Provenza, Svizzera Francese ed Italiana in tenda
Eravamo alla ricerca di una vacanza estiva che non ci facesse mancare niente, mare, montagna ed attrazioni di vario genere. Abbiamo perciò deciso di trascorrere tre settimane visitando la Francia (Provenza e Costa Azzurra) e la Svizzera (Svizzera Francese ed Italiana).
Giorno 1.
Tratta: Firenze -> Antibes
Camping: Le Rossignol (30,50 € a notte)
Durante il viaggio non abbiamo trovato traffico e non siamo stati fermati alla dogana nel momento in cui siamo entrati in Francia. Una volta arrivati ed aver mostrato il Greenpass europeo ci hanno fatto accomodare nella nostra piazzola, molto grande e ben delineata. L’accesso alle piazzole avviene attraverso una sbarra digitando un codice su un tastierino. L’accesso è interdetto dalle 23 alle 7 ma c’è la possibilità di mettere la macchina in un vicino parcheggio. Dopo aver montato la tenda abbiamo deciso di andare a visitare Nizza (dista circa 30 minuti in auto). Città vivace e turistica, con una bella spiaggia nel centro cittadino e vie piene di ristorantini con una forte influenza italiana. Abbiamo mangiato delle galette (delle specie di crepes) in un ristorante del centro, relativamente care ma in linea con i prezzi applicati dagli altri ristoratori.
Giorno 2.
Camping: Le Rossignol
Partendo dalla spiaggia di Garoupe abbiamo percorso il bellissimo Sentier du Littoral a Cap de Antibes, il quale ti permette di ammirare da una parte mare e rocce e dall’altra ville di lusso e macchia mediterranea. Infatti, una particolarità di questo luogo è che, in passato, i proprietari delle ville avendo privatizzato l’accesso al mare, ne impedivano l’accesso a terzi. Soltanto successivamente la striscia di terra che separa le ville dal mare è fortunatamente tornata ad essere percorribile da chiunque lo desideri. Si tratta di un percorso facile, percorso in circa 1 ora e mezza. Quasi a fine percorso ci siamo concessi un bagno ed un po’ di relax nella Baia dei miliardari, una caletta incontaminata con acqua cristallina. Nel tardo pomeriggio siamo ripartiti per visitare la cittadina di Antibes e ne abbiamo approfittato per fare una piccola spesa. Dopo aver cenato in campeggio con i nostri potentissimi mezzi costituiti da una piastra elettrica, una padella ed una popotte che ci accompagneranno per tutto il viaggio, abbiamo trascorso una piacevole serata ad Antibes Land, un enorme parco giochi che aveva attirato la nostra attenzione la sera precedente per quante persone e luci ci fossero.
Giorno 3.
Tratta: Antibes -> Gorges du Verdon (120 km)
Camping: Le Galetas (23 € a notte)
La nostra tappa successiva è stata la zona del Verdon. Ci sono molteplici campeggi che costeggiano il Lac du Sainte Croix ma in quel periodo erano quasi tutti al completo e abbiamo trovato posto al terzo tentativo al camping Le Galetas. Campeggio che si sviluppa in altezza grazie a dei terrazzamenti, essenziale, servizi igienici migliorabili, mancanza assoluta di luci anche nella strada da percorrere per andare ai bagni. Quest’ultima che può causare qualche problema logistico si è rivelata la causa di una meravigliosa serata ad ammirare le stelle. Il primo giorno una volta arrivati e sistemato la piazzola abbiamo passato il pomeriggio al lago. Successivamente siamo andati in un paese vicino (Les Salles-sur-Verdon) dove ogni lunedì c’è un mercato alimentare di produttori locali. Lì abbiamo acquistato del formaggio di capra e altri prodotti del luogo.
Giorno 4.
Camping: Le Galetas
La mattina presto ci siamo precipitati al Lac du Sainte Croix per noleggiare una Canoa. Avevamo notato infatti che le file di attesa per il noleggio sia delle canoe sia dei pedalò erano molto lunghe (nel pomeriggio si può aspettare anche due ore sotto il sole cuocente). Con la canoa puoi entrare nelle gole e fare il bagno con un panorama mozzafiato. Andare e tornare occupa all’incirca due ore, noi l’abbiamo noleggiata per tre ore per fare con calma al costo di 35 euro. Una volta rientrati abbiamo percorso in auto la Route de Cretes, una strada panoramica che attraverso dei tornanti in salita ti permette di salire fino a 2.000 metri per ammirare le gole dall’alto. Ci sono una serie di punti panoramici dove fermarsi con la macchina e scattare delle splendide foto.
Giorno 5.
Tratta: Gorges du Verdon -> Cassis -> Hyeres (200 km)
Camping: Les Peupliers (20 € a notte)
Avevamo programmato di rimanere nel Verdon per almeno tre notti, ma dopo un acquazzone inaspettato e una notte insonne a causa della musica assordante proveniente dal lago sottostante, (è una cosa inusuale, non si pensa che fosse una festa organizzata legalmente) la mattina successiva abbiamo deciso di smontare e dirigerci verso la tappa successiva, non prima di aver visitato Moustiers Sainte Marie; un grazioso paesino attraversato da una cascata. Una delle attrazioni del paese è una chiesa in cima ad una ripida scalinata, la quale rievoca la passione di Cristo. Dopodiché ci siamo messi in viaggio per Cassis (Costa Azzurra) passando per la Valensole nella speranza di trovare ancora qualche campo di lavanda in fiore ma aimè era già stato tutto raccolto. Mi posso solamente immaginare quanto sia meravigliosa quella distesa di lavanda nel pieno dalla fioritura (giugno-luglio). Così ci siamo accontentati di fermarci in uno dei negozietti lungo strada che vendono prodotti a base di lavanda e comprare un piccolo souvenir. A Cassis ci aspettò però una brutta notizia in quanto tutti i campeggi erano pieni. Decidiamo così di dirigerci verso Hyeres, meta improvvisata ma dalle recensioni bellissima località di mare. A posteriori fu una decisione pessima in quanto quella zona era già stata presa d’assalto e dopo aver percorso tutta la strada fermandoci in più di dieci campeggi tutti al completo stavamo per perdere la speranza di trovare un campeggio per la notte. Ci siamo accontentati dell’unico campeggio con posti liberi, Les Peupliers, già consapevoli del fatto che si trovava proprio sotto ad un aeroporto. Speranzosi che questa serie di sfortunati eventi avesse fine siamo andati a dormire, non prima di un aperitivo riparatore.
Giorno 6.
Tratta: Hyeres -> Cassis (63 km)
Camping: Les Cigales (30,40 € a notte)
La mattina seguente, ostinati, torniamo a Cassis in cerca di un posto al campeggio Les Cigales, unico campeggio vicino al centro cittadino e ai punti di partenza dei percorsi delle Calanque. Fortunatamente riusciamo ad ottenere il posto tanto agognato! Trascorriamo la giornata nella Plage du Bestouan, spiaggia ciottolosa nel centro cittadino con un mare cristallino. La sera abbiamo mangiato in paese le tipiche Moules Frites (Cozze e patate fritte) al ristorante Poissonnerie Laurent lungo mare; abbiamo mangiato molto bene.
Giorno 7.
Camping: Les Cigales
Armati di scarpe da trekking e tanta acqua (2 litri a persona sono consigliati) siamo partiti alla volta del percorso che ti permette di visitare tre calanche: Port Miou, Calanque de Port Pin e Calanque d’en Vau nel cuore del parco nazionale delle Calanche. Il percorso è abbastanza facile fino a Port Pin per poi diventare molto più impegnativo, è infatti un tratto che richiede la massima attenzione in quanto molto ripido.
Il paesaggio ripaga la fatica, soprattutto per la Calanque d’en Vau, spiaggia con ciottoli e acqua cristallina e gelata; in questo tratto di costa sono infatti presenti correnti molto fredde. La durata del percorso dal punto in cui abbiamo parcheggiato l’auto (Parking de la Presqu’Ile) a Calanque d’en Vau è di circa due ore/due ore e mezzo. Da considerare l’altrettanto per il ritorno. C’è anche la possibilità di raggiungere questa caletta via mare attraverso dei servizi di noleggio canoe.
Giorno 8.
Camping: Les Cigales
Stupendo percorso di trekking per visitare la Calanque de Sugiton. Percorso di media difficoltà della durata di circa 3 ore partendo da Luminy (siamo venuti soltanto dopo a conoscenza di un parcheggio molto più vicino, ma ne è valsa la pena), la prima parte del percorso molto facile con un ampio sentiero, la seconda parte un po’ più insidiosa. Anche in questo caso si raccomanda scarpe adatte e acqua a sufficienza. La caletta è molto graziosa, meno conosciuta rispetto alle altre e ospita anche meno gente.
Giorno 9.
Camping: Les Cigales
Stanchi delle due giornate di trekking ci siamo concessi una giornata di relax alla Plage de l’Arene, una spiaggia con grossi massi vicino al centro di Cassis, facilmente raggiungibile in macchina. La sera siamo andati a visitare Marsiglia. La città non ci è particolarmente piaciuta ma abbiamo mangiato delle ottime Moules Frites al Roquefort a 15 euro in un ristorante nella passeggiata lungo mare “La Cigale”.
Giorno 10.
Tratta: Cassis -> Camargue (136 km)
Camping: Crin Blanc
La mattina del 16 agosto abbiamo lasciato lo splendido mare di Cassis per dirigerci verso la zona lagunare della Camargue. Terra di agricoltori e allevatori, meno turistica ma altrettanto affascinante. La consiglio a chi ama la natura e gli animali. Il camping Crin Blanc ha delle grandi piazzole ma per niente ombreggiate data la mancanza di alberi, servizi igienici impeccabili, nuovi e sempre puliti, una bella piscina con scivoli, tutto ad un prezzo più che ragionevole. Unica pecca la reception chiude dalle 12 alle 16, essendo arrivati alle 12.15, non ci siamo potuti accomodare subito. Ne abbiamo quindi approfittato per visitare Le Parc Ornithologique de Pont de Gau che attraverso un facile percorso dalla durata di circa un’ora e mezzo ti permette di ammirare fenicotteri, aironi e altre specie animali al costo di 7,5 € a testa. Per le ore 17.30 avevamo prenotato i biglietti per la Corsa Camarguese ad Arles (11€ a testa), uno spettacolo all’interno dell’arena in cui 15 uomini hanno l’obiettivo di sfilare dalle corna e dalla testa di un toro delle coccarde. Quest’ultime hanno un valore economico che cresce in base ad un’asta. C’è infatti un battitore d’asta che proclama a gran voce chi e quanto scommette, facendone aumentare il valore. Non c’è violenza, non è una corrida. Ogni 15 minuti fanno uscire il toro ormai stanco per farne entrare un altro, ogni volta sempre più adulto ed esperto, aumentando così la difficoltà per i ragazzi. È stata una bellissima esperienza in quanto unica nel suo genere.
Giorno 11.
Camping: Crin Blanc
Abbiamo visitato le Saline di Aigues Mortes, le quali sono famose per la particolarità del colore delle sue acque: un rosa intenso. Ci sono varie possibilità di visita: con il trenino, in bici o a piedi. Noi abbiamo optato per quest’ultima alternativa non soltanto perché aveva un prezzo molto più contenuto (8,80€ a testa) ma anche perché con il trenino non c’era la possibilità di scendere per fare foto. Il giro è durato circa un’ora. È stato molto bello passeggiare tra le saline, con tutti quei colori e quei riflessi. C’è anche la possibilità di salire su una montagna di sale per ammirarle dall’alto.
Dopo abbiamo visitato il paese di Aigues Mortes, molto carino, interamente circondato da mura ben conservate che abbiamo avuto la possibilità di visitare gratuitamente in quanto cittadini UE con età inferiore a 26 anni. Facendo molto caldo, a metà pomeriggio abbiamo deciso di tornare in campeggio e concederci un’oretta in piscina. La sera abbiamo cenato a Nimes, altra città romana con una imponente arena.
Giorno 12.
Tratta: Camargue -> Pont du Gard -> Thonon Les Bains (466 km)
Camping: Saint Disdille (34,50 € a notte)
Nella strada che ci separava dalla nostra tappa successivo, il meraviglioso Lago di Ginevra, ci siamo fermati a visitare il Pont du Gard; mastodontico e maestoso acquedotto romano. Il biglietto costa 8 € a testa ma ne vale la pena. Volevamo visitare il Lago di Ginevra (Lac Léman in francese) senza superare subito il confine svizzero. Abbiamo trovato un giusto compromesso in Thonon Les Bains, che si è rivelata una scelta ottimale in quanto si posiziona al centro del lago e funge da punto strategico per visitare tutti i punti da noi ritenuti d’interesse. Il campeggio prescelto è stato il Saint Disdille, il quale offre delle piazzole ombreggiate, ben delimitate, bagni nuovi e puliti ma il punto di forza sono i servizi offerti; per citarne alcuni il rafting che parte direttamente dal campeggio ed il servizio di noleggio bici. Decidiamo così di noleggiare le biciclette per il giorno successivo.
Giorno 13.
Camping: Saint Disdille
Con le bici ci dirigiamo verso Ginevra. Qua dobbiamo ammettere che siamo stati un po’ sprovveduti ma la colpa non è soltanto nostra. Il sito ufficiale della Svizzera (il quale è molto utile perché sono inseriti tutti i percorsi in bici e trekking possibili) descriveva il tragitto da Thonon Les Bains a Ginevra prevedendo una durata di 1 ora e 50 in bicicletta (circa 60 chilometri) e 5/7 ore per fare il giro completo del lago. Pensavamo quindi che si trattasse di un percorso facile, pianeggiante lungo lago. Non mentiamo dicendo di avere una forma fisica smagliante ma ci abbiamo messo quasi 4 ore per arrivare a Ginevra. Non si tratta di una ciclabile ma è quasi tutta strada normale; questo non lo rende pericoloso anche perché circolano degli ottimi e prudenti guidatori, ma è un percorso che prevede molte salite e discese.
Consigliamo di fare tappa intermedia al borgo di Yvoire, un vero gioiellino del lago di Ginevra, pieno di casette fiorite.
Una volta arrivati a Ginevra e constatato che non ce l’avremmo fatta a rifare la strada per tornare al campeggio ci siamo informati di un treno, il quale fortunatamente esisteva e sul quale potevamo caricare le bici pagando 4 Franchi in più. Ginevra è una bella città, ci ha trasmesso senso di tranquillità, pace ed efficienza, oltre ad essere una città interamente ciclabile. Molto particolare il getto d’acqua, attrazione sul lungo lago, e le molteplici torri ad orologio e chiese imponenti.
Giorno 14.
Il giorno successivo abbiamo continuato il nostro giro alla scoperta del lago ma questa volta in macchina. Partendo da Thonon Les Bains ci siamo diretti in senso antiorario ed abbiamo visitato il Castello di Chillon, i vigneti terrazzati di Lavaux (Patrimonio dell’UNESCO), Montreux e Losanna.
Il Castello di Chillon è tappa obbligata in Svizzera, un imponente castello sul lago circondato dalle alpi, per un’atmosfera da fiaba.
I vigneti terrazzati di Lavaux, entrati a far parte del patrimonio dell’UNESCO nel 2007, forniscono uno scenario unico, da godersi anche in auto passando lungo lago.
Montreux è una famosa meta turistica svizzera sul lago di Ginevra, famoso per la statua di Freddie Mercury (che adorava il posto) ed il casinò, che ospita anche un piccolo museo sui Queen visitabile gratuitamente.
Losanna è una città molto carina, famosa per il suo legame con le Olimpiadi e la bellissima cattedrale.
Giorno 15.
Trekking in alta quota al Cornettes des Bise, Prealpi dello Sciablese. Si tratta di un percorso ad anello “3 Cols” della durata di circa 3 ore e mezzo, di cui potete trovare informazioni al seguento indirizzo https://www.disdille.com/images/pdf/Randonnee-haute-savoie-les-3-cols.pdf. Siamo partiti dal rifugio Bise e abbiamo preso la strada sulla destra, siamo arrivati in cima al Cornettes des Bise, per poi scendere fino al Lac de Darbon, dove abbiamo pranzato, per poi tornare al rifugio Bise. Durante il percorso si possono incontrare delle splendide mucche al pascolo con degli enormi campanacci al collo e, i più fortunati, possono vedere in lontananza degli stambecchi. Al rifugio invece ci sono delle tenere caprette che si avvicinano per farsi accarezzare ed una piccola fattoria. Al rifiugio è inoltre possibile mangiare e bere; noi abbiamo assaggiato il gelato fatto con latte d’alpeggio, buono.
Giorno 16.
Tratta: Thonon Les Bains -> Interlaken (198 km)
Camping: TCS Interlaken (37 € a notte)
Il giorno successivo abbiamo lasciato il Lago di Ginevra per dirigerci nel cuore della Svizzera. Importante ricordarsi di acquistare la Vignette alla Dogana, un adesivo dal costo di 40 Franchi che ti permette di viaggiare in tutte le autostrade svizzere e ha la valenza di un anno solare, quindi nel nostro caso fino al 31.12.2021. Era una brutta giornata molto piovosa, così dopo essere arrivati e aver scaricato dalla macchina solamente la tenda siamo andati a visitare la città di Thun e cercare qualcosa da mangiare.
Thun è una città molto graziosa, di particolare interesse il castello che domina tutto dall’alto ed un particolare ponte di legno in centro.
La sera alle 19 in città non c’era quasi nessuno, quasi spettrale. Girovagando abbiamo trovato una via del centro con un po’ di ristoranti aperti, la maggior parte italiani. Visto che noi non andiamo a mangiare italiano all’estero per punto preso entriamo in una Brasserie e ordiniamo due hamburger con patatine, buoni ma cari: 24 franchi per un hamburger sono decisamente troppi ma non avevamo alternative considerando la pioggia e il luogo. Il campeggio TCS Interlaken non offre piazzole ben delimitate e non ci sono alberi. La cosa positiva sono i bagni, nuovissimi puliti e caldi (lì la sera faceva freddo e fare una bella doccia in un ambiente caldo faceva molto piacere). C’è anche la possibilità di ordinare la sera alla reception il pane per il giorno successivo.
Giorno 17.
Camping: TCS Interlaken
Dopo aver piovuto tutta la notte, è finalmente tornato il sole. È infatti importante ricordarsi che in Svizzera il meteo è molto variabile. Ne approfittiamo per visitare la stupenda Valle delle cascate a Lauterbrunnen, una valle può vantare la presenza di ben 72 cascate, come suggerisce il suo nome. Il percorso è asfaltato, in pianura e di conseguenza molto facile. Abbiamo fatto una deviazione di percorso andando a visitare l’interno delle Cascate di Trümmelbach, le quali sono considerate le maggiori cascate sotterranee d’Europa. Il biglietto costa 8 € ed il percorso prevede una risalita con un ascensore e la discesa a piedi che ti permette di entrare proprio all’interno della cascata grazie a dei tunnel scavati nella roccia. Una volta finita la visita ci siamo rimessi nei nostri passi. In ogni paesino è possibile prendere il bus di linea per tornare a Lauterbrunnen. Infine, siamo andati a visitare il Lago di Blausse. Il lago è molto piccolo con acqua cristallina e tantissimi pesci ma è ahimè troppo sfruttato turisticamente: bar, ristorante, area barbecue e giochi per bambini. Sono inoltre presenti vasche in cui vengono allevate trote. La cornice naturalistica però ti lascia veramente senza fiato.
Giorno 18.
La mattina successiva avendo un gran raffreddore a causa della forte umidità che ormai aveva impregnato la tenda, decidiamo di smontare e andare verso sud. Non prima di visitare Saint Beatus Cave e Oberhofen Castle.
Due tappe assolutamente consigliate, entrambe da cartolina.
La sera dopo cena abbiamo visitato Lugano che in quel periodo ospitava il LongLake Festival, con la piazza principale piena di gente e molto viva. Il Campeggio TCS Lugano ha delle belle piazzole ed un complesso dei bagni molto ben organizzato e sempre pulito. Mette anche a disposizione un frigo comune, delle piastre ad induzione e un microonde. Ha l’accesso diretto al lago e una piscina. L’unica pecca, se così vogliamo dire, è l’impossibilità di tenere la macchina in piazzola ma dover mettere in un vicino parcheggio. Questo può creare non pochi problemi per chi come noi in caso di pioggia improvvisa utilizza l’auto per mettere al riparo più roba possibile. Il prezzo è un po’ al di sopra di quello degli altri campeggi selezionati fino a questo momento ma considerando che si tratta di un campeggio a quattro stelle in Svizzera è economico.
Giorno 19.
Camping: TCS Lugano
La giornata è stata dedicata alla visita dei tre Castelli di Bellinzona. A noi quello che ci è piaciuto di più è Castelgrande forse per l’insolito pratino che caratterizza tutto il castello, torri e mura comprese. Gli altri due sono più classici e si trovano più distanti dal centro cittadino. In particolare, per raggiungere il Castello Sasso Corbaro abbiamo preso il pullman. Il campeggio fornisce a tutti coloro che vi alloggiano una carta con la quale è possibile viaggiare gratuitamente in tutti i mezzi pubblici del Ticino e in più ti dà diritto a degli sconti per alcune attrazioni. Nel tardo pomeriggio siamo andati a fare un giro ad Ascona, grazioso paese nelle sponde del Lago Maggiore pieno di ristorantini dove fare un aperitivo al tramonto.
Giorno 20.
Camping: TCS Lugano
Abbiamo dedicato la giornata del 26 ad un percorso di trekking nella Valle Verzasca, la quale attraversa Lavertezzo con il suo Ponte dei Salti. Lavertezzo è particolarmente famoso, la sua acqua verde cristallina attira molti turisti italiani e svizzeri. Per i più temerari è possibile tuffarsi dal ponte o altri punti, occorre tuttavia fare attenzione perché l’acqua è molto gelida e caratterizzata da forti correnti.
L’intero percorso ha una durata di circa 9 ore. Decidiamo tuttavia di percorrere la parte centrale del percorso dalla durata di circa 3 ore. Il percorso è facile, senza particolari problematiche e dislivelli. Abbiamo lasciato la macchina vicino a Corippo Bivio, in un piccolo parcheggio lungo strada, e abbiamo proseguito fino a Lavertezzo dove ci siamo fermati per mangiare un boccone per poi continuare fino al punto nel quale abbiamo preso il pullman per tornare alla macchina.
La sera a Lugano c’era il concerto di Mahmood. Lo abbiamo ascoltato da fuori alla piazza gustando un buon gelato.
Giorno 21.
Camping: TCS Lugano
Il penultimo giorno siamo andati a fare un giro nella Vallemaggia in auto, in quanto i punti di interesse sono dislocati nella valle e difficilmente raggiungibili a piedi. I maggiori punti di interesse sono il Ponte Brolla, borgo di Avegno, borgo di Maggia e Cascata del Salto e il borgo di Bignasco e Cascata Grande. Nel tardo pomeriggio siamo andati a fare un aperitivo a Locarno.
Giorno 22.
Tratta: Lugano -> Firenze (386 km)
Siamo giunti ahimè al termine di questa fantastica vacanza. Questo ultimo giorno lo abbiamo interamente dedicato al viaggio di ritorno, fermandoci solamente un’oretta per mangiare a Cernobbio, sul Lago di Como. Fortunatamente non abbiamo trovato più traffico del normale.