Provenza in 7…

Oggi non mi sento molto in vena di scrivere, ma devo raccontare il mio viaggio e più i giorni passano, più la mia memoria mi abbandona…. Dunque da dove iniziare? Ah sì, da Alessandra, una cara amica di un mio collega che in una calda sera di luglio, al ritmo di salsa e merengue, mi chiese che programmi avessi per qs vacanze. “A dire il...
Scritto da: Limo
provenza in 7...
Partenza il: 09/08/2008
Ritorno il: 19/08/2008
Viaggiatori: in gruppo
Spesa: 1000 €
Oggi non mi sento molto in vena di scrivere, ma devo raccontare il mio viaggio e più i giorni passano, più la mia memoria mi abbandona…

Dunque da dove iniziare? Ah sì, da Alessandra, una cara amica di un mio collega che in una calda sera di luglio, al ritmo di salsa e merengue, mi chiese che programmi avessi per qs vacanze.

“A dire il vero nessuno..” risposi. In meno di 3 sec netti mi propose di aggregarmi a lei che insieme ad alcuni amici stava organizzando una gita in Camargue. “GRANDIOSO!” risposi…Ma dov’è la Camargue? Dopo aver scoperto che si stava parlando di Francia, per la precisione bassa Provenza, abbiamo iniziato la preparazione.

Essendo in 7 abbiamo pensato di noleggiare 2 auto dall’Italia ed affittare una casa per una settimana ad Arles, punto abbastanza centrale, da cui ogni mattina saremmo partiti alla volta di qlke paesino/escursione.

Dopo di chè ci sarebbero rimaste solo altre 3 notti, da passare in Htl per le tappe del rientro (e già accuratamente prenotati da AlessandraF, la ns capa-organizzatrice).

9 Agosto si parte. Ore 7.45 all’imbocco dell’autostrada…No, aspetta un attimo, come? Cristiano ha dimenticato di portare la patente all’autonoleggio?? Va bene, slittiamo di 1 ora la partenza… Ore 9.00: finalmente in viaggio! La strada è abbastanza “pulita” e dopo alcune soste rigeneranti alle 17.00 circa siamo ad Arles. La casa è davvero carina, pulita, ben sistemata, su 3 piani sfalzati, ha 4 camere ed Alessandra ed io ci accaparriamo qla in vetta (non so se sia stata una scelta strategica dato che qle scale a chiocciola erano un vero massacro per le ns gambine!!!). Siamo tutti un po’ stanchi, gli altri ragazzi ci abbandonano mentre Alessandra, Franco ed io (da ora in poi ribattezzati la macchina n. 2), temerari, ce ne usciamo a mangiare qlcosa (ed io, cosa nuova, mi innamoro perdutamente dell’oste! ahaha). A letto presto perché domani è la volta del giro naturalistico e devo vedere i fenicotteri rosa…

10 Agosto: risveglio piacevole ed energico, ho voglia di fare e di vedere oggi…E poi Franco, nonostante l’ora presta della mattina, si è già ricordato di farmi gli auguri per il compleanno!! Ci dirigiamo alla volta di St Marie De La Mer, che si dice sia il cuore della Camargue e luogo di leggenda, dove Maria Maddalena, Maria Jacobé, Marie Salomé cristiane perseguitate che fuggivano dalla Palestina su una barca senza timone furono accolte da Sara, una zingara del luogo (ma alcuni dicono che era già con loro durante il viaggio) e che diede loro accoglienza e ospitalità. Il villaggio ha quindi preso il nome dalle Tre Sante e Sara è diventata protettrice dei gitani.

Ma dove sono finiti gli altri? Eccoli, sono in piazza…Aspetta che mi da l’AleF? Un sacchettino?? e con tanto di “Tanti auguri a te tanti auguri a te!”.. Ma è un bellissimo peluche a forma di fenicottero… … Oddio, forse li avrò stressati troppo con qs mia smania di vederli??? Dopo una breve lettura della guida, decidiamo di entrare a visitare la Chiesa, nella cui cripta si trovano la statua di Sara e le reliquie delle Sante Marie e dal cui tetto (che si raggiunge dopo una stretta scala a chiocciola – a pagamento) si gode un meraviglioso panorama del villaggio e della natura circostante.

Questa località è il punto migliore di partenza per visitare quanto di più interessante c’è nella Camargue, grazie alle numerose iniziative di operatori turistici (passeggiate a cavallo, gita in 4×4, battelli…). Fra queste abbiamo scelto un’escursione su un caratteristico battello a ruota (10,00 euro a persona), che costeggiando la costa risale il delta del Piccolo Rodano fino a le Bac de Sauvage (un caratteristico traghetto che collega le due sponde del Piccolo Rodano). Si attraversano zone molto suggestive in cui si incontra una fauna ed una flora molto rigogliosa, ma…Dove sono i fenicotteri? Possibile? Abbiamo incontrato gabbiani, aironi cinerini e non, tori e cavalli capeggiati da una mandriana (che i ns uomini ricorderanno molto bene!!), abbiamo assistito alla pesca fatta con il quadrante…Ma i fenicotteri?? Inutile negare la mia delusione, che non riesco a mascherare, ci speravo proprio… Ci avviamo verso casa (Arles) qndo d’un tratto mi giro e…ECCOLIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! LA macchina n. 1 tira il freno a mano, noi li seguiamo a ruota…Mi catapulto fuori dall’auto e finalmente li vedo! Non so perché mi fossi così tanto fissata…Vabbeh, meglio non farsi delle domande! Però ora sono contenta! Un breve giro ad Arles, giusto per vedere l’Arena (da fuori), la piazza della Repubblica in cui si erge la Cattedrale, il Teatro Romano antico e le immancabili stradine.

Siamo stanchi e decidiamo di cenare a casa. Dopo cena, Daniela, Cristiano, Franco ed io ci dirigiamo sul lungo Rodano (che in notturna fa il suo bell’effetto), smaltiamo un po’ la cena e poi a nanna…(più o meno!) 11 Agosto: Dopo una bella dormita che porta consiglio, un caffè frettoloso, ci dirigiamo verso Les Baux. Il piccolo comune si trova abbarbicato su uno sperone roccioso (il nome deriva dalla parola provenzale “Baus” che indica infatti roccia scoscesa) tra Avignone ed Arles. E’ famoso per il suo castello, dal cui belvedere si ha una magnifica vista sui famosi uliveti, internazionalmente riconosciuti ed etichettati. Con la macchina si arriva sotto questa grande roccia che affaccia sulla valle, dove si trova il parcheggio (a pagamento), e poi si prosegue a piedi salendo pochi centinaia di metri fino alla porta di entrata. Varcata la porta sembra di entrare in uno scenario senza tempo, con viuzze erte e PIASTRELLATE, dove non passano automobili, negozi tipici e colorati che vi si affacciano ed immancabili turisti che le animano. Arriviamo al castello, facciamo il biglietto ma…Appena entrati si scatena il diluvio. Non ci lasciamo spaventare e divisi in piccoli gruppi -qualcuno meglio equipaggiato con ombrelli e mantelle, qualcuno meno, come me, proseguiamo baldanzosi la visita.

Una crepes salata per pranzo, mentre gli altri (macchina n. 1) si dirigono alle ex cave di bauxite per ammirare la Galleria d’Immagini (dedicata a Van Gogh) alla quale noi (macchina n. 2) preferiamo un momento di relax.

Da Les Baux ci dirigiamo verso Tarascona, dove visitiamo la Collegiata Reale S. Marta. La leggenda narra che Marta fu chiamata dagli abitanti di Tarascona, minacciati dal mostro (la tarasca appunto) che divorava uomini e bestie. Lei si avvicinò al covo e “armata” solo della croce, chiese al mostro di non fare del male a nessuno e lui obbedì.

Ma la ns giornata mica finisce qui! Nuova tappa PONT DU GARD, il + celebre (e celebrato dato che lo si trova raffigurato sulle banconote da 5 euro) acquedotto romano, perfettamente conservato e divenuto Patrimonio dell’Unesco. L’acquedotto (quasi 50 Km di lunghezza) serviva per portare l’acqua a Nimes. Nel fiume è anche possibile fare il bagno o noleggiare una canoa passando così sotto il ponte.

Il tempo non promette x il meglio, ma stasera è programmata la mitica grigliata di Cristiano a casa e…Come tirarsi indietro? 12 Agosto: Stamani ci dobbiamo svegliare presto perkè dobbiamo macinare tanti, troppi km. L’itinerario è stato suggerito da Cristiano, patito dei Catari.

I° tappa: castello di Aguillar. Dopo un tentativo di trovare una scorciatoia l’esito è stato ke ci siamo persi, in mezzo alla montagna, anche Chiara (il ns TOM TOM ci ha abbandonato). L’unica solozione è tornare sulla strada maestra fino a che riusciamo a vederlo da lontano, arroccato e maestoso, ke domina su un vitigno dai colori vivaci. Qualche foto e via, passando da Pader, un paesino sui Pirenei da cui avvistiamo il castello.

II°tappa: Cucugnan. Si tratta di un piccolo villaggio, dominato dal castello di Queribus e di fronte da quello di Perypertuse. Mangiamo una baguette in un bar ed andiamo poi a visitare il paese.

Franco e AlessandraG si fermano al Mulino a comprare i biscotti (GOLOSIIII!!!!!!), io, Daniela e Cristiano saliamo in vetta per ammirare il panorama (ed i castelli anche se, ahimè, ne vediamo solo 1). Ma non c’è tempo da perdere, in ns Super Prof Ale scalpita per andare alla ns III° tappa: Rennes Le Chateau dove si dice sia conservato il Santo Graal. A parte qualche turista (pochi per la verità, sarà l’ora tarda, sarà il cielo plumbeo, sarà la temperatura), il paese sembra deserto. Il silenzio ci circonda e ci annega…La Chiesa è minuscola, con un forte odore d’incenso all’interno, un teschio ai piedi della statua della Madonna ed un diavolo sotto l’acquasantiera. Il panorama che si gode dalla terrazza adiacente alla Torre di Magdala (che non abbiamo visitato data l’ora) è davvero coinvolgente: distesi di viti ed ulivi, un paesaggio molto mediterraneo, ma suggestivo.

Adesso però dobbiamo scendere, stanotte non torniamo ad Arles, sono le 18.00 e bisogna trovare alloggio…

IV° tappa: Limoux. Il ns primo problema è trovare una sistemazione per la notte, ci dividiamo e assaliamo gli uffici del turismo della cittadina. Niente, pare tutto pieno…Cominciamo a preocccuparci un po’.

La macchina 1 è riuscita ad accaparrarsi un indirizzo di un affitta camere. Ci mettiamo in viaggio e dopo un bel tratto di strada tra boschi + o – fitti, vie dissestate e cinghiali che appaiono all’improvviso, troviamo Perry. Ad accoglierci una signora estremamente gentile che davvero per una modica cifra (considerando il livello della casa e la colazione del mattino seguente) ci ospita. Solo l’indomani mattina, alla luce del sole, riusciamo a vedere in quale magnifico posto siamo capitati. La struttura nasce come ospedale per i cavalli vecchi o malati ed è circondata da ettari di terreno…Bellissimo! Ah, quasi dimenticavo la ns cena a Limoux, cittadina dalla piazza colorata su cui si affacciano vari caffè e ristoranti. Optiamo però per un locale fuori dal centro, Tivoli, nel quale riusciamo a mangiare un favoloso entrecotte (il migliore di tutte le restanti cene) ed a bere (ma solo i + coraggiosi) per la gioia di Cristiano (e della curiosità mia e di Franco) il tanto decantato Pastis – tipico liquore d’anice che con i suoi 45° ci mette un po’ d’allegria addosso! Finalmente a letto, chiacchierata confidenziale (divenuta abituale) con Alessandra e rigenerante sonno.

13 Agosto: Si parte alla volta di Carcassonne. La Signora dell’affitta camere ci ha suggerito la Via della lavanda, una strada panoramica che passa attraverso la campagna francese. Mentre guido, Franco ed Alessandra si dilettano in foto paesaggistiche. Arrivato a Saint Hilaire ci fermiamo in 1 bottega caratteristica per degli acquisti “di rito”. Ma non abbiamo troppo tempo a ns disposizione quindi si riparte a tutto gas!! Improvvisamente ecco dalla strada apparire una panoramica su Carcassonne, borgo medievale, perfettamente restaurato, nonché patrimonio dell’UNESCO dal 1997. Sembra quasi essere tornati indietro secoli ed è incredibile la vista che se ne gode. Parcheggio a pagamento e via alla volta dell’esplorazione! Il villaggio è circondato da 2 giri di mura e da 53 torri, strade piccole e tortuose che finiscono in piazzette animate da negozietti tipici e ristorantini turistici.

Noi optiamo per la visita della Cattedrale di S. Michele (al Castello c’era troppa fila!!) in perfetto stile gotico (mi ricordo perfettamente la lezione tenuta dal ns SuperProfAle) Un giro veloce tra le mura e via…Ma dove? La macchina 1 sta tornando ad Arles per vedere la corrida, ma noi mica ne abbiamo voglia…Mentre ci mangiamo la ns baguette leggiamo un po’ la guida e…Che ne pensate di Perpignan? Sono solo 50 Km in +…Ok, ad un patto: Franco, al ritorno guidi te! AGGIUDICATO! E’ una città sui Pirenei, a 40 km dal confine spagnolo. La lingua qui è il catalano, con alcune influenze francesi, ed anche l’architettura della città risente della vicinanza spagnola.

Dopo una breve introduzione tratta dalla ns guida TouringClub, degnamente lettaci da AleG, decidiamo di comune accordo di visitare Palais des Rois de Majorque, uno dei più importanti monumenti della città e testimonianza medievale. .14 Agosto: Oggi in programma le bellissime Calanche. Partiamo in mattinata dopo la ns colazione e ci dirigiamo vs Cassis dove, dopo aver speso del discreto tempo a trovare parcheggio, ci dirigiamo al piccolo porto animato da bar e ristoranti. Il ns 1° obiettivo oggi è il giro delle Calanche, scogliere a picco sul mare erose dagli agenti atmosferici, oggi meta turistica visitabile non solo in battello, ma anche a piedi. Il tempo non è dei migliori, infatti inizia pure a pioviscolare…Mano male che Superprof ha sempre il suo giacchetto giallo ocra (“Il Giallone”) a portata di mano! Il giro col battello dura poco più di 1 ora (quello breve) e si visitano 3 calanche. Il sole sta facendo capolino tra le nuvole, per la 1 volta il gruppo decide di dividersi: i 3 ALI si fermano per un bagnetto, Frank, Daniela, Cristiano ed io ci avviamo a Marsiglia.

La città non gode di buona fama ed infatti appena arrivati ce ne accorgiamo: la gente che anima il Porto Vecchio (dove lasciamo l’auto in un parcheggio a pagamento) non sembra delle migliori.

Marsiglia è un crogiolo di razze e di “classi”, in alcune zone si sfiora la povertà. Ho un ricordo molto vivo di 3 ragazzini che giocavano con una bicicletta proprio nella piazza dove ci eravamo fermati per un caffè: erano 2 fratelli, dalla carnagione olivastra, non ben vestiti ed un amico. Una turista ha comprato loro due granite, vedo ancora brillare i loro occhi! Appena ci raggiungono gli altri 3, ci dirigiamo verso Aix En Provence, una cittadina molto suggestiva che ospita il museo di Cezanne (ahimè, sianmo arrivati troppo tardi ed era chiuso!). Dopo cena decidiamo di vagare un po’ per il centro, con le sue strade strette e luci soffuse.

15 Agosto: E’ ferragosto e a St Remy de Provence, a pochi Km da Arles, troviamo una bellissima rievocazione storica. I popolani sono vestiti con i costumi tipici, ci sono carri floreali, bambini ed adulti che mostrano le loro abilità cavallerizze e persino una banda di una decina di persone che intrattengono allegramente turisti e non. Un giro nel paesino, che è anche rinomato per aver dato i Natali al famoso medico astrologo Nostradamus ( di cui cerchiamo l’abitazione e la fontana in suo onore) e poi a casa per il pranzo. Strano ma vero, del resto dobbiamo sistemarci, stasera c’è la festa gitana a S. Maries de la Mer.

Dopo una doccia rigenerante si parte alla volta di Aigues Mortes, un villaggio medievale che mantiene intatte le sue mura fortificate. In piazza stanno suonando dal vivo e ci incantiamo a guardare i coraggiosi ballerini che si buttano in tanghi, valzer e balli moderni.

Purtroppo, presa da un’accesa discussione, che coinvolge non volendo gli altri del gruppo (peraltro molto discreti dato che non intervengono), ci dimentichiamo di andare a vedere le famose saline (da cui il nome Aigues Mortes).

Giungiamo alla ns meta finale e scopriamo che ahimè, la festa non c’è…Per fortuna, oltre agli immancabili fuochi d’artificio sul mare, c’è anche un gruppo che suona dal vivo e riusciamo a fare 4 salti.

16 Agosto: E’ sabato e ad Arles c’è il mercato, così Daniela, Cristiano, Frank ed io decidiamo di darci allo shopping. E’ enorme e c’è davvero di tutto: alimenti, spezie, saponi, abbigliamento..Che quasi ci perdiamo. Un’oculata sosta per aiutare frank nella scelta del regalo da portare ai suoi bimbi e via di corsa perché oggi dobbiamo lasciare la casa. Direzione: AVIGNONE…E qui un piccolo rimprovero: ma come si fa a visitarla in 1 ora e mezza? Qlo che infatti ci è concesso in qs brevissimo lasso di tempo è la visita al Palazzo dei Papi, con tanto di audioguida. Il Palazzo è considerato uno dei monumenti denominati patrimonio mondiale dell’Unesco, vide il succedersi di 9 Papi.

Ma è già tardi, la macchina 1 di sicuro sarà già in viaggio e noi dobbiamo raggiungerli a ROUSSILLON, il sentiero delle Ocre (che Valentina mi aveva infatti caldamente consigliato). Si tratta di un percorso ke si snoda in una valle dai colori ke sfumano dall’ocra all’arancione…Semplicemente bellissimo! Anche il paesino ripropone le stesse tinte calde sulle case che si arrampicano sul cucuzzolo. Una sosta per un caffè e di nuovo in viaggio verso il nuovo allotment. Stasera, per fortuna/sfortuna, a Frank gli è toccato la tripla con me ed Alessandra.

17 Agosto: La nottata è trascorsa bene, al di là di tutti i possibili imbarazzi e ora siamo pronti, dopo una pantagruelica colazione, per il Gran Canion Du Verdon! Già da lontano intravediamo qle splendida acqua cristallina, ma qndo ci avviciniamo ci si apre davanti un panorama che ci costringe a fermare le auto x scattare alcune foto di rito. Qs è anche il paradiso si qsi tutte le discipline sportive: canoa, bungee jumping (ke abbiamo visto anche dal vivo e mi ha fatto una paura!!!), trekking…Io e Frank siamo orientati per il rafting, ma scopriamo ahimè che avremmo dovuto prenotare con largo anticipo…SOB! Poco male, per ammirare + da vicino le gole prendiamo il pedalò: uomini contro donne…Diciamo che nessuna delle 2 squadrea vanta una grande resistenza fisica! Il tempo è bello, c’è un sole limpido che ci riscalda e ci permette anche di abbronzarci un po’.

Tornando al ns hotel ci fermiamo a cena a rietz, un paesino di poke anime dove un dj ha radunato in piazza gente + e – giovane e dove noi diamo sfoggio del ns senso del ritmo…Franco mi fa pure ballare un merengue!!!! 18 Agosto: Alessandra Prof ci ha tanto parlato di un’isola paragonabile a qle caraibiche, imperdibile, selvaggia e riserva naturale, le Isole Porquerollos…Diciamo che a parte l’ultima affermazione (ed infatti sul traghetto ci viene elencata una serie di norme comportamentali da tenere) l’isola è prettamente turistica e direi prediletta dagli italiani.

La giornata passa tra un bagno e un tentativo di sfuggire alla vivacità dei bambini che ci stanno calpestando..

Mentre AleG cerca di organizzare un incontro l’indomani con alcuni suoi amici appena arrivati a Nizza (si è messa d’impegno a trovarmi marito) io e Franco stranamente ci perdiamo (e meno male che c’è Chiara, il TOM TOM!!!). Una cena veloce in Htl e a nanna che domani si torna a casina! 19 Agosto: E’ finita davvero questa lunga vacanza, si torna a casina con tante cose da ricordare…



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