Portogallo, tra Oceano e Monasteri
Sabato 18 Agosto 2007 Ore 3.20 mattutine!!! Levataccia per andare a prendere il volo Ryanair da Bergamo a Siviglia che parte alle ore 6.10. Enzo viene puntualmente a prenderci alle 4 del mattino e 10 minuti dopo siamo in coda al check in del nostro volo.
Dopo una attesa di circa 30 minuti (c’e’ parecchia gente) riusciamo ad imbarcare i bagagli sul volo, sfiorando da parte di Danilo i 15 kg. Consentiti (14,7 per la precisione). Paola invece arriva a 12,3 e quindi e’ abbondantemente nel limite. Nel frattempo hanno aperto i negozi dell’aeroporto e Danilo ne approfitta per acquistare un mensile che parla di aeroplani che si leggera’ in volo. Puntuale come un’orologio svizzero il Boeing 737 della Ryanair decolla da Bergamo all’orario previsto. Durante il volo Danilo tenta inutilmente di dormire, ma senza apprezzabili risultati. Alle 8.30 precise il nostro aereo tocca il suolo spagnolo in perfetto orario. Ci aspettiamo di essere accompagnati al terminal dell’aeroporto da un pulman, ma con nostra grande sorpresa ci dobbiamo incamminare seguendo una striscia verde ed una signorina che ci fa strada davanti a noi. Una cosa che notiamo subito appena scesi dall’aereo, e’ una forte umidita’ dell’aria pur essendo solo le 8.30 del mattino!!! Ritirati i bagagli con celerita’, ci mettiamo in coda alla Hertz per ritirare la nostra vettura prenotata via internet. Una signora con due bambini ci fa perdere una ventina di minuti perche’ continua a chiedere informazioni all’addetta della Hertz, senza alla fine noleggiare nessuna vettura e spostandosi nell’ufficio dell’Avis. Dopo due persone tocca a noi, e ci viene assegnata una Renault Clio Campus. Facciamo una veloce colazione (il caffe’ era piuttosto bollente), e alle 10.00 saliamo sulla vettura che ci scarozzera’ in giro per i prossimi 15 giorni. Ci dirigiamo velocemente verso Siviglia e nel giro di una ventina di minuti siamo in citta’. Nonostante la cartina dettagliata di Siviglia in nostro possesso, abbiamo qualche difficolta’ a trovare il nostro albergo, a causa di alcuni lavori nelle strette stradine di Siviglia all’interno alle quali siamo costretti a passare. Dopo ben un’ora di girovagare, riusciamo a raggiungere l’hotel Best Western Cervantes, e mentre Paola scende per chiedere dove poter mettere la vettura, un tipo mi indica di seguirlo con l’auto verso il fondo della via, e mi fa vedere dove mettere la macchina in una via laterale. Mi aiuta a portare le valigie, ed alla fine vuole 5 euro. Io non avendo moneta, riesco a chiudere a 2,50 euro. Facciamo il check in, e l’addetto alla reception mi spiega dove parcheggiare la macchina. In pratica mi invita a ripercorrere la via in senso contrario e mi indica l’ingresso del garage. Vado e quando mi trovo davanti il portone del garage cerco di capire come entrarvi. Alla fine scopro che il tutto non e’ altro che un montacarichi, nella quale bisogna entrare con la macchina e scendere al parcheggio sotterraneo. Risalgo alla reception e vi sono 3 minuti di dialogo con l’addetto alla reception per spiegare dove avevo parcheggiato l’auto. Lui si aspettava che io venissi a chiamarlo prima di parcheggiare, ma una volta fatto vedere dove ho messo la macchina il tutto si risolve.Prendiamo possesso della nostra camera, chiamiamo casa per avvisare del nostro arrivo e dopo esserci rinfrescati (la ricerca dell’albergo e’ stata veramente lunga ed estenuante), partiamo alla scoperta di Siviglia. Fa molto caldo e con piacere scopriamo che per arrivare in centro bastano 5 minuti a piedi. Meno male. L’idea di girare in macchina per quelle viette mi terrorizzava. Fino a domani la macchina rimarra’ nel garage. La prima cosa che vediamo e’ una delle tante spose che vedremo durante la giornata. Entriamo nella cattedrale, molto bella e saliamo anche sulla torre della Giralda, dalla quale si gode di un buon panorama sulla citta’. Scesi dalla torre della Giralda, essendo ormai passata l’una, pensiamo sia giunta ora di mettere qualcosa sotto i denti. Ci dirigiamo nel centro storico (Barrio di Santa Cruz), una zona della citta’ fatta di tante piccole viette. Scegliamo un bar dalla guida che ci ha prestato Manu dove fanno le tapas (piccoli assaggi di cibo), che si chiama Las Teresas. Dopo pranzo passiamo da un parco dietro il centro storico e vediamo il Grand Hotel Alfonso XIII, considerato il piu’ bell’albergo di tutta la Andalusia. Decidiamo di fare un giro in barca sul Guadalquivir, e ci dirigiamo verso la Torre dell’Oro, da dove prendiamo il battello che ci guida lungo il fiume, mostrandoci anche un ponte progettato dal famoso architetto Calatrava. Finito il giro che e’ durato un’ora siamo piuttosto distrutti (la levataccia comincia a farsi sentire), e dopo aver visitato da fuori la Plaza de Toros con l’arena della corrida, rientriamo in albergo, non prima di esserci gustati (Danilo) un gelato visto che la guida segnala alcune gelaterie molto buone. Alle 17 stremati ci docciamo e per un’oretta buona ci addormentiamo entrambi. Usciamo di nuovo per le 20 e decidiamo di recarci di nuovo in centro alla ricerca di un posto dove poter mangiare una buona paella. Troviamo un posto nel Barrio di Santa Cruz dove fanno la paella, ma non e’ decisamente la paella che ci aspettavamo. Pazienza, ci consoliamo con dell’ottima sangria. Terminata la cena rifacciamo un giro per la Plaza del Triunfo e dopo esserci soffermati ad ascoltare un chitarrista di strada che suona il flamenco, notiamo una interminabile processione di spose che si incrociano continuamente alla ricerca di angoli della piazza dove farsi fotografare. Dopo esserci riposati su una panchina, rientriamo in albergo e ci mettiamo a nanna, stanchi ma felici per la bella giornata trascorsa. Domani si parte per il Portogallo. Siviglia la ricorderemo sicuramente per il gran caldo e le tante spose, ma anche per la tranquillita’ della citta’. Domenica 19 Agosto 2007 Sveglia alle 8 e dopo esserci degnamente colazionati in albergo, paghiamo il nostro hotel, estraiamo la macchina dal garage (sempre risalendo con il montacarichi) e ci avviamo verso la nostra meta. Il Portogallo. Usciamo abbastanza rapidamente dal centro (visti gli innumerevoli giri del giorno prima non e’ stato difficile) e utilizzando la tangenziale entriamo sull’autostrada in direzione di Huelva. In circa 2 ore arriviamo al confine con il Portogallo, e usciamo dall’autostrada per immetterci sulla statale N125, che ci farà compagnia durante il nostro viaggio alla scoperta dell’Algarve. La nostra prima tappa e’ Cacela Velha, un grazioso villaggio poco prima di Tavira, fatto di case tutte bianche (anche troppo), e dopo le foto di rito e la pipi nel bagno dietro la chiesetta (provvidenziale e molto pulito), ripartiamo, destinazione Tavira. Arriviamo e dopo aver parcheggiato visitiamo il centro, con il ponte romano ed il castello, dal quale si ha un’ottima vista della citta’. Ripartiamo e sempre seguendo la N125 arriviamo alla nostra destinazione Faro, dove trascorreremo le prossime due notti. Troviamo abbastanza facilmente il nostro hotel (Residencial Sun Algarve), anche grazie ad una intuizione di Paola, che scopre ad un certo punto che ci troviamo sulla via parallela a quella del nostro hotel. Prendiamo possesso della camera (piccola ma graziosa), e decidiamo di andare a cercare da mangiare, visto che ormai e’ passata l’una. Leggendo la guida, troviamo un ristorante a due passi dal nostro albergo, ma non avendo una fame mostruosa, decidiamo di venirci per la cena. Ci dirigiamo allora verso il porto, e troviamo un locale proprio davanti al porto che propone anche panini e omelette. Mangiamo con molta calma e ci godiamo il meritato riposo. Verso le 3 ci alziamo da tavola e facciamo un giro nel centro di Faro, che troviamo piuttosto deserto. Evidentemente essendo domenica pomeriggio la gente e’ tutta in spiaggia. Rientriamo in albergo per riposare ed attendere le 5 per andare in spiaggia piu’ tardi per prendere un sole meno aggressivo. Infatti alle 5 partiamo in macchina alla volta della Praia do Faro, posta all’estremita’ della pista di atterraggio dell’aeroporto. Arriviamo e troviamo parecchie macchine, ma riusciamo comunque a trovare posto e a sdraiarci su una spiaggia bagnata dall’Oceano. Danilo decide anche di fare un bagno, ma la temperatura dell’acqua non e’ delle piu’ calde, e dopo 5 minuti esce. Ci fermiamo in spiaggia fino alla 7 e dopo aver preso un’aperitivo nel bar della spiaggia, rientriamo in albergo per la doccia. La giornata e la temperatura ora sono veramente gradevoli. Per cena decidiamo di recarci al ristorante che avevamo visto nel pomeriggio (Adega Nova) e mangiamo abbastanza bene, godendoci il posticipo del campionato portoghese che parte giusto oggi. Dopo cena decidiamo di tornare verso il porto e scopriamo con piacere che il centro e’ decisamente piu’ affollato di oggi pomeriggio. Vi e’ anche uno spettacolo teatrale, e ci godiamo la tiepida serata prima di andare a nanna. Oggi e’ stata una giornata decisamente piu’ tranquilla di ieri (il viaggio in auto non e’ stato per nulla pesante), e domani ci godremo le spiaggie della Ria Formosa.
Lunedi’ 20 Agosto 2007 Ci alziamo al solito orario (8, che in Italia sono le 7), facciamo la colazione all’aperto nel patio del nostro albergo e partiamo con destinazione la Praia do Barril seguendo la ormai famosa N125. Per arrivare a questa spiaggia passiamo per una zona altamente residenziale e dopo aver parcheggiato la macchina attraversiamo un ponte sulla laguna e prendiamo un trenino (si avete capito benissimo, un trenino) per arrivare a questa spiaggia. Si potrebbe andare anche a piedi, ma per un euro, tanto e’ il costo del trenino non ne vale la pena. Arrivati alla spiaggia Danilo ritenta l’avventura del bagno, ma la situazione temperatura dell’acqua non e’ decisamente migliorata rispetto a ieri. Verso mezzogiorno il sole comincia a farsi sentire, e decidiamo di andare a visitare la spiaggia di Armona, una delle piu’ esterne della Ria Formosa e quindi piu’ vicine all’Oceano aperto. Riprendiamo pertanto il trenino e successivamente riseguendo la N125 arriviamo ad Olhao, dove parcheggiamo la macchina in un parcheggio coperto. Prendiamo un traghetto al volo e dopo 15 minuti di traversata arriviamo a destinazione. Essendo ormai giunta l’una, decidiamo di mangiare in un ristorante vicino al porto. Mangiamo pesce (sogliole), e poi ci incamminiamo per digerire verso la parte opposta dell’isola. Giungiamo intorno alle 15 sulla spiaggia e con nostra grande sorpresa scopriamo che l’acqua qui’ non e’ poi cosi’ fredda. Aspettiamo ad entrare di aver digerito e nonostante l’orario il caldo non e’ cosi’ terribile, in quanto il vento molto forte mitiga il calore del sole. Alle 5 decidiamo di fare il bagno, e l’acqua ora non e’ piu’ cosi’ calda, ma nonostante questo il bagno si fa lo stesso. Rientriamo al porto e riprendiamo il traghetto per tornare ad Olhao. Ritiriamo la macchina e con sorpresa scopriamo che le 5 ore di parcheggio ci sono costate solo 2,80 euro. In Italia avremmo speso almeno il doppio. Tornando verso Faro, facciamo sosta in un centro commerciale vicino al nostro albergo, per acquistare alcune cose (tipo le mollette per i panni) che ci servono. Rientrati in albergo e docciati andiamo alla ricerca di un ristorante in centro. Tra quelli segnalati dalla guida segliamo O’Piteu, dove Danilo per la prima volta decide di mangiare della carne tutto sommato discreta. Dopo il solito giretto per le vie del centro (oggi un po’ meno affollate), rientriamo in albergo per la notte. Domani ci sposteremo da Faro e dalla Ria Formosa proseguendo la nostra scoperta dell’Algarve dirigendoci verso Lagos e la punta estrema del Portogallo, Cabo do Sao Vicente.
Martedi’ 21 Agosto 2007 Lasciamo a malincuore Faro e la laguna dopo la solita abbondante colazione all’aperto nel cortile del Residencial Sun Algarve e ci dirigiamo sempre seguendo la N125 verso Lagos. Ad Almancil facciamo una tappa per visitare la chiesa di Sao Lourenco, ma scopriamo che apre alle 10, e pertanto decidiamo di proseguire. Ci fermiamo ad Alcantarilha, dove visitiamo una piccola cappellina tutta ricoperta di ossa estratte da un cimitero!!! Veramente macabro!!! All’altezza di Portiamo facciamo una deviazione di una ventina di kilometri per visitare Silves, dove troviamo un castello con le mura rosse. Lasciamo Silves per dirigerci a Lagos, dove decidiamo di trovare il Motel che abbiamo prenotato e di trovare un posto dove pranzare. Arriviamo al Motel Ancora ed alla reception ci comunicano che essendo pieni ci hanno trovato posto presso un’altra struttura a 4 stelle (questo ne aveva 3) che si trova 2 kilometri piu’ avanti, esattamente in localita’ Porto de Mos. Ci dirigiamo verso questa struttura e con stupore troviamo un elegante villaggio turistico con una bellissima piscina. Dovendo attendere la consegna della camera decidiamo di mangiare qualcosa presso il bar del residence con vista piscina! La camera che ci consegnano e’ praticamente un appartamento strabello e direi che nel cambio ci abbiamo decisamente guadagnato. Inoltre il posto e’ vicino ad una spiaggia tra due falesie e con un paio di ristorantini con vista oceano niente male. Mi sa che stasera ci torneremo per cena. Lasciamo le valigie e ripartiamo verso la punta estrema del Portogallo. Dopo essere arrivati a Sagres proseguiamo per il Cabo de Sao Vicente. Uno spettacolo veramente unico. Scogliere a picco sull’oceano, un faro bellissimo e per questo ci fermiamo un’oretta. Rientrando verso Sagres ci fermiamo a visitare Fortaleza de Sagres, una fortezza con vista oceano ed un piccolo faretto alla fine della scogliera che comprende la fortezza. Rientrando verso Lagos ci fermiamo a visitare Salema, un piccolo paese con una bella spiaggia ed un grande albergo direttamente sul mare. Tastiamo l’acqua dell’oceano che non e’ per nulla calda. Rientriamo in albergo e ci fermiamo un’oretta in piscina facendo anche un bagno (l’acqua non e’ caldissima, ma mai fredda quanto quella dell’oceano). Piccolo particolare: tutta la zona da Lagos a Sagres e’ molto ventosa e anche stare sdraiati in piscina e’ veramente una impresa. Per la prima volta abbiamo visto cosa sono le spiagge che si affacciano sull’oceano!! Alla sera ceniamo nel ristorante Antonio con vista oceano e ci godiamo un meraviglioso tramonto sulla falesia!!! Cena a base di pesce ed un litro di vino bianco. Per fortuna il residence e’ a 200 metri dal ristorante… in salita…Andiamo a letto e ci addormentiamo come due sassi (potenza del vino bianco).
Mercoledi’ 22 Agosto 2007 Colazione e al momento di saldare il conto abbiamo la piacevole sorpresa di pagare la stessa cifra dell’albergo prenotato che ci ha spostato in questo. Decisamente un ottimo affare!!! Oggi lasciamo la N125 e l’Algarve con un po’ di nostalgia devo dire. L’Algarve e’ una regione meravigliosa, ricca di sole, mare e tanto tanto buon cibo (il pesce e’ veramente buono). Ci dirigiamo a Vila do Bispo, dove visitiamo la piazza e vorremmo visitare la chiesa, ma anche stavolta apre alle 10 e noi siamo arrivati troppo presto come sempre. Saliamo verso la costa ed entriamo nel Parco della riviera Vicentina. La prima tappa e’ Carrapateira, dove ci fermiamo alla praia do Amado, con delle bellissime onde oceaniche e parecchi surfisti che si cimentano con le onde. Per la prima volta ci tocca mettere una felpa, perche’ il vento nonostante il sole e’ veramente bestiale. Ripartiamo e risalendo la costa (a proposito, le spiagge sono abbastanza lontane dalla strada e non tutte sono raggiungibili con la macchina). Visitiamo guardandola dall’alto la spiaggia di Arrifama e proseguiamo. Ci fermiamo ad Odeceixe, un paese molto piccolo e carino, dove prima decidiamo di mangiare panini comprati in un negozio, ma vista la coda di gente decidiamo di proseguire. Alla fine acquistiamo panini e prosciutto per mangiare al sacco e vediamo il cartello che indica Cabo Sardao, dove c’e’ un faro e ci dirigiamo per pranzare. Non ci crederete ma oltre al faro troviamo accanto ad esso un campo da calcio a 11 completo di porte e mangiamo al riparo di una delle panchine. Visitiamo le scogliere vicine e ripartiamo. Ci attende ancora molta strada prima di arrivare a Evora. Ripartiamo e ci dirigiamo verso Vila Nova de Milfontes. La cittadina deve essere carina, vista da lontano, ma visto che siamo in ritardo proseguiamo verso l’interno, lasciando per oggi la costa. Avevamo in programma anche una visita a Serpa, ma visto l’orario e visto che la guida non ne parla benissimo decidiamo di concentrarci su Evora, dove dicono ci sia parecchio da vedere. Passando per Beja e Vidiguiera dove non ci fermiamo arriviamo intorno alle 18 a Evora. Troviamo l’albergo prenotato (Albergaria Vitoria) e decidiamo di fare un giro in citta’. La citta’ e’ veramente bella, circondata da mura e con un interessante centro storico. Andiamo a vedere la Pousada do Loios, in un vecchio convento ristrutturato. Mi sarebbe piaciuto soggiornarvi, ma 195 euro in due sono un po’ tanti, anche se il posto e’ veramente belle. Da vedere ad Evora ci sono un tempio romano ben conservato e la cattedrale, che essendo arrivati tardi e’ gia’ chiusa. Al centro della citta’ c’e’ una piazza molto bella (Praca do Giraldo) e decidiamo di prenderci un aperitivo e di rilassarci in attesa della cena. Rientriamo in albergo per darci una sistemata e ripartiamo a piedi (il centro storico e’ a 5 minuti dall’albergo) per la cena. Mentre giravamo abbiamo adocchiato un ristorante piccolo e carino segnalato dalla guida che ci siamo portati (A Choupana). Entriamo e la piccola sala da pranzo e’ piena. Il cameriere allora ci fa passare nell’altro locale, che non e’ niente altro che il bar del ristorante, dove ci fa sedere fronte bancone su sgabelli girevoli. Ordiniamo carne di maiale alla portoghese, che e’ condita con patate e giardiniera. Pasto decisamente abbondante e per nulla caro.
Dopo un giretto in citta’ per digerire l’abbondante cena, si va a nanna. Domani si torna sul mare.
Giovedi’ 23 Agosto 2007 Partenza da Evora e ci dirigiamo verso Estremoz, dove visitiamo il castello e le viette intorno. E’ tutta autostrada e nel giro di un’oretta siamo di nuovo sulla costa. Visitiamo il castello di Palmela, dal quale si gode una splendida vista della baia di Setubal e da lontano si intravede gia’ Lisbona. Arriviamo intorno a mezzogiorno al nostro albergo (Albergaria Laitau) e dopo aver abbandonato le valigie ripartiamo per la visita alla penisola di Arrabida. Dopo essere ripartiti ci viene in mente che magari potremmo metterci il costume per fare il bagno in qualche spiaggia, e quindi torniamo in albergo a mettercelo. Prima tappa Portino da Arrabida, dove Danilo ha deciso che essendo sul mare vuole mangiare del pesce. Prendiamo una strada panoramica che ci permette di vedere la costa sottostante veramente bella con alcune spiagge stupende. Poi decidiamo i pranzare, e dopo aver percorso un pezzo a piedi (abbiamo lasciato l’auto prima del paese perche’ il parcheggio e’ piccolo) decidiamo di pranzare in un locale direttamente sul mare (c’e’ perfino una barca che si preoccupa di portare avanti e indietro i commensali che attraccano le loro barchette appena fuori dal porto). Ottimo pranzo e risalita verso l’auto per digerire. Io mangio delle sardine alla griglia e Paola una sogliala alla griglia. Ottimo anche il vino bianco. Ripartiamo alla volta di Cape Epichel, dove visitiamo la chiesa de Nossa Segnora del Cabo. Rientrando vediamo dall’alto del castello Sesimbra, ridente localita’ marina, e decidiamo di andare a fare il bagno nella laguna di Albufeira. L’acqua essendo una laguna e’ abbastanza calda, ma la zona e’ affollata e l’acqua stessa non mi sembra il top della pulizia. Ripartiamo perche’ abbiamo scoperto che a Vila Noguera de Azeitao ci sono le cantine del vino Moscatel. Purtroppo arriviamo proprio mentre una cantina sta chiudendo. Decidiamo allora che a cena mi faccio portare un bicchiere di Moscatel e lo provo, cosi’ se mi piacera’ domani mattina torneremo qui’ ad acquistare qualche bottiglia. La sera facciamo a piedi il pezzo che ci separa dal centro. Avevamo gia’ visto un paio di ristoranti con all’esterno il barbecue sul quale cucinavano direttamente il pesce. Ne scegliamo uno e prendiamo la Catalana. In pratica una enorme zuppa di pesce per due (anzi per quattro vista l’abbondanza di cibo) in un pentolone di terracotta. Il tutto alla modica cifra di 22,50 euro in due!!!. A me personalmente la zuppa di pesce non entusiasma, ma devo dire che questa e’ veramente squisita. Assaggio anche il Moscatel, ma onestamente non mi sembra buonissimo. Ricorda un po’ il Marsala. Rientriamo in albergo ancora a piedi digerendo l’abbondante ed economica cena. Domani si parte destinazione LISBONA!!!! Venerdi’ 24 Agosto 2007 Partenza da Setubal ed imbocchiamo velocemente l’autostrada che ci portera’ nella capitale portoghese. Il nostro hotel infatti e’ molto vicino all’ingresso dell’autostrada. In mezz’ora copriamo i 30 kilometri che separano le due citta’, ed arriviamo a Lisbona attraversando il ponte 25 do Abril. Grazie a Dio da alcuni anni il passaggio del ponte non e’ piu’ a pagamento. Prima di imboccare il ponte esiste una copia identica del Cristo do Rei di Rio de Janeiro. Capiamo subito che Lisbona e’ una citta’ molto trafficata, ma grazie alle indicazioni della cartina che ci eravamo stampati pur sbagliando l’uscita arriviamo al nostro hotel (Jorge V) intorno alle 10. Ci dicono che la camera verra’ pronta intorno a mezzogiorno, e pertanto decidiamo di lasciare macchina e valigie in albergo e ci incamminiamo verso il centro citta’ alla ricerca dell’ufficio turistico. Il nostro albergo e’ veramente in una posizione comoda. Una volta presa Avenida da Libertade si arriva in centro in 10 minuti a piedi. Per i piu’ pigri esiste la metropolitana, anche se sono solo due fermate per il centro. Troviamo l’ufficio turistico, e ci informiamo sulla Lisboa Card. Visto che non siamo tipi da musei, decidiamo di optare per la carta 7 Colinas, una carta che da diritto a viaggiare su tutta la rete di tram, metro e funicolari di Lisbona. La carta ha validita’ di uno, due o piu’ giorni, a seconda delle esigenze, e costa 3,85 euro. Decidiamo di comprarla rientrando in albergo e saliamo nel quartiere del Carmo, dove utilizziamo l’Elevator de Santa Justa per scendere in centro. In pratica e’ un’ascensore posizionato nel bel mezzo della citta’. Scesi dall’ascensore, seguendo Rua Augusta, tutta lastricata, arriviamo alla Praca do Commercio, enorme piazza affacciata sul Rio Tejo. Visto che e’ arrivato mezzogiorno, rientriamo in albergo per sistemare le valigie in camera e dopo aver acquistato una seconda scheda per la macchina fotografica digitale (una fatica, visto che il commesso era stato assunto da poco e non parlava una parola di inglese), prendiamo la card 7 Colinas e rientriamo in albergo. Sistemiamo le valigie e riusciamo per cercare un locale dove mangiare. Troviamo un locale sull’Avendida da Libertade, dove fanno pranzi veloci e ne approfittiamo. Dopo pranzo decidiamo di andare a vedere un locale nel Bairro Alto dove e’ possibile ascoltare il Fado, la tipica musica melanconica di Lisbona. Scopriamo con sommo dispiacere che l’Elevador da Gloria (una funicolare per intenderci) e’ rotta, o meglio e’ ferma smontata a meta’ salita. Ci tocca farcela a piedi, e quindi di buona lena ci avviamo lungo l’impervia salita (tutto sommato utile per digerire il pranzo). Dopo essere giunti nel Bairro alto (zona ricca di ristorantini tipici), scopriamo che il locale dove vorremmo andare a cena e’ aperto solo alla sera. Pazienza, ci verremo direttamente stasera. Ne approfittiamo per fare un giro nel Bairro, trovandolo piuttosto deserto e ricco di saliscendi, ottimi per le nostre gambe. Sempre a piedi andiamo a cercare la Funicola da Bica. E’ piu’ piccola di quella che non funzionava, tutta in legno e molto caratteristica. Alla partenza ci siamo solo noi due ed altri due italiani. Un’esperienza sulle funicolari di Lisbona e’ da fare, credetemi!!! Nelle vicinanze dell’arrivo della funicolare andiamo a visitare il Miradouro de Santa Caterina, dal quale si gode una bella vista su Lisbona. Un’altra delle cose caratteristiche da fare a Lisbona e’ un giro sul tram giallo numero 28, e visto che la fermata e’ vicino al Miradouro tanto vale utilizzarlo per tornare nella zona del centro. Anche il tram e’ un mezzo di trasporto fantastico, a patto che non lo si prenda in centro e negli orari di punta, dove c’e’ una ressa allucinante per salirvi e le vetture sono sempre piene. Scendiamo giusto in centro e ripercorriamo Rua Augusta da Praca do Commercio verso la Baixa. Sono quasi le 3 del pomeriggio e visto che siamo un po’ stanchi decidiamo di fare una crociera sul fiume Tejo. Visto che l’ultimo battello per la crociera parte alle 3 affrettiamo il passo e prendiamo un battello alla sinistra di Praca do Commercio, di fronte al quartiere dell’Alfama. Il tutto per 20 euro. La crociera dura 2 ore e tutto sommato se non avete di meglio da fare vale la pena spendervi 2 ore. Si scopre Lisbona dal fiume, passando dal Ponte 25 do Abril fino al Ponte Vasco de Gama, dove si trova anche l’Oceanario.
Alla fine del giro in battello passando vicino all’Alfama che, la stanchezza per la giornata su e giu’ comincia a farsi sentire e ci incamminiamo verso il nostro albergo per il meritato riposo. Rientrando con la metro cerchiamo di capire cosa abbia di interessante la fermata Picoas, che dicono essere una ricostruzione di una fermata della metro parigina, ma non ci troviamo nulla di interessante. Dopo una doccia rilassante prendiamo la metro (abbiamo la card 7 Colinas, utilizziamola, anche solo per due fermate), per recarci nella Baixa. Da li’ dobbiamo risalire la solita impervia salita maledicendo la funicolare ferma a meta’ salita. Arriviamo al ristorante (Luso, in Rua Queimada nel Bairro Alto) ed un solerte usciere ci guida all’interno elencandoci il numero degli artisti che si esibiranno durante la cena. Il tutto alla modica cifra di 38 euro a testa, se scegliamo il menu’ del turista. Dopo una iniziale titubanza (visto il costo), decidiamo di fermarci, e ceniamo a lume di candela ascoltando Fado e altre canzoni popolari portoghesi. Tutto sommato abbiamo deciso di concederci il lusso di una serata fuori dal nostro budget, visto che a entrambi interessava capire cosa fosse il Fado. Alla fine della cena (per nulla male), e dello spettacolo, facciamo un giro per il Bairro Alto, scoprendo che, a differenza di oggi pomeriggio, il quartiere e’ molto animato e ricco di ristorantini economici ed allegri. Rientriamo poi a piedi in albergo, cercando una strada alternativa alla ripida discesa. Dopo averla trovata capiamo che e’ sicuramente meno ripida ma molto piu’ lunga, percui visto che nelle prossime sere ci piacerebbe cenare ancora nel Bairro saremo costretti a fare la salita ripida, che e’ molto piu’ veloce. Domani lasceremo per un giorno Lisbona per visitare la penisola di Sintra.
Sabato 25 Agosto 2007 Decidiamo di dedicare una giornata a visitare Sintra, la penisola ad ovest di Lisbona che sfocia nel Cabo da Rocha, punto piu’ ad ovest del nostro continente. Partiamo intorno alle 9 dopo la solita abbondante colazione (una delle migliori che abbiamo fatto), e ci dirigiamo verso Sintra. Oggi la giornata e’ nuvolosa e c’e’ pure una arietta per nulla calda.Dopo un’oretta parcheggiamo la macchina in quello che crediamo essere il centro storico, ma dopo pochi passi ci rendiamo conto che il centro storico vero e proprio e’ piu’ in alto. Vediamo comunque il tram che porta alla Praia da Maca, l’ennesimo mezzo di locomozione su rotaia della zona. Ripartiamo e stavolta seguendo i cartelli troviamo il centro storico. Andiamo all’ufficio turistico per avere una cartina della zona. Vorremmo visitare il Palacio nacional de Sintra, ma come al solito siamo arrivati troppo presto ed il palazzo e’ ancora chiuso. Decidiamo di andare a visitare il resto della zona, che si trova su una collina ricca di monumenti. Cominciamo con il Castelo dos Mouros, anche questo posto su una altura, e con una meravigliosa vista sul Palacio da Pena, che visiteremo dopo. Il castello e’ molto faticoso da visitare, in quanto per girare le sue mura bisogna salire e scendere un mucchio di scalini, e noi terminiamo la visita con il fiatone. Finita la visita al castello, andiamo a visitare il Palacio da Pena. Ci sono vari percorsi all’interno del palazzo, e noi scegliamo quello da 9 euro. Spendiamo poi 1,50 euro per il pulmino che ci porta dalla biglietteria all’ingresso del palazzo. Siamo troppo stanchi e la salita ci spaventa. Il palazzo e’ veramente bello e ben tenuto. Si possono visitare anche le stanze dove hanno alloggiato gli ultimi reali che hanno regnato sul Portogallo. La visita e’ veramente interessante e consente anche di effettuare il giro delle mura del palazzo. Dopo la visita al palazzo decidiamo di recarci al Cabo da Rocha. Scendiamo in macchina verso Colares e seguendo le indicazioni arriviamo al Cabo. Spettacolo molto suggestivo con tanto faro e di targa che ricorda che ci troviamo nel punto piu’ ad ovest di Europa. Sulla strada per il Cabo siamo passati per Azoia, paesino molto caratteristico, dove abbiamo scorto alcuni ristorantini piccoli e caratteristici, e visto che e’ gia’ l’una, decidiamo di fermarci a mangiare qualcosa. Un ottimo pranzo condito con dell’ottimo vino bianco e con calma ripartiamo per rientrare a Lisbona. Sulla strada del rientro ci fermiamo a Praia do Guincho, dove nonostante il cattivo tempo troviamo gente che sta in spiaggia. Strana cosa che notiamo e’ la grande quantita’ di sabbia (probabilmente spinta dal vento), che si trova sulla strada. Seguendo la strada costiera arriviamo a Cascais, ridente localita’ marina, dove visitiamo un mercatino coperto da teli vicino alla spiaggia (nel frattempo ha cominciato a piovere), e visitiamo la Boca do Inferno, un anfratto sul mare dove il mare si infrange fragorosamente ed il faro di Cascais. Ci fermiamo qualche minuto per riposare da questa intensa giornata e poi ripartiamo per Estoril. Arriviamo e ci dirigiamo subito verso l’autodromo per le foto di rito. Il tempo ora sembra peggiorare ulteriormente, e sempre seguendo la costa passiamo davanti al Mosteiro dos Jeronimos, ma visto che sono gia’ quasi le 6 e a quell’ora i monumenti chiudono, decidiamo di fermarci alla Torre di Belem, non prima di esserci fermati a fotografare il Monumento alle Scoperte. Tutte queste cose le avevamo gia’ viste durante la crociera sul fiume Tejo. Arriviamo alla Torre di Belem, ma un forte scroscio di pioggia ci fa tornare in macchina senza aver potuto visitare la Torre. Pazienza. Ora non ci resta che trovare la strada per l’albergo. Prima di rientrare facciamo un po’ di spesa in un negozio nella zona del Rato. Intanto ha smesso di piovere. Usciamo verso le 8 e con sommo dispiacere scopriamo che ha ricominciato a piovere, e capiamo che sara’ difficile raggiungere il Bairro Alto per la cena senza un ombrello. Cerchiamo la fermata della metro, ma non trovandola (la M che la indica e’ poco luminosa e mal segnalata), ed essendo un po’ bagnati, decidiamo allora di fermarci nel ristorante (si fa per dire) dove avevamo mangiato ieri a pranzo su Avenida da Libertade, visto che e’ anche vicino al nostro hotel. Danilo non trova la cena molto buona, ma qualcosa riusciamo comunque a mangiarlo. Domani sera vedremo di rifarci, sperando che il tempo migliori. La speranza esiste, visto che a parte oggi non abbiamo mai beccato brutte giornate e quindi confidiamo in una buona giornata domani.
Domenica 26 Agosto 2007 Al nostro risveglio infatti il sole splende alto nel cielo di Lisbona, e partiamo alla scoperta del quartiere dell’Alfama e del Castello di Sao Jorge. Decidiamo visto che e’ ancora relativamente presto e la grossa massa dei turisti non si e’ ancora messa in moto di prendere il tram giallo numero 28 per farci un giretto comodamente seduti (visto che negli orari di punta e’ quasi impossibile salirvici sopra). Arriviamo fino al capolinea tra salite e discese e ripartiamo (non senza aver cambiato tram), verso il centro della citta’. Scopriremo poi che di fronte al capolinea del 28 vi e’ un cimitero che la guida consigliava di visitare per la bellezza di alcune tombe. Giunti all’altezza del centro citta’ cominciamo a vedere un certo movimento (il tram inizia a riempirsi), e decidiamo di scendere presso la cattedrale di Lisbona, con due campanili laterali che la fanno sembrare Notre Dame de Paris, e scendiamo a piedi verso il quartiere dell’Alfama. Questo quartiere e’ famoso per i suoi vicoli stretti e alcuni pure a fondo chiuso (i cosiddetti becos), ed e’ piacevole immergersi in essi quando ancora non sono presi d’assalto dalla folla. Scopriamo alcuni angoli veramente pittoreschi e piacevoli. Purtroppo per le nostre stanche gambe (specialmente quelle di Paola), alcune stradine sono in salita e addirittura a scalini, e per recarci al Castelo che e’ poco piu’ sopra pensiamo bene di riprendere il tram che arriva abbastanza vicino al castello. Purtroppo notiamo che i tram sono piuttosto affollati, e quindi non ci rimane che recarci al castello a piedi. La strada per fortuna non e’ lunghissima, e arrivati al Castelo do Sao Jorge, ci soffermiamo a goderci un bel panorama su tutta Lisbona e la sua baia. Riscendiamo ancora a piedi verso l’Alfama utilizzando una scalinata e visto che ormai si e’ fatta l’ora di pranzare ci fermiamo in un piccolo baretto all’interno dell’Alfama per mangiare qualcosa di veloce. Nel pomeriggio decidiamo di andare a visitare l’Oceanario che abbiamo visto dal fiume durante la nostra crociera del primo giorno a Lisbona. Per andarci bisogna prendere la metropolitana, e per arrivare alla fermata piu’ vicina stavolta utilizziamo i mezzi pubblici, visto che le nostre gambe sono ancora piuttosto provate. Con la metropolitana arrivando all’ultima fermata ci si trova presso il centro commerciale Magellano, un’enorme complesso commerciale con tanti negozi costruito direttamente in riva al fiume vicino ai padiglione dell’Expo. Giusto accanto si trova l’Oceanario (del centro commerciale, peraltro molto affollato di portoghesi essendo domenica, non ci interessa molto, e ci passiamo solo per recarci all’Oceanario) e passiamo 2 ore immersi (e’ proprio il caso di dirlo) nelle meraviglie dell’Oceano Atlantico con tutti i suoi pesci variopinti e molto belli. Una bella esperienza e’ stata vedere molto da vicino i chiassosi pinguini. Erano talmente vicini che quasi li si poteva toccare. Interessanti anche 2 lontre (pure loro molto chiassose), sorprese in atteggiamenti strani (il maschio sembrava corteggiare molto insistentemente la femmina, senza che lei fosse molto interessata). Finita la visita siamo tornati in centro per ripercorrere la via principale, alla ricerca di souvenir e cartoline, visto che oggi e’ l’ultimo giorno di permanenza a Lisbona. Nel rientrare in albergo abbiamo provato anche la funicolare de Lavra (questa funzionante), che ci ha portato in un giardino dal quale abbiamo goduto di una piacevole vista su Lisbona (si vedeva anche l’altra funicolare, quella non funzionante). Dopo essere rientrati in albergo ed esserci riposati siamo ripartiti alla volta del Barrio Alto, decisi a cercare un locale con l’aiuto della guida. Ci siamo fermati al ristorante O Barrigas, nel Bairro Alto, poco piu’ avanti rispetto al ristorante Luso dove abbiamo mangiato ed ascoltato il Fado, commettendo l’errore di non leggere il menu’ che vi era esposto. Non perche’ non fosse buono il cibo che hanno portato, ma purtroppo non c’era molta scelta. Buona lezione per la prossima volta. Il locale comunque era carino, anche se un po’ piccolo. Rientramo in albergo dopo un giretto nel Bairro e ci prepariamo domattina a lasciare Lisbona, direzione il nord del paese.
Lunedi’ 27 Agosto 2007 Lasciamo la capitale e prendiamo l’autostrada A8 in direzione nord, passando accanto allo stadio dove gioca lo Sporting Lisbona (Alvalade). Lisbona ci e’ piaciuta abbastanza, ed e’ tutto sommato una citta’ molto tranquilla (salite a parte). Dopo un’oretta di strada arriviamo a Peniche, tranquilla cittadina sulla costa atlantica e ci fermiamo ad ammirare le spiagge. Proseguiamo poi per Cabo Carvoeiro, dopo oltre alla classica foto al faro osserviamo le scogliere dell’oceano da una terrazza scavata nella roccia direttamente sul mare (molto suggestivo). Ripartiamo dopo una mezz’oretta e ci dirigiamo verso Obidos, cittadina circondata da una cerchia di mura. Troviamo Obidos veramente molto bella, e la particolarita’ e’ che tutta la cinta muraria e’ visitabile camminandoci sopra. Visitare la citta’ dalle mura e’ molto bello ma anche molto faticoso. Dopo essere scesi dalle mura (non abbiamo fatto tutto il giro, troppo faticoso per le nostre stanche membra), ci addentriamo al suo interno. E’ molto piacevole girare per le stradine di Obidos, piene di gente e scorci molto belli e colorati. Scopriamo anche che ad Obidos fanno un liquore particolare da bersi in bicchieri di cioccolato o in mancanza d’altro in bicchieri da liquore. Decidiamo di assaggiarne un goccio, visto che in strada ci sono delle bancarelle che vendono un bicchierino ad un euro. Un bicchierino in due, visto che non abbiamo ancora pranzato e a stomaco vuoto non e’ bello bere alcolici. Ci aggiungono anche una ciliegina sotto spirito e dopo averlo provato (in realta’ ne beve piu’ Danilo di Paola, con sommo dispiacere di quest’ultima), scopriamo che il sapore ricorda vagamente il boero (cioccolatino con liquore). Tuttavia il liquore ci piace e ne compriamo due bottigliette con annessi bicchierini (non di cioccolato, ma di terracotta). Ripartiamo da Obidos molto soddisfatti della visita e riprendendo la A8 ci dirigiamo verso Nazare’, dove pensiamo di fermarci per il pranzo. Una volta giunti a Nazare’ rimaniamo delusi da quanto del il vecchio porto di pescatori (uno dei simboli del Portogallo) non sia rimasto praticamente nulla. Tutto e’ diventato un grande business, con mega alberghi e tanti tanti turisti. Facciamo giusto un giro in auto senza fermarci con tappa anche al Faro di Nazare’, raggiungibile anche con una funicolare da Nazare’. La cosa buffa e’ che a Nazare’ le spiagge sono strapiene di gente, mentre la spiaggia a fianco del Faro (molto bella peraltro), e’ praticamente deserta. Anche la guida citava questa spiaggia come una delle piu’ tranquille della zona. Nazare’ vista dall’arrivo della funicolare non e’ male, ma sinceramente mi e’ sembrata troppo caotica. Mettiamo da parte l’idea di pranzarvi e ritorniamo verso l’interno decisi a trovare qualcosa di veloce per pranzo. A pochi kilometri da Nazare’ troviamo un parchetto con annesso baretto e decidiamo di farci un panino veloce. Ripartiamo nel giro di una mezz’ora alla volta di Alcobaca, famoso monastero. Arriviamo ad Alcobaca, ma visto che il tempo stringe e le cose da vedere sono ancora molte, dedichiamo ad Alcobaca una visita veloce all’esterno ed alla annessa chiesa, senza soffermarci sul monastero. Ci dirigiamo quindi alla volta di Batalha, secondo monastero del Portogallo per importanza. Questa volta decidiamo di visitare anche il monastero oltre alla chiesa, e rimaniamo molto colpiti da una cappella con il tetto finito a meta’, ovvero solo con le colonne iniziate senza il soffitto.Ripartiamo dopo un’oretta da Batalha direzione Fatima. Le strade sono veramente tortuose ed arriviamo dopo quasi un’oretta a Fatima. Dopo aver pregato alla cappella dell’apparizione accendiamo alcune candele per le persone care e visitiamo la chiesa. Il piazzale e’ molto grande, ma per uno come me che ha visitato Lourdes la vista di Fatima lascia un po’ perplessi. Dalla maestosita’ di Lourdes alla semplicita’ di Fatima (ricorda molto il santuario di Caravaggio). A Lourdes poi avevo visto molte persone che soffrono, tanti malati, mentre a Fatima ho visto solo qualche persona che in ginocchio girava pregando intorno all’altare della Madonna. Scopriamo poi il perche’. Andando verso Tomar vediamo dove si trova la stazione di Fatima. E’ a 18 kilometri dal santuario. A Lourdes trasportare i malati sulle barelle e’ molto piu’ semplice, visto che la stazione e’ in citta’. A Fatima c’e’ la scomodita’ della stazione. Arriviamo a Tomar appena in tempo per visitare il Convento dei Templari. Visto che manca poco alla chiusura la cassiera ci fa pagare solo un biglietto invece di due. E’ stata una visita veloce (purtroppo) ma veramente bella. Nel convento ci sono ben 7 chiostri e ci si perde nel visitarlo tutto. Uno dei posti piu’ belli visitati in Portogallo!!! Valeva la pena dedicarci piu’ tempo. Pazienza. Finita la visita sono quasi le 7, e andiamo alla ricerca dell’albergo. Con nostra sorpresa troviamo l’accesso all’albergo (molto bello all’interno di un parco sul fiume), chiuso per lavori. Cosi’ dobbiamo lasciare la macchina parcheggiata vicino al campo da calcio ed avviarci a piedi superando un ponticello all’albergo. Nonostante la cartina inviatami via mail dall’albergo prima di partire e’ stata un’impresa trovare l’accesso all’albergo. La signorina della reception ci da un pass per parcheggiare la macchina nel parcheggio sotterraneo che dista pochi metri dal nostro hotel. Solita doccia rigeneratrice e poi a piedi (il centro e’ molto vicino) alla ricerca di un posto dove cenare. Dopo averne girati un paio (un albergo segnalato dalla guida era chiuso), ceniamo in un ristorantino sulla piazza principale. In realta’ Tomar non mi e’ sembrata granche’ viva. A parte il meraviglioso convento non c’e’ un granche’ da vedere. Dopo cena ci fermiamo in un bar sul corso principale e decido di assaggiare un bicchiere di Porto, trovandolo molto buono. Andiamo a nanna piuttosto stanchi, visto che oggi e’ stata una giornata lunga, faticosa e con molti kilometri sulle spalle. Domani si parte per Porto, seconda citta’ portoghese.
Martedi’ 28 Agosto 2007 Ripartiamo da Tomar direzione Coimbra. Dopo un viaggio di un’oretta arriviamo a Coimbra. Giriamo un po’ alla ricerca del centro (di cartelli neanche l’ombra) e dopo una mezz’oretta di inutili giri decidiamo di seguire un cartello che indica un belvedere. Facciamo alcune foto dall’alto alla citta’ ed al suo stadio e decidiamo di proseguire alla volta dell’oceano e di Aveiro. Arriviamo nelle vicinanze di Aveiro e proseguiamo per Barra, direttamente sull’oceano. Visto che si e’ fatta l’ora di pranzo decidiamo di cercare un posto dove mettere qualcosa sotto i denti. Troviamo un self service vicino alla spiaggia e caso vuole che io rompa una birra che avevo appena preso nel sedermi al tavolo. Il personale del self service gentilissimo me ne offre un’altra senza farmi pagare quella che ho appena rotto. Fosse successo in Italia, credo mi avrebbero fatta pagare entrambe le birre. Per digerire il pranzo (a base di pesce e per nulla male), facciamo due passi lungo il molo principale e fotografiamo il faro della cittadina. Il tempo non e’ dei migliori e tira anche un fastidioso vento. Dopo aver comprato alcuni dolci al cocco in una bancarella decidiamo di rimetterci in marcia verso la reserva natural de S.Jacinto. Passiamo per Aveiro e notiamo che e’ una citta’ con alcuni canali, con delle curiose barche usate dai pescatori del luogo. Anche in questo caso per trovare la strada giusta impieghiamo un po’ di tempo (il posto e’ all’estremita’ della laguna e mal segnalato). Arrivati in fondo alla laguna scopriamo che il posto non e’ un granche’,e decidiamo di muoverci in direzione di Porto, visto anche che il tempo non migliora. Nel viaggio verso Porto passiamo per Ovar e notiamo un gran numero di azulejos in citta’. Arriviamo a Porto nel tardo pomeriggio passando per Vila Nova de Gaia, dove ci sono le cantine del famoso vino Porto. Ci torneremo domani!! Abbiamo la fortuna grazie a Dio di avere una cartina dettagliata della strada verso l’albergo ed un gentile benzinaio che ci spiega la strada in modo preciso. Arrivati all’hotel Trip ci riposiamo e dopo aver scoperto che il parcheggio dell’albergo e’ pieno ci viene consigliato un altro parcheggio non coperto ma a pagamento in un’altra struttura poco distante dall’albergo stesso (e ad un prezzo minore). L’unico problema e’ che per parcheggiare bisogna salire quasi in cima ad un palazzo tramite una ripida salita!!! Ci incamminiamo con la nostra guida alla ricerca di un ristorante consigliato dalla guida (Nova Palmeira), e ne troviamo un altro vicino che ci ispira. Incuriosito dal nome provo il vinho verde, e scopro che praticamente e’ uguale al nostro prosecco!!! Rientriamo in albergo subito dopo cena. Devo dire che Porto e’ piuttosto deserta dopo le 8 di sera. Chissa’ dove vanno gli abitanti dopo le 8? Mercoledi’ 29 Agosto 2007 Partiamo dopo la solita abbondante colazione alla scoperta di Porto. Durante la colazione chiacchieriamo con una simpatica signora spagnola, la quale scoperto che siamo italiani comincia a descrivere le bellezze italiane da lei visitate. Praticamente ha visto piu’ cose in Italia lei di noi.
Con nostro sommo dispiacere la giornata non e’ delle migliori, e veniamo accolti da una fitta pioggerellina. Non ci scoraggiamo e dopo aver preso la metropolitana raggiungiamo il centro, rappresentato dalla Estacao de Sao Bento, dove acquistiamo il biglietto per poter utilizzare tutti i mezzi pubblici. Visitiamo nei pressi la cattedrale ed il relativo chiostro. Nel frattempo ha smesso di piovere, e dopo una capatina ad un pittoresco mercato del pesce con famelici gatti in attesa di cibo ed alla Chiesa do Clerigos, decidiamo di scendere in riva al Douro, utilizzando una funicolare molto ripida. Sbuchiamo giusto sotto il Ponte Don Luis I, e visitiamo il lungo Douro con le tipiche barche utilizzate per trasportare le botti di vino Porto lungo il fiume. Notiamo anche un gruppo di persone che attorniano un tipo probabilmente famoso (non so’ sinceramente chi sia), e visto che sono le 11 decidiamo di prendere un battello per fare un giro lungo il Douro e vedere Porto dal fiume. Durante il nostro giro scopriamo che stanno preparando gli ostacoli per la Red Bull Race, gara ad ostacoli con aeroplani ad elica. Rientrati dal giro visitiamo la chiesa do Sao Francisco e soprattutto le catacombe accanto, con un ossario veramente inquietante. Finita la visita decidiamo di cercare un posto dove pranzare. Il ristorante segnalato nella Ribeira (la zona del lungo fiume), ci sembrava troppo caro, e ne troviamo un altro abbastanza carino e per nulla caro in una delle stradine della Ribeira. Dopo pranzo decidiamo di passare il Ponte Don Luis I per andare a visitare le cantine del vino Porto che si vedono dal quartiere della Ribeira. Purtroppo nell’imminenza della manifestazione della Red Bull, hanno chiuso il ponte, e quindi per passare dall’altra parte dobbiamo riprendere la funicolare e la metropolitana per passare al di la del ponte. Verso le 3 ci ritroviamo sull’altra sponds del fiume, ed iniziamo la nostra visita alle cantine. La prima che visitiamo e’ la Calem, dove sta iniziando la visita guidata un gruppo di italiani. Purtroppo non riusciamo ad aggregarci a loro, e scegliamo la visita successiva che e’ in francese. Aspettando l’orario della visita facciamo un salto alla famosa cantina del Porto Sandeman, il Porto con il simbolo dell’uomo con il mantello nero. Alla cantina Calem hanno voluto 2 euro per la visita guidata, mentre alla Sandeman vogliono ben 6 euro!!! E’ giunta l’ora della nostra visita, e ci uniamo a tre coppie di francesi (siamo comunque Campioni del Mondo!!!), e seguiamo la signorina capendo qualcosa si’ e qualcosa no di quello che ci viene spiegato. Alla fine la degustazione del Porto ci aiuta meglio a capire cosa acquistare, e noi non ci facciamo pregare ed acquistiamo un paio di bottiglie. Usciti dalla cantina risaliamo verso la fermata della metropolitana gustandoci lo spettacolo acrobatico degli aerei. Dopo aver ripreso la metropolitana decidiamo di rientrare in albergo a piedi e cerchiamo un posto dove spedire le cartoline, non prima di aver acquistato una bottiglia di vino bianco dell’Alentejo in una bottega del centro dove il registratore di cassa e’ ancora uno di quelli manuali con tanto di cassetti in legno per contenere i soldi. Avra’ almento una settantina di anni, quasi come il titolare del negozio. Il centro di Porto alle 6 di sera e’ molto animato, tutto l’opposto della sera. Rientrati in albergo decidiamo di andare a mangiare al ristorante Nova Palmeira, godendoci un piatto di sardine e la partita di Champions tra Copenaghen e Benefica. Rientriamo in albergo subito dopo cene, visto che come gia’ detto Porto alla sera e’ piuttosto deserta.
Giovedi’ 30 Agosto 2007 Ripartiamo da Porto per la nostra ultima tappa, che ci portera’ a Braganca, vicino al confine spagnolo. Nel nostro viaggio arriviamo a Braga (ad una mezz’oretta da Porto), e dopo aver visitato il centro storico con la cattedrale e la porta d’ingresso in citta’ ripartiamo per Guimaraes. A Braga abbiamo avuto un problema nel ritrovare la macchina al parcheggio centrale, visto che non ci eravamo segnati in quale piano l’avevamo parcheggiata. Piu’ di 10 minuti per ritrovarla. Arrivati A Guimaraes visitiamo il palazzo ed il castello, mangiando un panino fatto dopo esserci fermati a comprare il cibo ad un supermercato. Ripartiamo da Guimaraes e ci dirigiamo verso le vallate dove viene prodotto il vinho verde. Transitiamo per Amarante e notiamo una infinita’ di vigneti di uva bianca. Arrivati dopo una tortuosa strada di montagna dalle parti di Mesao Frio godiamo di una meravigliosa vista del fiume Douro e dei vigneti che lo circondano. Da queste uve nasce il Porto. Risaliamo il fiume fino a Peso da Regua, dove prendiamo una nuovissima autostrada che ci condurra’ a Chaves. Avremmo potuto proseguire ancora lungo il Douro (ed in effetti il programma lo prevedeva, ma il tempo stringe e siamo in clamoroso ritardo). Dopo un’oretta di viaggio arriviamo a Chaves, dove visitiamo un castello ed il centro storico. Ripartiamo per Braganca, e prendiamo la N103, una strada lunga 90 kilometri tutta curve e controcurve. Dopo un’oretta e mezza di strada arriviamo finalmente a Braganca, e spendiamo piuì di mezz’ora per trovare il nostro albergo. Dopo aver girovagato a lungo per la citta’ (a proposito, tante vie non hanno i nomi, e pur avendo la cartina sulla guida e’ stato un problema trovare il nostro hotel) e dopo aver disturbato ben tre persone del posto, finalmente una vecchietta ci da l’indicazione giusta e giungiamo al sospirato riposo (stanchi morti). Il nostro albergo ha una bellissima vista sul castello che domina la citta’, e decidiamo che dopo cena ci faremo un salto, visto che il castello e’ illuminato e si puo’ entrare al suo interno in machina. Ceniamo in un discreto ristorante trovato sulla guida (Restaurante O Manel) e beviamo dell’ottimo vino rosso dell’Alentejo. Dopo cena come previsto andiamo a visitare il cortile del castello e le sue mura, e l’atmosfera e’ veramente bella. Siamo anche un po’ stanchi, e visto che domani si torna a casa rientriamo in albergo a farci una bella dormita. Venerdi’ 31 Agosto 2007 Ci alziamo presto perche’ dobbiamo raggiungere Valladolid entro le 13 del pomeriggio, e notiamo subito che la temperatura si e’ abbassata notevolemente (15 gradi!!!). Daltraparte siamo in una zona di montagna. Partiamo in direzione della Spagna, ma non riuscendo a trovare la strada che avremmo dovuto fare troviamo una pattuglia della Guardia Nacional ferma su una jeep e chiediamo informazioni. Gentilissimi ci indicano la corretta via. Decisamente Braganca non sara’ ricordata per la semplicita’ delle sue vie e delle relative indicazioni!!! Ci dirigiamo quindi verso Franca entrando nel parco naturale della serra del Montesinho, e dopo una mezz’oretta di viaggio lasciamo il Portogallo ed entriamo in territorio spagnolo. Ci dirigiamo verso Puebla de Sanabria e prendiamo l’autostrada (gratuita!!!) A52, in direzione Zamora. Nel frattempo abbiamo dovuto rispostare l’ora avanti di una ora, visto che la Spagna utilizza il nostro stesso fuso orario. Il paesaggio e’ quasi lunare, a tratti desertico, e c’e’ anche molto vento. Ci fermiamo per un caffe’ e per la pipi presso Medina de Rioseco e intorno a mezzogiorno, in perfetto orario arriviamo all’aeroporto di Valladolid, dove dopo un frugale pranzo ci imbarchiamo sul puntuale volo della Ryanair che ci riporta a Bergamo, dove atterriamo come al solito (per Ryanair) puntali.
A conclusione di tutto devo dire che e’ stata una vacanza molto bella, piena di paesaggi romantici e di tanto sole. Il Portogallo merita veramente di essere visitato, e consiglio a tutti di andarci. Si mangia bene, si spende poco (rispetto all’Italia) e la gente e’ molto cordiale e simpatica. A presto per una nuova avventura alla scoperta di nuovi posti!!!