Provenza con bebè

Protagonisti: Papà Alessandro, Mamma Sonia e Ciccio Edo (11 mesi) 23/04 - Partenza da Roma Ciampino di mattina ed arrivo a Marsiglia in poco più di un’ora . Mentre papà si occupa di ritirare l’auto al desk della Hertz prenotata dall’Italia, io Edoardo, intrattengo la mamma con urla e capricci. Dopo aver riempito il bagagliaio con le...
Scritto da: ALESONIA
provenza con bebè
Partenza il: 23/04/2007
Ritorno il: 01/05/2007
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
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Protagonisti: Papà Alessandro, Mamma Sonia e Ciccio Edo (11 mesi) 23/04 – Partenza da Roma Ciampino di mattina ed arrivo a Marsiglia in poco più di un’ora . Mentre papà si occupa di ritirare l’auto al desk della Hertz prenotata dall’Italia, io Edoardo, intrattengo la mamma con urla e capricci.

Dopo aver riempito il bagagliaio con le valigie e dopo avermi sistemato nel seggiolino sul sedile posteriore dell’auto si parte per la prima tappa: Saint Rémy de Provence (73 km).

Oggi è lunedì, molti negozi sono chiusi, ma è comunque piacevole passeggiare per il centro di questo paesino che ha ospitato per qualche anno il celebre pittore Van Gogh, che ne ha ritratto su molte tele paesaggi ed orizzonti diversi. Papà e mamma pranzano in un bistrot del centro: Bouchon en Provence (niente di particolare) 26,50€ e da bere la classica, buonissima e gratuita caraffe d’eau che ordineremo a ogni pasto (per una minerale si spendono dai 5€ in su), io mi accontento di una pappa pronta. Nel primo pomeriggio ripercorriamo a ritroso dal centro del paese, la Promenade de Van Gogh: un percorso di 20 tappe su altrettanti luoghi di ispirazione dell’artista; io me la godo dal passeggino, il clima è fantastico ed il vento che mi sfiora i piedini scalzi è piacevolissimo. Alle 15 lasciamo S.Rémy per Les Baux de Provence. Appena fuori di S.Rémy si possono ammirare dalla strada il Mausoleo des Jules e l’Arco di Trionfo (purtroppo sono il restauro e si vede davvero poco).

Les Baux dista appena 10 km, bisogna lasciare l’auto sotto il colle sul quale è edificato il caratteristico paese, parcheggio € 3 per tutto il giorno. Papà nonostante il mal di schiena mi carica sulle spalle con l’ausilio di uno zaino-seggiolino, siamo a conoscenza delle difficoltà che incontreremo nell’utilizzare il passeggino durante la nostra vacanza, ma i miei genitori non lasciano nulla al caso, specialmente da quando ci sono io. Si fa presto a percorrere le viuzze acciottolate stracolme (purtroppo unica nota dolente) di negozi di souvenirs, tutti con le stesse cianfrusaglie. E’ possibile visitare il castello, 2/3 ore il tempo stimato per la visita, a noi non interessa. Cena da “Le café des Arenes”, 24,50€ e niente da elogiare. Notte trascorsa in un‘anonima chambre d’hotes di S.Rémy, 75 € con colazione da dimenticare e senza lettino per me.

24/04 – Lasciamo S.Rémy per Arles (25 km), dove parcheggiamo gratuitamente all’esterno delle mura. Cittadina comoda da visitare col passeggino, per la gioia di papà. Per chi ne abbia voglia c’è la possibilità di acquistare un biglietto unico per il circuito romano (visita dell’anfiteatro, teatro antico etc…Per noi non vale la pena, non sono poi così significativi questi siti e poi “semo de Roma” e abbiamo visto di meglio). Girovaghiamo per il centro e visitiamo la chiesa di St.Trophime; andiamo alla ricerca della Cappella dei Gesuiti (Cryptoporticus du Forum) e a fatica la troviamo ma è chiusa per restauro. Papà e mamma si saziano con una baguette, io assaporo una pappa calda preparata questa mattina nella cucina della chambre e assaggio anche un ottimo gelato artigianale acquistato al Soleil Eis in un vicolo del centro.

Nel pomeriggio ci dirigiamo verso Nimes (31 km). La prima tappa è l’ufficio del turismo (nei pressi della Maison Carrée), la priorità è trovare un ricovero notturno con utilizzo della cucina che permetta la preparazione della mia cena e per domani la mia colazione ed il pranzo e possibilmente un lettino bebè per me. Con una serie di nominativi alla mano cominciano le telefonate, o non c’è posto o non è possibile l’uso della cucina. Mi sa che stasera si dorme in macchina e si mangia una pappa pronta, che schifo! Rapido sguardo alla Maison Carrée e poi verso l’arena. Si fa sera e papà nota tra le righe della Lonely Planet l’indirizzo dell’ufficio dei Gites de France, è vicino l’arena e ci catapultiamo. Qui apprezziamo la disponibilità dell’impiegata, che troverà conferma in tutti gli altri uffici del turismo, in quanto si mette al telefono sino a trovarci una sistemazione: è in località Bezouce a qualche km fuori Nimes e si chiama l’Esteloum. Pericolo scampato, ma che ci aspetterà? Sorpresa: un bellissimo e ampio appartamento in una fantastica villa con piscina, prato all’inglese curatissimo e i proprietari sono simpatici e cordiali! 80€ e scopriremo una varia ed abbondantissima colazione. Per cena ricomincia l’ennesima ricerca di mamma e papà, io problemi non ne ho avuti, pappa calda e buona. A quanto sembra i ristoranti a Bezouce e nei dintorni aprono solo nel fine settimana ed essendo oggi martedì… Troviamo una squallida pizzeria (binomio perdente già in partenza) ma prima delle 21:30 non vogliono/possono servire nulla per delle prenotazioni antecedenti a portar via! Il cliente al tavolo può attendere…Sono le 20:30!!! Prendiamo la strada per Nimes e ci fermiamo al primo posto aperto, un ristoro per camionisti : 2 entrecotes e contorno 30,00 €. 25/04 – Lasciamo Bezouce dopo che mamma e papà si sono strafogati su una tavola incredibilmente imbandita ed io il solito lattuccio con biscottini, torniamo a Nimes abbandonata troppo frettolosamente ieri sera. Parcheggiamo nel parking a pagamento sotto la Maison Carrée, molto centrale. Ci dirigiamo verso Le Jardin de la Fontaine, i giochi d’acqua non sono in funzione ma è molto piacevole passeggiare tra il verde ed il Tempio di Diana. Coraggio papà, si sale sino alla Tour Magne. Una serie di vialetti tutti rigorosamente in salita e talvolta con gradini fanno la gioia di paparino che spinge il passeggino. Sappiamo che non vale la pena entrare (a pagamento) nella torre, l’ammiriamo solo dall’esterno e per far riprendere fiato a papà ci fermiamo ai piedi della stessa. Ridiscendiamo e torniamo ad ammirare la Maison Carrée, molto ben conservata; per passare un po’ il tempo girovaghiamo per i vicoli del centro.

Prossima tappa Orange (55 km), ma sulla strada a 25 km circa, c’è l’immancabile Pont du Gard: acquedotto romano in ottimo stato di conservazione, a tre ordini di arcate sovrapposte. L’ingresso è libero ma si paga il parcheggio 5€ per tutto il giorno. Pranziamo nel sito dove non manca il posto per rifocillarsi, mamma e papà si “accontentano” di una mega insalata con tre ingredienti a scelta+pane per 5€ a testa. Riprendiamo la strada per Orange e la prima tappa è d’obbligo: l’ufficio del turismo per la sistemazione notturna. Fatto e ci fiondiamo al Teatro Antico (7,70€ a persona), quasi unico nel suo genere. Papà mi ricolloca sulle sue spalle ma io non ne ho molta voglia. Ritirano le audioguide ed è qui che offro il meglio di me, urla e calci, voglio scendere. Alla fine l’ho vinta io e costringo i miei genitori ad una visita troppo celere e soprattutto individuale, uno deve stare con me a farmi passeggiare, l’altro ammira il palco, il muro di scena quasi intatto e le gradinate che posso ospitare tutt’oggi quasi 10.000 persone! Però, sti romani!!! L’altra attrattiva di Orange è l’ Arco di Trionfo, sito nel centro cittadino. Per cena c’infiliamo nei vicoli deserti, le facce che incontriamo non sono delle migliori e puntiamo dritti verso una piazzetta (Place de Langes) con un albergo, un ristorante e un po’ di gente. Il ristorante,”Le Garden”, offre menù provenzali a vari prezzi, papà e mamma optano per quello a 19€. Scelta molto azzeccata, cibo ottimo e presentato divinamente. Io ceno con una buona pappa e con i miei genitori che mi rincorrono perché di star fermo oggi non ne ho proprio voglia, giorno indimenticabile per loro… 26/04 – Saldiamo la chambre, 75€ con colazione (Mme Deschampe-Simon Maryse) forse la peggiore in quanto si tratta di un’angusta camera proprio all’interno di una villetta con poco spazio vivibile, anche se la proprietaria è stat davvero gentile e ci ha messo a disposizione la sua cucina per la preparazione delle mie pappe. Proseguiamo per Vaison la Romaine (28 km). Parcheggio gratuito appena fuori il centro abitato. Molto caratteristica la parte antica, neanche a dirlo viuzze acciottolate tutte in salita. Il paese è dominato da quello che resta di un castello, salita molto dura e panorama che non vale la pena arrivare a scorgere. Per pranzo pappa calda per me, panini per mamma e papà; ci fermiamo a consumare il tutto appena fuori il paese: in direzione Orange a pochi km vi è un giardino di pietra, molto verde e massi che simulano nove fanciulle su cui vi è riportata una poesia scritta da un artista nativo di una delle nove città europee della cultura.

Ci spostiamo a Carpentras (31 km). Non c’è molto da vedere: la cattedrale Saint Siffrein (niente di particolare), la Sinagoga (chiusa). Troviamo l’ufficio del turismo che ci prenota una sistemazione appena fuori il paese. Andiamo alla ricerca di un ristorantino consigliato dalla Planet: purtroppo ora vi è un locale orientale. Ripieghiamo sul “Restaurant L’Hibiscus” dell’hotel Safari su Avenue Jean-Henri Fabre, (50€ il conto) ottima seconda scelta è quanto mi pare di aver capito dai miei genitori dopo aver cenato. Anche a me è andata bene, sono dotati di un tecnologico seggiolone superimbottito. 27/04 – Lasciamo la nuovissima chambre “Les Buissonnades“ 60€ con colazione e torniamo a Carpentras perché oggi è venerdì e si svolge il mercato che caratterizza ogni paesino provenzale, ma qui vi si snoda il più esteso della regione. Ogni strada, viuzza e vialetto è occupato da bancarelle che vendono di tutto. Se avete pregiudizi o non gradite la presenza di nordafricani quali marocchini, algerini e tunisini non fermatevi a Carpentras, qui vive una grandissima comunità e ne sarete circondati. Da Carpentras una manciata di km (5) ed eccoci a Pernes les Fontaines, la cui caratteristica è quella di essere adornata da 40 fontane con acqua potabile, talvolta seminascoste, sparse tra le stradine del paesino; questo grazie ad una sorgente che passa proprio sotto il suo territorio.

Ancora qualche km (11) ed eccoci a Isle sur la Sorgue, la piccola Venezia per i provenzali. Difatti il paese è percorso in lungo e in largo da numerosi canali nei quali ancor oggi girano enormi ruote idrauliche che in passato alimentavano cartiere e setifici. Il paese è rinomato anche per i numerosi negozi di antiquariato.

Mamma e papà cenano presso il “Le Bouchon” su Quai Jean-Jaurès 11, discreto, per una spesa di 38 €. Pernottamento a 5 km da “Mas Clement“ 80 € con colazione, camera carina, colazione negativa, si può fare molte meglio!!! 28/04 – Oggi ci attende Avignone (30 km), la città dei Papi. Lasciamo l’auto al parking gratuito “Des italiens”, e con una navetta gratuita (partenza ogni 20 min.) siamo in pieno centro. Le notizie che abbiamo ci sconsigliano la visita al Palazzo dei Papi (entrata 9,50€ per persona) , però i miei genitori che non visitano mai due volte lo stesso posto, hanno pensato bene di provare comunque. Così fila al botteghino, fila per il ritiro delle audio guide, fila per lasciare tutto (passeggino, borse e seggiolino compreso); però mi offrono un marsupio niente male per girare le sale a stretto contatto con papà. Usciti dal palazzo ci dirigiamo alle sue spalle, vi è la cattedrale Notre Dame des Domes con i suoi giardini Roches des Domes. Poi via verso il famoso ponte Saint Benezet o meglio conosciuto Ponte di Avignone. E’ permesso attraversarlo (a pagamento) fino dove è possibile, noi preferiamo ammirarlo dalle passeggiate che corrono lungo le rive del Rodano. Da sottolineare che a Rue de la République, c’è una pasticceria che fa angolo di cui non ricordo il nome ma è facilmente individuabile, a sentire mamma e papà è stata molto apprezzata. Nel pomeriggio arriviamo a Gordes (38 km), delizioso paesotto costruito su una roccia. Parcheggio obbligatorio a pagamento 3€. Grosso problema, oggi è sabato e non si trova un posto per dormire neanche nei dintorni, solo qualche albergo ma non c’è l’uso cucina per la mia pappa. Comunque perlustriamo i scoscesi e stretti nonché acciottolati vialetti, io sono sulle spalle di papà con l’ausilio del fondamentale trasportino. Per la notte ci accontentiamo di un appartamento, fin troppo grande, in un residence 120€ e niente colazione!!! E’ tanto? Non finisce qui, si perché papà ha letto che in una località attigua a Gordes, Imberts, c’è un rinomatissimo, imperdibile e costoso ristorante: “Restaurant Mas Tourteron”. Per la prima volta mi addormento subito dopo la pappa, lasciando godere la particolare e squisita cena ai miei genitori, nonché un corposo conto di 125 €.

29/04 – Sveglia e subito in strada, direzione il vicino Village des Bories (4 km e 5,50€ a persona). Sempre sulle spalle di papà ammiro le stranissime costruzioni fatte di sola pietra che caratterizzano quest’antico villaggio. Siamo un po’ preoccupati per questa notte, dove dormiremo? Nel frattempo sostiamo brevemente a Joucas (5 km), paesino molto raccolto con opere di un artista esposte per i vialetti. Per la notte ancora non si trova nulla. Prossima destinazione Roussillon (5 km) e le sue terre colorate. Ci precipitiamo verso il sentiero delle ocre: 2€ a persona e ci si immerge in colori fantastici, dal rosso al giallo passando per l’arancione e tutte le loro sfumature. Unica precauzione: attenzione a come ci si veste, è quasi impossibile non imbrattarsi con questi colori, in alcuni punti la terra è talmente fina che basta un passo a far sollevare una nube coloratissima. Io di problemi non ne ho, qua sopra le spalle di papà sono a distanza di sicurezza.

E’ ora di pranzo, io mi sazio con la pappa calda, mamma e papà cercano un posto per sedersi, sono un po’ stanchi. Sfiduciati per le mille telefonate con esito negativo, non c’e posto per la notte, uscendo dal locale dove mamma e papà hanno mangiato ci imbattiamo in una bacheca che offre chambres d’hotes; l’ennesimo tentativo e questa volta miracolosamente la camera c’è e non è per niente male “Les Puches“ 76,50€. Dopo un breve riposo riprendiamo l’auto ed andiamo ad Apt: tutto chiuso, anche la cattedrale, e poche anime in giro; ci fermiamo in un giardinetto. Cena direttamente dalla signora proprietaria della chambre (30€ in due).

30/04 – La nostra destinazione di oggi è Aix en Provence (55 km). Strada facendo sostiamo a Lourmarine, paesino dall’apparenza molto chic, percorriamo parzialmente un singolare percorso che ci porta attraverso strettoie e sottopassaggi a lambire le vecchie case del borgo. Seconda sosta a Rognes, descritto come paesino medioevale, ne è valsa la pena solo per farmi sgranchire le gambine. A pranzo arriviamo ad Aix, lasciamo l’auto in un parking sotterraneo a pagamento. La cittadina è caotica, piena di giovani, ma le numerose pattuglie di polizia in bicicletta che percorrono i viali non promettono nulla di buono. Lasciati i due viali principali con negozi e migliaia di passeggiatori, le altre strade sono totalmente abbandonate a loro stesse, le facce di chi sosta agli angoli non sono un granché. Si pranza e si fanno due passi per il grande viale che ospite tre fontane (una al centro e due alle estremità) le cui acque sono descritte come termali, a noi non è sembrato. Tirando le somme, è stata una sosta buona solo per pranzare.

Il nostro volo di ritorno è previsto per domani alle 06:40, abbiamo ritenuto opportuno prenotare dall’Italia un hotel presso l’aeroporto, il Best Western (73€ tariffa internet). Prima di raggiungerlo facciamo un’ ultima sosta a Les Milles, che ospita una vecchia fabbrica di mattoni convertita in campo di concentramento dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale. Ora l’unica cosa visitabile è il refettorio con le pareti dipinte dagli artisti che vi furono internati.

Prendiamo possesso della camera in serata dopo aver fatto il pieno di benzina presso una stazione di servizio interna all’aeroporto, a me tocca una pappa pronta, mamma e papà cenano al ristorante dell’Hotel (16€).



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