PRAGA…Favola di Natale
Siamo arrivati il 24 pomeriggio con un volo da Bologna, della Czek airline e con un auto prenotata per 33 euro, siamo arrivati tutti e 6 all’hotel. L’hotel lo abbiamo scelto in periferia per risparmiare, ma comodissimo perché vicino alla fermata della metropolitana e a tante linee di tram, tutte collegate con il centro.
Il nostro arrivo non poteva essere dei migliori! raggiunto il centro della città vecchia, le luci, gli addobbi e l’atmosfera festosa ci hanno portato diritti nella favola del Natale, con la colonna sonora del concerto che si teneva nella piazza dalle 21 alle 22.
Il 25, dopo un giro nella città vecchia con le tappe obbligate dell’Orologio astronomico allo scoccar dell’ ora, la chiesa di Tyn, la torre delle polveri e le stradine dei dintorni, siamo saliti a bordo del battello che ci ha portato lungo la Moldava. Così ci siamo trovati, anziché un piatto di fumanti tortellini, un buffet di piatti della tradizione natalizia ceca ed il più famoso, che è stato a detta di tutti anche il migliore, è la carpa fritta! Una squisitezza! Pensate che per due ore di tour con pranzo a buffet e musica, la spesa è stata di 28 euro ad adulto. Il pomeriggio lo abbiamo passato nella zona del ghetto ebraico tra sinagoghe e palazzi e anche qui la favola, o per meglio dire la leggenda, ha preso il sopravvento e ci ha portati in una Praga seicentesca che assieme alla nostra citta, Bologna, era a quell’epoca considerata la capitale della magia e dell’alchimia. Nell’imperdibile giro dell’antico cimitero ebraico, tutto sembra sospeso nel tempo, l’atmosfera è irreale e se ci si concentra sulle scritte incomprensibili o sui disegni e i simboli incisi sulle lapidi, la suggestione aumenta e ti aspetti da un momento all’altro che il GOLEM, creatura leggendaria nata dall’argilla per mano del rabbino Lowe e dei suoi discepoli, sia ancora lì a vegliare e proteggere le anime del ghetto.
Proseguendo il nostro giro abbiamo percorso le vie del centro entrando nei tanti negozi di souvenir e siamo giunti alla torre attraverso la quale si accede al Ponte Carlo. Non abbiamo però potuto gustarci appieno il ponte e i suoi gruppi scultorei poiché era in ristrutturazione per cui coperto per metà da impalcature e forse per questo mancavano anche gli artisti, che a detta di tutti lo popolano durante il giorno. La sera, girovagando tra i mercatini del centro, abbiamo cenato assaggiando le varie specialità natalizie offerte dalle bancarelle, prima fra tutte una specie di “braccialetto” di pasta dolce, avvolto attorno ad un bastone di metallo e cotto alla brace. Non ne conosciamo il nome, ma il sapore sì! Il giorno di Santo Stefano lo abbiamo dedicato alla visita al castello, che non è solo un palazzo, ma un borgo vero e proprio. Col tram arriviamo oltre l’entrata del castello, al monastero di Strahovsky, da lì verso la piazza e il borgo fuori dalle mura e quindi al 1° dei tre cancelli del Castello, giusto in tempo per le 12.00, per assistere al cambio della guardia. Visitiamo la splendida cattedrale di San Vito simbolo essa stessa di Praga, la Torre polveriera, la pinacoteca e la chiesa romanica di San Giorgio. Poi si prosegue verso il caratteristico Vicolo d’Oro e qui si ritorna ad una dimensione fiebesca, con le casette piccole piccole, di una dimensione giusta per gli gnomi, i colori pastello e le stradine strette strette…E pensare che qui al n.22 ha vissuto anche Kafka! Prima dell’uscita dal Castello visitiamo la torre con le carceri e le sale di tortura ancora piene di strumenti infernali.
Finiamo la giornata con un giro nella Mala Strana lungo la via Nerudova alla ricerca delle insegne sopra i portoni, che una volta, mancando la numerazione civica, servivano per identificare le case.
L’ultimo giorno, lo dedichiamo al tranquillo girovagare tra il centro, le piazze e le vie dello shopping e non ci facciamo mancare nemmeno la sosta nel caffè stile liberty, con lampadari di oro e cristallo e camerieri in giacca bianca e poi…Si torna alla realtà!!!