Provenza il profumo delle tradizioni

Vacanze di Pasqua, una settimana intera per goderci l’inizio della primavera e rilassarci un po’. E quale è il modo migliore di rilassarsi se non partire alla scoperta di posti nuovi, tra divertimento, arte e folklore? La meta di questo nostro viaggio è la Provenza. Partiamo caricando la nostra Opel Meriva all’inverosimile, per...
Scritto da: Fracer
provenza il profumo delle tradizioni
Partenza il: 09/04/2009
Ritorno il: 15/04/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Vacanze di Pasqua, una settimana intera per goderci l’inizio della primavera e rilassarci un po’. E quale è il modo migliore di rilassarsi se non partire alla scoperta di posti nuovi, tra divertimento, arte e folklore? La meta di questo nostro viaggio è la Provenza. Partiamo caricando la nostra Opel Meriva all’inverosimile, per l’occasione abbiamo comprato anche un frigo da auto.

Io sono celiaca e viaggiare per chi ha intolleranze alimentari non è sempre facile perché non tutti i paesi sono bene informati e attenti a questi problemi. E’ necessario quindi un po’ di organizzazione in più, ahimè, partire con i “viveri” per il viaggio.

In molti paesi non ci sono problemi a trovare cibi senza glutine sul posto, ma la Francia sembra un mondo a parte, il glutine è in quasi tutto (anche sulla carne) e mangiare risulta piuttosto difficile.

Così ho prenotato per il nostro soggiorno in strutture che, per la maggior parte, disponessero di angolo cottura.

L’itinerario che abbiamo seguito è il seguente: 1 GIORNO da Trento a Menton Possiamo partire, per problemi di lavoro, solo il tardo pomeriggio e così oggi riusciamo solo a raggiungere la Costa Azzurra per essere pronti ad iniziare il nostro itinerario il mattino seguente. Pernottiamo presso Best Western “Prince de Galles” a Menton (70 euro senza colazione). Tenete presente che quasi sempre la colazione non è compresa nel prezzo della camera e si paga a parte e che al costo della stanza c’è spesso da aggiungere una piccola tassa di soggiorno (da 50 cent a 1 euro a persona).

2 GIORNO COSTA AZZURRA da MENTON a CANNES Sveglia di buon ora ed eccoci pronti a partire. Decidiamo di non fare colazione a Menton (che in questa stagione è ancora semideserta) e, per sentirci un po’ vip puntiamo verso Montecarlo. Facciamo un giretto per il principato, beviamo un cappuccino che ci costa un occhio della testa, ammiriamo le splendide barche del porto e facciamo una passeggiata nei Jardins Saint Martin vicino al museo Oceanographique.

Arriviamo al palazzo reale, la bandiera che sventola in alto sulla torre indica che il principe è nella reggia. Scartiamo l’idea di fargli un salutino e visto che è troppo presto per veder il cambio della guardia (ogni giorno alle 11.55) decidiamo di riprendere la macchina e partire per la nostra prossima meta.

Ci aspetta Bealieu sur Mer dove visitiamo Villa Greque Kerylos e poi Saint Jan cap Ferran dove ci godiamo Villa Ephrussi de Rothschild (biglietto cumulativo per le due ville 14,50/10,50 con sconto studenti). Entrambe le ville sono di inizio ‘900 progettate per eccentrici personaggi che avevano scelto di vivere in una casa davvero orginale. Villa Greque Kerylos è interamente ispirata all’antica Grecia, dalle decorazioni agli arredi alle piante che crescono nel giardino; Villa Ephrussi de Rothschild è l’eccentrica dimora della baronessa Rothschild che ha voluto la sua casa interamente rosa (come il fenicottero, animale che lei tanto amava) e ricca di fregi, dipinti e porcellane. L’interno della villa Rothschild risulta un po’ stucchevole se non fosse per l’incantevole giardino che le si pare davanti dove incantano fontane con giochi d’acqua e giardini a tema con piante di ogni tipo. Per entrambe le ville viene fornita con il biglietto l’audioguida in italiano.

Il viaggio prosegue e raggiungiamo NIZZA dove, dopo una passeggiata nel centro della città vecchia, decidiamo di visitare il Museo di Arte contemporanea, dove si trovano opere di Christo, Cesar e soprattutto di uno degli artisti che amo di più, il nizzardo Arman.

Dopo la visita al museo e aver bevuto un cafè noisette (caffè macchiato, se chiedi un caffè espresso con un po’ di latte arriva un latte macchiato) partiamo alla volta di CANNES attraversando l’affollata Promenade des Anglais. Arriviamo a Cannes in serata e raggiungiamo il nostro albergo, naturalmente con angolo cottura, il Kimi Résidence (7 Allée De La Forêt, Cannes – costo del monolocale 70 euro), gestito da ragazzi inglesi molti simpatici che ci danno numerose indicazioni per la serata. Ci prepariamo la cena e ripartiamo alla scoperta di Cannes by night, passiamo davanti al Palais des Festival, guardiamo le manine e manone degli attori che sono passati di lì, ammiriamo gli edifici del blv la Croisette, assaporiamo un pastis in uno dei piccoli bar del centro e poi a nanna.

3 GIORNO LE GOLE DEL VERDON La nostra meta di oggi sono le Gole del Verdon, il canyon più grande d’Europa, da Cannes quindi andiamo verso GRASSE (non abbiamo mai preso l’autostrada in questo viaggio per poterci godere a pieno i paesaggi). A Grasse come d’obbligo facciamo una tappa in una delle fabbriche di profumo che si trovano appena entrati in paese. Le guide partono ogni 10 minuti con visite guidate (gratuite) in una lingua diversa che è abbastanza interessante, ma se volete un consiglio appena vi porta nell’area dello shop prendete la porta a andatevene se non volete morire soffocati in una valanga di fragranze diverse.

Il centro di Grasse non è particolarmente entusiasmante, ci fermiamo a fare un po’ di spesa e ci avviamo percorrendo la route Napoleon (la stessa percorsa da Napoleone dopo l’esilio all’isola d’Elba) verso Le Castellane. Il paesaggio cambia rapidamente, diventa più desolato, silenzioso con greggi di pecore che pascolano ai lati della strada; rispetto alla Costa Azzurra è un’altra Francia. Seguiamo il corso del Verdon fermandoci ad ogni punto panoramico: molto bello è il Point Sublime da cui si ammira una vista spettacolare sul Canyon e sul fiume che scorre sul fondo. Proseguiamo lungo la strada che costeggia la gola finché imbocchiamo una strada che si chiama la route des Cretes che permette di fare il giro delle gole. Si iniza a salire e le viste nei punti panoramici sono sempre più mozzafiato. In questa zona sono stati reintrodotti nel 1999 una colonia di grifoni che un tempo erano tipici di questa zona della Provenza e io volevo assolutamente vederli. Ad ogni sosta scrutavo il cielo speranzosa ed ecco proprio nel punto panoramico più alto vedo volare leggeri gli enormi avvoltoi. Resto per un po’ con il naso all’insù e poi decidiamo di dare un’occhiatina anche in basso, in fondo alla gola. Lo spettacolo è mozzafiato nel vero senso della parola la corrente d’aria che sale dal fondo è talmente forte che ti manca il respiro e lo spettacolo è straordinario. Qualche temerario in questa zona impervia si dedica anche all’arrampicata e al rafting, ma dato che non fa per noi scendiamo e ci dirigiamo verso il delizioso borgo di Moustier Saint Marie, con la sua piccola chiesa arroccata in cima ad uno sperone roccioso. Qui acquistiamo le tipiche erbe della provenza e qualche souvenir, rigorosamente al profumo di lavanda. Questa zona è ricca di campi di lavanda ma ad aprile non sono fioriti, così ci ripromettiamo di programmare il prossimo viaggio in queste zone in estate per godere di questa esplosione di viola. In compenso è fiorita la colza e distese gialle ci accompagnano verso Aix en Provance.

Arrivati in serata a Aix, raggiungiamo il nostro residence, a qualche chilometro dal centro (My Suite Les Balcons De La Duranne, 300 Avenue Du Grand Vallat, Aix-En-Provence – Les Milles,- costo monolocale 53 euro). Cena, doccia e poi andiamo a Aix en Provence per fare un giretto nel paese delle fontane, ce ne sono moltissime di fogge diverse. Passeggiamo e beviamo un immancabile pastis sul viale principale, course Mirabeau, delimitato a ovest dalla Fontana de la Rotonde e a est dalla Fontana du Roi Renè. Lungo il corso ci divertiamo e bagnarci le mani in tutte le fontane per scoprire quella con l’acqua a 35 gradi (Fontaine d’Eau Thermale è ricoperta di muschio e si trova all’incrocio con rue du 4 Septembre).

4 GIORNO – ARLES E CAMARGUE – E’ sabato mattina e il mio obiettivo è assolutamente raggiungere ARLES perché ogni sabato fino circa alle 14 si svolge per le vie che circondano le mura della città un mercato tipico, dove si possono trovare formaggidi capra tipici della Camargue, carne, salami di toro e molte altre prelibatezze. Inoltre durante i giorni che precedono la Pasqua la città di Arles è in festa perché si svolge la Feria Pascale, animata da corride, feste e spettacoli fino a tarda notte.

Purtroppo piove e dopo gli acquisti gastronomici al mercato decidiamo di rimandare la visita ad Arles ai giorni successivi (per visitare i musei e i monumenti è disponibile un biglietto cumulativo).

Ci inoltriamo nella CAMARGUE, che è la zona del delta del Rodano per gran parte compreso nel Parc Naturel Regional de Camargue area protetta che copre una superficie di 850 kmq. Il parco è una zona paludosa, selvaggia e silenziosa, ma con un fascino sconvolgente. La ricchezza della flora e della fauna, soprattutto uccelli, sono un’ attrattiva molto interessante consigliata soprattutto in primavera e autunno, in modo da evitare il fastidio delle zanzare.

Seguendo la strada verso S. Maries de la Mer, dove alloggeremo per la notte (Appart’Hôtel Bastide Blanche, 1 bis rue Camille Pelletan – costo bilocale 135 euro), incontriamo moltissimi prati dove pascolano indisturbati i tori, tipici animali di questa zona e i cavalli bianchi della Camargue.

Adoro subito questa zona e spero che smetta di piovere al più presto perché ho assolutamente intenzione di fare un giro a cavallo alla scoperta della natura, fare il giro sul battello che risale il Rodano (pare proprio da S. Maries de la Mer) e andare a cercare i fenicotteri rosa che si sono stanziati nella splendida Camargue.

Ma la pioggia non smette, anzi è sempre più incessante, il battello e la passeggiata a cavallo sono rimandati a domani, ma i fenicotteri rosa no, dobbiamo assolutamente vederli.

Partiamo così in direzione delle Saline de Giraud, la zona più selvaggia della Camargue attraverso piccole strade in mezzo alla natura, dove, nonostante la pioggia, riusciamo a vedere aironi e una quantità incredibile di uccelli. Ma dei fenicotteri rosa nemmeno l’ombra. Ci fermiamo in un piccolo supermercato a comprare il riso della Camargue (produzione tipico di questa zona, a Giraud si può visitare anche il museo del riso). Poi ci avviamo su una strada sterrata verso la Digue de mer, una sottile striscia di terra che separa la zona del delta dal mare. Ad un certo punto dobbiamo fermarci perché la strada a causa della pioggia è davvero impraticabile e la nostra Meriva non è certo un fuori strada, ma proprio quando avevamo perso ogni speranza eccolì lì: i fenicotteri rosa, incuranti della pioggia, alteri ed eleganti con le zampe nell’acqua salmastra della palude e la testa verso il mare. Sono davvero eleganti e uno spettacolo ancora più suggestivo si ha quando si alzano in volo. Restiamo incantati (e bagnati) ad ammirarli per alcuni minuti rapiti dalla bellezza di questi animali e soggiogati dal profumo di terra bagnata e di mare che ci avvolge.

Adesso sono soddisfatta e costeggiando l’Etang de Vaccares torniamo verso Saint Maries, dove ci fermiamo in un adorabile locale (bar degli artisti) con quattro tavoli, dove un improbabile oste serve Richard e Sangria chiaccherando con avventori di ogni nazionalità pur parlando solo in francese. In questi frangenti ti rendi conto che qui sei nel sud della Francia, lontano dalla Parigi “snob” e la gente è solare e calorosa, pronta a sorriderti e a conversare. Immagino come deve essere qui l’atmosfera in ottobre quando a Saintes Maries si ritrovano i gitani o in agosto durante la Feria du Taureau (festa del toro).

5 GIORNO – CAMARGUE – Niente da fare, piove anche oggi: sfuma l’idea della passeggiata a cavallo (si trovano maneggi in ogni angolo) e la gita in battello (le condizioni atmosferiche non permettono la navigazione). Scatta il piano B e approfittiamo per visitare la zona Ovest della Camargue; ci dirigiamo verso Aigue Mortes. Nel mo primo itinerario avevo scartato questa cittadina circondata da mura il cui nome significa acque morte perché si trova in una zona pianeggiante paludosa, ma devo dire che l’abbiamo trovata molto carina e piacevole. La città è in festa, i negozietti sono aperti e dai ristoranti esce un piacevole profumo di paella che sta iniziando a cuocere anche se sono ancora le 10 del mattino. Seguiamo la D979 e attraversiamo una sottile lingua di terra che solca le Saline du Midi ammirando le montagne di sale ai lati della strada vicino a le Balene, fabbrica del sale. E’ il giorno di Pasqua e pranziamo con il nostro cibo al sacco sul molo di Grau du Roi assieme ai gabbiani.

Nel ritorno ci fermiamo alla cantina Listel (segnalata lungo la strada) per degustare il vino rosato della Camargue e portacene a casa qualche bottiglia.

Il tempo non migliora e ci avviamo verso NIMES e le sue architetture romane, visitiamo l’arena, e la Maison Carree, monumento greco tra i meglio conservati al mondo.

Per restare in tema di antica Roma decidiamo di fare una deviazione verso il Pont du Gard, dichiarato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, è parte di un magnifico acquedotto romano su tre livelli splendidamente conservato. E’ davvero uno spettacolo grandioso: si lascia la macchina in uno dei tanti parcheggi a prezzo fisso di 5 euro lungo il corso del fiume Gard e si prosegue a piedi. Se si acquista un biglietto cumulativo che permette di visitare il museo, vedere un video e accedere alla zona ricreativa per bambini il costo del biglietto del parcheggio viene rimborsato. Ma la cosa migliore forse è scendere lungo le sponde del fiume ed ammirare lo spettacolare ponte du Gard in tutta la sua grandezza prima di salire sul ponte che lo costeggia.

Ha smesso di piovere e per la serata torniamo ad Arles (alloggiamo all’ Hôtel Balladins Arles- camera doppia 72 euro- conviene prenotare con molto anticipo nei periodi di Feria a Arles perché è sempre tutto pieno). La sera la dedichiamo ad immergerci nel clima festoso della cittadina, assistendo a spettacoli pirotecnici, balli e alla voglia di divertirsi di tanta gente che al suono della banda intona melodie spagnoleggianti, balla e canta. Le vie profumano di spezie, paella e di voglia di festeggiare.

6 GIORNO – CORRIDA E AVIGNONE – Il lunedì mattina lo dedichiamo a vedere la corrida di rejon (corrida a cavallo) che in questa zona della Francia è tipica durante tutte le festa tradizionali. Compriamo i biglietti nel botteghino davanti all’arena, prendiamo l’anello più in alto, il meno costoso, ma si vede bene, (conviene essere lì appena apre la biglietteria). Non siamo molto favorevoli a questo tipo di spettacolo che troviamo piuttosto crudele, ma ci incuriosisce capire il clima che si crea attorno a questo evento. All’interno dell’arena il clima è caldissimo: la banda suona, la gente canta e applaude, il torero è acclamato come una star. Se non siete troppo impressionabili per la fine che fa il povero toro vale la pena di vedere una corrida perché è davvero molto sentita come festa popolare tra gli abitanti della zona e ti senti coinvolto in un clima di entusiasmo collettivo che è davvero molto folkloristico.

Nel pomeriggio lasciamo Arles e andiamo ad AVIGNONE dove facciamo l’immancabile ballo, con canzoncina annessa sur le pont de Avignon, e visitiamo il palazzo dei papi (biglietto cumulativo di 11,50 euro). Il palazzo è molto bello e anche in questo caso viene fornita un audio guida in italiano che permette di approfondire i punti di interesse del palazzo. Facciamo una capatina ad Orange per bere un aperitivo e poi torniamo ad Avignone presso il Citéa Avignon, (6 Avenue de la Gare – bilocale 60 euro a notte) perché siamo sfiniti.

7 GIORNO – MARSIGLIA E CASSIS E’ ora di cominciare a riavvicinarsi all’Italia e dedichiamo questo penultimo giorno di viaggio a Marsiglia. Ci consigliano di vedere Martigues chiamata la piccola Venezia, ma sinceramente non la troviamo così pittoresca come ci era stata descritta. Marsiglia la attraversiamo soltanto perché il tempo per visitare questa città e le sue isole è davvero poco e ci proponiamo di farlo in una prossima occasione. Abbiamo voglia di mare dopo tutto questo girare andiamo a CASSIS, deliziosa cittadina turistica dove ci imbarchiamo su un piccolo battello che permette di visitare alcune Calanque, insenature scavate nella costa rocciosa davvero suggestive. In questa zona è possibile effettuare passeggiate e prendere il sole sulle rocce a picco sul mare. Pernottiamo a La Ciotat (Appart’hôtel Victoria Garden La Ciotat, Arène Cros- appartamento 4 posti letto 65 euro), una cittadina diventata di recente una meta turistica e che conserva molti tratti di porto commerciale.

8 GIORNO – IL RITORNO – Si torna a casa, ci aspettano 700 km, ma lungo la strada ci fermiamo a SAN PAUL DE VENCE (vicino a Cannes) dove visitiamo il borgo medioevale, davvero molto carino, e la Fondation Maeght, edificio futuristico che ospita un museo di arte contemporanea e il Labirinto di Mirò, istallazione esterna in cui si può passeggiare.

E’ stata una settimana intensa dove abbiamo macinato un sacco di chilometri, ma la Provenza ci è piaciuta con i suoi paesaggi dai mille volti, con i suoi colori e le sue tradizioni che profumano di mare, storia e di vita.



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