Praga e i suoi quartieri
Diario di viaggio
20.05.2009
Eccoci di nuovo in partenza per una città europea: Praga. Volo prenotato tramite www.volaregratis.it, con SkyEurope, partenza da Bergamo Orio al Serio, EUR 128.— a persona. Poi seguendo alcune indicazioni di altri turisti (da Turisti per caso) con www.booking.com prenoto l’albergo U-Kocku, mini suite con...
Diario di viaggio 20.05.2009 Eccoci di nuovo in partenza per una città europea: Praga. Volo prenotato tramite www.Volaregratis.It, con SkyEurope, partenza da Bergamo Orio al Serio, EUR 128.— a persona. Poi seguendo alcune indicazioni di altri turisti (da Turisti per caso) con www.Booking.Com prenoto l’albergo U-Kocku, mini suite con camera doppia + singola, servizi con doccia e piccolo atrio, colazione buffet a EUR.150.— al giorno. Partenza puntuale alle 21.00 da Bergamo e arrivo a Praga verso le 22.15. Prima nuvoletta di Fantozzi, il taxi accordato con l’albergo non si trova, concordiamo con un altro autista che per 535 corone (ca EUR 20 meno di quanto concordato a Eur 33) ci porta a destinazione. Camera n 15 al 4 piano, spaziosa e pulita, unico neo, sulla via Karlova (la via reale) e di notte gli schiamazzi si sentono. Non importa ci troviamo al centro della città vecchia a pochi passi dalla grande piazza. Claudio ed Andrea decidono per un giro notturno di ispezione, la sottoscritta preferisce una bella doccia ristoratrice e …..Nanna. 21.05.2009 Sveglia alle 08.00 e mentre ci prepariamo diamo un’occhiata alla cartina offertaci dall’albergo con le indicazioni del caso, e notiamo la pubblicità di un’agenzia “the ultimate tour” che propone “gran giro della città” (battello, tram, pranzo, bibite ed una guida in italiano) della durata di 6 ore, tutti i giorni, ritrovo ore 10.00 davanti la statua di S. Venceslao (il contatto ha un ombrello giallo). Decidiamo di provarci, quindi colazione veloce e partenza per la piazza. Prima però stabiliamo di cambiare qualche euro e sfortuna vuole che x la fretta il negozietto di cambio a cui ci rivolgiamo ci imbroglia sul cambio (lo scopriamo quando passiamo davanti ad un altro), seconda nuvoletta di Fantozzi!! Cerchiamo di orientarci per trovare la piazza e sono le 09.35. Chiediamo indicazioni che ci mandano fuori strada e finalmente dopo aver girato a vuoto alle 09.58 riusciamo ad arrivare trafelati all’ombrello giallo in piazza Venceslao e alla nostra guida Alena (Seredova? Certo che la nostra mente è subito pronta all’associazioni. Però non penso di essere l’unica ad aver avuto questo pensiero) e al resto del gruppo composto da circa 18 persone. Alena quale miglior cambio ci consiglia eXchange in via Kaprova 13 (ironia della sorte si trova a 5 minuti dal nostro albergo!),..Si parte alla scoperta della città. Dapprima Alena ci illumina sulla storia di Praga, l’era asburgica, il comunismo, la Primavera di Praga (sostiamo davanti alla targa ricordo a Jan Palach che nel 1969 si diede fuoco per protestare all’invasione russa), la Rivoluzione di Velluto, poi “scendiamo” dalla piazza verso la città vecchia. E’ mentre camminiamo mi metto ad osservare le persone e mi rendo conto (una volta di più) di quanto siamo diversi. Prendiamo l’abbigliamento, quando affronto le visite di città o comunque quando so che devo camminare parecchio, all’eleganza preferisco la comodità e la praticità: pantaloni comodi (3/4 se la meteo lo permette) maglietta e sandali da trekking (super eleganti!!!), ho trovato donne con i tacchi! Da principio pensavo fossero gento del posto ma poi noto che hanno una cartina in mano per cercare le diverse destinazioni: visto che il primo giorno abbiamo camminato x quasi 8 ore e sono arrivata ad avere i piedi come due bistecche, mi chiedo chi era sui trampoli in che condizioni fosse! Non parliamo poi degli accessori: x me sempre zaino riempito di K-way, ombrello, bottiglia d’acqua e foraggio, chi invece preferisce il bauletto Louis Vitton (mi si stringe il cuore al solo pensiero di appoggiarlo a terra!), E che dire di chi non riesce a staccarsi dal cellulare? Un componente del nostro gruppo veniva chiamato ogni due ore e riferiva dove si trovava e cosa stava guardando, io lo tengo sempre spento quando sono in viaggio e soprattutto in vacanza!! Passiamo oltre. Il cuore del centro storico di Praga è la Piazza della Città Vecchia. Troviamo ls Chiesa di Santa Maria del Týn, la chiesa principale della Cittá Vecchia costruita nel quindicesimo secolo in stile gotico mentre l’interno è barocco, la statua del riformatore Jan Hus e, sul lato opposto, l’orologio astronomico sul Municipio della Città Vecchia. Il municipio e l’orologio astronomico risalgono al quindicesimo secolo. Ogni ora la gente si riunisce per guardare la processione dei dodici apostoli e un scheletro che misura il tempo. Alla fine un gallo cantando annuncia la fine dello spettacolo. La parte inferiore della torretta è decorata da dodici immagini rotonde di segni zodiacali. Dalla piazza passiamo sulla Pariska la via dei negozi di lusso (Prada, Louis Vitton, Gucci, Dior…) e raggiungiamo il fiume Moldova dove ci imbarchiamo sul battello Andande per una rilassante gita fino al ponte Carlo e ritorno ammirando il paesaggio che ci circonda. Terminata la “crociera” (ca 1 ora), tocca al quartiere ebraico (Josefov, Josefstadt in tedesco in onore dell’imperatore Giuseppe II che a partire del 1784 aveva attuato una politica di riduzione delle discriminazioni.) unico in Europa perché molte costruzioni non lesionate si sono conservate fino ad oggi, per esempio sinagoghe, municipio ebraico e cimitero ebraico. Purtroppo la storia del quartiere ebraico di Praga è molto simile a quella degli altri ghetti in cui gli ebrei sono stati costretti a vivere per molti secoli. Al termine del giro è ora di pranzo e Alena ci porta al nostro ristorante nella città vecchia, un posto pulito e cordiale. Ci servono la zuppa del giorno (come in Italia il primo è la pasta) e poi scegliamo fra Gulasch, arrosto di maiale e formaggio fritto, seguito da un dolce e dal caffè. Ristoro terminato, via verso il Ponte Carlo, un ponte in pietra in stile gotico che collega la Cittá Vecchia a Malá Strana. La sua costruzione fu commissionata dal re di Boemia e Sacro Romano Imperatore Carlo IV. Incaricato della costruzione del ponte fu l’architetto Petr Parléř tra le cui opere si annoverano anche la Cattedrale di San Vito ed il Castello di Praga. Si dice che dei tuorli d’uovo furono aggiunti alla calcina per rafforzare la struttura del ponte. Il Ponte Carlo, é sopravvissuto a molte alluvioni, la piú recente delle quali nell’agosto del 2002 quando il paese dovette affrontare la peggiore alluvione degli ultimi 500 anni. Forse I tuorli d’uovo non sono stati una cosi’ brutta idea. Ci sono delle torri alle due estremità del ponte. E’ affollato, di turisti e di statue. Di giorno è il luogo dei pittori, degli artisti di strada, dei musicisti e delle bancarelle di souvenir. Di notte è il regno delle statue Ora molte di queste statue sono delle copie e quelle originali si possono vedere al Lapidarium (Musei di Praga). La statua più nota é probabilmente quella di -San Giovanni Nepomuceno, un martire ceco che fu giustiziato durante il regno di Venceslao IV venendo gettato nella Moldava dal ponte. La lapide sulla statua é stato lucidata fino a brillare dall’incalcolabile numero di persone che l’hanno toccata nel corso dei secoli. Si suppone che toccare la statua porti fortuna e assicuri il proprio ritorno a Praga. Saliamo verso il castello passando davanti la chiesa di San Nicola, prendiamo il tram e poi ancora a piedi raggiungiamo l’entrata principale del castello. Costruito in un posto strategico negli anni ’80 del nono secolo è stato ricostruito spesso nei secoli successivi. Nel 1918 il castello si è trasformato nella sede del presidente. Superato l’ingresso e la prima corte si entra nella Seconda Corte e attraverso il passaggio ad archi si entra nella Terza Corte e subito ci si trova davanti la sagoma imponente della Cattedrale di San Vito, la più importante chiesa di Praga, soprattutto dal punto di vista architettonico. E’ lunga 124 metri e con un’ampiezza che nel punto massimo raggiunge i 60 metri. Le volte sono altre 33 metri e le torri della facciata quasi 82. La torre principale raggiunge i 100 metri. E’ l’unico edificio che visitiamo, per l’intero complesso ci vorrebbe un giorno intero. Ormai sono le 16.00 e il nostro tour con Alena è terminato, ci salutiamo e ci separiamo nei giardini e ciascuno rientra singolarmente. Rientro sempre a piedi ed attraversiamo uno degli altri ponti di Praga mentre cominciano a cadere le prime gocce di pioggia. Un’ora più tardi siamo in albergo dove rilassiamo i muscoli e la mente prima del giro notturno di Praga, in particolare lungo la Moldova. 22.05.2009 Dopo un’abbondante colazione a buffet (quanto mi piacciono) stabiliamo di visitare Malà Strana, la città piccola nei dintorni del Castello. Passiamo prima dalla piazza della città vecchia e decidiamo di salire in cima alla torre dell’orologio astronomico da dove si gode di una bella vista su Praga, Si sono fatte le 10.00 e guardando in giù ci accorgiamo che la piazza si è riempita di turisti e passanti che attendono l’uscita dei dodici apostoli. Tante formichine con la testa all’insù. Scendiamo dalla torre e attraverso Ponte Carlo raggiungiamo Malà Strana che in Ceco significa “Parte Piccola” ed è il nome con cui venne identificata questa parte della città quando nel 1300 gli abitanti si trasferirono a Nove Mesto, la Città Nuova. Arrivando dal Ponte Carlo si arriva a Piazza Malà Strana, il centro del quartiere, circondata da un alternarsi di palazzi barocchi e rinascimentali perfettamente conservati e si sviluppa intorno alla Chiesa di San Nicola che la divide in due unità distinte. Al centro della Piazza la Colonna della Peste costruita nel 1715 per commemorare la fine della peste Tentiamo la visita della Chiesa di San Nicola che però deve essere rimandata per un concerto in corso (in tutte le chiese di Praga ogni giorno e sera ci sono concerti). “ Scaliamo” la via Nerudova e poi giriamo attraverso vie laterali fino ad arrivare al Castello e da li verso il santuario di Loreto, luogo di pellegrinaggio in cui è conservata una copia della casa della Vergine Maria a Nazareth. Nella facciata dell’edificio troviamo un grande campanile, con 27 campane che ogni ora intonano un antico canto dedicato alla Madonna. Si può vedere anche il Tesoro di Loreto, una raccolta di oggetti liturgici, oreficeria e arte, pietre preziosi e cofanetti. Il suo pezzo più importante è una custodia, chiamata il Sole di Praga, bagnata in oro e con 6.222 diamanti incastonati. La Casa Santa è una replica di quella che si trova presso il Santuario di Loreto (Ancona) ed è decorata con gli stessi rilievi e si trova nel mezzo di un cortile, circondata da sei cappelle. Al termine della visita saliamo ancora verso la cima fino al Monastero di Strahov e poi da li al panorama che domina la Collina di Petrin, a cui si accede con la funicolare che parte da Malà Strana. L’elemento caratteristico della Collina è la riproduzione in miniatura della Tour Eiffel. Venne costruita in occasione dell’Esposizione Giubilare del 1891. Scendiamo verso la Chiesa di San Nicola (che riusciamo a visitare a pagamento) e che rappresenta uno esempio di architettura barocca d‘Europa e viene considerata la più bella espressione del barocco ceco. E’ la volta di Santa Maria della Vittoria, dove è conservata la statuetta del Bambino Gesù di Praga (el nino). La statuetta e‘ stata prodotta in Spagna. Tanti pellegrini vengono da tutto il mondo per vederlo ed adorarlo. Come manifestazione del ringraziamento sono dati a Jezulatko i vestiti – la collezione dei vestiti è situata in una stanza nel piano superiore, l’entrata è a sinistra dell’altare. La statuetta e‘stata fatta di legno coperto da tessuto e cera, sulla superficie e‘ stato modellato il bambino. La cera e‘ fragile quindi ogni tocco può essere pericoloso. L’origine della statuetta e‘ ancora al giorno d’oggi un mistero. La visita non richiede alcun pagamento.
All’uscita della Chiesa il cielo si è coperto di nuvole nere segno che la pioggia si avvicina. Attraversiamo Ponte Carlo e torniamo verso la città vecchia con l’intenzione di attendere il passaggio della pioggia in albergo ma proprio in quel momento la cameriera è alla prese con la pulizia della nostra camera e quindi arriviamo fino alla piazza della città vecchia ed entriamo nella chiesa di Tyn proprio quando cominciano a cadere le prime gocce. All’uscita si è scatenato il diluvio, tutti i turisti che si trovano in piazza si sono rifugiati sotto i diversi portici in attesa che la pioggia, nel frattempo sostenta anche da grandine, si esaurisca, il tutto avviene dopo 10 minuti. L’aria si ê rinfrescata e la visita prosegue fino alla Porta delle Polveri, Le facciate sono adornate con statue abbellite da caratteristici particolari color oro che risaltano sullo sfondo scuro della Torre. Prese il nome di Porta delle Polveri da quando venne utilizzata come deposito di polvere da sparo molti anni dopo la sua creazione. Poi la Jindrisska torre la cui altezza 67,7 metri, la rende il più alto campanile separato a Praga. Svoltiamo fra le diverse vie e ci ritroviamo davanti al Paladium, centro commerciale con 200 negozi. Non possiamo non sfuggire ad una visitina, unico acquisto, un pettine!!! (dimenticato a casa). Rientro in albergo per relax prima di cena, passeggiata serale fra le vie della città e sul lungo fiume poi…..Nanna.
23.05.2008 Dopo la solita abbondante e squisita colazione ci dirigiamo al Josevof, il quartiere ebraico la cui storia è molto simile a quella degli altri ghetti in cui gli ebrei sono stati costretti a vivere per molti secoli. In origine il quartiere ebraico si trovava nei pressi del Castello e solo nel XII secolo gli ebrei si trasferirono vicino alla in Staré Mesto, iniziando l’espansione dello Josefov. Partiamo alla ricerca delle diverse sinagoghe ma ci manca quella del Giubileo che finalmente riusciamo ad individuare al di fuori del quartiere ebraico, ma vicino alla principale stazione ferroviaria e la Jindrisska Tower. La sinagoga fu costruita nel 1905-06 in stile Art Nouveau e pseudo-moresca come una compensazione per le sinagoghe demolite nel quartiere ebraico. Ha avuto il suo nome dal 50° anniversario del regno di Franz Josef I. Il lato anteriore della sinagoga è caratterizzato da un grande arco e un rosone con la stella ebraica al suo interno.
Torniamo in albergo per terminare la preparazione dei bagagli che saranno custoditi presso la reception fino al momento della partenza (aereo alle 19.00) e ci dirigiamo verso il fiume alla ricerca dell’angolo raccomandatoci da Alena per una bella visuale sul fiume, sul ponte Carlo, sul Castello e sulla chiusa. Individuato, sostiamo per la pausa pranzo e relax.
Nel pomeriggio visitiamo la Cappella di Betlemme, semplice nell’architettura ma luogo storico memorabile per la vita di Praga. Qui Jan Hus, riformatore e rivoluzionario ceco, iniziò la predicazione contro la chiesa cattolica. Il predicatore viveva nella casa alla destra della cappella. Approfittiamo anche per visitare una chiesa nelle vicinanze sempre dedicata al culto mariano e malgrado grandi cartelli con il divieto di fotografare, diversi turisti indisciplinati (per non dire di peggio sempre con la i…) li ignorano. Gironzoliamo per le vie fino a piazza S. Venceslao (750×60 metri) che non ha palazzi di particolare interesse ma merita una visita perché è il cuore politico e commerciale di Praga che qui si raduna per le feste o per i lutti nazionali. La prima statua del Santo venne portata qui 1680 e nel 1879 trasferita al Castello. La statua attuale è del 1912 e insieme al santo a cavallo ci sono i 4 patroni della Repubblica Ceca (Ludmilla e Procopio davanti, Adalberto e Agnese dietro). Sullo zoccolo si possono leggere delle parole che i cechi hanno sempre invocato nei momenti di difficoltà: “Non lasciarci perire, noi e i nostri discendenti”. Piazza San Venceslao è diventata simbolo dell’identità praghese e ceca nel 1848, quando durante i moti rivoluzionari ricevette il nome attuale; nel 1918 da qui che partirono le rivolte antiasburgiche a favore dell’indipendenza nazionale e nell’agosto del 1968 i praghesi cercarono di fermare in questa piazza i carri armati russi venuti a stroncare la Primavera di Praga mentre l’anno successivo, lo studente universitario 19enne Jan Palach si cosparse di benzina e si diede fuoco, morendo pochi giorni dopo (un piccolo monumento a lui dedicato di fronte la statua del santo). Alena ci aveva parlato di un mercatino nei dintorni, cerchiamo di ricordarci la direzione e dopo aver imboccato diverse vie e traverse ci ritroviamo davanti a bancarelle di generi alimentari (in particolare dolciumi), pietre dure, giocattoli in legno e libri. Si avvicina l’ora della partenza e ritorniamo verso la piazza della città vecchia, un complessino di musica jazz intrattiene i passanti e ci fermiamo anche noi ad ascoltarli, seduti su una panchina a gustarci un gelato. E’ arrivato l’ora di salutare Praga, recuperiamo i bagagli e cerchiamo un taxi che ci accompagna all’aeroporto per poi salire sul volo della SkyEurope diretto a Bergamo-Orio al Serio, dove troviamo (malgrado l’ora serale) un clima decisamente estivo per il periodo.