Provenza, un viaggio rilassante tra i campi di lavanda

Cinque giorni di relax attraversando i campi ricoperti di lavanda e i paesini caratteristici di questo angolo di Francia
Scritto da: Giuggiulia
provenza, un viaggio rilassante tra i campi di lavanda
Partenza il: 20/06/2015
Ritorno il: 24/06/2015
Viaggiatori: 4
Spesa: 1000 €
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Ho regalato questa vacanza a mia mamma per il suo compleanno, cercando di accontentare anche mio papà, che era più che altro interessato ad andare a vedere le location in cui era stato girato il film “Un’ottima annata”. Pertanto ho studiato un itinerario in macchina di soli 5 giorni, dal momento che questi avevamo a disposizione, suddiviso come segue.

GIORNO 1

Siamo partiti da Torino attorno alle 8 del mattino, scegliendo quale tragitto il Traforo del Frejus e, dopo qualche sosta qua e là durante il percorso, siamo arrivati ad Avignone alle 14 circa. Qui avevamo prenotato l’Hotel Mercure Cité des Papes, dal momento che avevamo bisogno di soggiornare in una posizione centrale, così da vedere tutto quello che ci interessava, visto il poco tempo a disposizione. Ci siamo, quindi, diretti al Palazzo dei Papi, per il quale avevamo già comprato i biglietti online (biglietto combo: Palazzo dei Papi + Pont d’Avignon + audioguide in italiano a 15,5€ cadauno), e ricordo di essere rimasta affascinata dalla sua maestosità all’interno della piazza adiacente. Non avendo scelto una visita guidata, ci abbiamo messo più o meno un’ora e mezza per girare tutto il Palazzo. Dopodiché ci siamo presi un drink nella Piazza dell’Orologio, collegata a quella su cui sorge il Palazzo dei Papi tramite una piccola stradina. Per poi rimetterci in cammino per il Pont d’Avignon, a circa dieci minuti di distanza. Il mio consiglio è di portare con sé una giacchetta, perché come si sale sul ponte l’aria è parecchio forte. Molto interessante è il video proiettato nella sala sotto le scale dell’entrata, che ripercorre tutte le teorie riguardanti il Ponte e la ricostruzione di come doveva essere interamente costruito. Contando la salita e la discesa, ci vuole più o meno un’oretta per visitarlo. Al termine, siamo tornati nella piazza di Palazzo dei Papi, dal momento che abbiamo scoperto un parco accanto al Palazzo che è davvero molto carino. Al suo interno vi sono piante di ogni tipo, una fontana scavata nella roccia e un baretto attorniato da un laghetto con papere libere. Da sopra si gode uno spettacolo unico, comprensivo anche della torre che una volta era collegata al Ponte d’Avignone. Siamo dunque rientrati in Hotel a rinfrescarci, per poi uscire la sera per andare a cena in un Ristorante, “Le Brigadier du Theatre”, nel quale avevamo prenotato un tavolo ed è una scelta che rifarei dal momento che è sito vicino alla piazza del Palazzo dei Papi e si mangia molto bene.

GIORNO 2

Dopo aver fatto colazione nella piazza dell’Orologio, ci siamo spostati a Orange, dove avevamo letto del Théâtre Antique, uno dei teatri romani meglio conservati al mondo. La vista è molto interattiva, dal momento che nei cunicoli tra le scale, dove una volta gli spettatori si rinfrescavano di tanto in tanto, hanno allestito varie tipologie di scene che venivano mostrate al pubblico. Una volta usciti dal Teatro abbiamo fatto due passi nel centro storico, fino ad arrivare all’arco romano del 20-25 d.C., che segnava l’ingresso della città romana di Orange. Ci siamo rimessi in macchina, al fine di raggiungere Coustellet, dove si trovava il nostro secondo Hotel, “Le Relais du Luberon”. La struttura è molto semplice e le camere sono state ricavate dalla stessa casa in cui abitano anche i proprietari. Il Signore che ci ha accolto è stato molto cordiale e d’aiuto nel consigliarci alcuni posti da visitare. Dopo aver pranzato in un bar vicino all’Hotel, siamo andati al Museo della Lavanda, dove al termine della visita (circa un’ora) è possibile comprare dei prodotti creati da loro con essenze pure di lavanda.

Siamo quindi partiti per Gordes, con l’intento di andare a vedere l’Abbazia di Senanque, per la quale avevamo precedentemente comprato i biglietti (vi sono solo visite guidate, per di più in inglese), dal momento che su Internet girava voce che si potesse visitare solamente su prenotazione (in realtà, si possono tranquillamente comprare i biglietti anche là, fino a disponibilità esaurita). Abbiamo quindi preso un aperitivo presso l’Hôtel le Renaissance a Gordes, prima location del film, nella quale Russell Crowe andava ad aiutare Marion Cotillard a servire ai tavoli, per poi cenare presso “L’Artegal”, che rimane comunque nella piazza in cui è stato girato il film.

GIORNO 3

Siamo partiti al mattino presto per andare a fare colazione al “Cafe de France” a Lacoste, che abbiamo trovato sfortunatamente chiuso. Essendo un’altra location del film, ci siamo limitati a scattare qualche foto dal momento che il dehor si estende per tutta la curva, mostrando una vista stupenda sulle colline circostanti. Siamo ripartiti alla volta di Bonnieux, dove in assoluto c’è la location principale del film, ovvero Château la Canorgue. Sfortunatamente, lo Château non è visitabile dal momento che è un’abitazione privata, ma si vedono il cortile e la facciata dalla stradina che porta alla vineria dello Château. Dopo aver comprato qualche bottiglia di vino, ci siamo spostati a Lourmarin, tappa non prevista ma dove lo scorcio del maestoso Castello ci ha convinto a fermarci. Abbiamo colto l’occasione di fare anche un giro nel centro storico, che è molto caratteristico, fermandoci a pranzo in un localino nella piazza principale.

Ci siamo, quindi, spostati a Cucuron per vedere Place de L’Etang, altra location del film nella quale Russell Crowe e Marion Cotillard si ritrovano a guardare un film proiettato su un lato della piazza. Non illudetevi, è un posto molto carino e rilassante, con tutti localini attorno a un laghetto artificiale, ma non ci sono luci colorate, né film proiettati sui muri, come invece si intravede nel film. Dopo aver mangiato un affogato, siamo ripartiti per Buoux alla volta del Forte diroccato. Una volta là, vi è una stradina che dopo 10 minuti di camminata porta a una casetta dove si possono acquistare i biglietti per il Forte, ma che espone anche un cartello con su scritto che da quel momento lì la strada è pericolosa e lunga centinaia di metri. Di conseguenza, abbiamo preferito desistere e tornare indietro. Ci siamo rimessi in macchina per raggiungere la Distilleria di Les Agnels, che a discapito di quanto riportato su Internet e sul cartello apposto all’ingresso, non forniva visite guidate oltre le 16:00. Sono stati comunque molto gentili, nel farci vedere un video che ci mostrasse come avveniva il processo di raccolta della lavanda. Dopo aver comprato il loro sciroppo alla lavanda, siamo ripartiti alla volta di Apt, dove ci siamo diretti subito al nostro terzo Hotel, “Sainte Anne”. Col senno di poi non farei più tappa in questa cittadina, dal momento che l’ho trovata un po’ triste rispetto a tutte le altre, senza molta gente e trascurata in alcune vie del centro.

GIORNO 4

In programma vi è da subito Roussillon, cittadina famosa per le sue Cave d’Ocra, che abbiamo provveduto a visitare. Sono uno spettacolo non solo per gli amanti di fotografia, ma anche per tutti coloro che amano la natura. Consiglio solamente di non vestirsi con abiti chiari, dal momento che i sentieri sono cosparsi di polvere colorata, quindi il rischio di uscirne macchiati è alto. Al termine del percorso (in realtà, ci sono due percorsi: uno da 30 minuti e uno da 60 minuti), ci siamo messi in macchina per seguire il percorso della lavanda, passando per Rustrel, Simiane-la-Rotonde, dove abbiamo pranzato presso “Au Plaisir de Yeux”, Banon e Revest-du-Bion fino ad arrivare al Mont Ventoux, che dai suoi 1.912 metri di altitudine è famoso essere una tappa del Tour de France. Il paesaggio sembra lunare, talmente sono chiare le rocce che lo costituiscono e solo in alcuni punti spunta a chiazze la vegetazione più brulla. Consiglio di portarsi una vera e propria giacca a vento, dal momento che la corrente in cima è piuttosto forte. Al culmine del Monte si trovano banchetti con esposizione di prodotti tipici del posto, tra cui varie tipologie di salumi. Ormai giunto il tardo pomeriggio, siamo ripartiti alla volta di Sault, dove ci siamo ristorati all’Hotel Le Signoret, che essendo in pieno centro permette di visitare a piedi tutta la cittadina, anche se abbiamo avuto qualche problema di parcheggio, dal momento che quando vi è il Mercato fanno parcheggiare le macchine nello spiazzo della scuola, che dista qualche decina di metri dal centro. All’interno della cittadina non ci sono molti Ristoranti, quindi abbiamo optato per mangiare presso “Le Louvre”, un Ristorante di un Hotel storico del posto.

GIORNO 5

Dopo una sostanziosa colazione a Sault a base di croque monsieur e di un dolcino preso nella Pasticceria di Andre Boyer, ci siamo rimessi in macchina alla volta di Sisteron. Oltre alla visita alla Rocca, che sicuramente vale la pena, consiglio anche una bella passeggiata per le vie del centro cittadino, fino ad arrivare al laghetto artificiale, adibito a piscina pubblica. La città è molto caratteristica, nonostante per noi abbia segnato l’ultima tappa prima di tornare a casa.



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