, "Lui" non > conosce nemmeno l'esistenza: questo e' un posto > dimenticato perfino da Dio! > > Non dai turisti,...
Scritto da: Barbara Marcotulli
puno ed il lago titicaca...
Viaggiatori: da solo
Spesa: 500 €
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Estensione da Lima – 6 giorni tra Arequipa, Puno ed il Lago Titicaca, Isole Uros e Taquile Sono appena diventata religiosa e gia’ Dio si e’ > dimenticato di me, ma a questi poveretti che vivono a > Puno e’ andata pure peggio: di loro, “Lui” non > conosce nemmeno l’esistenza: questo e’ un posto > dimenticato perfino da Dio! > > Non dai turisti, devo dire, che costituiscono l’ unica > nota di civilta’ (nel senso di progresso, come lo intendiamo in Europa) da queste parti! Strade divelte, > fango e polvere, donnine piccole infagottate in > vestiti troppo pesanti e troppo grandi che cucinano > povere cose ad ogni angolo, caprette magre e galline > spelacchiate che razzolano in strada e litigano > briciole a bimbetti troppo piccoli per parlare ma gia’ > grandi per tendere la mano, ai vecchi senza denti > abbrustoliti dal sole. > E murales che spiegano i pericoli della polmonite, del > tifo, del colera, dell’ importanza di bere latte e di > coprire bene i piu’ piccoli, della contraccezione e > dell’aborto. A fumetti, colorati e grandi, perche’ > qui tanti, troppi, non sanno leggere. Pero’ti leggono > dentro, qundo ti guardano con occhi increduli, di chi > non ha e sa che non avra’ molto piu’ di una elemosina. > Si trascinano in giro, da un mercato all’altro, da una > strada all’ altra, da una povere ad un’ altra. > Si trascinano con i neonati sulle spalle, i cani, le > ceste di dolci o frutta per turisti che non li > comperano mai, storditi dall’ odore, dai colori, e dai > sensi di colpa che calmano anche la fame. > > Il lago e’ bello. > Placido, lento, maestoso. Colline dolci, sole caldo, > cielo intenso, isole flottanti delicate come fiori di > vetro, morbide come le alghe di cui sono, > incredibilmente, fatte. > Capanne spoglie e imbarcazioni come giaguari, condor, > puma. I simboli Inca. Si dice che da queste acque > siano nati Manco Capac e Mama Ocllo, e che da qui sia > cominciato il loro impero. Tra i panni stesi ovunque > e le orchidee, la muña, le ginestre. > > Taquile e’ un’isola vera. > Fatta di terra e pietra e sabbia e mattoni. Dio forse > ha avuto un momento di svista, ma la mia guida di me > si e’ dimenticata proprio. Come si e’ dimenticata di > dirmi che Taquile e’ a 300 m sul livello del lago. 300 > m di di pietra, scale, burroni. 300 metri che a 3850 > slm si sentono come fossero l’ Everest. Con la > differenza che io non mi sento esattamente come > Messner. Ho il fiato corto, la testa, gia’ piuttosto > provata da altre precedenti “avventure” (arrampicata sui vulcani di Arequipa, ndr) pesante, gli > occhi vuoti e il cuore che sembra voler saltar fuori. > Ma una volta in cima, ne avrebbe ragione: la vista e’ > mozzafiato! La Bolivia e’ ad un passo, con le cime > innevate ed i fiumi ed il sole che li scalda, in un > silenzio ed una pace che mai avevo conosciuto. E’ La Paz, e mai nome fu piu’ indovinato. Non hanno molto piu’ di quello, laggiu’, ma ora so perche’li’, la > gente, sorride comunque. > > Fa freddo, la notte, a Puno. Ed il lago si addormenta, > ed e’ come se il gelo ed il buio volessero proteggerlo > fino al mattino dopo, per quelli che verranno, perche’ > possano vederlo come l’ho visto io. Come vi auguro di vederlo, un giorno. Buon viaggio >


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