Praga City Break
Praga per me è sempre stata un po’ una città jolly, una di quelle che sai di voler visitare prima o poi, ma che per un motivo o per un altro finisce sempre col cedere il passo a un’altra capitale più cool o semplicemente più blasonata. Ciò nonostante un paio di anni fa (2018) decidiamo di darle finalmente la possibilità che merita, e complice l’esigenza di dover rientrare per forza di cose in un certo budget, ci affidiamo a lei per il nostro City Break primaverile.
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La città è capitale e regina indiscussa della Repubblica Ceca e non ha assolutamente nulla da invidiare alle più celebri colleghe d’Europa. Ha una storia molto ricca e travagliata e, ad oggi, è uno dei centri culturali e turistici più apprezzati al mondo. Inizio col dirvi che la primavera, nello specifico il mese di Maggio, si è rivelata la scelta migliore…le temperature sono ideali, e il cielo terso è una cornice perfetta per tanta meraviglia. Si, perché Praga è questo: pura meraviglia! È magica, un incantesimo da cui vorresti non svegliarti più, è un sogno a occhi aperti. Avevo grandi aspettative nei suoi riguardi, ma siamo andati decisamente oltre.
Come muoversi a Praga
Una volta atterrati non dobbiamo preoccuparci di cercare un taxi o altri mezzi alternativi, perché a questo abbiamo già pensato dall’Italia. In più di una occasione avevo letto di tassisti dediti alla fregatura, e non volendo neanche perdere tempo ad aspettare pullman e simili, decidiamo di affidarci ad un servizio privato. Consultate il sito Prague Airport Transfers e potrete scegliere tra diverse soluzioni in base alle vostre esigenze, ma in ogni caso avrete una macchina tutta per voi che verrà a prendervi e poi a riportarvi in aeroporto al costo di 20 euro per tratta. Probabilmente non sono poi così pochi direte voi, ma non è neanche un costo proibitivo a fronte della comodità di cui potrete godere.
Dove dormire a Praga
Il nostro Hotel si trova nel quartiere di Nové Mesto, praticamente al confine tra i distretti di Praga 1 e Praga 2, ovvero città vecchia e città nuova. La posizione è perfetta, appena fuori dal circuito prettamente turistico ma ad appena 15 minuti di camminata al massimo dal cuore della città, e soprattutto è una zona molto tranquilla. Il mio personale consiglio a tal proposito è di circoscrivere la scelta del vostro hotel a queste due zone anche a costo di spendere qualche euro in più, ed evitare di trovarsi invece in zone poco raccomandabili in cui la sera poi può essere sconveniente passeggiare. Le camere dell’hotel sono moderne pulite e spaziose, il personale è gentile e sorridente e parla un più che onestissimo inglese. Secondo poi, altro punto a favore, la struttura è praticamente attaccata a quella che è la birreria più antica e famosa di Praga: U Fleku, dove ovviamente ci fiondiamo a mangiare.
Il locale è molto caratteristico e con le tipiche atmosfere di una vecchia birreria con lunghi tavoloni in cui mangiare di fianco a perfetti sconosciuti; si possono mangiare i piatti tipici della tradizione e bere dei bei boccaloni di birra scura che viene prontamente servita dai camerieri non appena il bicchiere si svuota. Piccola nota…leggo sempre i commenti di gente che cataloga i cechi come gente sgradevole e maleducata; diciamo che sicuramente non brillano per solarità e socievolezza, non sono gli italiani o gli spagnoli ecco, ma questo non vuol dire che siano scortesi, sono semplicemente un po’ chiusi, per cui non aspettatevi sorrisoni o pacche sulle spalle, e se siete venuti per fare nuove amicizie allora avete sbagliato meta.
Fatto il pieno di tradizione ci dedichiamo subito alla scoperta della città.
Giorno 1 – Ponte Carlo, città vecchia e città piccola
Camminando lungo la strada che costeggia la Moldava, il fiume che attraversa Praga, lo spettacolo che si apre davanti ai miei occhi è pazzesco. Il Ponte Carlo brulicante di gente si allunga da una parte all’altra del fiume, con lo splendido Castello che si erge in lontananza alle sue spalle. È in quel preciso momento che capisco quanto questa città sia magica. Andando incontro al centro storico, lungo la strada i miei occhi notano per caso una piccola insegna che attira la mia attenzione, così da amante assoluta del genere trascino il mio compagno di viaggio nella visita del Museo delle Torture Medievali: piccolo ma efficace. Chiusa questa macabra parentesi in cui il mio lui ancora una volta si chiede che razza di problemi io abbia, ci addentriamo nel cuore della città, e quello che mi si offre è uno spettacolo incredibile.
Staré Mesto, o città vecchia
Staré Mesto, o città vecchia, è un capolavoro di bellezza senza tempo con i suoi vicoli stretti, i suoi edifici barocchi di asburgica memoria e le sue chiese gotiche; è un concentrato di grazia ed eleganza risorto con forza dalle ceneri che i lunghi anni di regime comunista avevano ammucchiato, e che si è guadagnato con grande merito il titolo di Patrimonio dell’Unesco a partire dal 1992. Il protagonista indiscusso di questo bellissimo scenario è ovviamente il famosissimo Orologio Astronomico, il simbolo vero e proprio di Praga, che allo scoccare di ogni ora cattura l’attenzione dei turisti mettendo in scena il suo piccolo spettacolo. Appena qualche passo più in là, sempre sulla grandissima Piazza Vecchia sorge invece la bella Chiesa di Santa Maria di Tyn, seconda per importanza solo alla Cattedrale di San Vito, e dal profilo inconfondibile. Con gli occhi pieni di tanta bellezza, e le orecchie piene dei suoni diffusi dai tantissimi artisti di strada che affollano la Piazza, ci dirigiamo verso un altro grande protagonista: il Ponte Carlo.
Ora, io potrei provare in ogni modo a trovare le parole giuste per riuscire a descrivervi le sensazioni che può dare passeggiare su questo ponte, ma la verità è che difficilmente ci riuscirei. L’impressione che ne ho avuto io è stata quella di camminare come sospesa nel tempo, sarà per i tanti artisti intenti a dipingere, sarà per la Moldava quieta e silenziosa, sarà per il sole che pian piano tramonta, sarà per le suggestive statue che ci osservano, sarà per tutto questo e tanto altro che credo sia impossibile lasciare questo mondo senza prima aver attraversato almeno una volta nella vita questa incantevole lingua di pietra.
Mala Strana o città piccola
Arrivati dall’altra parte del ponte ci addentriamo nel quartiere della “città piccola”, ovvero Mala Strana, quella che parecchio tempo addietro era nota come la città sotto il castello, e che ancora oggi sembra essere un po’ una città nella città. È il quartiere che più di ogni altro ha conservato il suo aspetto originario senza alcuno stravolgimento, e per certi versi il medioevo lì sembra non essere mai finito, soprattutto tra case e palazzi storici. Qui potete sicuramente sbizzarrirvi tra chiese bellissime, come quella di san Nicola che vi consiglio di visitare, vecchie birrerie e i tanti palazzi barocchi sedi delle ambasciate di tutto il mondo; ma soprattutto vi consiglio di fare una piccola puntata in quello che è sicuramente uno dei luoghi simbolo di Mala Strana: il John Lennon Wall. Questo vecchio muro si trova in una piccola piazza dal nome impronunciabile e, fosse anche solo per il suo significato simbolico, è doveroso rendergli omaggio. Da semplice e anonimo muro qual era, dopo la morte del cantante, nell’ottanta, fu ricoperto di graffiti e disegni che rendevano omaggio allo stesso Lennon, diventato per i giovani cechi un esempio di pace e libertà, a nulla valse l’opposizione del governo comunista che più di una volta si affrettò a ridipingere il muro, perché il giorno seguente scritte e disegni erano ancora una volta lì.
Tornando indietro verso il nostro hotel ho modo di pensare bene a cosa possa voler dire per un popolo non essere libero di esprimersi, e capisco bene quanto valore abbia oggi per questa gente aver lottato per vincere le proprie battaglie.
Per la sera ci mettiamo alla ricerca di una cena tipica, e la scelta cade sul ristorante U Tri Ruzi (chiedo scusa per gli accenti del tutto assenti ma la mia tastiera non parla ceco) nella città vecchia. Il posto è molto carino e intimo, il personale cortese a suo modo, i prezzi ottimi e lo stinco di maiale con le patate davvero buono, consigliatissimo! Devo ammettere che durante questi week end culturali la vita mondana è proprio l’ultima cosa che ci interessa, e solitamente il massimo che riusciamo a concederci dopo cena è una passeggiata “digerente”, ma non stavolta, non a Praga. Sulla via del ritorno verso l’hotel infatti decidiamo di farci la birra della buonanotte, e quella che doveva essere un’ultima mezzora di tranquillità si trasforma in una serata super divertente in cui, bevendo e cantando all’Irish Times Pub, tiriamo miracolosamente le 3 del mattino.
Giorno 2 – Josefov, il Castello e piazza San Venceslao
Josefov, il quartiere ebraico
Il giorno seguente lo dedichiamo a visitare quante più cose riusciamo, e iniziamo dal Josefov, il quartiere ebraico, uno dei più antichi d’Europa. Il sito più caratteristico di tutto il quartiere è senza dubbio il vecchio cimitero, una grande distesa di vecchissime lapidi, molte ormai illeggibili, tutte vicinissime tra loro e senza alcun ordine preciso, molto suggestivo, vale una visita. Poco distanti dal cimitero ci sono poi le sinagoghe, ancora oggi attive per le funzione religiose della comunità ebraica ma, secondo me, non particolarmente affascinanti dal punto di vista dall’architettura.
Il Castello
Da lì passiamo a quella che personalmente è la parte più bella di tutta la città: il Castello. La sua sagoma fiera e imponente domina praticamente tutta la città e, come fosse una piccola cittadella, copre un’area talmente vasta da essere considerato il più grande castello del mondo. È ovviamente patrimonio dell’Unesco, e possiede veramente un sacco di punti che lo rendono una tappa assolutamente obbligatoria! C’è la bellissima Cattedrale gotica di San Vito, una gioia per gli occhi; il Palazzo Reale con la suggestiva Sala Vladislao, importantissima dal punto di vista storico; la Basilica di San Giorgio con le sue torri bianche; e in ultimo, ma non per importanza il Vicolo d’Oro, un luogo veramente magico, la strada in cui gli alchimisti passavano le giornate a fare i propri esperimenti, e che ancora oggi come allora presenta una lunga sequenza di casette basse e colorate dalle porte minuscole che rendono il tutto incredibilmente misterioso e affascinante.
Piazza San Venceslao
Tornati giù nella città vecchia ci spostiamo di appena pochi passi oltre e arriviamo in quella che è forse la piazza più famosa di Praga, ovvero quella di San Venceslao. Grande e molto elegante, è il luogo di aggregazione probabilmente più importante della città grazie alla presenza di diversi locali, night club, negozi e un continuo flusso di gente che la rendono certamente caotica soprattutto la sera. In passato ha comunque spesso rivestito il ruolo da protagonista facendo da teatro ad eventi storici di grande rilievo; vi basterà pensare a tre semplici parole: Primavera di Praga, e capirete esattamente dove vi trovate.
Dopo tanto girare arriva come sempre il momento di fare una bella pausa, e camminando camminando ci ritroviamo nuovamente al di là del Ponte Carlo dall’alto del quale, buttando un occhio giù sul lungofiume, vediamo un paio di locali con tanto spazio all’aperto, ed è esattamente lì che ci dirigiamo. Ecco, bere una bella birra ghiacciata sotto il terso cielo di Praga con vista sul Ponte è una di quelle cose che può rimettervi in pochissimo in pace col mondo; e poi, cosa che vi consiglio assolutamente di prendere in considerazione, subito lì di fianco così come in molti altri punti lungo il fiume, ci sono dei piccoli moli da cui partono i battelli su cui potete fare un bel giro di un’ora circa lungo la Moldava, una gioia per i vostri occhi che potranno godere di un altro e altrettanto godibile punto di vista sulla città, e anche per le vostre gambe se siete anche voi reduci da una giornata intensissima!
Fatta anche questa meritatissima pausa torniamo in hotel per riposare ancora un attimo, docciarci e prepararci per la cena per cui, ricordatevi sempre, è bene presentarsi non troppo tardi o rischierete di non mangiare più. Questa volta ci lasciamo attrarre da uno dei tanti ristoranti che affollano la Piazza Vecchia, e consumiamo la nostra cena a base di arrosto e salsicce ai piedi dell’Orologio Astronomico, meravigliosa location ma cena decisamente dimenticabile. La nota positiva è che pur essendo in quello che tecnicamente è l’angolo più illustre di Praga, i prezzi sono sempre abbastanza contenuti rispetto a quello a cui siamo abituati, cosicché anche stavolta con 30/40 euro in due portiamo a casa un pasto completo. Anche questa serata prosegue poi in un irish pub, ma del resto noi siamo così, potremmo anche trovarci a Marrakech, ma se sentiamo odore di Irlanda non riusciamo a starne lontani!
Giorno 3 – Czech Beer Museum
Del giorno dopo non ci restano che un paio d’ore al mattino per un ultimo giro di questa meravigliosa città, e c’è ancora una cosina a cui sentiamo di voler dare un piccolo tributo: la birra. Il Czech Beer Museum, in città vecchia, è un piccolissimo museo in cui all’irrisorio prezzo del biglietto si può visitare prima la parte che mostra un po’ la storia della birra ceca, di come veniva prodotta e di come veniva poi consumata nei bar durante i difficili anni del comunismo; e subito dopo potrete godervi una piccola degustazione nel cortiletto fuori la biglietteria, grazie alla quale vi sarà offerto un cestino con 4 birre differenti. Non sarà un’esperienza altamente culturale, ma in effetti è stato molto divertente! Si chiude così la nostra conoscenza di questa meravigliosa capitale dalle tante sfaccettature: una città magica, fiabesca, elegante e in continua crescita; una città che ha sofferto e lottato tanto per conquistare la libertà; una città che ha saputo rinascere dalle sue ceneri grazie al sacrificio di molti e al lavoro di tanti…che forse non sorride abbastanza, è vero, ma che quando chiude gli occhi la notte sa che quel posto tra le città più belle d’Europa non glielo toglierà mai più nessuno.