Pueblos Blancos, mare e montagna
2° giorno – Giornata dedicata al tour dei Pueblos Bianchi. Arcos de la Frontera è solo uno dei molti paesi bianchi disseminati nella regione, quasi tutti arroccati in cima a degli speroni rocciosi. Parto in auto e percorrendo la strada in direzione di Ronda ne incontro diversi. Assaporo il piacere di scoprirli deviando dalla strada principale per perdermi tra i vicoli e le case bianche. Tra questi, Ubrique, famosa per la lavorazione del cuoio. Arrivata a Ronda, decido di visitare il museo dell’Inquisizione. Qui infatti, si trovava la sede della Santa Inquisizione. E’ possibile osservare le terribili macchine usate all’epoca per torturare i presunti colpevoli di stregoneria. Impressionante, ma da visitare per dovere di conoscenza. La giornata prosegue con la visita di altri piccoli villaggi seguendo un itinerario ad anello. Rientro ad Arcos.
3° giorno – Visita al Parco Naturale della Sierra di Grazalema (Riserva della Biosfera dell’Unesco). Prima della visita è indispensabile recarsi presso l’Ufficio del Turismo di El Bosque (situato sul lato destro della prima rotonda arrivando da Arcos) e chiedere il permesso gratuito per entrare nella zona protetta. Siamo a quota 800 m. Qui è possibile avere informazioni sui percorsi e sulle caratteristiche dell’area protetta. M’incammino con il mio zaino. Per questa giornata ho scelto un’escursione a El Torreon (1654 m.), portandomi dietro un pranzo al sacco. La salita è ripida, talvolta mi fermo a prendere fiato con la scusa di ammirare il paesaggio!!! Impiego circa 2 ore di marcia per arrivare alla vetta. Lungo il percorso attraverso una zona con giganteschi abeti chiamati “Pinsapo”, che si possono trovare soltanto in questo parco. Il paesaggio cambia di nuovo diventando sempre più roccioso, ma il sentiero è pulito e ben segnalato. Una volta arrivata in cima mi concedo una pausa per consumare il pranzo. Sono fortunata. La giornata è limpida ed è possibile addirittura vedere la costa, Gibilterra e, in lontananza, le colline del Nord Africa. Dopo aver ammirato il magnifico panorama ed aver scattato non poche foto, scendo con calma dallo stesso sentiero (h. 1.30 per il ritorno) e guido verso Arcos ascoltando un po’ di musica.
4° giorno – Purtroppo il mio breve viaggio è quasi alla fine. Dedico la giornata alla visita dell’antica Cadice. Parcheggio nella parte nuova della cittadina, nei pressi dell’immensa spiaggia di Santa Vittoria su cui è possibile passeggiare per diversi chilometri. E proprio da qui inizio la visita. Non essendo estate incontro poche persone e mi concedo una bella passeggiata a piedi nudi di un’ora. Dopodiché, all’altezza della Porta di Terra, entro nella zona storica della città. Cadice è disseminata di magnifiche piazzette abbellite da gigantesche piante di origine americana, portate qui all’epoca della conquista del nuovo mondo. Anche qui le stradine sono strette e contorte. Presso l’ufficio del turismo potrete trovare una mappa turistica che vi guiderà nel centro storico. Costeggio di nuovo il mare fino a giungere alla spiaggia della Caleta, famosa per le scene di un film di James Bond. Una lunga striscia di sabbia collega la spiaggia al Castello di San Sebastiano. Pur non essendo estate il caldo è incredibile. Mi concedo una bevanda ghiacciata e ripercorro la spiaggia per tornare all’auto. Rientro ad Arcos de la Frontera. E’ l’ultima sera prima della partenza è in pochi giorni mi sono innamorata di questa terra affascinante, del suo calore, delle meravigliose cittadine bianche e della sua natura che spazia dal mare ai monti. Ascolto un po’ di musica nel salone comune di Casa Blues, bevendo una birra e sentendo già i primi sintomi della nostalgia che mi accompagnerà a lungo. Nell’attesa di tornare un’altra volta…