Portogallo on the road 8

Tre giorni a Lisbona, cinque attraversando la nazione, tre a Porto. Tra città, oceano, foreste, cantine e pedinamenti di vendemmiatori.
Scritto da: Gabriele Taddei
portogallo on the road 8
Partenza il: 09/09/2013
Ritorno il: 19/09/2013
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Dodici giorni circa in viaggio per il Portogallo, toccando pressochè tutte le zone eccetto l’Algarve. Cercherò di fare un diario pratico, al solito.

Presuppongo, come al solito, che non ritengo abbia il minimo senso spostarsi per vedere la sola capitale o città più importante di una nazione (turista), ma spostarsi per il suo territorio (viaggiatore). Detto questo, tre giorni a Lisbona li ritengo essere stati più che sufficienti (magari ci avrei passato una serata in più), considerato che in due giornate piene, uscendo la mattina verso le 09.30-10 e rientrando verso le 19-19.30 per la doccia pre-cena ed uscita serale, vedete tranquillamente tutto quanto c’è da vedere. Naturalmente se vi organizzate prima di partire.

Stagione consigliata prime due settimane di settembre, stagione di vendemmia. Ah, la risposta è “si”. Sia a Lisbona che a Porto c’è la metropolitana che dagli aeroporti vi porta direttamente in centro città al solo costo del biglietto urbano. Quindi risparmiate taxi e costosi bus.

Lisbona quindi. Consiglio hotel-b&b-ostello-appartamento in zona centrale tra Barrio Alto-Alfama-Rossio. Trovate tranquillamente ogni tipo di soluzione a seconda delle vostre tasche in questa zona d’intersezione (controllate la mappa generale degli alberghi di Lisbona su Booking.com, è facile, ed aiutatevi con Google map satellite). Personalmente nelle capitali preferisco sempre una soluzione comoda perchè più “faticose” (Lisboa Carmo Hotel in questo caso, molto consigliato, ma ovviamente ognuno ha il suo budget). La zona suddetta ha tutto sottomano. Arriviamo nel pomeriggio: subito il Convento do Carmo che avevamo davanti all’albergo. Secondo giorno. In una mattinata abbondante vi fate Belem (Torre, Monasteiro dos Jeronimos – si possono fare i biglietti su internet per risparmiare tempo sulla fila http://www.torrebelem.pt/en/index.php – Monumento delle Scoperte, Mercado da Ribeira).

Pomeriggio Baixa, Rossio, Praca da Figueira, Rua Augusta, Praca do Comercio. Un pò di foto alle piazze ed all’arco della vittoria. Non c’è molto altro da fare qui. Locali e ristoranti turisticissimi e quindi da evitare come la peste.

Terzo giorno: Alfama, Castello di Sao Jorge, Oceanario, Mercado da Ribeira, Pantheon. Non manca niente e coi tempi ci state benissimo. Pantheon e Mercado da Ribeira evitabilissimi. Castello di Sao Jorge deludente: un contenitore vuoto. Consiglio di evitare questi sopra e passare a Belem tutto il tempo necessario e di inserire l’Oceanario: imperdibile.

Per mangiare: evitate Belem e Baixa. Girate a caso e qualcosa lo trovate. I principi cardine sono sempre “mangia dove vedi mangiare la gente del posto” e “nelle bettole si mangia quasi sempre bene”. Al Barrio Alto sinceramente ho trovato poco e sono rimasto deluso dalla zona. Ho mangiato piuttosto bene al quartiere Estrela, dove non ci sono molti altri motivi per andare, dato che non ha niente per il turista, ma vi abbiamo passato la miglior serata, tra ristorante anni ottanta e tutta una serie di bar con soli portoghesi. Consigliato anche l’Alfama, dove ho trovato fortunosamente un locale che dalle 20 alle 24 fa il vero Fado, ristorazione e/o bere. Girate e cercate. In ogni caso non esiste in nessun luogo sulla faccia della terra una zona dove trovate tutto quello che cercate. A meno che non siate turisti.

Trasporti: Rossio, Baixa, Alfama, Barrio Alto, Chiado li fate tutti tranquillamente a piedi se prendete albergo in zona centrale. Belem e l’Oceanario sono ben collegate con tram che potete prendere rispettivamente in Rossio e Praca da Figueira. Il classico giro in tram dell’Alfama è carino, ma la fila di turisti per prendere il mezzo è assurda. Se avete letto che è “un tram caratteristico ed usato da gente del posto”, sarà bene che pensiate altrimenti e mettervi in testa di fare la fila con un centinaio di tedeschi e francesi.

Se vi avanza tempo, vi raccomando una cosa che amo fare nelle capitali: prendete destinazioni di metro/tram casuali (evitando eventuali banlieu e zone ad alto rischio naturalmente), uscite e date un’occhiata a quartieri veramente locali.

Quarto giorno: prendiamo la macchina al mattino. Sintra (Palacio da Pena consigliato, Castelo do Mouros c’è una vista stupenda), Boca do Inferno, Cabo da Roca e costa oceanica risalita fino a Peniche. Tutto consigliato tranne Peniche: località molto turistica, piena di stranieri e con ristoranti da catena di montaggio. L’unica nota positiva il pub inglese lungo la passeggiata. Non fermatevi quindi in questo paese, ma fate il giro tutto intorno alla penisola dove si trova: strapiombi sul mare e viste bellissime, da non perdere. A posteriori vi consiglio di fermarvi a Baleal, che si trova accanto a Peniche, ma che è molto più genuino, frequentato da ragazzi, surfisti, skaters e dotato di buoni locali dove mangiare e passare la serata. Lungo il tragitto da Cabo da Roca a Peniche troverete innumerevoli spiagge con sabbia di colori differenti, faraglioni, scogli e onde importanti. Non esistate a tuffarvi nell’Oceano, son queste le cose da ricordare piuttosto che l’ennesimo monumento. Dormito in ostello di surfisti, quaranta euro per la doppia (venti a testa).

Quinto giorno. Alcobaca, Batahla e Tomar, poi tirata fino a Coimbra. Consigliati e da non perdere i monasteri di tutte e tre le località. Dormito in un alberghetto, quaranta euro per la doppia.

Sesto giorno. Coimbra, Serra da Estrela e Serra da Marofa. A Coimbra non ho notato praticamente nessun motivo per rimanere, usata per dormire. Tempo da risparmiare. Il passaggio attraverso la Serra da Estrela invece l’ho trovato spettacolare: zone, paesaggi, castelli arroccati sui monti, paesini vivi e genuini, i “veri” portoghesi, la vita comune e la pressochè assenza di turismo. Impostate il tragitto su Coimbra-Manteigas-Guarda-Almeida-Castelo Rodrigo-Pinhel. Passerete tutto attraverso le due zone e non rimarrete delusi. Ho pernottato in serata presso “Quinta da Pereira” a Vila Flor, un agriturismo che da fuori non dice niente… ma nasconde dietro l’ingresso salotti e camere da manicomio, piscina tra i vigneti ed un servizio disponibilissimo, colazione con prodotti coltivati e cucinati da loro, familiare e con appena settanta euro per la doppia. Consiglio.

Settimo giorno. Valle del Douro e giro delle cantine. Imperdibile. Da Vila Flor siamo passati verso Alijo, presa la N212 scesi fino al Douro e da lì tutta la strada che costeggia il fiume fino a Mesao Frio. I famosi terrazzamenti, le cantine di produzione, le degustazioni. Evitate Pinhao, orrenda. Mi è dispiaciuto tantissimo non avere avuto modo di passare dalle cascate di Ermelo (Fisgas de Ermelo), in zona. Arrivati in fondo al tragitto abbiamo macinato un pò di chilometri e siamo arrivati fino a Braga (5€ appena di pedaggio classico, tranqui) ed abbiamo dormito al Melia Braga Hotel cinque stelle. “Fighetti coi soldi” direte voi. Nein, settantacinque euro per la solita doppia, ottima struttura, camera enorme.

Ottavo giorno. Avevamo programmato di fare il Parco di Peneda-Geres, ma eravamo distrutti. Saliamo fino a Valenca (niente da vedere), arriviamo alla foce del Minho e scendiamo lungo la costa con tranquillità, scendendo di tanto in tanto alle spiagge bianchissime e fermandoci ai bar lungomare bevendo qualche birra tra i vecchietti locali, per riprenderci dalle giornate precedenti. Un tratto che mi è piaciuto molto, soprattutto tra il Minho e Ofir. Arrivati nel tardo pomeriggio a Porto.

Nono-dodicesimo giorno a Porto. Porto sinceramente non me la sono sentita molto mia. Sarà che eravamo alle ultime giornate e quindi stanchi, ma non mi ha emozionato tantissimo. Praca da Libertade, Ingreja dela Trinidade, Torre dos Clerigos, Centro Portogues de Fotografia, Sè sono i monumenti più da vedere. Da andare assolutamente a fare i giri di degustazione alle cantine del porto (il vino intendo…) a Vila Nova de Gaia. Prezzi alla mano, istruttivi per la mente e distruttivi per il fegato. Imparerete a non fermarvi a quelle tre basse qualità commerciali che vendono abitualmente in Italia.

Altri appunti. Attenzione se entrate in autostrada: la maggior parte sono riservate al pagamento tramite macchinetta elettronica (stile telepass) senza possibilità di contante/carta. Ma noi ce ne freghiamo perchè i luoghi si conoscono meglio tramite le strade normali, no?

Per la metro/tram di Lisbona e Porto le macchinette sono molto intuitive. Comunque dovete selezionare l’emissione della card ed il suo caricamento di un tot di corse a vostra scelta. Se state in centro, caricatele con una corsa a volta. Personalmente ho fatto appena otto biglietti sommando le due città.

Aggiornate il navigatore e comprate una mappa nuova. Cosa che ho fatto anche io prima di partire, ma… ho comunque trovato quattro autostrade nuove fiammanti e molte strade secondarie rimesse a nuovo che non esistevano sui miei supporti (mappa stampata a febbraio 2013, navigatore aggiornato ad agosto). Saranno anche in crisi, ma il Portogallo è in fermento per la costruzione di infrastrutture.



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