Pueblos Blancos, mare e montagna

Quattro giorni tra i paesi bianchi dell'Andalusia, il mare di Cadice e le montagne della Sierra di Grazalema
Scritto da: MorganeLaFee
pueblos  blancos, mare e montagna
Partenza il: 16/09/2011
Ritorno il: 20/09/2011
Viaggiatori: 1
Spesa: 500 €
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1° giorno – Quando l’aereo decolla è ancora buio. Il volo Ryanair da Orio al Serio (Bergamo) è estremamente economico, soprattutto se prenotato con un po’ di anticipo e permette di arrivare a Siviglia alle 9 del mattino con l’intera giornata da dedicare al viaggio. Sempre tramite il sito Ryanair affitto un’auto ad un prezzo estremamente economico e scopro con piacere che la benzina, in Andalusia è molto più conveniente e le autostrada sono gratuite, salvo un tratto che da Siviglia porta verso Cadice (Euro 6,00). Mi dirigo verso Jerez de la Frontera e quindi verso Arcos de la Frontera, dove ho prenotato una stanza con bagno presso una guest-house. Il viaggio dura circa 1 ora e quaranta minuti. Per chi volesse utilizzare i mezzi pubblici, è possibile raggiungere il paese dall’aeroporto con il bus, via Siviglia. Molti paesi portano il nome “de la Frontera” poiché questi territori vissero 3 secoli di guerre tra arabi e cristiani. Arcos de la Frontera è probabilmente la più suggestiva tra le località della Sierra de los Pueblos Blancos, con il centro storico posto in cima ad una spettacolare rocca. Seguendo le indicazioni di una cartina e di alcuni passanti, mi inoltro nel centro storico. Un dedalo di viuzze strettissime, dove a malapena riesco a passare con l’auto. Talvolta sono costretta a chiudere gli specchietti retrovisori, pregando di riuscire a passare e non incastrarmi tra le pareti delle case. Scoprirò più tardi che è possibile parcheggiare nella parte nuova del paese e raggiungere la guest-house facilmente a piedi ed in pochi minuti!!! Superando la difficile prova di guida, con non poca soddisfazione, parcheggio l’auto e raggiungo la porta d’ingresso. Ho scelto tra le molte offerte della zona “Casa Blues”, un po’ per la posizione strategica della casa posta in cima alla rocca, con uno splendido panorama, una terrazza a disposizione, nonché un prezzo molto economico e dei giudizi estremamente positivi di moltissimi viaggiatori. Le mie aspettative non verranno deluse. Il proprietario è estremamente gentile e disponibile nel dare informazioni sul luogo, sui locali, sui mezzi pubblici ed a rispondere ad ogni mia domanda. Da un grande salone con delle grandi vetrate è possibile ammirare il panorama sulla valle, utilizzare la connessione wi-fii gratuita, prepararsi un caffè ed utilizzare un frigorifero. Le pareti sono ricoperte di poster a tema musicale e due grandi cartine per programmare i propri spostamenti. Assolutamente una sistemazione da raccomandare. Sistemato il bagaglio in camera (pulitissima) m’incammino nel centro storico, scoprendo ad ogni passo scorci indimenticabili. Come negli altri paesi della zona, la principale caratteristica è che tutte le case sono imbiancate a calce. Percorrendo gli stretti vicoli, mi fermo ad ammirare le pareti delle case ricoperte di vasi azzurri e piante. E’ un piacere perdersi nelle stradine, incontrare piccole piazzette dove gustare tapas e un Convento dove è ancora possibile far girare una ruota alla parete e comprare biscotti dalle monache senza che queste vengano viste. Da visitare la chiesa gotica dell’Assunzione. Arrivata in cima al paese mi trovo in una grande piazza dove si trova il Mirador de San Agustin. Vale la pena raggiungerlo per ammirare il paesaggio mozzafiato sulla valle del Guadalete. Dopo la cena mi ritiro presso la mia “base” e ascolto ottima musica nel salone comune.

2° giorno – Giornata dedicata al tour dei Pueblos Bianchi. Arcos de la Frontera è solo uno dei molti paesi bianchi disseminati nella regione, quasi tutti arroccati in cima a degli speroni rocciosi. Parto in auto e percorrendo la strada in direzione di Ronda ne incontro diversi. Assaporo il piacere di scoprirli deviando dalla strada principale per perdermi tra i vicoli e le case bianche. Tra questi, Ubrique, famosa per la lavorazione del cuoio. Arrivata a Ronda, decido di visitare il museo dell’Inquisizione. Qui infatti, si trovava la sede della Santa Inquisizione. E’ possibile osservare le terribili macchine usate all’epoca per torturare i presunti colpevoli di stregoneria. Impressionante, ma da visitare per dovere di conoscenza. La giornata prosegue con la visita di altri piccoli villaggi seguendo un itinerario ad anello. Rientro ad Arcos.

3° giorno – Visita al Parco Naturale della Sierra di Grazalema (Riserva della Biosfera dell’Unesco). Prima della visita è indispensabile recarsi presso l’Ufficio del Turismo di El Bosque (situato sul lato destro della prima rotonda arrivando da Arcos) e chiedere il permesso gratuito per entrare nella zona protetta. Siamo a quota 800 m. Qui è possibile avere informazioni sui percorsi e sulle caratteristiche dell’area protetta. M’incammino con il mio zaino. Per questa giornata ho scelto un’escursione a El Torreon (1654 m.), portandomi dietro un pranzo al sacco. La salita è ripida, talvolta mi fermo a prendere fiato con la scusa di ammirare il paesaggio!!! Impiego circa 2 ore di marcia per arrivare alla vetta. Lungo il percorso attraverso una zona con giganteschi abeti chiamati “Pinsapo”, che si possono trovare soltanto in questo parco. Il paesaggio cambia di nuovo diventando sempre più roccioso, ma il sentiero è pulito e ben segnalato. Una volta arrivata in cima mi concedo una pausa per consumare il pranzo. Sono fortunata. La giornata è limpida ed è possibile addirittura vedere la costa, Gibilterra e, in lontananza, le colline del Nord Africa. Dopo aver ammirato il magnifico panorama ed aver scattato non poche foto, scendo con calma dallo stesso sentiero (h. 1.30 per il ritorno) e guido verso Arcos ascoltando un po’ di musica.

4° giorno – Purtroppo il mio breve viaggio è quasi alla fine. Dedico la giornata alla visita dell’antica Cadice. Parcheggio nella parte nuova della cittadina, nei pressi dell’immensa spiaggia di Santa Vittoria su cui è possibile passeggiare per diversi chilometri. E proprio da qui inizio la visita. Non essendo estate incontro poche persone e mi concedo una bella passeggiata a piedi nudi di un’ora. Dopodiché, all’altezza della Porta di Terra, entro nella zona storica della città. Cadice è disseminata di magnifiche piazzette abbellite da gigantesche piante di origine americana, portate qui all’epoca della conquista del nuovo mondo. Anche qui le stradine sono strette e contorte. Presso l’ufficio del turismo potrete trovare una mappa turistica che vi guiderà nel centro storico. Costeggio di nuovo il mare fino a giungere alla spiaggia della Caleta, famosa per le scene di un film di James Bond. Una lunga striscia di sabbia collega la spiaggia al Castello di San Sebastiano. Pur non essendo estate il caldo è incredibile. Mi concedo una bevanda ghiacciata e ripercorro la spiaggia per tornare all’auto. Rientro ad Arcos de la Frontera. E’ l’ultima sera prima della partenza è in pochi giorni mi sono innamorata di questa terra affascinante, del suo calore, delle meravigliose cittadine bianche e della sua natura che spazia dal mare ai monti. Ascolto un po’ di musica nel salone comune di Casa Blues, bevendo una birra e sentendo già i primi sintomi della nostalgia che mi accompagnerà a lungo. Nell’attesa di tornare un’altra volta…

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Arcos de la Frontera

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Vista da Casa Blues

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Case andaluse ad Arcos de la Frontera

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Antichi alberi a Cadice

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Camminata sulle montagne dell'Andalusia

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Cadice



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