Praga in 48 ore

Mi accingo a scrivere qualche nota sulla mia esperienza per essere d'aiuto a chi, come me, voglia avventurarsi alla scoperta di Praga in condizioni di tempo e budget un pò ristretti. Allora, partenza venerdì 22 febbraio, da Catania alle 11,50; volo Alitalia, pacchetto prenotato last minute alla mia agenzia, appena 366 euro andata e ritorno più...
Scritto da: Arabella44
praga in 48 ore
Partenza il: 22/02/2008
Ritorno il: 24/02/2008
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Mi accingo a scrivere qualche nota sulla mia esperienza per essere d’aiuto a chi, come me, voglia avventurarsi alla scoperta di Praga in condizioni di tempo e budget un pò ristretti.

Allora, partenza venerdì 22 febbraio, da Catania alle 11,50; volo Alitalia, pacchetto prenotato last minute alla mia agenzia, appena 366 euro andata e ritorno più pernottamento 2 notti. Arrivo a Praga alle 17 circa; prendiamo il taxi-pulmino da 9 posti, 400 corone quota fissa da 1 a 5 persone. Noi siamo in due, dunque si divide. E’ opportuno qui richiamare l’attenzione sulla necessità di fare attenzione ad alcuni tassisti non proprio onesti e verificare sempre le distanze (uno ci ha chiesto 400 corone per un tragitto che in metropolitana si fa in due fermate). Il nostro hotel è della catena Best Western, Hotel Kampa, 4 stelle, ottimo servizio, prima colazione pantagruelica, stanze molto carine, buona anche l’ubicazione: a due passi dal famoso Ponte Carlo. In serata abbiamo cercato di acclimatarci e orientarci, facendo un giro a Mala Strana e sul Ponte Carlo, per giungere poi alla Piazza dell’Orologio. Cena da Kolkovna (adiacente alla Sinagoga Spagnola), assolutamente imperdibile, il miglior ristorante di Praga. È necessario prenotare, si mangia cucina tradizionale boema, porzioni abbondanti, prezzi onesti. Andiamo a letto ammaliati dal fascino notturno di questa città gotica.

L’indomani, prima visitiamo l’interno della chiesa di San Nicola in Mala Strana, bellissimo, poi Hradcany, la zona del Castello: in sè e per sè il castello è abbastanza deludente, non c’è molto da vedere, a parte la stanza della cancelleria boema dove avvenne la celebre defenestrazione di praga. Degni di nota sono invece la Cattedrale gotica di San Vito e la Basilica romanica di San Giorgio. Per non parlare poi del Vicolo d’Oro, molto caratteristico e suggestivo. Al numero 23 c’è una sorta di museo medievale, con armature e costumi originali. Ci si può anche cimentare con il lancio con la balestra. Al numero 22 viveva Franz Kafka, ma la casupola non rivela nulla di particolare, ospita soltanto un negozietto in tema. Poi, uscendo dal vicolo d’oro, la torre della tortura, molto macabra. Nella stessa mattinata, seguendo la Via Uzedo, arriviamo al monastero Strahov, per visitare la sala della teologia, che pare sia bellissima, ma giungiamo alle 12,05 e l’orario di chiusura è alle 12,00. Peccato, ma desistiamo. Sulla stessa strada si può raggiungere il Petrinsky Sady, un’area verde ove sorge una torre di ferro che dovrebbe ricordare la torre eiffel. C’è anche un labirinto di specchi, che comunque non è nulla di che. Poi, da Petrinsky, si può prendere la funivia che riporta dabbasso: esattamente da dove eravamo partiti. Pranzo: U Vadlaru, in Malsteske Namesti, ristorante che propone cucina tradizionale ceca, mangiamo cervo e daino, un pò caro, ma cmq si mangia bene. Attraversiamo il Ponte Carlo all’ora di punta, e perde un pò del suo fascino, con una calca infernale che non consente neppure di osservare le statue nè le torri ai due estremi. Molto meglio passeggiarci di mattina presto, come noi abbiamo fatto l’indomani. Stavamo dicendo, attraversando il ponte Carlo si giunge al Klementinum, un centro culturale fondato dai gesuiti, c’è una cappella cosiddetta degli Specchi, molto particolare, poi la favolosa libreria (incredibilmente bella) e poi la torre astronomica, da dove passa un filo che rappresenta il meridiano e da dove si può rimirare uno splendido belvedere. Poi, piazza dell’orologio, osserviamo il celebre spettacolo dello scocco dell’ora, un giro nella piazza e proseguiamo la nostra gita per raggiungere la Via Parigi, via dello shopping d’elite (Vuitton, Dior, Montblanc etc), e da lì fino a Piazza San Venceslao in taxi (e fu qui che venimmo fregati). Passeggiamo dunque per la Nove Mesto (Città nuova). Cena: Stoleti, adatto a palati più sofisticati, propone novelle cuisine. Buoni prezzi.

L’indomani, giorno che coincide con la partenza, tre tappe da concentrare entro le 17,50, ora del nostro volo. Josefov, quartiere ebraico, si visita in tempi relativamente brevi, un biglietto unico da 300 corone che comprende il cimitero e le varie sinagoghe, tra cui spicca, indubbiamente, quella Spagnola, in stile moresco: è davvero splendida. Peccato non poter fare alcuna ripresa. Il cimitero, dal canto suo, è troppo caratteristico per non visitarlo. Viserhad: è un quartiere periferico, vi si arriva con metropolitana, è una rocca sulla Moldava su cui sorgono una chiesa gotica e qualche struttura come priorati, parchi, terme. E’ l’ideale per la classica scampagnata fuori porta. Cmq noi abbiamo tempi stretti, e non possiamo goderci nè la splendida e calda giornata di sole nè il relax del parco.

Torniamo in città, pranzo da Kolkovna (irrinunciabile), poi Kampa: è il quartiere del nostro albergo, e l’abbiamo lasciato per ultimo. E’ una penisola che costeggia Mala Strana. Vi si accede da un complesso di scale direttamente dal Ponte Carlo: è un luogo molto rilassante, un’oasi verde di grande ristoro.

Infine, torniamo in albergo, recuperiamo le valigie e facciamo ritorno a casa, ben contenti dell’esperienza appena trascorsa, entusiasti del fascino della città d’Oro, desiderosi già di ripartire al più presto…



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