PUGLIA, poker d’assi servito

Era già stata scelta la Sicilia per le vacanze dell’estate 2007; era stato prenotato (e parzialmente pagato) un appartamento e noleggiata un’auto, ma a 48 ore dalla partenza una questione di cuore ha fatto saltare tutto…..c’era quindi poco tempo per rimediare: o si andava lo stesso (ma in 2 anziché in 4) con gli annessi e connessi (spese...
Scritto da: colaci77
puglia, poker d'assi servito
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Era già stata scelta la Sicilia per le vacanze dell’estate 2007; era stato prenotato (e parzialmente pagato) un appartamento e noleggiata un’auto, ma a 48 ore dalla partenza una questione di cuore ha fatto saltare tutto…C’era quindi poco tempo per rimediare: o si andava lo stesso (ma in 2 anziché in 4) con gli annessi e connessi (spese raddoppiate ad esempio) o si cambiava itinerario: in accordo con la mia dolce metà abbiamo optato per la seconda ipotesi.

La scelta è subito ricaduta sul Salento, visto che in molti me ne avevano parlato bene e avrei così potuto constatare di persona. Ho allora contattato i B&B della provincia di Lecce. Alcune strutture erano comprensibilmente già occupate, ma non tutte; valutando posizione, prezzi e servizi la scelta è ricaduta sul B&B “Le Chianche” sito in località Vignacastrisi, costa orientale a 2 km da Castro, nota località marina. Il prezzo di quello che era un appartamento per 4 persone a tutti gli effetti era di 400 € (33 € a persona al giorno). La posizione era ottimale (a pochi km dal mare e da altre località da raggiungere facilmente, come Otranto o Lecce ad esempio) e la struttura molto curata. Decidiamo di trattenerci per 6 giorni; altri 2 li passeremo ad Alberobello presso il B&B Villa Baita in località Castellana Grotte. Per soli 25 € a notte disponevamo anche di una piscina con tanto di trampolino!! Ma veniamo al viaggio vero e proprio.

Partiamo con tutta calma (ore 10) ma non facciamo in tempo ad entrare in autostrada che c’è già un grosso ingorgo dovuto al traffico e che si protrae per i primi 80 km..Poi fortunatamente tutto si risolve…

Venendo da Pescara, i posti da visitare prima di arrivare a destinazione sarebbero molti, ma dobbiamo sceglierne uno e propendiamo per Castel del Monte, vicino Andria. Si trova a 25 km dall’uscita autostradale e si raggiunge cmq con una comoda strada pressoché priva di curve. La nascita dell’edificio si colloca ufficialmente il 29 gennaio 1240, quando Federico II di Svevia ordina affichè vengano predisposti i materiali e tutto il necessario per la costruzione di un castello presso la chiesa di Sancta Maria de Monte (oggi scomparsa). Fu realizzato dall’architetto Riccardo da Lentini, pare sulle rovine di una precedente fortezza prima longobarda e poi normanna. Probabilmente alla morte di Federico II (avvenuta nel 1250) l’edificio non era ancora terminato. Salvo rari periodi di festa (nozze di sudditi), l’edificio fu adibito per lo più a carcere. I pareri però sulla reale funzione del castello sono discordanti: c’è chi lo ritiene fosse utilizzato come prigione, chi come forte difensivo, chi come luogo sacro(riferendosi alla ripetitività dell’ottagono come forma dominante, sia della pianta che delle torri che del cortile interno…L’ottagono, del resto, è una forma geometrica fortemente simbolica: si tratta della figura intermedia tra il quadrato, simbolo della terra, e il cerchio, che rappresenta l’infinità del cielo, e quindi segnerebbe il passaggio dell’uno all’altro.), chi come residenza di caccia…Nel 1876 il castello venne infine acquistato dallo Stato italiano in condizioni di conservazione estremamente precarie, che ne predispose il restauro a partire dal 1928. Nel 1936 fu dichiarato monumento nazionale. Nel 1996 l’UNESCO lo ha iscritto sulla lista dei Patrimoni dell’umanità per la perfezione delle sue forme e per l’armoniosa unione degli elementi culturali del nord Europa, del mondo islamico e dell’antichità classica, tipico esempio di architettura militare del medioevo.

A me il castello è piaciuto molto: peccato che all’interno non ci siano arredi e che si possano visitare solo il pian terreno e il primo piano. A colpire è cmq la maestosità della struttura e il pensiero che chissà quali funzioni dovesse espletare.Da segnalare, che l’edificio non è raggiungibile in auto: la stessa va lasciata in un parcheggio custodito per un costo di 4 € che comprende anche il “viaggio” di andata e ritorno con un bus navetta. Il costo del biglietto di ingresso è di 3,50 € (fino a 25 anni esclusi si paga 1,50 €).

La visita dura un paio d’ore (tra parcheggio, attesa della navetta, visita, fotografie, gadget ecc.) e subito dopo pranzo ci rimettiamo in auto in direzione del B&B. Lasciamo l’autostrada a Bari e proseguiamo sulla Lecce-Brindisi. Non troviamo troppo traffico e arriviamo a destinazione verso le 18. Veniamo accolti dal padrone di casa, Vito, che ci conduce presso il ns appartamento: e’ proprio come lo descrive il sito: si trova all’interno di un grande giardino ed ha un ingresso con cucina e divano (letto), una camera da letto e il bagno; fuori trova posto un tavolino e, soprattutto, un’amaca che io utilizzerò praticamente ogni giorno…Ceniamo in un buonissimo ristorante in paese e andiamo a nanna.

Primo giorno: decidiamo di dedicarlo subito al mare…Ci dirigiamo quindi verso Castro Marina, parcheggiamo (ahimè a pagamento) e scendiamo verso la spiaggia. Come sapevamo, non ci sono spiagge di sabbia, ma di soli scogli…Troviamo quindi un “cantuccio” dove sistemarci e…Ci sistemiamo…L’acqua e’ davvero bellissima (ma nei giorni successivi troveremo dei posti addirittura migliori) ma purtroppo il tempo peggiora sin da subito e quindi dobbiamo tornare a casa.

Pranziamo velocemente in casa (con tipiche orecchiette al sugo acquistate in un negozietto del paese) e per il pomeriggio decidiamo di visitare due paesini: SPECCHIA e LEUCA. Il primo fa parte dei Borghi più belli d’Italia: effettivamente non è male, specie la piazza principale, ma era un paese fantasma…In giro non c’era nessuno!!! Giusto il tempo di fare qualche foto e continuiamo per Leuca. Qui c’è tanta gente, anche se restiamo delusi dal fatto che il centro del paese di fatto…Non esiste!! Il centro non è altro che il lungomare e la zona alta è solo residenziale…Il lungomare brulica di gente, di locali e di mercatini…Ma non c’è altro, se non un panorama mozzafiato con il mare che (ovviamente) la fa da padrone. Avremmo dovuto visitare la zona del faro con la basilica santificata da Giovanni Paolo II ma si trovava da tutt’altra parte e avremmo dovuto raggiungerla in auto. Ceniamo presso uno dei ristoranti del posto (senza infamia e senza lode) e rientramo, molto stanchi, a casa.

Secondo giorno: il tempo fa ancora i capricci e non possiamo quindi andare al mare. Optiamo per andare a visitare LECCE, distante circa 30 km da Vignacastrisi. Dicono che Lecce sia la Firenze del Sud: non sono d’accordo! Non perché sia una brutta città, ma perché Firenze ha un fascino totalmente differente. Riusciamo a trovare un posto (non a pagamento!!!) subito fuori le mura del centro storico a cui accediamo da Porta Napoli. Non c’è tantissima gente quindi giriamo con tranquillità. Sono tantissime le chiese di Lecce e ne trovi una quasi ad ogni angolo del centro storico: Santa Chiara, Sant’Irene, Sant’Antonio, Santa Maria delle Grazie sono alcune delle più importanti. La più bella e famosa però è la Chiesa di Santa Croce, vero e proprio trionfo dell’arte barocca, con un grande rosone centrale e una miriade di decorazioni intorno allo stesso, da persone ad animali a piante. Furono necessari 150 e tre generazioni per costruire questa chiesa e, quando la vedrete, capirete il perché…Vicino alla Chiesa di S.Croce c’è Piazza Sant’Oronzo, patrono della citta’, che ospita anche i resti di un teatro romano, la colonna sulla cui cima c’è una statua del santo patrono, il Palazzo del Sedile (il Municipio fino al 1851) e la Chiesa di San Marco, fatta costruire da alcuni mercanti veneziani e recante infatti il leone di San Marco sulla facciata. La visita prosegue con il Duomo, collocato in una grande piazza dove trovano posto anche il Palazzo del Seminario, il Palazzo Vescovile e la Chiesa di Santa Teresa. Il Duomo è notevole ed ha una particolarità: ha una doppia facciata. La prima è quella frontale, la seconda (più decorata e sfarzosa) è quella laterale, necessaria secondo l’architetto Giuseppe Zimbalo perché alla Piazza (e quindi al Duomo) si accede lateralmente. Corso Vittorio Emanuele è pieno di negozietti e locali dove poter pranzare, ma noi optiamo per il McDonald’s di Piazza Sant’Oronzo e io mi concedo anche un fruttone (dolce di pasta di mandorla e marmellata) presso il vicino Bar Natale.

Rientrando a Vignacastrisi, leggiamo che in serata si terrà in paese la Festa delle Orecchiette: decidiamo quindi di restare e cenare in piazza. Purtroppo però, pur essendoci molta gente, la cena si riduce ad un piatto di orecchiatte al sugo e a della carne arrostita. Alle 21.30 abbiamo già finito e decidiamo così di fare un giro a Castro, distante appena 2 km. Il paese non offre molto, se non un castello e una piazza con un belvedere…

Terzo giorno: mare a tutti i costi.

Chiediamo a Vito dove possiamo dirigerci e lui ci indica la spiaggia di Torre Miggiano (vecchia torre di avvistamento) a 7-8 km dal ns B&B. L’indicazione è giusta, il mare bello. Non c’è tanta gente e si raggiunge facilmente. Ci sistemiamo tra le rocce e tra bagni, letture e relax restiamo fino al pomeriggio inoltrato. Io però mi annoio un po’ e decido di fare un’escursione di circa 30 minuti alla vicina Santa Cesarea, che si vede già in lontananza da dove ci troviamo. Il paese è piccolino ma si trova su un promontorio a strapiombo sul mare che è di un colore incredibilmente bello, a metà tra il verde e il turchese. Altro punto di interesse del paese è il palazzo Sticchi costruito secondo canoni orientaleggianti (con una cupola tipo moschea per intenderci) e attualmente sede della biblioteca del paese.

Trascorriamo la serata ad Otranto.Il paese è pieno di gente ed è davvero bello. Sia il lungomare, con la sua acqua cristallina, sia il centro storico ai piedi del Castello, brulicante di turisti alla ricerca di souvenir (ce ne sono a bizzeffe!) e in cerca di relax gustando aperitivi. Acquistiamo qui praticamente tutti i souvenir da riportare a parenti e amici, anche perché c’è l’imbarazzo della scelta: fischietti, campanelline, oggettistica in terracotta, in pietra leccese, in pelle…Ceniamo in un ristorante praticamente sull’acqua (La Cala dei Normanni) e dopo un altro breve giro tra in negozi rientriamo a casa.

Quarto giorno: ancora mare, ad Otranto però.

E restiamo molto delusi. C’è un caos indescrivibile. Riusciamo a parcheggiare subito fuori dal centro storico e a pochi passi dal mare e ci dirigiamo verso la spiaggia. Qui non ci sono scogli o sassi, ma sabbia. La porzione “abitabile” è però davvero piccola rispetto a quanta gente c’è. Ormai però ci siamo e scendiamo anche noi…Ci posizioniamo e subito facciamo il bagno: altra delusione. L’acqua è bassissima (devi camminare almeno 150 metri per poter fare un bagno decente) e nemmeno troppo limpida. Decidiamo che ne abbiamo avute abbastanza; riprendiamo le ns cose e ce ne andiamo. Venendo, avevamo notato diverse macchine lungo la strada…Forse ci sono altri bei posti dove poter andare e infatti…PORTO BADISCO…Ricordate questo nome! Sono calette un po’ impervie da raggiungere, ma una volta arrivati non ve ne pentirete! Acqua azzurra tendente al verde, di una limpidezza disarmante! Non so quanti bagni avremo fatto!!! Stanchi ma contenti, finisce anche questa giornata… Quinto giorno: sempre mare, a Santa Cesarea.

Putroppo e’ una giornata ancora più ventosa delle precedenti. Il posto che scegliamo e’ bello, ma non come Porto Badisco…Forse più vicino a Torre Miggiano. A fine giornata, è di strada la Grotta Zinzulusa, così chiamata in riferimento alla stalattiti e le stalagmiti che la “abitano” e che assomigliano a stracci, chiamati in dialetto salentino “zinzuli”. La Grotta è molto bella, da sconsigliare ai claustrofobici, ma da visitare. La visita dura circa mezz’ora ma merita; all’interno ci sono rocce che hanno preso forme talmente particolari da poter essere paragonate a monumenti (la Torre di Pisa ad esempio) o a figure sacre (la Madonna col bambino).

Sesto giorno: partenza.

Salutiamo e ringraziamo Vito per l’ospitalità e alle 10.30 ci dirigiamo presso Castella Grotte.Qui ci incontreremo con una coppia di amici per visitare Alberobello e lo Zoo di Fasano. Il B&B e’ molto accogliente come i padroni di casa che si dimostrano subito a nostra completa disposizione e ci fanno conoscere i vari animali della casa (gattini appena nati, pulcini, un mansueto rottweiler…). Deciamo di andare a visitare Alberobello, ma prima non possiamo non sollazzarci un po’ in piscina…Ci restiamo per circa 2 ore…Poi ci ricomponiamo e ci dirigiamo verso il paese dei trulli. Che spettacolo!!Sembra tutto finto e invece…Ci sono negozietti dappertutto, i titolari ti invitano ad entrare per visitare il loro trullo e alcuni ti fanno anche salire in cima, facendoti ammirare un panorama fuori dal comune. I tetti a cupola dei trulli sono abbelliti con pinnacoli decorativi. La loro forma è ispirata a elementi simbolici, mistici e religiosi. Essi erano realizzati dalla maestranza assunta per la costruzione del trullo e ne identificavano l’artigiano.

In base alla qualità della fattura del pinnacolo si poteva dunque identificare non solo la destrezza artigianale del costruttore, ma anche il valore della costruzione. Una maggiore spesa nella costruzione del trullo permetteva di individuare pertanto, le famiglie più abbienti da quelle meno facoltose.Per quanto riguarda i simboli dipinti sopra i tetti dei trulli spesso assumono un significato religioso; talvolta possono rappresentare segni dello zodiaco. Pinnacolo e simbolo dipinto insieme formavano una sorta di identificativo civico, in quanto per lungo tempo Alberobello ha visto negarsi un riconoscimento ufficiale da parte dei conti di Conversano Anche la chiesa del paese e’ fatta a trullo…Incredibile!! Visitiamo anche il trullo siamese e quello sovrano (gigante!). Restiamo in paese per cena e la scelta è azzeccata: il cibo è molto buono e il servizio contraddistinto dall’ospitalità che sembra essere la parola d’ordine della gente di questa regione.

Settimo giorno: Fasano, ZooSafari.

Ne avrei fatto a meno, ma purtroppo la mia dolce metà e la sua amica amano in modo spasmodico fli animalei e così…Non mi dilungo sulla descrizione del parco, se non segnalando che vi trovano posto tante varietà di animali (tigri, leoni, ippopotami, foche, rettili, pesci, scimmie ecc) e che una parte del percorso è anche percorribile in auto con gli animali che girano intorno…

Ottavogiorno: si riparte, ma prima facciamo una puntata alla città bianca, Ostuni. Devo ammettere che è la città che mi ha colpito di più in assoluto. Le abitazioni sono tutte bianche e piccoline. Questo costume ha rivestito anche un ruolo di molta importanza in ambito storico, infatti le abitazioni venivano imbiancate, a partire dal XVII secolo, con la calce perché venne visto come l’unico modo per evitare che la peste dilagasse nella cittadina ed il contagio aumentasse sino a portarne la distruzione. Questo uso della calce per imbiancare le abitazioni nel centro storico rientra tuttora in quelle che sono le peculiarità della cittadina ed è una caratteristica che la rende riconoscibile e indimenticabile. Le case sono tutte vicine l’una all’altra e da lontano il paese sembra un piccolo presepe, sormontato dalla cattedrale. Anche qui vicoli e negozietti la fanno da padroni con in più una grande piazza principale dominata dal municipio e da una colonna tipo quella di Lecce, sormontata da Sant’Oronzo, patrono anche di questa cittadina insieme a San Biagio.

Pranziamo velocemente in uno dei tanti ristorantini del paese e dopo un buon gelato ripartiamo definitivamente.Sono stati 8 giorni molto belli; il Salento offre molto da fare e da vedere e, se volte solo rilassarvi, anche molto mare. I lati positivi sono di gran lunga più numerosi di quelli negativi: ospitalità, prezzi, bellezza dei posti, quantità dei posti da visitare, qualità del cibo sono tutti lati positivi. Tra quelli negativi annovererei solo la desolazione intorno alle strade fuori dai centri abitati e la qualità delle strade nella stessa zona.

Fate un giro sul mio blog (gianlucacolaci.Leonardo.It/blog) per vedere un po’ di foto e capire di cosa ho parlato!



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