Primavera a Parigi 3
Parigi è una metropoli dai poliedrici aspetti, è il cuore politico, economico e artistico della Francia e d’Europa. E’ un connubio tra il nuovo, pensiamo al Centre Pompidou di Richard Rogers e Renzo Piano del 1977, e il vecchio come la splendida cattedrale gotica di Notre Dame del XIV secolo.
1° GIORNO Io e il mio ragazzo arriviamo all’aeroporto Charles de Gaulle nel primo pomeriggio di venerdì 27 marzo.
Il volo Alitalia è perfettamente in orario e così sarà anche al ritorno. Il prezzo del biglietto A/R da Milano Linate per due persone è di 155 £, quindi poco più di 35 £ a tratta.
Arrivati a destinazione, per prima cosa ci rechiamo all’albergo Victor Masse, nel quartiere di Pigalle , prenotato sul sito HotelClub.
Il rapporto qualità-prezzo è davvero ottimo. Il costo di una camera doppia per 4 giorni comprensivi di colazione a buffet è di 268 £.
La zona è servitissima, a pochi passi da Montmartre e l’albergo è a duecento metri dalla metropolitana.
Pur trovandosi nella zona a luci rosse, l’hotel è situato in una via tranquilla e la nostra stanza si affacciava su un piccolo cortiletto. Risultato: non abbiamo sentito alcun rumore di traffico e schiamazzi vari.
Pigalle, al contrario di come si come si potrebbe comunemente pensare, è una zona sicura e personalmente non ho mai avuto paura a tirar tardi.
Dopo aver sistemato i bagagli siamo partiti alla volta del Louvre (il venerdì sera per gli under 26 è gratuito) e dopo aver ammirato grandi classici come la Gioconda, La Nike di Samotracia e la Venere di Milo, abbiamo pensato a soddisfare i bisogni del nostro stomaco.
Seguendo il consiglio della Lonely Planet ci siamo recati a Montmartre da Chez Marie (Rue Gabrielle 27), un ristorantino decorato con vecchi manifesti pubblicitari e locandine teatrali dove al prezzo di 12,50 £ abbiamo mangiato zuppa di cipolle, boeuf bourguignon e torta di mele. 2° GIORNO Dopo un’ abbondante colazione e una doccia stimolante visitiamo Notre Dame, il simbolo della Parigi medievale e teatro del famoso romanzo di Victor Hugo.
Purtroppo una breve pioggerella ci ha sorpresi mentre contemplavamo le gargouille rivolte verso la Senna ma questo non è riuscito a spezzare l’incantesimo della visita alle Torri.
Abbiamo pranzato a “La Creperie du Cloitre” (per una galette complete e una gallette poulet abbiamo speso 21 £).
Nel tardo pomeriggio dopo aver ammirato, ma solo dall’esterno, il Centre Pompidou, abbiamo visitato il Musée d’Orsay con i suoi famosi dipinti impressionisti.
L’edificio è allestito in una ex stazione ferroviaria del primo Novecento e vi si possono osservare, solo per citarne alcune, celebri opere di Van Gogh, Degas, Delacroix, Manet, Monet, Renoir, Rodin, Matisse.
Sabato notte l’abbiamo trascorsa lungo gli Champs- Élysées pieni zeppi di gente, locali, fast food e vero e proprio simbolo della pomposità e sfarzosità francese.
Questo “Viale del Trionfo” collega l’Arc de Triomphe con Place de la Concorde ed è forse il più famoso simbolo di Parigi dopo la Tour Eiffel.
A proposito di Tour Eiffel…
3° GIORNO Tutti coloro che vogliono salire sulla famosa Torre senza aver prenotato il biglietto da Internet, devono mettere in conto di trascorrere almeno un paio d’ore a “far coda”: coda per acquistare il biglietto, coda per salire, coda per scendere…
Personalmente ho goduto di un panorama migliore a Notre Dame e, sempre secondo la mia modesta opinione, la Torre è più bella vista dall’esterno.
Il pomeriggio è stato dedicato alla Rive Gauche e quindi a St-Germain des Prés e al Quartiere Latino, con le loro viuzze piene di bars e ristorantini invitanti.
Dopo una visita al Panthéon e alla Sorbonne torniamo “vicino casa” e visitiamo il Sacré-Coeur.
Dalla scalinata si ammirano incredibili vedute su Parigi ed è frequentata giorno e notte da frotte di giovani che organizzano anche simpatici concerti in cui si possono unire i turisti (un gruppo di italiani ha preso il microfono per cantare “La canzone del sole”!).
Curiosità: la basilica è dotata di quel colore bianco caratteristico perché le sue pietre producono un deposito di limo bianco quando piove.
Dopo un riposino ristoratore abbiamo preso il metrò per visitare la zona del Marais e della Bastille.
I parigini sono davvero ferrei sull’orario della cena e se ritardate rischiate di andare a letto con lo stomaco vuoto.
Fortunatamente abbiamo trovato una minuscola pizzeria aperta a pochi passi dal nostro albergo (“Pizza del mondo” Rue des Trois Freres 16). Il locale è molto modesto ma la simpatia dei gestori ripaga ogni assenza di fronzoli.
4° GIORNO Questo è l’ultimo giorno di vacanza, infatti il mattino seguente facciamo appena in tempo a consumare il petit déjeuner.
Come da copione, approfittando della bellissima giornata di sole, decidiamo di regalarci una mini crociera sui famosi Bateax-Mouches (70 minuti, 10£) e dopo aver ammirato La Madeleine e l’Opéra Garnier ci concediamo un buon pranzetto a “Le Paris-Madeira” (Rue Caumartin 28), dove mangiamo delle ottime lumache.
Nel tardo pomeriggio ci rechiamo al colorito quartiere di Belleville, crogiuolo di culture e vero e proprio ricettacolo di nuovi stili e trends.
Il Cimitière du Père Lachaise non era nella mia lista ma mi sono dovuta ricredere.
Quasi per caso ci siamo ritrovati in questo ameno giardino monumentale, dove riposano tra gli altri Jim Morrison, Edith Piaf, Chopin, Moliére, Wilde.
La ville lumiére non smetterà mai di incantare!