Provenza in auto e tenda

Venti giorni per il sud della Francia (Var, Vaucluse, Camargue) girando cittadine, spiagge, isole e castelli, cambiando campeggio ogni 4-5 giorni
Scritto da: afranz
provenza in auto e tenda
Partenza il: 12/08/2010
Ritorno il: 30/08/2010
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Provenza e Camargue 2010

Date: dal 10 al 28 Agosto 2010 Mezzo: Clio “Storia” 1.2 GPL Costo: 700-750 € a persona Km totali: 2606 Alloggio: tenda Partecipanti: Andrea e Kia (dal 21 Agosto anche Luca, Ambra, Livio e Serena)

Note Varie:

• In Francia autostrade e superstrade sono indicate con i colori invertiti rispetto i nostri: blu le autostrade e verde le super.

• La benzina costa meno che da noi (circa 20 cent/lt) ma solo se fatta ai Supermercati forniti di pompe. In autostrada costa più o meno come da noi.

• Gli uffici del Turismo sono ovunque, anche nei paesini più modesti. Molto forniti e disponibili e in luoghi ben segnalati e strategici, salvo in qualche raro caso (vedi Saint Tropez). Con il simbolo di Informazioni (cartello con la “i”) invece indicano semplicemente la presenza di una mappa del luogo.

• I bagni pubblici sono spesso accessibili e molto ben tenuti, salve qualche raro caso (vedi Saint Tropez).

• Per chi avesse poche pretese e voglia di risparmiare ci sono alcuni Camping Municipali che con 5-7 € vi offrono illuminazione, piazzola e servizi.

• I camping utilizzano la tariffa Forfait (una piazzola per 1 tenda e 2 persone + auto, elettricità esclusa). Generalmente l’elettricità costa più che in Italia (4 o 5 € a notte).

• Il sito France-Voyage.com offre interessanti spunti oltre che rapide panoramiche regionali e provinciali. Utile anche la funzione “Tour” che permette di creare in pochi minuti un tour personalizzato con tanto di Kilometraggio e orari di spostamento.

1 GIORNO – Martedì 10 Agosto – Partenza

Siamo tornati da soli due giorni dal Campo Lupetti ma siamo pronti per la meritata vacanza. I primi giorni saranno soft per riprenderci dalle fatiche del campo… poi, sullo stile del viaggio in Spagna dell’anno scorso, visiteremo quanto più possibile per mantenerci in pari con il lungo programma di viaggio preparato dal sottoscritto (con l’aiuto di guide, libri, siti di campeggio, recensioni di Turisti per Caso e il bellissimo sito di France Voyager). Prima tappa: il camping Les Deffends du Becasson a Pierrefeu du Var, piccolo paesino a 15 Km dalla costa di Hyeres-Toulon-LaLonde nell’affascinante entroterra Provenzale. Subito dopo il confine lasciamo la costosa autostrada e ci inoltriamo per le stradine all’interno che ci portano nel Var… ci mettiamo un’oretta in più ma la bellezza dei paesaggi ci ripaga ampiamente. Arriviamo in campeggio verso le 16.00 dopo aver superato i primi 500 Km di viaggio. Il camping, che conoscevamo già dall’anno passato, ha il vantaggio di essere poco affollato e piuttosto spartano come piace a noi, oltre che un costo abbastanza accettabile (forfait di 25€ a notte). In più la sua posizione nel cuore del Var permette di girare comodamente spiagge ed entroterra. Piscina, sistemazione tenda e cucina, doccia e nanna. Sembriamo una coppia di pensionati ma dobbiamo ancora recuperare molte ore di sonno!

2 GIORNO – Mercoledì 11 Agosto – Spiaggia del Pellegrino e Collobrieres

Sveglia soft e colazione. Spesa al casinò di Lalonde per i bisogni più impellenti come la birra, il rosato de pays e i paninazzi che ci accompagneranno per tutta la vacanza (baguette, formaggio di capra, poulet a fette e pomodori). Puntiamo la spiaggia del pellegrino, raggiungibile a piedi dal bel sentier du Litoral che collega tutte le spiagge da Lelavandou a Laciotat. E’ a soli 10 minuti dal comodo parcheggio libero della spiaggia de l’argentier di Lalonde da cui iniziano una serie di belle spiagge con mare davvero bello che vanno da Lalonde a Lelavandou. Molto bella e non troppo affollata, la spiaggia del pellegrino è un ottimo posto per relax e primo bagno stagionale. Torniamo abbastanza presto in campeggio perché nel pomeriggio vogliamo visitare il vicino paese di Collobrieres a 12 km da Pierrefeu. La capitale dei maron glaces si rivela un simpatico paesino attraversato da un torrentello su cui ristoranti e birrerie occupano i due simpatici ponti su di esso. Sulla piccola via principale si incontrano locali e negozi per turisti, nelle viuzze interne ci sono piazzette nascoste e fontane. dalla chiesa diroccata e abbandonata in cima al paese si ha una bella visuale del paese e della zona dal paesino partono anche numerosi percorsi naturalistici nelle montagne circostanti che portano alla chartreuse de la verne (che vedremo in seguito), alla cappella di Notre Dame e ad un vecchio mulino. la chiesa è in una affascinante piazzetta e, a dispetto della bellezza ed eleganza della facciata e del campanile, l’interno è un trionfo di pacchianate barocche con statue dalle ridicole fattezze. in più madonna che domina l’altare sembra ricoperta di zucchero filato più che dalle nuvole del paradiso… nonostante questo Collobrieres merita una passeggiata per le sue viuzze e una birra sui piccoli ponti sul torrente pieno di paperelle e germani.

3 GIORNO – Giovedì 12 Agosto – Saint Maximin de Sainte Baume e arjoles

Secondo la leggenda la Cattedrale di Saint Maximin (40 Km a Nord di Pierrefeu, sulla strada per Aix-En-Provence) ospita le reliquie della Maddalena, giunta dopo la morte di Cristo sulle coste della Provenza accompagnata da Giuseppe di Arimatea e stabilitasi a Saint Maximin per condurre una vita di preghiera ieratica. Le reliquie furono trovate dal Parroco della Città, forse con l’intento di dar lustro alla propria chiesa e trovò un alleato in Carlo d’Angiò, desideroso di reliquie per vantarsi con l’allora Papa. Vere o false che siano, le reliquie di certo attirano un po’ di turisti attratti anche dalla tranquillità del centro cittadino che oltre alla bella chiesa gotica ha uno splendido palazzo comunale, tranquilli giardini pubblici e molti eventi culturali. Peccato che il bel Chiostro, in cui si accede passando per l’Ufficio del Turismo, sia per metà diventato il ristorante dell’adiacente albergo “Convent Royal” che occupa gli spazi prima dedicati al Convento di Saint Maxim. Notevole anche la vista che si ha della città arrivando dalla statale in cui l’imponente cattedrale sovrasta le basse case del paese. A Nord troviamo la “Tivoli Provenzale”, la città delle fontane, Barjoles. Arroccato paesino tutto su e giù in cui ad oggi piazza troviamo una Fontana con significato ed autore differente. All’Ufficio del Turismo prendiamo il Cammino delle Fontane che ci porta su e giù per tutto il paese. Tra pub, piazzette, fontanelle, Coiffeur, atelier di artisti contemporanei allestiti ovunque giriamo tutto il paesino che culmina con la zona “regale” o zona alta da cui si ha una bella visuale dei dintorni. Molto carina la chiesa o Collegiale che è incassata in una anonima piazzetta con la scritta “Repubblica Francese, Libertè, Egalitè, Fraternitè” che campeggia sopra il portone d’ingresso secondo una legge del 1905 quando le proprietà ecclesiastiche vennero annotate come proprietà dello Stato… ormai la Legge è caduta in disuso ma alcuni parroci mantengono ancora la vecchia scritta, come ci conferma la vecchia ma gentile parlotta che gestisce la chiesa.

4 GIORNO – Venerdì 13 Agosto – Mare

Cambiamo spiaggia, oltre LaLonde, in direzione Fort de Bregancon, troviamo al splendida spiaggia dell’Estagnol. Il parcheggio è caro (8€) ma sabbia e mare meritano davvero. E’ riparata da un piccolo golfo, con sabbia bianca e acqua molto bassa. Bella anche la cornice di pini e vigne che circonda la spiaggia. Dalla punta si vede il Fort de Bregancon, una delle residenze estive del Presidente della Repubblica Francese. E’ un’affascinante forte arroccato su un’isoletta collegato con la terraferma con un sottile pontile…ovviamente l’area è interdetta al pubblico. In lontananza si vedono le Isole d’Oro e l’Isola di Porquerolles. Torniamo in campeggio nel tardo pomeriggio per prepararci alla partenza del giorno dopo. Cena con il solito fornelletto e solita partita a carte.

5 GIORNO – Sabato 14 Agosto – Abb. di Cellé, Abb. di Silvacane, Isle-sur-la-Sorgue

Un temporale mattutino ci butta giù dal letto alle 6.00, così per non partire con il materiale bagnato facciamo di corsa i bagagli e ci prepariamo a partire prima che inizi a piovere. La Reception è ancora chiusa così andiamo a Pierrefeu per far colazione e per un giro mattutino del paese, dalla cui sommità si ha una bella vista dei vigneti e dei massicci circostanti. Anche la piccola chiesetta merita la fatica di salire sulla collinetta che domina Pierrefeu. Partiamo per Isle-Sur-La-Sorgue, piccolo paese nel cuore della Vaucluse, la regione nel Nord della Provenza famosa per la Lavanda, per le sue splendide valli e i suoi villaggi arroccati oltre che per Avignone e i paesi Romani di Orange e Vaison. Un traffico infernale ci costringe a saltare la tappa a Aix-En-Provence così ci fermiamo un salto a Cellé dove c’è una piccola Abbazia Benedettina che visitiamo grazie alla guida che fa uno strappo alla regola che impone di visitarla solo ad orari fissi e con la guida in Francese…forse perché eravamo gli unici visitatori oltre a una coppia di pensionati francesi. Carina la collocazione nel centro del paese e carina l’Abbazia…si visita tranquillamente tutto in mezz’oretta. Usciti finalmente da un ingorgo autostradale ci dirigiamo verso Roque d’Antheron dove si può visitare una delle tre abbazie Cistercensi della Provenza, Silvacane (5€ per studenti + 2 di parcheggio). Lo stile è il solito della Regola di San Bernardo da Clairvaux, sobria chiesa in stile Romanico, con chiostro con aperture laterali per le stanze dell’Abbazia disposte nel solito ordine Biblioteca-Sala Conciliare-Parlatorio o sala dei Frati-Refettorio-Foresteria dei Conversi con al piano di sopra il Dormitorio con accesso diretto alla Chiesa. Bella come sempre la scelta del luogo. Con i Manti Bianchi si va sempre sul sicuro. Prossima tappa, il Camping “la Sorguette” di Isle, ma all’arrivo scopriamo con disappunto che è pieno! Purtroppo non siamo riusciti a prenotare perché il numero che avevamo risultava inesistente. Ci trovano un ridicolo posto nel parco giochi così montiamo la nostra tenda tra i bimbi impegnati tra altalene, scivoli e pallavolo…per fortuna il giorno dopo ci troveranno un posto più dignitoso. Il camping è molto bello, pulito e ampio e a solo un Km dal centro del paese (forfait di 25€ a notte). Appena fuori scorre la Sorge, bellissimo fiume con acque trasparenti e fondale verdissimo. Si sente che siamo più a Nord perché appena va via il sole inizia a far freddino. Facciamo un sopralluogo all’Isle, la Venezia Provenzale, che con i suoi mille canali, pale di mulino, locali affollati e viuzze suggestive non ci fa rimpiangere le ore di macchina passate per arrivar fin lì. Solo la chiesa ci delude con l’interno decorato con il terribile Barocco Provenzale, accozzaglia di oro e blu elettrico in un delirio di sculture e decorazioni di dubbio gusto.

6 GIORNO – Domenica 15 Agosto – Museo della Lavanda, Gordes, Abb. di Senanque

Ci sistemiamo nella nostra nuova piazzola (sono enormi piazzole delimitate da siepi al cui interno c’è spazio per un bungalow e tre tende) con una coppia di francesi e una di giovani tedeschi. E’ il compleanno del neopapà Dario ormai trentenne. Andiamo a Gordes, finalmente, uno dei più famosi paesi arroccati di Francia e classificato come uno dei borghi più belli del Paese. Sulla strada ci fermiamo al Museo della Lavanda, recente struttura voluta da uno dei maggiori produttori di Lavanda Fine sotto il Mont Ventoux. Simpatico momento di cultura su uno dei simboli della Provenza tra alambicchi, filmati e derivati della Lavanda Fine e del Lavandino. Saltiamo il villaggio des Bories (un villaggio rurale di contadini) e andiamo subito all’impressionante Gordes che sorge su uno strapiombo tra le valli a Nord del Luberon. Dalla strada si ha una vista incredibile sul paese.

Bellissimo da girare, nonostante i molti turisti e i molti locali con prezzi per noi proibitivi. Imponente e grandissimo visto dalla strada, accogliente e raccolto una volta arrivati tra le stradine. Tutto in salita, ci sono piccole chiese e cappelle, ripidi angoli panoramici e molti atelier di pittori e scultori. Bella anche la stradina che scende verso la parte vecchia, distrutta dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale di cui rimane solo la vecchia fonte con lavabo e qualche casa ora ristrutturata magistralmente. Da li si risale sull’altro versante su un sentiero da cui si scopre a poco a poco la bellezza di Gordes. Imperdibile! A pochi minuti, su una strada assurda, si arriva in un altro simbolo della Provenza, la Cistercense Senanque. Bellissima trai campi di Lavanda appena colti in questa stretta valle (ingresso e guida obbligatoria per non disturbare i Frati: 7€, anche per gli studenti). Si nota perfettamente la concezione architettonica primitiva dell’ordine ancor più evidente che nelle gemelle Thoronet e Silvacane. E’ la sera in cui decidiamo di uscire a cena…prima e unica concessione! Ovviamente scegliamo di andare sull’Isle-Sur-La-Sorgue, perfetta per una cena a lume di candela…giriamo un po’ per scegliere un ristorantino senza troppe pretese con un tavolino libero sulla riva della Sorgue…ottimo rosato gelido, prosciutto d’anatra, lardon, bistecche, patate e l’Ile Flottante, dolce che scopriamo lì e diventerà un leit motive delle serate successive, è una sorta di Zabaione con le chiare montate a neve e cosparse di Caramello!!! In questo trionfo culinario e visivo faccio la mia proposta indecente con tanto di anello alla mia dolce metà (che, almeno in vacanza, è dolce davvero). La risposta è uno scontato sì, ma non per questo meno soddisfacente…più o meno se lo aspettava ma la sua faccia in botta ha compensato l’assenza di sorpresa. La cameriera, anch’essa in botta ma penso per altri motivi, è un successo di mimica per compensare le difficoltà linguistiche tra noi così ci descrive il menù con dovizia di gesti plateali, facce concentrate e suoni onomatopeici di dubbio successo.

7 GIORNO – Lunedì 16 Agosto – Fontaine de Vaucluse e Roussilion

Prima tappa di oggi è la vicina (6 Km) Fontaine de Vaucluse, il paese dove visse il Petrarca per quindici anni e a cui dedicò “Chiare, fresce e dolci acque” riferendosi proprio alla Sorgue che sorge proprio a Fontaine. Troviamo un angolino dove lasciare la macchina sulla strada panoramica che va a Gordes e iniziamo a girare lo splendido paesino attraversato dalla placida e smeraldina Sorgue. Il paese è davvero piccolo con un ponticello che unisce le metà divise dal fiume e un sacco di locali che si affollano sulle rive dello stesso. La cornice del Luberon e dei resti del castello rendono il posto ancor più raccolto in se stesso (Vaucluse – Val Chiusa). C’è la simpatica Casa-Museo del Poeta nel bel parco lungo la Sorgue, c’è un ricco ma senza traduzioni Museo della Resistenza, c’è una cartiera artigianale con un mulino per pestare la carta nella cui lunga galleria di esposizioni si sono stabiliti atelier di artisti, vetrai, scultori e altri negozietti. Dopo esserci concessi per pranzo patatine e Rosato seguiamo il sentiero che porta alla sorgente del fiume lungo il quale le acque sono ancor più verdi e trasparenti. L’affollata sorgente è un po’ in secca a causa della stagione calda ma è comunque impressionante per la cornice di pietra e verde che racchiude la pozza d’acqua da cui sorge la Sorgue. La seconda tappa della giornata è Roussilion, pittoresco paesino a 12 Km da Gordes famoso per le sue case rosse arroccate di fronte ad una gigantesca cava d’ocra che rende il paesaggio intorno assolutamente particolare. Il paesino ha una splendida visuale sulla Valle del Luberon a Sud e fino al Mont Ventoux a Nord. Come tanti altri è pieno di atelier e gallerie d’arte oltre che di bar e negozietti ma le sue case rosse danno un tocco di originalità al tutto. La sua posizione sopraelevata lo rende bersaglio facile per il vento che soffia incessantemente. Oltre alle vie e il panorama, a Roussilion c’è anche l’imperdibile cava d’ocra, ovvero un sentiero nel bosco che offre uno stupefacente alternarsi di terra rossa, giallo, ocra e altre sfumature incredibili con forme simili ai Canyon Americani. Sporcarsi completamente di terra è quasi un obbligo, soprattutto per i bambini… Fortuna volle che arrivassimo poco prima del tramonto così i colori risaltavano ancor più nella calda luce di fine pomeriggio. Ormai la nostra cena in campeggio ritarda ogni giorno di un quarto d’ora fino ad arrivare a fine vacanza in cui mangeremo non prima delle 23.30… ma siamo in vacanza quindi… ce ne freghiamo!

8 GIORNO – Martedì 17 Agosto – Avignone

Oggi abbiamo in programma la città dei Papi… meta per me molto ambita mentre la Kia teme un po’ il mio dilungarmi in lunghe e tediose dissertazioni storiche (come dice lei apro più parentesi che concetti…). E’ solo a una 20ina di Km da Isle quindi in mattinata siamo già lì e pronti a visitare! La prima cosa affascinante è la strada per arrivarvi, evitando le strade principali, passiamo tra i molti paesini situati tra la Sorgue e il Rodano. La difficoltà è trovar posto trai molti e costosi parcheggi al di fuori delle mura…optiamo per il parcheggio gratuito dell’Università d’Avignon fuori dalla porta Est… a fin dei conti siamo studenti anche noi! Passando tra viette più o meno raccomandabili raggiungiamo l’arteria principale, Avenue de la Republique; la grande via che collega la porta Sud con la piazza dell’Orologio e più in là con il Palazzo dei Papi. La piazza dell’Orologio è molto grande ma invasa da ristoranti all’aperto, baracchini e giostre. Appena dietro c’è l’imponente piazza del Palazzo con l’enorme Palazzo, la chiesa di Notre Dame e altri palazzi nobiliari. Ci mettiamo subito in coda per il Palazzo dei Papi (la cui visita completa costa ben 18€). La visita con l’audioguida è lunga e dettagliata, il palazzo davvero notevole per dimensioni e angoli di rara bellezza come il chiostro e la grande cappella o la sala del Concistoro…il fatto che sembri più una fortezza che un palazzo Papale rappresenta perfettamente l’ideale temporale del Papato Avignonese più che Teologico. Voluto così da Clemente V e rinforzato da Giovanni XXII forse per il loro del tutto giustificato complesso di accerchiamento tra il Re Francese Filippo il Bello diventato protettore dei Papi dopo il 1307, il neo Imperatore Ludovico il Bavaro che si era visto sottrarre lo storico binomio papa-impero, le famiglie Romane dei Colonna e degli Orsini, le mille eresie o presunte tali del periodo, Francescani, Cluniacensi, etc etc…di certo c’è che nella cattività Avignonese i Papi avranno forse arricchito le casse Vaticane ma non la stima per la Chiesa e la Curia. La Riforma è ormai alle porte… Purtroppo l’audioguida si sofferma troppo su dettagli architettonici a volte superflui tralasciando una chiara contestualizzazione storica – politica. Affascinante la parte in cui descrivono la lista della spesa per festeggiare l’insediamento del nuovo Papa (robe del tipo: 36000 uova, 21000 vitelli, 8900 polli, etc etc.). Alla bottiglieria Papale compriamo per i nostri Papi che compiono gli anni in questo periodo il Vino dei Papi con il rilievo dei 7 primi Papi Avignonesi sulla bottiglia. Ormai affamatissimi corriamo nel vicino bel parco con vista sul Rodano, su Notre Dame e la vicina Fortezza dei Papi a Villeneuve de Avignon. Dopo pranzo giriamo per la chiesa di Notre Dame con la pacchianissima Madonnina dorata sulla cupola che tanto ricorda la Madonnina nostrana, poi un salto al Pont d’Avignon che si perde nel Rodano e per le vie della città. Ormai è tardi e quindi decidiamo di saltare il borgo medioevale di Les Baux de Provence e St.Remy-de-Provence. Solita cena, solito vino rosato, solita vittoria a scala 40, solito libro…anche se leggere “il Nome della Rosa” dopo aver visto Avignone ha un altro sapore…finora Eco si è rivelato la scelta ideale per questo itinerario.

9 GIORNO – Mercoledì 18 Agosto – Kayak sulla Sorgue, Fontaine de Vaucluse

Su idea della Kia andiamo a far canoa sulla Sorgue. A pochi Km dal Campeggio, sulla strada per Fontaine c’è un noleggio di canoe che permette di scendere il fiume da Fontaine (praticamente dove sorge) a Isle alla poco modica cifra di 17€ a testa per una doppia canoa. La discesa però è davvero bella, acqua limpidissima e freddissima con le ormai familiari sfumature verde smeraldo… la corrente favorevole ti permette anche di procedere senza sforzarti troppo così, superate le prime difficoltà nel timonare la canoa, anche io e la Kia procediamo senza intoppi. Soddisfatti dalla discesa, torniamo a Fontaine per vedere il Museo di Tetrarca saltato la volta scorsa. Mangiamo nel bel parco intorno alla casa sulla riva della Sorgue e poi visitiamo il Museo con l’aiuto della prolissa audioguida che ci orienta dettagliatamente nel parco, nel primo piano dedicato alla collaborazione di Renè Char con artisti contemporanei e nel secondo e terzo piano dedicati al Petrarca nel periodo Francese. Conclusa la visita ci perdiamo un po’ a zonzo nel paese per fotografare i moltissimi scorci che offre la combinazione paese, montagne e fiume. Torniamo presto in campeggio per prepararci alla partenza del giorno successivo: meta Camargue!

10 GIORNO – Giovedì 19 Agosto – St.Remy-de-Provence, Saintes Maries de la Mer

Lasciamo a malincuore la Vaucluse di cui siamo pienamente soddisfatti sotto tutti gli aspetti (culturale, naturalistico, umano e culinario). Facciamo sosta a St.Remy-de-Provence che ha vinto il ballottaggio con l’arroccato borgo medioevale di Les Baux de Provence e la romana Arles. E’ una piacevole cittadina con il piccolo centro storico racchiuso in una cerchia di mura attorno alla quale sono sorte una miriade di taverne, pub e ristoranti. All’interno è un delirio di piazzette, viuzze e negozietti di prodotti tipici. Qualche Museo e le solite performance, atelier e gallerie d’arte Contemporanea, oltre alla deludente casa di Nostradamus che altro non è che una targhetta su una moderna abitazione. La grande chiesa appena ristrutturata non è niente di che ma nel suo insieme St.Remy merita una sosta. Dal centro parte la via degli Artisti che prosegue verso Sud per 1,5 Km fino ad arrivare al Monastero di St.Paul che ospita l’Ospedale Psichiatrico dove nel 1889-1890 si fece ricoverare Vincent Van Gogh, infatti lungo tutta la via ci sono delle riproduzioni dei quadri che fece il pittore durante nel suo prolifico soggiorno volontario nella clinica. Il monastero è in una splendida posizione in una piana circondata da ulivi dove facciamo una sosta mangereccia. Il modico biglietto d’ingresso ci permette di visitare il bel giardino, la chiesa e lo splendido chiostro da cui parte un interessante visita a quello che era l’Ospedale Psichiatrico con pannelli e foto dell’epoca esplicativi sul tema della malattia mentale oltre che sul parallelo percorso sanitario ed artistico di Van Gogh in quel luogo in cui trascorse gli ultimi 2 anni della sua vita. All’esterno del Monastero, oltre agli ulivi, ci sono dei bei campi di Lavanda (che stanno raccogliendo) e girasoli. Saltiamo il centro Archeologico di St.Remy e ripartiamo per la Camargue per la strada che passa per le Alpilles, le montagne che danno il nome al parco Naturale Regionale delle Alpilles tra Salon-Tarascon-Arles-Cavaillon. Purtroppo il tempo è tiranno altrimenti sarebbe stata carina una sosta tra quelle suggestive alture che hanno in Les Baux il loro centro più rinomato. Arriviamo verso le 16.00 a Saintes Maries de la Mer, capoluogo della Camargue, seguendo l’unica strada che passa per l’interminabile pianura-acquitrino del Rodano. Troviamo posto al Camping Brise, a 10 minuti a piedi dal centro della piccola città dei Gitani e con accesso diretto ad una bella spiaggia (anche se l’acqua non è delle migliori). Per la prima volta in 10 giorni troviamo molti Italiani intorno a noi…purtroppo anche i nostri vicini, una giovane coppia in camper, non hanno notizie fresche dall’Italia. La spagnoleggiante Saintes Maries de la Mer merita davvero almeno una visita. Benché molto turistica è davvero molto piacevole da girare: sembra di essere in un Pueblo Blanco spagnolo con basse case rigorosamente bianche, l’arena della corrida, i tori, la Cerveza, il municipio da cui sembra dover spuntare l’Alcalde in caccia di Zorro. In più c’è la particolare e impedibile Chiesa dei Gitani il cui campanile pluricampanato, anche se non altissimo, svetta sulle basse costruzioni circostanti e sull’infinita pianura Camarguense. L’interno della chiesa, dedicata a Sara, patrona dei Gitani, è di pietra nera con sfumature verdastre, un po’ inquietante a causa della poco luce che filtra dalle vetrate. Visitare la cripta di Sara è un’esperienza quasi mistica: bassa e buia, illuminata da migliaia di candele con la Santa circondata da ex voto, la cripta ha una temperatura di credo 55° che rende surreale la visita!!! Uscendo dalla Chiesa sulla bella piazzetta e proseguendo sul lato Sud c’è la scaletta per salire sul tetto della Chiesa (2€) da cui si ha una vista a 360° sul paese, la pianura e le spiagge. E poi, svaccarsi sul tetto di una chiesa alla luce del tramonto…non ha prezzo. Tornando in campeggio per mangiare ci perdiamo i fuochi d’artificio serali di non so bene quale festa…peccato.

11 GIORNO – Venerdì 20 Agosto – Centro Ornitologico Pont de Gau, Aigues Mortes

Decidiamo il programma della giornata durante la colazione… avendo solo una giornata per vedere la Camargue dobbiamo fare delle scelte “dolorose” su cosa lasciare indietro. La priorità è ai polli rosa e le altre specie ornitologiche tipiche della zona quindi andiamo al famoso Parco Ornitologico del Pont de Gau, a circa 6 Km verso l’interno da Saintes Maries. Il parco offre un lungo giro per gli acquitrini popolati da migliaia di volatili: fenicotteri, aironi, gallinelle, alcuni rapaci in gabbia che si possono vedere attraverso lunghe passeggiate attraversando punti d’osservazione, pontili e alcune aree didattiche. Il caldo e le zanzare ci accompagnano per tutta la visita ma credo che sia una tappa obbligata per chi voglia visitare la Camargue. Pranziamo nell’area picnic circondati dai polli rosa giganti e partiamo per Aigues Mortes, cittadina interamente fortificata costruita nel XIII sec da Luigi IX come base di partenza per le crociate bonificando la zona paludosa e creando dei vantaggi finanziari a chi si fosse stanziato in quel luogo allora non proprio ospitale. Ad Aigues Luigi IX è venerato più di un Santo, d’altronde è il fondatore della cittò, anche se non si è certo distinto per le vittorie in Terrasanta e ha rischiato di mandare la Francia in bancarotta per pagare il suo riscatto (la corona si indebitò pesantemente con l’ordine Templare, per questo ed altro decisero poi di far fuori l’ordine, ormai troppo ricco qualche anno dopo). Il paese è totalmente circondato dalle mura originali, dalle saline rosa, e dai canali del Piccolo e Grande Rodano e a parte i cartelli stradali e le strade sembra davvero di essere in un borgo fortificato medioevale. In più il paese era in fermento per la festa commemorativa delle Crociate (cosa ci sia da commemorare mi sfugge) e quindi era tutto addobbato a contrada Medioevale con tanto di bancarelle a tema, musica e Papi, Regine, Re e Cavalieri in abbondanza. Sulla strada che dalla porta N porta alla piazza Luigi c’è un fantastico negozio di dolciumi stile gemelli Winsley in Harry Potter. La chiesa, ovviamente, dedicata a San Luigi è una splendida costruzione non particolarmente ricercata ma con allegri giochi di luce creati dalle vetrate coloratissime e luminose (insolitamente luminosa per essere una chiesa). La Kia propone di sposarci lì fra un annetto ma potrebbe essere un po’ scomodo per il 90% degli invitati… Fatto il giro della città dal basso pensiamo di far il giro della città dall’altro…ovvero dalle mura; infatti dalla Torre principale (che fu alloggio di Luigi IX, poi prigione per crimini religiosi dove vi rinchiusero i Protestanti delle Camisardes dopo la revoca dell’Editto di Nantes) parte un tour (gratuito per i minori di 25 anni, ci rientriamo a pelo! Altrimenti 7€) che ti permette di girare tutto il perimetro delle mura attraverso i camminamenti, i bastioni, le torri d’angolo, la prigione della torre e la Torre stessa. Concludiamo di corsa il tour perché alle 17.00 parte il battello per il giro di un’ora e mezzo lungo il Rodano. La battellata è una delle poche cose deludenti della vacanza…a lentezza disarmante si vaga per i canali fermandosi a vedere uno spettacolo di corrida Camarguense con cavalli “selvatici” e i Tori Camarguensi in un ranch della zona…il tutto piuttosto noioso. Probabilmente il tour in battello del primo pomeriggio era più interessante con la visita alle Saline, ai fenicotteri e alla Torre di Guardia ma eravamo troppo impegnati a visitare la città. Ritorniamo ad Aigues in tempo per far un giro delle bancarelle e vedere l’arrivo del Re Luigi IX a cavallo accolto dal Papa. I prezzi delle locande ci sconsigliano di mangiare lì così, ormai buio, torniamo in campeggio sotto il bel cielo della Camargue.

12 GIORNO – Sabato 21 Agosto – La Londe, La Crau

Oggi ci raggiungono Livio e Serena e Luca e Ambra…l’appuntamento è nella zona di Hyeres-Toulon quindi ci sciroppiamo la lunga strada Saintes Maries-Marsiglia-Hyeres che essendo sabato diventa un lungo calvario. La prima parte in Camargue è sempre splendida ma all’altezza di Arles inizia ad essere trafficata in più, per evitare la costosa autostrada a Marsiglia prendiamo la Superstrada scoprendo poi i lavori in corso che ci faranno perdere un’oretta nella periferia di Marsiglia. Comunque verso le 14 ci troviamo con i nostri soci nella spiaggia Miramar di La Londe, niente di che come spiaggia ma ha un comodo parcheggio libero. Dopo il bagno di rito cerchiamo un camping percorrendo a ritroso la strada che porta verso Pierrefeu du Var (dove ha avuto inizio la nostra vacanza) fermandoci al camping Mont Redon lungo la deviazione per LaCrau. Il camping è abbastanza spartano, con grandi piazzole sterrate e una bella piscina in terrazza panoramica sui massicci del Var. In una piazzola ci stiamo con tre tende, tavolo e 2 macchine ammortizzando così il costo a 6€ a testa per notte…economicamente fantastico! Sistemazione e inauguriamo la prima spesa di gruppo con le comode e varie birre da mezzo che vanno per la maggiore nei Supermercati francesi oltre che con il Rosato che ci accompagna dall’inizio della vacanza e che viene fatto proprio nei vigneti dietro le spiagge di LaLonde.

13 GIORNO – Domenica 22 Agosto – Festa medioevale di Brignoles

La mattina ci svegliamo troppo tardi per essere attivi…quindi rinunciamo al salto in spiaggia in cambio di un puccio in piscina e lauto pranzo (la prima volta che io e la Kia non mangiamo panini a pranzo!). Nel pomeriggio e serata abbiamo in programma un giro alla festa medioevale di Brignoles di cui abbiamo visto le reclamè da quando siamo in Provenza. E’ l’ultima sera della festa e ci sarà il delirio totale. Il paese, a una 40ina di Km da LaCrau, in sé non offre nulla di incredibile ma è tutto addobbato per la festa ed in ogni piazzetta ad ogni ora c’è una manifestazione o performance. Dopo un primo giro tra le bancarelle di dolciumi, bevande, spade e armature, gioielli e vestiti, negromanti e predicatori arriviamo in una delle piazze principali della festa. Il perimetro della piazza è coperto da bancarelle di mastri artigiani e vetrai mentre nel centro c’è una birreria con i classici boccali in ceramica stile crucco (tanto che anche i baristi parlano in tedesco). Fatto il pieno, al centro della piazza inizia una simulazione di combattimento medioevale volutamente delirante organizzato da una compagnia teatrale davvero divertente anche per chi, come me, non capisce il francese. Cercando un posto dove mangiare giriamo tra le piazzette stracolme di avventurieri, curiosi, esibizionisti di ogni genere e mercanti, ci sono in giro relativamente pochi turisti stranieri, sono soprattutto francesi e local. In una piazzetta letteralmente invasa da ristoranti e bar improvvisati troviamo un tavolone su cui mangiare dei paninazzi e dei litri di rosato davvero a buon mercato che vendono nei vari baracchini. Probabilmente i gestori, ormai ubriachi da giorni, sbagliano continuamente il prezzo di cibo e bevande! Verso le 21.00, proprio dalla nostra piazzetta parte la cerimonia che farà il giro del paese per concludere alla piazza principale con un concerto. Nella lunga processione ci sono, truccati perfettamente, acrobati elfici, strani folletti blu Avatar, concerti di Cistercensi in processione, nani vestiti da morte, giocolieri assolutamente deliranti, fauni sui trampoli, percussionisti in carrozza e vichinghi flautisti, mangiafuoco e ballerine, templari e crociati, predicatori e eretici,…ci aggreghiamo in coda alla delirante processione anche noi ballando e battendo le mani più o meno a tempo. All’arrivo inizia il concerto danzante degli Avatar seguito dal più composto concerto a cappella dei Cistercensi…dopodichè a poco a poco la processione e la folla si disperdono per tornare alla normalità. Meraviglioso il giocoliere degli anelli che dopo aver improvvisato un balletto con la Kia chiede a Livio un fazzoletto per asciugarsi il sudore ottenendo in cambio la sua maglietta che d’ora in poi non laverà più! Bello, bello, bello!!!

14 GIORNO – Lunedì 23 Agosto – Spiaggia dell’Estagnol

Giornata Mare… torniamo nella bellissima spiaggia dell’Estagnol. La spiaggia è ancora affollata nonostante siamo a fine stagione ma abbastanza grande da trovare un posticino anche per noi. Recuperiamo palloni, racchettoni, Nescobar Alap Lap (Granchio gonfiabile), Tonno Subito (Tonno gonfiabile), libri, birre e panini (insomma il necessario per passar tutta la giornata in spiaggia.

15 GIORNO – Martedì 24 Agosto – Collobrieres, Chartreuse de la Verne

Oggi portiamo il gruppo a Collobrieres che ci era piaciuta particolarmente alla prima visita e in più avevamo lasciato in arretrato alcune cose. Prendiamo 5 lt di Rosato sfuso alla Coop. Vinicola sulla strada prima di arrivare al paese. Gironzoliamo per un po’ e mangiamo dietro la chiesa diroccata che domina il paesino dove inizia il fitto bosco che circonda la zona (famosa per i suoi itinerari ciclopedonali naturali). La chiesa principale, chiusa la volta scorsa, è un’altra pacchianata Provenzale; con statue inquietanti quanto ridicole che culmina con la statua di Maria circondata da nuvole che sembrano zucchero filato tanto che ribattezziamo la collegiale Santa Maria dello Zucchero Filato. Da lì parte la stretta e panoramica strada che porta alla Certosa della Verna, vecchia Certosa del XII sec ora abitata dalle Monache di Betlemme. La Certosa è impressionante per dimensioni ed estensione vista dall’unica strada che la collega al resto del mondo, circondata dai Massicci del Var. Si può visitare quasi tutta, tranne le aree destinate alle Suore che si autofinanziano oltre che con il Turismo, attraverso la vendita di sculture di legno di pregiata fattura e conto salato! Vale davvero la pena un salto alla Certosa, nonostante la strada per arrivarci, per la splendida architettura del Convento e l’ottima organizzazione della visita. Aperitivo a Collobrieres e ritorno a LaCrau.

16 GIORNO – Mercoledì 25 Agosto – Spiaggia del Pellegrino

Altra tranquilla giornata di mare (ci stiamo abituando troppo bene). Questa volta al Pellegrino, dove eravamo già stati il secondo giorno, che non sarà bella come l’Estagnol ma è meno affollata e con il mare decisamente bello. Inizia la nostra ricerca per le cozze per l’impepata…ma non si trova un pescivendolo…solo ristoranti.

17 GIORNO – Giovedì 26 Agosto – Isole Porquerolles

Proprio di fronte a Hyeres ci sono le Isole d’Oro e l’isola di Porquerolles. La traversata in battello costa sui 17 €. Le isole sono un alternarsi di boschi e spiagge fatta eccezione per la zona del porto… le spiagge più tranquille e selvagge sono sulla costa Nord ma per pigrizia andiamo nelle spiagge più vicine (mezz’oretta a piedi dal porto) che comunque sono tranquille e con uno splendido mare. Peccato per il vento incessante, che proseguirà anche nei giorni seguenti. Sicuramente l’isola merita una visita più accurata a piedi o in bici ma non ne abbiamo il tempo così torniamo indietro con l’ultimo battello della giornata (alle 19.00, un po’ presto per chi volesse rimanere a vedere il tramonto).

18 GIORNO – Venerdì 27 Agosto – Saint Tropez, Spiaggia Mirador

Oggi la tappa da me meno gradita… Saint Tropez. C’ero già andato anni fa e non avevo un ricordo esaltante… e stavolta l’ho riconfermato. Le viette piene di negozi e locali sono effettivamente carine (se si sorvola sul costosissimo parcheggio) e la zona del porto sarebbe davvero carina se… se non fosse invasa da miriade di condomini galleggianti di ogni forma e colore e se non si dovesse pagare per qualunque cosa: la mappa all’ufficio Turistico, i bagni pubblici, gli atelier, tutto insomma! Ci sono degli scorci carini superati i bar con i tavolini rivolti verso gli Yocht; soprattutto salendo sulla collina con il Forte di Saint Tropez con il Museo della Marina. Il Museo è in ristrutturazione così facciamo il giro del Forte da cui si ha una vista splendida su Saint Tropez. Rinunciamo anche ad andare al Mare nelle spiagge intorno a Saint per l’esorbitante costo del parcheggio…così torniamo nelle nostre spiagge di LaLonde che saranno meno “chic” ma sicuramente più “simpatiche”. Oggi ho riconfermato il mio giudizio complessivamente negativo su Saint Tropez anche se agli altri è piaciuta particolarmente. Non troviamo neanche oggi le cozze, solo i gamberetti per panna, zucchine e gamberetti.

19 GIORNO – Sabato 28 Agosto

Ultimo giorno effettivo di vacanza… tristezza e disappunto, peste e sfiga! Ovviamente la dedichiamo al mare puntando stavolta alle Spiagge del Fort de Bragançon. Le spiagge sono di fronte al Forte che è una delle residenze estive a disposizione del Presidente della Repubblica Francese (in questo caso, lo zio Sarko con la zia Carlà), infatti la zona del Forte è interdetta al pubblico pedonale, nautico o natante…

20 GIORNO – Domenica 29 Agosto – il Ritorno

Salutato l’economicissimo e accogliente campeggio di Mont Redon partiamo alla volta di casa. L’esigenza di essere a casa per cena ci fa saltare l’ultima gita che doveva essere Montecarlo (da me osteggiata) o il doppio St.Paul-en-Vence e Vence. Le uniche tappe sono ad uno Chateau per comprare del Rosato decente da portare a casa e in un autogrill con vista panoramica su Montecarlo per mangiare e finire le birre rimaste.

Verifica della vacanza scontata: io e la Kia siamo contentissimi dell’itinerario fatto, la Provenza ci è piaciuta al di là di ogni rosea (e rosata) previsione… i giorni in Vaucluse sono stati bellissimi, la Camargue particolare e accogliente, le spiagge e le montagne del Var davvero niente male! Gli unici rimpianti sono di aver saltato Mont Ventoux, di non aver visto i campi di Lavanda perché non era stagione e di non aver fatto in tempo a vedere i Castelli Catari della Linguadoca. Tutto il resto ottimo, lo rifaremmo sicuramente (tranne forse Saint Tropez).



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