Praga e la magia del Natale

A zonzo per le vie della fredda ma incantevole capitale ceca...
Scritto da: nitros24
praga e la magia del natale
Partenza il: 19/12/2016
Ritorno il: 24/12/2016
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
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Ciao a tutti, questo Natale si va in Repubblica Ceca. La magia di Praga ci attende.

Siamo stati a Praga per 5 notti, ma sono fin troppe per vedere questa città, 2-3 giorni bastano, ma la nostra era una vacanza di relax senza stress.

Siamo partirti da Napoli il 19 alle 14.30, il volo impiega circa 2 ore. A Napoli ci sono 16 gradi, arrivati -1! Partiti con cappottone, stivali, guanti, sciarpa e cappello, atterrati ci aspettavamo molto peggio invece non era cosi freddo come ci aspettavamo. Non c’era vento quindi basta coprirsi bene ed è piacevole passeggiare, ogni tanto bisogna fare qualche pausa in un pub al calduccio per non far congelare le mani e poi si riparte.

In un altro diario di viaggio che avevo letto, purtroppo, chi l’ha scritto ha indicato che meglio non venire a Praga in questo periodo. Dico purtroppo perché è stato sfortunato, non c’è cosi tanta gente come in altre città europee (ad esempio Parigi, Firenze) e i mercatini rendono ancora più magica l’atmosfera che si vive in questa città fiabesca.

Giorno 1

Atterrati abbiamo prelevato i soldi agli ATM che sono molto visibili. Qui c’è la corona, 1 euro sono 27 corone. Prelevando agli ATM bisogna stare attenti perché viene chiesto se si vuole applicare la commissione bancaria, ovviamente in inglese, (e che siamo scemi?), selezionato NO, abbiamo prelevato 5000 corone, 185 euro senza commissioni ne tassi di cambio. In 6 giorni abbiamo speso in totale 135 euro. Fate attenzione a non cambiare i soldi per strada. Prelevate sempre da ATM o negli sportelli stando bene attenti al tasso di cambio.

Per arrivare al centro bisogna prendere il bus 119 che passa rapidissimo ogni 10 minuti. I biglietti si possono fare o proprio dove si prende il bus (macchinette gialle), ma occorrono monete precise, non accettano contati. Basta cliccare sul biglietti da 32 corone. Oppure come abbiamo fatto noi c’è una postazione di informazione appena prima di uscire che pure vende i biglietti, o sempre con monete o con il bancomat contactless. Noi abbiamo utilizzato quest’ultimo. Non utilizzate taxi o transfert che con 1,40 in meno di 40 minuti siete al centro.

Preso il bus strapieno dopo 9 fermate si arriva a Nadrazi Veleslavin. A bordo del bus c’è il monitor che indica in maniera ben preciso le fermate e sulla fermata in questione c’è la “A” verde della metro. Scesi c’è la scalinata per la metro, il biglietto è lo stesso non occorre farne un altro. Con la metro scendiamo a Mustek. Ci sono 2 biglietti per la metro, uno da 32 come detto prima e uno da 24 corone se si scende 4 fermate, attenti a non fare i furbi che sono pochi centesimi di differenza e si rischia una bella multa.

Noi non abbiamo mai preso la metro, raramente, perché davvero stavamo in una posizione centralissima e Praga si visita benissimo a piedi (castello compreso).

Noi abbiamo alloggiato al U dvou zlatych klicu, semplice ma pulito, in ottima posizione. Consiglio questa posizione a salire, quindi massimo vicino piazza San Venceslao perché cosi si arriva a piedi a centro (a noi piace camminare), ma anche se si alloggia a Praga 2 basta stare vicino la metro, non allontanatevi oltre.

Risalti dalla metro Mustek ci troviamo in piazza San Veceslao con i mercatini tutti illuminati, un wao ci esce spontaneo, bellissima.

A piedi arriviamo all’hotel e dopo il check-in scendiamo subito a Piazza San Venceslao.

La piazza è conosciuta perché divenuta luogo di memoria il 16 gennaio 1969, quando vi si diede fuoco Jan Palach, studente universitario di filosofia, in segno di protesta contro l’oppressione socioculturale perpetrata dall’Unione Sovietica, dando inizio al movimento conosciuto come Primavera di Praga. Tutta Praga scese il piazza con le chiavi in mano bussando vicino ai carrarmati con in gesto chiaro di dire “andatevene a casa”.

Venceslao I è un duca di Boemia martire divenuto santo per la chiesa cattolica.

Il museo in lontana di sera non è visibile (neanche di giorno perché è pieno di impalcature). La strada è tutta illuminata piena di negozi e mercatini. Ci sono il ogni mercatino c’è un piccolo spazio per i bimbi (e non solo) con pecorelle, asinelli e pony. Ceniamo con due salsicce nei mercatini al prezzo di 70 corone l’uno e il classico vino caldo dei mercatini a 50 corone.

Anche se ci guadagniamo con la corona e la repubblica ceca è un paese più povero del nostro, sono ben pronti a spennare i turisti e soprattutto gli italiani…i prezzi turistici sono altissimi e bisogna stare attenti ai souvenir e a ciò che si compra nei mercatini che hanno dei prezzi assurdi.

Non comprate il prosciutto di praga ad esempio nei mercatini, lo vendono ad un prezzo assurdo… ho visto nei negozi bottiglie d’acqua a 2 €, quando invece ad un normale supermercato costa 10 corone (30 centesimi). State attenti, noi italiani siamo bravi a farci fregare.

Da piazza San Venceslao ci spostiamo guardando i negozi a Old Town Square. La vista è stupenda con la torre dell’orologio astronomico che apre alla piazza con i mercatini, un albero di natale bellissimo, alle spalle la Cattedrale di Santa Maria di Týn e a sinistra la chiesa di San Nicola. La chiesa di San Nicola è una delle poche chiese evangeliste a Praga. Praga è una città evangelista in una città piena di chiese cattoliche. Tanto che nelle chiese cattoliche ci fanno solo concerti.

In serata guardiamo solo i mercatini, visiteremo tutto nei giorni a seguire.

Ogni ora il grande albero si illumina a tempo di musica con un bel gioco di luci. Sulla sinistra c’è un palco con un piccolo concertino.

Preso il dolce tipico Trdlo davvero molto buono (60 corone normale, 70 con la nutella) e un bicchiere di vino caldo (50 corone), ci avviamo in hotel per riposare per il giorno dopo.

GIORNO 2

Svegli di mattina presto, colazione in hotel, ci avviamo verso il ponte Carlo. Per strada, prima di arrivare alla Bethlehem Chapel alzando gli occhi si vede Sigmund Froid che si tiene sospeso con una mano nel vuoto.

Noi siamo mattinieri, alle 9 eravamo già al ponte Carlo, c’è pochissima gente, richiamo a fare tante foto. Solitamente verso le 10 inizia ad animarsi un poco con anche i venditori e i ritrattisti che occupano il ponte.

Prima di salire sul ponte c’è la chiesa di Chiesa di San Salvatore.

Le statue che si trovano sul ponte non sono le originali, ma ben si copie, le originali sono conservate sotto teche a temperatura controllata.

Fatte un pò di foto al ponte e alla torre di ingresso ci dirigiamo verso Old Town Square per vedere l’orologio astronomico in azione.

L’orologio suona ogni ora, sopra ci sono i 12 apostoli che escono che fanno in giro, in alto c’è il gallo che canta tre volte. A suonare la campana è un teschio che fa di si con la testa che ricorda che prima o poi tutti faremo la sua fine, ma alla sua sinistra ci sono tre statue che rappresentano la lussuria, la superbia e l’avarizia che fanno di no con la testa come a dire c’è ancora tempo per noi.

L’orologio nello stesso quadrante mostra il nostro orario, quello ebraico, quello babilonese, e il segno zodiacale del mese. In basso ci sono le 4 statue che rappresentano le 4 università più importanti di Praga.

L’unico pezzo manuale dell’orologio è una luna che ogni notte a mezzanotte viene mossa manualmente. E’ possibile salire sulla torre.

Di fianco alla torre c’è il palazzo dove avvenne la seconda defenestrazione di Praga che diede inizio alla guerra dei 30 anni.

Qui troviamo dei ragazzi italiani di free-tours. In pratica offrono un tour di 2 ore a piedi per Praga con offerta gratuita.

Noi decidiamo di fare il tour. C’è anche il tour della città nuova e quello del castello ma sono a pagamento. Noi decidiamo prendiamo il tour del castello che si svolge alle 14.30, però lo faremo il giorno dopo. Il prezzo è di 250 corone (200 corone per gli studenti).

Il tour parte dalla torre dell’orologio arriva fino al quartiere ebraico e finisce porta delle polveri. La guida è molto brava e ci spiega tantissime cose. Per il quartiere ebraico vediamo il monumento a Ian Palach, la sinagoga, il cimitero ebraico (da fuori), la casa dove si dice sia ancora conservato il golem di Praga (ovviamente è una legenda), la statua di Franz Kafka e la sinagoga spagnola.

Per pranzo andiamo a un locale consigliato dalla guida, economico, dove prende un vassoio e passando si sceglie cosa si vuole, si paga in base a cosa si prende. Costano poco le cose ma non mi trovo bene perché molte cose non capiscono cosa sono e le signore parlavano in ceco. Purtroppo non ricordo il nome.

Tornando in hotel vicino alla piazza principale c’è un altro piccolo mercatino e andando in direzione di piazza San Venceslao c’è il Sex Machines Museum e un altro mercatino che vende solo souvenir a prezzi anche abbastanza conveniente rispetto agli altri mercatini.

Comunque nel centro si deve solo buttare al mappa e lasciarsi portare dai negozi e dai locali.

La sera da piazza San Venceslao prendiamo la via a sinistra (avendo la piazza di fronte) che porta alla Porta delle Polveri. Qui ci sono tantissimi negozi, soprattutto uno di giocattoli grandissimo, il museo del comunismo e il casinò.

Arrivati alla porta continuando diritto ci sono altri due piccoli mercatini. Per cena kebab 🙂

GIORNO 3

Sveglia sempre presto direzione teatro nazionale. Costeggiando il tranquillissimo fiume arriviamo fino alla casa danzante, palazzo che rappresenta Fred Astaire (torre di pietra) e Ginger Rogers (torre di vetro). Passeggiamo in tutta tranquillità, c’è proprio pochissima gente, possiamo fare e farci fare tante foto. Ritorniamo al ponte Carlo lo percorriamo tutto e in fondo prima di arrivare alla porta della città nuova scendiamo le scale che ci porta ad un altro piccolo mercatino.

Torniamo in hotel, pranziamo a volo e torniamo il piazza principale per il tour del castello. Seguendo la guida prendiamo due bus per arrivare alla parte nord del castello, se non erro 1 fermata col bus 19 e 2 fermate col bus 2.

L’ingresso al castello da qualsiasi ingresso è gratuito, si paga solo per vedere il vicolo d’oro la mattina, alcuni edifici all’interno, la biblioteca e per salire sulla torre della cattedrale di San Vito. Se volete entrare dare un’occhiata, vedere la parte iniziale dell’interno dalla cattedrale e il vicolo d’oro di pomeriggio è tutto gratuito.

Per l’ingresso c’è una veloce perquisizione. Entriamo nella cattedrale con uno stile gotico/neo gotico, e all’interno alcuni cenni di liberty (la cattedrale chiude alle 16). Vediamo il cambio della guardia, i cortili interni (ci sono anche i mercatini all’interno del castello), il monastero alle spalle della cattedrale, il vicolo d’oro dove Rodolfo II portò tutti gli alchimisti più famosi, il museo delle torture, la finestra della seconda defenestrazione di Praga, la residenza del presidente della repubblica e la statua del violinista che rubava ai ricchi per dare ai poveri. La legenda narra che nella torre dove fu richiuso portò anche il violino. Le persone sapevano che era ancora vivo finché sentivano il violino suonare. In realtà il suono era le urla dovute alla torture che subiva. La legenda narra anche che li rimase il suo violino dopo morto e che i prigionieri successivi lo suonassero, ma anche in quel caso erano urla di dolore.

Usciti dalla parte principale verso le 17.30 ci sono altri mercatini e si può ammirare una splendida vista di Praga dall’alto (nb: alle 16 a Praga già è notte di inverno…).

Scendendo a piedi dal quartiere del castello al quartiere nuovo (mala strana) arriviamo al muro di Jhon Lennon. Il muro si chiama cosi perché sul muro vennero scritti dei versi delle sue canzoni, ma in realtà Jhon Lennon non è mai stato a Praga ne ci ha mai cantato. Il muro veniva utilizzato nel periodo nazista per scrivere messaggi in codice, e visto che si trovava di fronte all’ambasciata Francese, i tedeschi non intervenivano. Tre anni fa il muro è stato imbiancato da un pazzo facendo perdere tutti i murales storici. Adesso è l’unico posto a Praga dove i murales sono leciti.

Salendo per ponte Carlo ci viene raccontata la storia di quest’ultimo e di alcune statue. Una molto interessante è quella della croce di Gesù con alcune scritte in ebraico. In pratica venivano sempre trovati degli sputi sul crocifisso, fatti seguire si scopri che a sputare erano tre ebrei. Furono costretti a pagare per far scrivere in ebraico, in basso “unico vero dio” e in alto il nome di Dio. Gli ebraici non posso leggere il nome di Dio perché è peccato, quindi passando dovevano abbassare la testa e cosi facendo non poterono più sputarci addosso.

Per cena ci fermiamo al Restaurace Štupartská, un locale consigliatoci con cucina tipica ed abbastanza economico, con menù in italiano. Prendiamo il tradizionale stinco di maiale, 1.4 kg di carne (e ossa) servito allo spiedo (ci mangiamo in due), patate al forno e 1/2 birra e paghiamo 350 corone più meno, il servizio non è compreso e te le fanno notare bene.

GIORNO 4

Oggi scendiamo un pò più tardi, verso le 10. Passando sempre per il ponte Carlo (ormai lo conosciamo bene) oggi visitiamo mala strana il quartiere nuovo. Passando per la chiesa di Chiesa di San Nicola (non quella del centro) guardando i vari negozietti saliamo fino al castello a piedi. Per strada, sulla sinistra, si trova una casa con una raffigurazione per Neruda.

Entriamo nuovamente nel castello e ce lo vediamo anche con la luce del sole (si fà per dire, abbiamo visto il sole per 10 minuti i 6 giorni).

Dopo aver girato per bene per Malastrana scendiamo di nuovo al muro di Jhon Lennon, di fianco c’è un munino a vento con una cancellata pieno di lucchetti e torniamo in hotel.

In serata ceniamo vicino a piazza San Venceslao al “Provaznice”, un bel locale pittoresco stile medievale anche con il menù (in italiano) scritto in maniera simpatica, qui prendiamo costine di maiale, gnocchi di patate, patatine fritte e una 1/2 litro di birra e spendiamo 325 corone.

GIORNO 5

Per la prima volta vediamo il sole dopo i -4, -2 gradi dei giorni precedenti. Oggi siamo a 1,2 gradi.

Finalmente riusciamo (per questione di orari) a vedere la Cattedrale di Santa Maria di Týn, apre dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 17.

Tornando verso la torre dell’orologio ci sono 23 croci per terra. Durante il periodo ussita, i cattolici vedevano di mal occhio gli ussiti, un giorno un cattolico lanciò una pietra e colpi un occhio di un ussita. Gli ussiti insorsero e presero 10 cattolici e li lanciarono dalla finestra sopra la sala del trono, la seconda defenestrazione. I cattolici non morirono, la loro versione è che degli angeli vennero a prenderli al volo, la versione ussita (più plausibile) è che in quel periodo c’è il palio all’interno del casello e in quel cortile c’erano molti cavalli, quindi caddero sul letame :-). Carlo II infuriato andò in piazza prese 23 capofamiglia ussiti li fece decapitare, tagliare la lingua, gliela inchiodarono in fronte e le mise dove ci sono le croci che accennavo prima. I corpi furono misi esposti senza testa su ponte Carlo.

Passando per il quartiere ebraico arriviamo fino al Cechuv most e passeggiamo stavolta costeggiando la Moldava dal lato destro. Attraversando il Manesuv Most e girando a sinistra c’è un posto dove ci sono tantissimi cigni, si possono anche dare a mangiare.

Da qui si vede una prospettiva molte della del ponte Carlo e si possono fare delle foto bellissime.

Il giornata spendiamo le ultime corone in souvenir e qualche ultimo Trdlo. Riusciamo a ricambiare le corone rimaste con un ottimo cambio di 27,10 in via Vejvodova, ma ce ne sono anche altri con questa quotazione, ovviamente senza commissioni.

GIORNO 6

Di mattina colazione con calma, andiamo alla stazione della metro Mustek, qui ci sono le macchinette gialle che accettano solo monete e prendiamo due biglietti da 32 corone. Con la metro scendiamo a Nadrazi Veleslavin e da qui prendiamo il bus 119 che ci porta fino al terminal 2 per ripartire per Napoli alle 13.30.

Ciao a tutti e al prossimo viaggio.

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