Provenza, la via della lavanda

Un breve viaggio nella patria della lavanda per ammirare la fioritura di questo arbusto e inebriarsi del suo profumo. Alcuni villaggi più belli di Francia sono in questa zona
Scritto da: curiosona
provenza, la via della lavanda
Partenza il: 22/07/2013
Ritorno il: 23/07/2013
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
Nel periodo estivo si possono percorrere in Provenza alcuni itinerari che permettono di ammirare campi ricoperti di lavanda in fiore che in altre stagioni sarebbe poco visibile. Si attraversano deliziosi villaggi arroccati sulle morbide colline e i colori e i profumi di questi luoghi consentono di trascorrere giornate magiche e rilassanti.

Noi decidiamo di prendere l’autostrada che conduce a Aix-en-Provence, direzione Lione, e uscire a Cavaillon, il paese dei meloni piccoli ma dolcissimi, diretti a Coustellet, dove c’è il Museo della Lavanda che racchiude immagini e video sulla raccolta effettuata a macchina e la distillazione di questa pianta millenaria che viene utilizzata in profumeria ed erboristeria da oltre 400 anni. Essenziale sapere la differenza tra vera lavanda e lavandina: la prima è più pregiata per la qualità dell’olio essenziale e cresce tra 500 e 1500 m di altitudine; la lavandina è un ibrido spontaneo ma ora viene coltivato perché rende molto di più della lavanda vera e costa meno.

Riprendiamo il nostro viaggio verso Gordes, borgo affacciato su uno sperone di roccia e diventato famoso per il film con Russel Crowe “Un’ottima annata” girato nella sua piazza principale. Effettivamente è uno dei più bei villaggi di Francia e si merita la medaglia perché è un luogo vivo e vissuto con le sue stradine acciottolate che penetrano nelle case di pietra e sbucano nelle piazzette ombreggiate di tigli e platani secolari. Arrivando a Gordes ci sorprende la maestosità del castello a quattro torri rotonde e la chiesa nel cuore del villaggio. E’ qui che decidiamo di fermarci per il pranzo proprio in una brasserie di fronte al castello. Le enormi insalate miste che ordiniamo ci sembrano ancora più appetitose in questa romantica cornice.

Lungo la strada merita una sosta l’Abbazia cistercense di Sénanque, gioiello romanico che da oltre 850 anni accoglie i visitatori che arrivano dopo aver percorso una stradina tortuosa in mezzo ai boschi. L’Abbazia, semplice e spoglia, è circondata da una distesa di campi di lavanda blu-viola e davanti ai nostri occhi si presenta l’immagine apparsa spesso sulle riviste, immersi però in un profumo che al momento quasi ci stordisce. I visitatori sono numerosi e i monaci restano rintanati in zone precluse al pubblico probabilmente osservando da qualche grata la confusione all’esterno e uscendo la sera come animali selvatici godendo la tranquillità del luogo. Ne scorgiamo soltanto uno all’ingresso sotto un albero, con un cappello Panama insolito per un monaco, che si guarda intorno allibito da tanta folla che invece di visitare l’Abbazia si fionda nella boutique per fare acquisti.

Lasciamo l’Abbazia dopo la visita guidata diretti a Roussillon, villaggio situato nel parco del Luberon, chiamato il “Colorado provenzale” per il colore delle sue case che ricordano le sfumature dal rosso al giallo dell’ocra che proviene dalle grandiose falesie alle porte del paese. Dal terreno spuntano pinnacoli e guglie in mezzo al verde smeraldo degli alberi. Un percorso di un’ora ci coinvolge in un paesaggio da film western tra torrioni e ruscelli d’acqua colorata. Il caldo è veramente insopportabile e al ritorno dalla camminata ci gustiamo un delizioso gelato alla… lavanda.

La prossima meta è un altro bel paesino della zona: Lourmarin, vero angolo di Paradiso circondato da migliaia di alberi di ciliegi. Vediamo alcuni contadini che stanno raccogliendo i succosi frutti grossi e maturi e chiediamo gentilmente di comprarne un po’ da divorare subito. A Lourmarin incontriamo subito il castello che è il primo Castello Rinascimentale della Provenza con una bella loggia e la grande scala a spirale unica da queste parti. Oggi è spesso utilizzato per mostre ed eventi culturali. Negli anni ’60 fu l’ultima residenza di Albert Camus che infatti qui è sepolto.

In questi villaggi provenzali si vive uno stile di vita autentica, i piccoli bar, dove si discute di politica o di sport davanti a un pastis al gusto di anice, i mercatini di prodotti locali che superano le mode con salumi, focacce e pane, olive, salsicce e aglio, la baguette appena sfornata sotto il braccio o nella borsa-cestino, le botteghe di ceramiche, pizzi, cesti, saponi profumati e miele. Ci godiamo una sosta fuori dal tempo, i colori illuminati dal cielo blu che gli impressionisti hanno meravigliosamente dipinto in tanti quadri.

Nel tardo pomeriggio ci dirigiamo verso Apt, antica cittadina di origine romana, situata tra vigneti e frutteti, famosa per il mercato che si svolge martedì mattina e per la produzione di frutta candita. Bella la torre dell’orologio accanto alla Chiesa di Sant’Anna e nelle vicinanze il ponte romano (Pont Julien) del II sec. a.C.

Verso sera ci avviciniamo a Manosque e sulla strada cerchiamo una soluzione per la notte. Un grazioso B&B andrà benissimo. La nostra camera si affaccia su un giardino magico e un delizioso venticello (il Mistral) rinfresca l’aria. Manosque è un grande centro sulle rive del Durance tra colline di ulivi, querce e pini. La parte antica è a pianta medioevale e si entra in centro dalla Porta Saint-Joseph. E’ inoltre famosa perché qui c’è la sede di “L’Occitane” fabbrica e museo dell’azienda di cosmetica naturale. Ci consigliano un tipico ristorante con cucina provenzale, chiamata la “cucina del sole” colorata e ricca di ortaggi e frutta, conditi con olio d’oliva, aglio ed erbe aromatiche.

La mattina seguente ripartiamo diretti all’altopiano di Valensole a 500 m di altezza, situato tra la valle del Durance e le gole del Verdon. E’ qui che i contadini-pittori hanno creato lunghissime strisce colorate di viola-blu nei campi che corrono fino all’orizzonte. In questo periodo la vera regina della Provenza è proprio la lavanda e con i suoi fiori si profumano torroni e paté, saponette e miele, gelati ed essenze per la profumeria. Questo arbusto qui è ovunque! Si coltiva per distillarla, per farne mazzi ricordo, per profumare cassetti, per preparare marmellate. E’ un tripudio di colori e di profumi e non mancano campi di girasoli che con le loro teste rivolte al sole scintillano e ci regalano attimi di pura felicità. Si ritorna bambini e sembra di essere entrati in un quadro di Van Gogh o di Cézanne in uno scenario che non ti aspetti sia reale. Ai lati della strada i campi di lavanda viola si succedono alternati da campi di girasoli gialli e di grano biondo. Il verde brillante degli alberi fa da cornice alle casette dei contadini sparse qua e là ai limiti dei campi. Alcune arnie troneggiano in attesa che le api diano il miele al profumo di lavanda. Vediamo su un campo una macchina per la raccolta della lavanda che viene tagliata e raccolta in un cassone con ruote per il trasporto nelle distillerie. Ci fermiamo in una di queste aziende per la visita e per fare acquisti profumati.

Visitiamo il piccolo villaggio di Valensole a 590 m di altezza, il cui nome dicono significhi “Valle di sole”, definizione molto adatta perché in estate il sole cocente brilla sui campi di lavanda regalando sfumature diverse di viola secondo l’ora della giornata. Deliziosa la fontana a base circolare del ‘700 in Piazza Thiers e la Chiesa Saint-Denis che domina il borgo. Non manca l’imponente Castello de Bars del ‘600 e le eleganti case del XVIII sec. simbolo di un’epoca lontana. Qui il 21 luglio ha avuto luogo la 21° Festa della Lavanda molto frequentata, ma ci dicono che un forte temporale ha rovinato i festeggiamenti.

Lasciamo a malincuore Valensole diretti a Puimoisson, minuscolo villaggio famoso per il tartufo. Anche qui i vicoli e le fontane raccontano storie e leggende del passato. Un tempo sorgeva un castello accanto alla Chiesa Saint-Michel che è stato distrutto durante una guerra del passato e ora sulla piazza vediamo un gruppo di ragazzini che giocano alle bocce incuranti della Storia. Ci fermiamo per il pranzo ai tavolini sotto gli alberi del Café des Arts e ci godiamo gustose pietanze provenzali.

Dopo l’ultima passeggiata per le viuzze deserte di Puimoisson proseguiamo alla volta del caratteristico villaggio di Moustiers-Ste-Marie: ci appare all’improvviso dopo un’ora di ghirigori intorno alle gole del Verdon che la natura ha creato in modo selvaggio e aspro tra pareti di roccia perpendicolari come castelli medioevali. Il borgo del V sec. è racchiuso tra due maestose rupi rocciose attraversate da un ruscello e sembra un anfiteatro naturale. La leggenda racconta che il Cavaliere di Blacas per ringraziare la Vergine di essere ritornato sano e salvo dalle Crociate fece issare una stella tra le due pareti di roccia con una catena e ancora oggi la stella veglia sugli abitanti scintillando al sole. Difficile trovare parcheggio, il borgo è veramente troppo affollato, e facciamo una breve sosta fortunata giusto per farci un’idea del luogo. Qui si trova la Cappella Notre Dame de Beauvoir che aveva la fama di ridare vita ai bambini morti appena in tempo per essere battezzati. Una volta i genitori afflitti arrivavano dai villaggi vicini con i corpicini dei loro bimbi morti con la speranza nel cuore. Affascinanti storie di altri tempi. Gironzoliamo per le strette vie in salita con numerose botteghe di maioliche smaltate di moda al tempo di Luigi XIV, ma ci ripromettiamo di ritornare fuori stagione per assaporare meglio l’atmosfera.

Dopo la breve sosta a Moustiers riprendiamo la strada diretti a Dignes-les-Bains, rinomata stazione termale ai piedi delle Alpi circondata da distese di lavanda sia selvatica sia coltivata, che qui fiorisce verso fine agosto quando avrà luogo la Festa della Lavanda. L’acqua termale cura le malattie delle vie respiratorie nonché quelle reumatiche ma vengono effettuate anche cure di bellezza con l’aggiunta di oli essenziali di lavanda. Dopo il ponte sul fiume Blèone, affluente del Durance, si gode il belvedere dai giardini pubblici.

Rimandiamo in altra data il nostro bagno di bellezza alla lavanda e continuiamo il nostro tour attraverso le Gole del Verdon per raggiungere Castellane. Questa strada è chiamata “Route de Napoléon” cioè strada di Napoleone perché il grande condottiero la percorse nel 1815 e arriva sino a Grénoble. Si segue il corso del Verdon per qualche chilometro con scorci magnifici a ogni tornante; non si può descrivere a parole l’effetto mozzafiato delle pareti bianche verticali con la fitta macchia di verde che orna il paesaggio.

Prima di arrivare a Castellane vediamo spiccare in fondo alla valle il lago di Castillon, smeraldo incastonato tra i rilievi e il bacino artificiale creato dalla diga di Castillon. Le Gole del Verdon sono riserva naturale al confine tra le Alpi dell’Alta Provenza e la regione del Var e sono considerate il Canyon più bello d’Europa. La voragine arriva a 700 m di profondità per circa 21 km e il fiume Verdon scorre veloce e segue la strada tortuosa sfociando nel lago di Castillon. Avvistamenti di agili camosci e superbi avvoltoi reintrodotti da alcuni anni rendono questo luogo selvatico e suggestivo specialmente per chi ama il trekking o la canoa.

Castellane è un pittoresco villaggio provenzale con viuzze, piazzette e fontane silenziose con un suo fascino antico. E’ situato sulla Strada di Napoleone all’ingresso delle Gole del Verdon ed è dominato da una gigantesca falesia alta 184 m con in cima la Cappella di Notre Dame du Roc svettante su una terrazza che offre una vista magnifica. Si sale in una mezz’oretta e da lassù si ammira tutto il borgo, la Torre Pentagonale, il Ponte Napoleone e l’ingresso delle Gole del Verdon. Siamo esattamente a metà strada tra le Alpi e il Mediterraneo.

La nostra breve vacanza è giunta al termine e ritorniamo passando da Grasse, centro famoso per la produzione di profumi. Della Provenza resterà il ricordo di panorami di campi fioriti a perdita d’occhio e villaggi dove il tempo sembra essersi fermato. E’ comunque piacevole curiosare nelle botteghe artigianali, nei mercati tipici, passeggiare nei borghi storici disseminati ovunque, visitare distillerie e musei dedicati alla lavanda, questa pianta aromatica simbolo della Provenza che tra giugno e agosto colora il paesaggio e profuma l’aria con la sua fragranza.

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Valensole

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Roussillon

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gioco delle bocce

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raccolta della lavanda

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Dignes-les-Bains

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boutique provenzale

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Abbazia diSénanque

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campi infiniti

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Castellane

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la regina dei campi

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Gordes

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Gole del Verdon

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lago di Castillon



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