Portus veneris

Immaginate di fare colazione guardando i pescatori che tornano al porto, la luce fioca del mattino con quella foschia bassa che sapete si dissolverà lasciando spazio ad una giornata assolata; i riflessi di giallo pallido del Sole del primo mattino, che si infrangono sul mare infastidendo gli occhi da poco aperti....vi riprendete colti dal profumo...
Scritto da: HENRY II
portus veneris
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 500 €
Immaginate di fare colazione guardando i pescatori che tornano al porto, la luce fioca del mattino con quella foschia bassa che sapete si dissolverà lasciando spazio ad una giornata assolata; i riflessi di giallo pallido del Sole del primo mattino, che si infrangono sul mare infastidendo gli occhi da poco aperti…Vi riprendete colti dal profumo del mare che si avvinghia a quello dei cornetti ripieni appena sfornati apposta per voi. Gli alberi delle barche dondolano una vicino all’altra, i capitani si preparano ad uscire con il loro equipaggio ancora indolenzito… E voi ancora oziosamente seduti al baretto del porto per fare colazione ancora guardando i pescatori che tornano sui gozzi al porto. Le case dietro di voi a picco sulla strada allineate una dopo l’altra, di vivaci colori pastello, arrampicate sulla scogliera a ridosso del mare, un po’ più in là circondano la piazzetta ove una gentile signora vi invita ad assaggiare del pesto fresco con del pane casereccio.

Siete a Porto Venere sulla costiera di levante ad un passo dalle Cinque Terre; in Liguria.

Maggio dovrebbe essere un buon periodo per un week-end in barca a vela ma il temporale estivo e le piogge sono in agguato. Bisogna fare la spesa in fretta per poi imbarcarsi e approfittare voracemente del Sole del mattino e del vento che si alza, ma nulla vi impedisce di fare un lunga passeggiata dal porto verso l’esterno del paese seguendo la riva del mare mentre i gabbiani cercano del cibo tra le barche ed un fido cagnolino segue il suo padrone; mentre il pescatore disfa la sua rete intrecciata.

Bastano tre giorni per assaporare tutto questo e seguire l’olfatto a caccia dei profumi dei pini marittimi delle rose in fiore, delle piante di cappero e di quei fiori e di quelle erbe aromatiche che a Maggio esplodono nei propri profumi mentre l’aria si riscalda per lasciarsi indietro l’Inverno.

Tre giorni bastano per gustare trofie, pesto, e testarolo.

Porto Venere il golfo dedicato alla famosa dea della bellezza una cittadina che dall’antichità all’avvento del cristianesimo ha subito le incessanti battaglie cadendo di volta in volta in mano di saraceni, francesi, aragonesi fino al regno di Sardegna. Stando sulla calata in riva al porto tra bar e ristorantini potrete scorgere la Porta delle Mura la Torre Capitolare fino ad arrivare, ove una volta sorgeva il maestoso e pagano tempio della Dea, alla chiesa di San Pietro in stile gotico genovese con le tipiche alternanze di pietra nera e pietra bianca. Dalla chiesa passate alla scenografica loggetta romanica con vista sulla baia. Leggermente alla vostra destra aguzzate la vista e noterete la chiesa di San Lorenzo e più su il castello Doria. Che splendida vista da lassù tutta d’altri tempi, e se chiudete gli occhi immaginate tutto questo il 17 Agosto durante la festa della Madonna Bianca con quasi quattromila fiaccole che illuminano il promontorio, del finis terrae.

Questo, la via dell’amore, la villa romana, il museo del tesoro e tanta natura e suggestione vi aspettano a Portus Veneris.



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