Primavera tra Malta e Gozo

L’arcipelago è una splendida meta da visitare durante la stagione primaverile quando i colori del mare, del cielo e della pietra degli edifici hanno una luminosità calda e intensa e la temperatura è ancora gradevole
Scritto da: girovaga54
primavera tra malta e gozo
Partenza il: 29/03/2017
Ritorno il: 04/04/2017
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
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Un viaggio a Malta in primavera è l’ideale. Una meta vicina, tranquilla, solare, in un Paese che, pur essendo stato da sempre un mix di culture diverse, riesce a trasmettere la sua particolare identità.

MERCOLEDÌ 29 MARZO

Partiamo dall’aeroporto di Fiumicino con il volo RYANAIR FR 7591 delle ore 12:05 per Malta. Il volo dura poco più di un’ora e, senza quasi accorgercene, siamo già all’aeroporto di Luqa. Ci attende il taxi prenotato con la compagnia Suntransfers (www.suntransfers.com) che, al conveniente prezzo di € 17,60, ci porterà a Cirkewwa, all’imbarco dei traghetti per Gozo. In alternativa, si può prendere l’autobus urbano X1. Abbiamo scelto di visitare prima l’isola di Gozo, fermandoci per due notti a Victoria, la sua “capitale”. Il conducente del taxi, egiziano, guida come un pazzo, in linea con quanto avevamo letto sulle abitudini locali: traffico intenso, sorpassi azzardati, segnali e rotonde non rispettati. In ogni modo, intorno alle 14:15, siamo all’imbarco, riuscendo a salire sul traghetto delle 15:00, non senza esserci prima rifocillati nel bar della sala d’attesa. Si usa non fare il biglietto, si farà al ritorno per entrambe le tratte.

Dopo una ventina di minuti di navigazione, costeggiando la piccola isola di Comino, arriviamo al porto di Mgarr: l’autobus n. 301 conduce a Victoria, ma noi, con bagagli al seguito, optiamo ancora per un taxi, che al costo di € 12,00, ci conduce, questa volta tranquillamente, a destinazione.

Il nostro alloggio, Gallerjia House (info@gallerijahouse.com) in 41 Triq Arcipriet Cassar, si trova proprio in una stradina del borgo antico di Victoria: il gentile proprietario, francese, ci viene incontro e ci illustra le caratteristiche di questa casa antica, molto particolare, di cui noi occuperemo uno dei tre appartamenti in cui è stata divisa, al costo di € 100,00 per due notti. La stanza è veramente singolare, tutta di pietra, fornita di una “Galleria”, il tipico balcone maltese e di un altro balconcino a ringhiera. Il proprietario ci conduce poi a pianterreno, in una bella cucina comune, perfettamente attrezzata per la colazione “fai da te”, molto pulita e accogliente, dotata di un frigorifero, dove ogni ripiano è assegnato ad una camera, cosicché gli ospiti possono mettere le proprie cose al posto giusto.

Siamo già pronti per uscire di nuovo e decidiamo di affrontare subito la visita alla Cittadella, l’antica fortificazione, chiamata dai Gozitani Il-Kastell che si raggiunge facilmente dopo una breve salita. Il luogo è molto suggestivo, soprattutto nella sua illuminazione serale, silenzioso: l’architettura risente chiaramente di influssi arabi. Del resto, Gozo, come tutta l’isola di Malta, è un mix di stili e di culture, a cominciare dalla lingua, quasi impossibile da decifrare. Un’altra cosa che mi colpisce subito, appena sbarcata e che mi accompagnerà per tutto il soggiorno, è la luce intensa, abbagliante, che rende ancora più caldo il colore della pietra degli edifici e di un azzurro mai visto il mare. Terminiamo la serata cenando gradevolmente in un piccolo locale “Tepie’s, in Market Street, spendendo € 26,00 in due. Ci ritiriamo per un meritato riposo, anche se la camera risulterà piuttosto fredda, ma a Gozo non esistono impianti di riscaldamento, e comunque siamo dotati di un soffice piumone.

GIOVEDÌ 30 MARZO

Usciamo abbastanza presto per fare colazione in un locale in una piazzetta nei pressi dell’appartamento e ci troviamo immersi nella piacevole quotidianità degli isolani. Stamattina è tutto molto più vivace di ieri pomeriggio e così impareremo subito che la vita dei maltesi si svolge alacremente fino all’ora di pranzo, quando tutto si ferma per riprendere, con calma, fino alle 17:00. Dopo quest’ora è difficile trovare un esercizio aperto o prenotare qualcosa. Anche questa caratteristica mi colpisce, il ritmo lento della vita, a cui peraltro ci si abitua subito, infondendo un senso di rilassatezza davvero inusuale per noi. Così, alle 9:30, ritiriamo l’auto a noleggio prenotata presso la società May Jo Car in Triq Fortunato Mizzi, al costo di € 38,50 per l’intera giornata. La scelta è stata quella giusta, un’auto permette di scorrazzare in lungo e largo per l’isola e di conoscerne gli angoli non facilmente raggiungibili.

La prima tappa prevede, dopo pochissimi chilometri, la visita alla Rotunda di San Giovanni Battista a Xewkija (una enorme cupola visibile da una gran parte di Gozo), a cui si accede tramite un ascensore a pagamento: ogni modo vale la pena per il bel panorama che vi si gode. Puntiamo poi su Nadur per arrivare alla Ramla Bay, una magnifica spiaggia di sabbia rossa.

A seguire, decidiamo di visitare il Tempio di Ggantija, patrimonio UNESCO, al costo di € 7,00 a persona per gli over 60: i resti, piuttosto compromessi, sono composti di enormi blocchi di pietra risalenti al 3600 a.C., di incalcolabile valore storico. Pur non essendo di facile lettura, mi colpisce il fatto che sull’isola si trovino tracce di una cultura così antica.

Il biglietto di ingresso è valido per la visita al Ta Kola Windmill, l’ultimo esempio di mulino ancora qui esistente, facilmente raggiungibile attraversando la strada. Noi decidiamo comunque di non visitarlo ed essendo ormai ora di pranzo, puntiamo decisamente sulla piacevole località di Malsanform per mangiare in un ristorantino affacciato sul mare: “Otters Restaurant”, dove Fabio gusta la tipica zuppa maltese di pesce, la “aljotta”. Il mare è di un blu incredibile, l’aria calda se pur ventilata (ma a Malta al vento bisogna abituarcisi), il pranzo ottimo spendendo in due € 34,00 comprensivi anche di un dolce molto particolare.

Riprendiamo il nostro itinerario, costeggiando le “saline” e arrivando infine alla Basilica of Ta’Pinu, un santuario situato in una suggestiva posizione isolata, risalente all’epoca dei primi pellegrinaggi. Infine, superato il villaggio di St. Lawrenz, ci troviamo a davanti alle scogliere di Dwejra, un posto magnifico con uno dei paesaggi costieri più spettacolari di Gozo. Qui, fino all’8 marzo scorso, quando una violenta mareggiata l’ha spazzata via, si ergeva l’Azure Window, il famoso arco naturale di roccia riportato su tutte le guide dell’isola. Poco più avanti, è notevole anche l’Inland Sea, il cosiddetto “mare interno”, una piccola laguna dove l’acqua è verde smeraldo.

Sono circa le 18:00 quando rientriamo a Victoria e riconsegniamo l’auto. Ancora un breve giro alla Cittadella e poi a cena da I-Tokk, in Piazza Indipendenza, spendendo € 32,00 in due. Sfidando il vento che si infila tra i vicoli, non resistiamo comunque ad una passeggiata nel borgo antico, gustando la sapiente illuminazione notturna per congedarci da questo luogo d’altri tempi: l’isola di Gozo ci è piaciuta proprio tanto e il nostro consiglio è quello di non arrivarci con il bus turistico, come fanno tutti da Malta, ma di concedervi almeno una giornata intera pernottando.

VENERDÌ 31 MARZO

Oggi ci trasferiamo sull’isola di Malta: decidiamo di prendere il traghetto delle 9:00 e quindi, per non rischiare, abbiamo prenotato un taxi che ci porterà al porto di Mgarr. Qui dobbiamo regolarizzare il nostro viaggio pagando € 4,65 a persona per il biglietto del traghetto a/r.

Alle 9:35 siamo già a Malta, ma una brutta sorpresa ci attende. Oggi è Festa nazionale e, come sapremo più tardi, un gran numero di Maltesi si recano a Gozo per la loro gita fuori porta, così che sono tutti imbottigliati in un unico serpentone di macchine che non permettono neanche a taxi e bus di arrivare al terminal. Dobbiamo aspettare un’ora e mezza prima che parta il bus linea 42 per La Valletta. Il viaggio ci sembra infinito, attraversiamo in diagonale l’isola e comunque sarà utile per farci un’idea generale del posto: l’autobus fa una fermata anche davanti alla famosa Rotunda di Mosta, la chiesa dall’immensa cupola, che pare sia la terza più grande al mondo dopo San Pietro a Roma e St. Paul a Londra. Finalmente intorno alle 12:00 arriviamo nella capitale, scendendo al famoso Terminal, capolinea e incrocio di tutti i bus dell’isola. Per fortuna, il nostro nuovo appartamento si trova molto vicino, proprio di fronte agli Upper Barrakka Gardens, i famosi giardini pubblici la cui terrazza regala una impareggiabile vista sul Grand Harbour. Siamo infatti in uno dei punti più belli di Valletta, la grande Castille Place sembra un enorme palcoscenico su cui si affacciano palazzi di notevole fattura.

Anche questo appartamento, il Lloyd House (bobzammit@gmail.com), in 8 Battery Street, di cui noi occupiamo la Suite One, è molto antico, sicuramente di pregio (per 4 notti spendiamo € 500,00), composto di una bella camera da letto fornita di biancheria di qualità e di una seconda camera molto grande, con divano, tavolo per quattro, angolo cottura e il famoso balconcino a galleria. Ma la particolarità di questo appartamento sta nel soffitto delle due camere, completamente affrescato e dall’affaccio proprio sui famosi giardini. Inoltre, la proprietaria, una signora irlandese molto loquace, ci fa fornito di un vassoio di frutta, di marmellata, miele, latte e pane in cassetta per la colazione dei prossimi giorni e di una bottiglia di vino locale.

Siamo pienamente soddisfatti della nostra scelta, ci rinfreschiamo e rapidamente, percorrendo il primo tratto di Via della Repubblica, il corso principale di Valletta, ci fermiamo per pranzo da “Kantina Cafè and Wine”, in 103 St John Street, un locale forse un po’ troppo turistico accanto alla Cattedrale, ma che fa perfettamente al caso nostro (spendiamo € 30,00 in due, constatando subito che Valletta è un po’ più cara di Gozo).

In una Valletta bardata a festa, ci avviamo ora tranquillamente verso i Lower Barrakka Gardens, i cosiddetti “giardini inferiori” da cui si gode di una bella vista su Forte Sant’Angelo e Forte Sant’Elmo. Ai piedi dei Lower visitate il tempietto neoclassico, al cui interno è conservata un’enorme campana in bronzo. La struttura fu eretta nel 1992 in memoria delle oltre 7000 persone che hanno perso la vita a causa dei bombardamenti avvenuti a Malta nel corso della seconda guerra mondiale. La campana suona tutti i giorni a mezzogiorno in punto.

Velocemente ritorniamo agli Upper, sistemandoci lungo la balconata che si affaccia sulla Saluting Battery per assistere al tradizionale sparo del cannone delle ore 16:00, di fronte alla bellissima veduta delle Tre Città (Vittoriosa, Senglea e Cospicua) che si gode da qui: sembra una cartolina se non addirittura un dipinto.

Siamo proprio di fronte al nostro appartamento, quindi ne approfittiamo per riposarci un po’ prima di riaffrontare il nostro itinerario lungo le vie in saliscendi di Valletta: riusciamo ad entrare poco prima della chiusura momento nella chiesa di St Paul’s Shipwreck, dedicata al naufragio di San Paolo sull’isola, dove diffuse il culto del Cristianesimo. Anche qui, come a Gozo, col trascorrere delle ore, la città si spopola, ma a noi non dispiace, questo ci permette di ammirarne in tranquillità l’architettura. Comunque è singolare come, a una certa ora, pare scattare il coprifuoco: non solo non ci sono persone in giro, ma anche le porte e le finestre delle case sembrano sigillate. Non una luce che filtri, non un suono che esca da un caseggiato. Mai visti tanti edifici in disuso.

Sono parecchio raffreddata e decidiamo perciò di mangiare qualcosa a casa, non senza aver prima gustato un ottimo gelato al limone e agrumi da “Amorino” su Via della Repubblica. Consigliato.

SABATO 01 APRILE

Inizia oggi la nostra esplorazione dell’isola, in una splendida giornata di sole. Prima però, vogliamo visitare la Co-Cattedrale di San Giovanni, nella piazza omonima.

Alle 9:30 siamo tra i primi ad entrare, quando ancora il flusso dei visitatori non è travolgente. Il biglietto di ingresso per gli Over 60 è di € 7,50, comprensivo di una ottima audio guida. La cattedrale, costruita dai Cavalieri di San Giovanni, è veramente notevole, con il suo pavimento interamente ricoperto di lastre tombali marmoree, le otto cappelle dedicate alle varie Lingue dei Cavalieri ed alcuni pregevoli monumenti di Gran Maestri, ma ovviamente il pezzo forte del complesso è l’Oratorio dove sono custoditi i due famosi dipinti di Caravaggio: “La decollazione di San Giovanni”, veramente imponente e l’unico a riportare la firma dell’autore (F. Michelangelo, dove F sta per fratello, visto che era stato accolto nell’Ordine) e “San Girolamo”. Ampiamente soddisfatti della visita, ci incamminiamo verso il Terminal dove prendiamo il bus n. 56 per Mdina.

Mdina, la cosiddetta “Città del Silenzio”, vale da sola un viaggio a Malta: il colore caldo della sua pietra, la vista del mare dalle mura, la tranquillità dei suoi vicoli, i suoi eleganti palazzi nobiliari retaggio di fasti passati ne fanno un gioiello da assaporare passeggiando senza meta. Visitiamo la Cattedrale e poi ci fermiamo per una sosta in un posticino veramente simpatico, anche se troppo affollato per i miei gusti: “Fontanella Tea Garden”, dove ci sistemiamo in una delle terrazze da cui si gode l’ampio panorama fino al mare. Assaggiamo per la prima volta i famosi pastizzi ai piselli, veramente buoni, concludendo poi con una enorme fetta di torta, spendendo € 25,00 in due. Ancora una passeggiata attraverso i vicoli, ammirando i negozi che espongono le creazioni in vetro di Gozo e poi, attraversando i giardini che fanno da divisorio tra le due città, entriamo in Rabat, la cittadina “nuova”, commerciale: facciamo un breve excursus fino alla Chiesa di San Paolo che ospita anche le omonime catacombe, ma decidiamo di non visitarle. La cittadina non ci entusiasma, così riprendiamo il bus n. 51 e torniamo a Valletta per riposarci un po’.

Intorno alle 17:30 siamo di nuovo al Terminal per salire sul bus n. 16, direzione Sliema fino a St. Julian’s. Ci si può arrivare anche col ferry dal porticciolo di Marsamxetto, nella zona nord di Valletta. Sliema è veramente brutta: palazzoni enormi costruiti senza un criterio preciso, centri commerciali dappertutto, un traffico e una folla indescrivibili e siamo ad aprile, non oso pensare cosa accada in piena estate. La zona è gettonatissima, soprattutto dai giovani, Maltesi e turisti, per via dei locali alla moda e dei prezzi decisamente abbordabili degli appartamenti. Anche nostro figlio Riccardo, qualche anno fa, ha alloggiato a San Julian’s spendendo veramente poco. San Julian’s è adagiato intorno alla Spinola Bay, anche questa molto ricercata per la sua movida, ma che a noi non sembra un granché. Comunque sempre meglio di Sliema.

Rientriamo a La Valletta con il bus n. 13 e scegliamo per cena un locale in 64 Republic Street “Pablo”, che offre gustosi primi di pesce e altrettanto buoni dolci. Spendiamo € 46,00 in due.

DOMENICA 02 APRILE

Stamattina il tempo non è dei migliori, come da previsioni, del resto. Avevamo intenzione di visitare, all’apertura, il Palazzo del Gran Maestro, l’enorme edificio in Palace Square che comprende le State Rooms e l’Armeria, a quanto pare notevoli, ma in questi giorni ci sono molti incontri ufficiali a Malta e non ci permettono l’ingresso. Ci consoliamo con una sosta al Caffè Cordina in 224 Republic Street, famoso locale d’epoca, effettivamente molto elegante con i suoi soffitti decorati, meritevole di una visitina. Poi, in breve, siamo al solito Terminal e saliamo sul bus n. 85 per Paola, dove abbiamo programmato la visita ai Templi di Tarxien (il più famoso Ipogeo di Hal Saflieni, considerato una vera chicca, non è visitabile fino al prossimo maggio). Il sito si raggiunge con una passeggiatina di pochi minuti e l’ingresso costa per gli Over 60 € 4,50 a persona. I Templi, patrimonio dell’Umanità dal 1992, sono uno degli esempi meglio conservati di “templi megalitici” , consacrati al culto della Dea Madre e risalenti al IV millennio. A Tarxien, gli antichi maltesi veneravano una divinità rappresentata da una “donna grassa”: a giudicare dai resti (costituiti da una gonna a pieghe e due gambe molto robuste) la statua doveva essere alta 2,4 metri. I pannelli informativi in inglese risultano esaustivi e di facile comprensione e la visita si rivelerà ancora più interessante del previsto.

La nostra prossima meta è Marsaxlokk, un tradizionale villaggio di pescatori sviluppato intorno al porticciolo dove ancora si possono vedere i “luzzi”, le caratteristiche barche maltesi colorate con i due occhi dipinti sulla prua, retaggio di una influenza egizia o fenicia. La domenica, lungo il porto, si tiene un mercato di generi vari oltre al primitivo mercato del pesce, ora piuttosto ridotto in realtà, e la località è affollata all’inverosimile. Lo avevamo subodorato quando a Paola, alla fermata del bus n. 85 che conduce a Marsaxlokk, abbiamo dovuto aspettare più di una corsa prima di poter salire: infatti, a Malta, se l’autobus ha raggiunto il numero di persone previste, l’autista non fa più salire fino alla fermata in cui scende qualcuno. Finalmente arriviamo, guardiamo un po’ la merce del mercato notando dei prezzi veramente bassi per tutti gli articoli in mostra e poi ci rendiamo conto che salta il nostro programma di pranzare in questa località. Non c’è più posto nei ristoranti segnalati dalla Lonely, mentre alcuni locali non ci ispirano fiducia: così riprendiamo il nostro caro bus 85 e rientriamo a Valletta per uno spuntino al “Kantina Cafè and Wine”. Nel frattempo, è venuta fuori una magnifica giornata di sole e quindi, dopo una breve sosta nel nostro appartamento, torniamo imperterriti al Terminal e prendiamo il bus n. 52 fino a Dingli: da qui, a piedi, con una passeggiata di una ventina di minuti (circa un chilometro) siamo sulle scogliere (Dingli Cliffs), mare meravigliosamente calmo e blu, niente da invidiare a scogliere più famose, irlandesi o bretoni o altro.

Rimaniamo a contemplare il paesaggio beatamente seduti su una panchina al sole, un senso di calma tutt’intorno. Sono contenta di essermi spinta fin qui. E devo fare a questo punto un’osservazione. Il servizio pubblico di trasporti di Malta è veramente capillare, alcune linee non sono molto frequenti, ma se si ha la pazienza di aspettare (e qui, come abbiamo detto, il tempo sembra rarefarsi) un bus vi porterà dappertutto, anche negli angoli più remoti dell’isola. Infatti, lungo la litoranea, abbiamo la fortuna di incrociare la linea n. 201 che ci riporta fino al capolinea del 52 per Valletta.

All’ora di cena, con ancora il colore del mare negli occhi, siamo di nuovo da “Pablo”. Poi, l’aria fresca della sera ci consiglia di rientrare.

LUNEDÌ 03 APRILE

La giornata è assolata e limpida e noi siamo già pronti per ripartire. Abbiamo finito le scorte nel frigo e così ci concediamo una bella colazione al Caffè Cordina. Tentiamo, ancora una volta senza successo, di poter visitare il Palazzo del Gran Maestro: pazienza, ci sono altri impegni ufficiali in calendario. Vogliamo visitare un altro importante sito archeologico, ma prima di uscire da La Valletta, esploriamo un quartiere che non avevamo ancora visto, lungo Old Mint Street, arrivando fino ai Giardini Hastings, un tranquillo spazio verde creato in onore di Lord Hastings, il secondo Governatore di Malta che è qui sepolto in un monumento di stile neoclassico. I Giardini offrono delle vedute meravigliose del porto di Marsamxett.

Con il bus n. 74, attraversando dei paesaggi molto belli, forse i più belli di quelli visti sull’isola, arriviamo in breve ai Templi megalitici di Hagar Qim e Mnajdra, € 8,50 a persona, comprensivi di audioguida. Questi templi sono i più vecchi al mondo, risalenti al 3600 a.C., ovvero 1200 anni più vecchi delle piramidi in Egitto e 1000 anni più vecchi di Stonehenge in Inghilterra, e nel 1992 sono stati dichiarati Patrimonio UNESCO. Sono costituiti da due siti preistorici, distanti 500 metri l’uno dall’altro e situati in una posizione davvero suggestiva sul mar Mediterraneo.

La visita è fantastica, sia per l’importanza dei reperti, sia per la loro ubicazione, praticamente a filo della scogliera su un mare indescrivibile. Ancora oggi mi incanto davanti alle foto che, pur non rendendo giustizia alla bellezza del luogo, mi riportano alle emozioni di quella passeggiata lungo i sentieri battuti da un vento impetuoso. Intorno alle 13:00 riprendiamo il bus 74 e rientrati a Valletta, ingolositi da quanto avevamo visto esposto al Caffè Cordina stamani, decidiamo di pranzare lì, a base di pastizzi, bruschette e cannolo siciliano. Tutto ottimo, spendendo in due € 22,00.

Dopo un’oretta di relax nel nostro appartamento, siamo pronti a prendere il traghetto che ci porterà alle Tre Città che si stendono al di là del Grand Harbour. Scendiamo all’imbarco con il nuovo ascensore scavato nei bastioni (si scende gratuitamente, si risale con un euro, impossibile risalire a piedi!). Prendiamo il traghetto delle 17:45 che in una ventina di minuti ci sbarca a Vittoriosa (l’antica Birgu). La cittadina è la più carina delle tre (le altre sono Cospicua e Senglea, niente di particolare) e presenta un quartiere ricco di fascino, il cosiddetto “Collacchio”, un nucleo antico veramente gradevole.

Riprendiamo il bus n. 2 per rientrare a Valletta, esplorando così un altro pezzetto dell’isola e ceniamo in un locale in 137 Archibshop Street “Ambrosia”, spendendo € 40,00 in due, ben quotato dalle guide ma che non ci ha entusiasmato affatto, pur nella pretenziosità degli arredi e nella professionalità del personale. Sulla strada del ritorno verso casa, ci consoliamo perciò con un ottimo gelato da “Amorino”.

MARTEDÌ 04 APRILE

Le valigie sono pronte, un’altra vacanza sta finendo. Il volo Raynair FR 7592 per Roma Fiumicino è previsto per le 08:50 e pertanto raggiungiamo l’aeroporto con un taxi già prenotato. Il volo parte in orario e atterra a Roma alle 10:20. Prendiamo il Leonardo Express per Roma Termini e all’ora di pranzo siamo a casa, soddisfatti delle nostre scelte e già pronti a pianificare un nuovo viaggio.

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