Praga, maestosa e decadente
Il colpo d’occhio è maestoso. Sulla guida leggiamo che questa parte di città è “Patrimonio dell’umanità” secondo l’Unesco. La cosa ci sorprende ben poco. Basterebbe il solo Ponte Carlo a rendere onore al titolo, pare di passeggiare nel medioevo, fra lastroni squadrati e imponenti statue a destra e sinistra di santi. Lo sguardo abbraccia la città, il fiume Moldova e, in lontananza, il castello. Difficile ricordare scorci più belli. Il castello manifesta sin da lontano la sua imponenza. Per arrivarci passiamo per Malastrana, quartiere pittoresco in cui si respira l’aria della Praga che fu, che lascia indovinare come doveva essere la Praga di cento e più anni fa. Il tempo pare aver preso una pausa, qui. Con l’eccezione del Muro di Lennon, un semplice muro variamente dipinto e “graffitato” con volti e versi del mitico cantante dei Beatles. Il castello sembra a due passi e forse lo è, ma la passeggiata in salita è decisamente faticosa per chi, come me, è ahimé accanito fumatore. La titanica impresa della “scalata” (peraltro derisa più volte dalla mia ben più in forma fidanzata) sono però ripagate da uno spettacolo senza eguali. Leggo una riga sulla nostra guida: è probabilmente la più grande costruzione fortificata medioevale. Lascia a bocca aperta.
Si va quindi alla piazza della Torre dell’Orologio. Consiglio: saliteci! Costa poco, un centinaio di corone (circa quattro euro) e lassù Praga al tramonto è pressapoco mozzafiato! La sera siamo decisamente stanchi. Decidiamo comunque di fare una passeggiata, ma stavolta la città delude un po’. E non per la sua bellezza che anzi la notte si ammanta di fascino e mistero, ma per via delle torme di ubriachi che, pur non dando fastidio a nessuno, non sono comunque un bello spettacolo da vedere. Tuttavia siamo in Repubblica Ceca e non possiamo esimerci dal bere la birra locale. Dopo aver attentamente studiato tre o quattro offerte, decido che la Pilsner Urquell è la mia preferita. La stanchezza chiede tributo e andiamo a dormire.
L’aereo ci attende già al tardo pomeriggio e per le poche ore a seguire ci dedichiamo un’altra breve passeggiata per gli immancabili souvenir, attendiamo ora di pranzo e beviamo una birra in un locale praticamente sul fiume, accompagnata da un wurstel gigantesco. Clima rilassato, un cantante acustico. Prima di accomiatarci dalla capitale ci scambiamo le ultime impressioni. Un giorno è poco, ma non credo ne servino più di tre per visitarla tutta. Quel che è certo, però, è che ci torneremo.