Provenza e costa azzurra

Siamo ritornati per l'ennesima volta in costa azzurra e provenza; da 8 anni ci passiamo frequentemente e ogni volta riusciamo a trovare nuovi angoli, paesaggi e motivi per ritornarci. siamo arrivati ad antibes, la cittadina che usiamo sempre come base per i nostri gironzolamenti provenzali, a notte fonda, partendo da una milano nebbiosa e...
Scritto da: Paolo Motta
provenza e costa azzurra
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 500 €
Siamo ritornati per l’ennesima volta in costa azzurra e provenza; da 8 anni ci passiamo frequentemente e ogni volta riusciamo a trovare nuovi angoli, paesaggi e motivi per ritornarci.

siamo arrivati ad antibes, la cittadina che usiamo sempre come base per i nostri gironzolamenti provenzali, a notte fonda, partendo da una milano nebbiosa e freddissima; siamo stati accolti dal solito clima dolce e mediterraneo, e per 5 giorni abbiamo riposto i maglioni nelle valigie.

il primo tour ha riguardato la parte più vicina ad antibes, le gorge du loup, una bella ma piccola gola tagliata da un fiume verdissimo, e diversi paesini dei pays grassois: greolieres, coursegoules e sopratutto la bellissima cipieres. Abbiamo invece eviatato la turisticissima st. Paul de vence, già vista e sopratutto invasa da orde di italiani e anglosassoni.

il giro occupa poche ore (4/5) con splendide viste sull’orrido del loup e sopratutto sulla costa azzurra, vista dai circa 1000 metri dei paesini arroccati sulle alpi provenzali.

il giorno successivo l’abbiamo invece dedicato ad un giretto nelle terre liguri vicino al confine; dall’uscita autostradale di arma di taggia siamo prima andati a visitare la bellissima bussana vecchia, paesino abbandonato a fine 1800 dopo un terremoto devastante. L’intero borgo situato in cima ad una collina è totalmente in rovina e in alcuni punti la vegetazione ha ricoperto case e muri; gli edifici sono parzialmente recuperati e ristrutturati e vi si trovano decine di laboratori artigianali, negozietti turistici e qualche ristorantino. Molto bella è la chiesa, senza il tetto crollato, e sopratutto l’atmosfera di abbandono e di villaggio fantasma che circonda tutto il borgo. Siamo poi risaliti in direzione nord lungo una stretta e tortuosa strada tra montagne verticali e spettacolari.

giunti a triora (circa 800 metri s.L.M.) ci si ritrova in un bellissimo borgo medievale, famoso nel medioevo per il gran numero di streghe che vi furono bruciate. Oltretutto era pure la notte di halloween!.

da triora abbiamo iniziato a ridiscendere verso il mare fermandoci in vari villaggi; da vedere è sicuramente la rocca di andagna, molto bella e ben conservata. Arrivammo poi casualmente a badalucco, scoprendo un posto meraviglioso. L’intero paese è costruito su una montagna molto ripida, che ha obbligato i costruttori a erigere edifici verticali e camminamenti posti nelle viscere degli stessi palazzi. Tranne due stradine orizzontali che corrono lungo tutto il paese a pochi metri una sopra l’altra; tutte le viuzze, camminamenti e sentierini partono dalla strada provinciale lungo il fiume e si inerpicano con pendenze vertiginose lungo la costa della montagna, passando sotto dei tunnel costruiti nei palazzi. Praticamente tutti gli edifici sono costruiti in pietra ed ardesia e i palazzi recenti sono limitati lungo la provinciale. Vi sono due chiese molto belle con facciate barocche poste in minuscole piazzette che si aprono improvvisamente lungo una delle tante scalinate. L’intero paese è disseminato da splendidi murales sulle facciate dei palazzi, eseguiti da artisti locali. Un ponte medievale a campata unica in pietra sorpassa il fiume e porta ad un minuscolo borgo con strade in ciotoli e cascine ristrutturate.

poco più avanti, appena fuori il paese abbiamo anche trovato un ristorante eccezionale, il vecchio frantoio, dove ci siamo abbuffati di lumache, baccalà, porcini, formaggi locali, innaffiando il tutto con un eccezionale vino ligure e con grappe fatte in casa.

il giorno seguente da antibes siamo partiti in direzione ovest, verso la regione del rodano. Abbiamo visitato arles, bella cittadina con un bellissimo anfiteatro romano, rovinato dalle strutture metalliche montate dai francesi per utilizzarlo come teatro, ed una ancora più bella arena, grossa circa la metà del colosseo, rovinata anch’essa da tribune e piloni della luce, montati perennemente dato che l’arena è usata come plaza de toros per le corride! il resto del paese è molto bello e caratteristico, specie la cattedrale posta nella piazza centrale dove fu incoronato imperatore federico barbarossa. Da arles ci spostammo a nord verso st. Remy de provence, un piccolo villaggio provenzale, famoso per aver dato i natali a nostradamus e per aver ispirato vincent van gogh in molti suoi capolavori. Il paesino ha una zona centrale tutta pedonale e formata da un labirinto di stradine tortuose, con casette coloratissime. Nelle vicinanze si trova anche una zona archologica di rovine romane, una area di grotte preistoriche e le bellissime montagne dei baux.

da st.Remy siamo infine andati ad avignone, il vaticano francese, sede della cattività papale. La città di medie dimensioni ha tutta la parte storica cinta da enormi bastioni ed è dominata dall’austero e gigantesco palazzo dei papi, posto su uno sperone roccioso. La vista di questo dalla piazza principale, sbucando da una delle viette pedonali è sorprendente. Alto, massiccio, gigantesco, bianco, inespugnabile, espressione del potere…Tutti aggettivi che vengono in mente in rapidissima successione. È veramente un capolavoro di architettura. Le sale all’interno invece sono sì enormi e spettacolari con le loro volte e gli altissimi soffitti a cassettoni, ma anche spoglie e totalmente prive di mobilia e decorazioni, tranne che nella sala del cervo.

da vedere è anche il bel ponte di san beziere posto sul rodano e costruito a metà.

è comunque interessante anche tutta l’altra parte della città, che ospita diverse chiese e teatri molto belli architettonicamente. Suggestiva è anche la zona posta a nord del palazzo papale, con tutte le botteghe artigiane e decine di negozietti. Suggestiva è anche la vista del palazzo di notte, quando è totalmente investito da luce giallognola, facendolo brillare nell’oscurità.

da avignone tornammo ad antibes, cittadina che personalmente adoro, molto differente dalle mondane st.Tropez, st.Maxime e meno caotica di juan le pins o della trafficata e sporchissima nizza. Antibes conserva ancora tutta la parte storica, formata da una grossa area pedonale e strette viuzze, dominata dal castello, oggi museo di picasso, e abbellita da decine di locali, baretti e ristoranti, e da un bel mercato provenzale quotidiano.

l’ultimo giorno siamo ripartiti verso milano e ci siamo fermati a rivisitare seborga, villaggio posto sopra bordighera e che si proclama principato indipendente e chiede di separarsi dall’italia! c’è un principe, viene coniata moneta (più cara dei dollari), i negozi accettano sia la lira che il luigino locale, sventolano bandiere bianco blu ovunque…Un posto incredibile, tra l’altro anche molto bello ed affascinante.

dopo questi 5 giorni siamo infine giunti a milano, abbiamo tirato fuori i nostri maglioni, abbiamo tremato per l’umidità elevata, ed annusato la nostra profumatissima aria di metropoli…Altro che i profumi di lavanda e mare della provenza e della liguria! ciao paolo-milano



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