Portogallo on the road 15

Quindici giorni di splendido vagabondare su e giù tra Lisbona, Coimbra, Porto e l'Algarve
Scritto da: Dreamsgirl
portogallo on the road 15
Partenza il: 08/08/2017
Ritorno il: 22/08/2017
Viaggiatori: 1
Spesa: 1000 €
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Non vuole questo essere un diario di viaggio o un resoconto dettagliato di questo splendido vagabondare su e giù per il Portogallo, ma una raccolta di pensieri e suggerimenti, idee e consigli per chiunque volesse scoprire questa splendida nazione.

Piccola premessa. il Portogallo non è una nazione cara, ne lo sono i voli per arrivarci. Per motivi di lavoro sono stata costretta ad acquistare biglietti e sistemazioni per dormire all’ultimo e nelle due settimane centrali di agosto… non è stata una scelta voluta e chiaramente sconsiglio a chiunque di farlo, ma a parte questo… partiamo. Presi per comodità voli di andata e ritorno dall’aeroporto di Lisbona, volando con la TAP Portugal.

LISBONA

L’aeroporto di Lisbona è vicinissimo alla città, pochi km, e il centro si raggiunge comodamente con la metro. Appena usciti dall’area recupero bagagli, girate a sinistra e andate dritto, troverete l’ingresso della metro ben segnalata appena fuori dalle porte dell’aeroporto. Ci sono le macchinette automatiche per acquisto biglietti. Consiste in una card ricaricabile (dal costo di 60 centesimi) a cui aggiungere il numero di biglietti necessari (1,45 euro a biglietto). Da lì, si prende la linea rossa (l’unica che arriva in aeroporto) e ci si dirige in centro. Lisbona è un piacevole sali scendi di viuzze e strade acciottolate affacciata sul fiume. Miradouri sparsi qua e là che permettono splendide viste sulla città. Più dispersiva di porto può comunque essere visitata comodamente a piedi senza mai prendere i mezzi. Unici mezzi di trasporto utilizzati nel soggiorno: traghetto e bicicletta. Il primo preso alla fermata cais do sodre (è utilizzabile la solita prepagata usata anche per la metro) per andare con un comodo tragitto di 10 minuti dall’altra parte del fiume, ad Almada, dove una piacevole passeggiata vi porterà ad ammirare il Cristo Rei e ad uno delle migliori esperienze culinarie di questo viaggio: Ristorante Ponto Final. Bicicletta noleggiata a 4 passi da piazza del commercio per affrontare i 7 km di ciclabile che lungo fiume portano a Belem… dove poter assaggiare i migliori pasteis de nata che troverete in Portogallo (pasticceria pasteis de Belem, facile da trovare, accanto al monastero de jeronimos… tenda blu e lunga fila fuori che scorre rapida).

Ristoranti provati

O Afonso das Bifanas: locale minuscolo una sola sala 3mx3m, un bancone, un lavandino per lavarsi le mani e le migliori bifanas che potrete mangiare in tutto il Portogallo per 2 euro, 2,50 con formaggio. Chiude alle 19. Tappa d’obbligo per uno spuntino.

Ponto Final: ristorantino con tavoli su un piccolo molo alla foce del tago. Uno spettacolo cenare qui al tramonto. Dato l’esiguo numero di tavoli si consiglia di prenotare e soprattutto portare con se una felpa (utile anche in agosto per proteggersi dal vento).

Ti Natercia: uno dei ricordi più affettuosi di questo viaggio. Un ristorante che è un salotto e poco più, 5 tavoli, 10 coperti, un bancone e una signora Natercia che fa tutto da sola. Non una parola di inglese, solo portoghese e italiano… ci si capisce. Un ambiente familiare, un sincero amore per questo lavoro, e un baccalà che è per gli annali. Prenotare senza se e senza ma e date le difficoltà linguistiche meglio andare sul posto e prenotare direttamente per la data desiderata.

SINTRA e CABO DA ROCA

La visita a Lisbona presuppone una gita in giornata alla vicina città di Sintra, con i suoi castelli, le sue arrampicate, i suoi colori, i suoi dolci tipici… ma sopratutto la folla di turisti, incessante, onnipresente. Il treno per Sintra parte ogni 20 minuti dalla stazione di Rossio, viaggio di 40 minuti, ma infernale fila alla biglietteria, sia alle casse automatiche che allo sportello! Il solo consiglio che si può dare è… arrivate presto e con abbondante anticipo rispetto al treno che volete prendere. Giunti alla stazione di Sintra, raggiunta l’uscita della stessa in mezzo ad una calca assurda di gente… ci si può mettere in cammino.

Tutto a Sintra e raggiungibile a piedi, con camminate più o meno lunghe e più o meno faticose. Disponibili anche autobus o qualsiasi altro mezzo a voi più congeniale. Per raggiungere il Palazzo da Pena la camminata che vi aspetta e’ una bella escursione di un’oretta in salita tra i boschi, gran parte all’ombra. Piccolo accorgimento… lungo il tragitto, quasi verso la sommità della montagna, si giunge ad un ponte di legno con un bivio con delle indicazioni poco chiare sulle distanze. A tale bivio consiglio vivamente di andare a destra, con un ulteriore passeggiata si arriva all’ingresso secondario del parco, meno frequentato, con una fila per i biglietti infinitamente più corta. Dalla stazione di sintra partono poi regolarmente gli autobus che con un viaggio tutto curve di 45 minuti ti portano a Cabo de Roca, la punta più ad occidente del continente europeo. Tanto vento. Una vista spettacolare… sopratutto se abbandonate lo spiazzo in cui si affollano i turisti, superate le staccionate e vi addentrate lungo uno dei vari sentieri che accarezzano le scogliere. Bello soprattutto al tramonto, quando la folla diminuisce e i colori si fanno più tenui e dolci.

COIMBRA

Lo spostamento verso il nord del Portogallo e Porto in particolare è avvenuto via treno. Biglietto comprato la mattina alla stazione di Santa Apollonia. Tappa Coimbra, regionale diretto in un paio di ore. 19 euro. Il treno ferma alla stazione di Coimbra B, 25 minuti buoni a piedi dal centro. Coimbra è piccolina, anch’essa come tutto il Portogallo, un dedalo si stradine ripide in salita e discesa, lastricate di ciottoli. Il suo cuore pulsante è l’università! Al biglietto complessivo per la visita della struttura va aggiunto quello per vedere la biblioteca. Si entra solo a piccoli gruppi, ad orari prestabiliti. Il tutto acquistabile presso l’ufficio turistico a pochi passi dal complesso della biblioteca stessa. Tappa culinaria d’obbligo il Sandes con leitao da Antonio: un bar/osteria nel pieno centro della città, in un vicoletto stretto, insegna anonima, vetrata ancor di più. Ricorda tanto uno di quei bar delle periferie trascurate delle grandi città italiane. Dentro un bancone con qualche abitua che scambia 4 chiacchiere con Antonio, pochi tavoli con tovaglie di carta, un arredamento scarno, povero. Poi c’è Antonio, un signore di mezza età che ti accoglie con modi burberi ma non troppo: pranzo o panino? La domanda standard. Ti da sedere e in pochi minuti ti porta al tavolo uno spettacolare panino con porchetta accompagnato da una salsina non meglio specificata che però risulta la guarnizione perfetta. Una birra fresca, o un bicchiere di vinho tinto, e il piacere di mangiare qualcosa che non è solo un pasto, ma un ricordo che ti porterai dietro nel tempo.

PORTO

Da Coimbra il regionale per Porto costa solo 9 euro, e ti porta in un’ora e un quarto alla stazione di Porto Campanha. Scesi dal treno si può scegliere se affrontare una passeggiata di una mezzoretta che vi porterà nel centro città oppure prendere la coincidenza che in 9 minuti di treno vi porterà alla stazione di Porto Sao Bento. Porto è piccola, intima, sulle sponde del Douro, con le sue stradine e vicoletti che si inerpicano aspri. Qualche spunto sulle cose viste. Tra le cose da vedere: La libreria Lello… non avrete difficoltà a trovarla. Una lunga fila di persone che scorre molto rapidamente ve la segnalerà da lontano. Per entrare serve un biglietto da 4 euro (che nel caso vi verranno scalati dal prezzo di un eventuale acquisto) da acquistare prima di mettersi in fila, qualche decina di metri più avanti rispetto all’ingresso della libreria vera e propria. Vale la pena all’ora del tramonto fare un salto alla foce del douro, quando si getta nell’oceano. Per giungervi potete prendere comodamente il tram (biglietto si fa appena salite a bordo) alla fermata sul lungo fiume poco dopo il palacio da bolsa. Scendete al capolinea. Biglietto valido per la sola andata. Altra tappa d’obbligo al tramonto… vedere il sole che scende e si nasconde sotto il douro dalla bella balconata dei jardim do morro. Ci si arriva attraverso ponte Luis I (dove tutti i pomeriggi potrete assistere anche al simpatico spettacolo di un gruppo di ragazzetti che si tuffa nel fiume) e si vede porto dall’altra sponda del fiume, nel piccolo villaggio di Vila Nova de Gaia. Qui, sul lungo fiume sorgono anche tutte le cantine di porto, aperte quotidianamente e che offrono visite guidate con degustazione. Per 10 euro ho prenotato online visita in inglese di 45 minuti alle cantine Ferreira, l’unica rimasta di proprietà di una famiglia portoghese. La visita comprende anche la degustazione di due diversi porto, un rosso e un bianco. Da fare. I biglietti si possono anche acquistare in loco… ma il rischio di avere orari molto scomodi per la visita e’ alto.

Ristoranti provati

Casa Adao: localino molto piccolo a vila nova de gaia, per cui si consiglia vivamente la prenotazione. Personale super carino e gentile, ottime le polpettine di baccalà e le vongole alla maniera della casa con gamberi e patate. Porzioni veramente tanto tanto abbondanti.

Cafe Santiago: consigliato dalle guide e dalla gente del posto, a prima vista parrebbe un banalotto bar per turisti e poco più… ma e’ qui che viene servita la più buona francesinha della città! Lo snack tipico di porto, due fette di pane ripiene di salame, prosciutto, carne di vitello e una colata di formaggio fuso. A completare il tutto un uovo e un mare di patatine fritte. Buona, ottima, ma che ti stende.

EVORA e L’ALENTEJO

Un comodo treno mattutino mi ha riportata nel giro di tre ore a Lisbona dove ho preso a noleggio un auto con la compagnia GoldCar. Noleggio via internet prima della partenza con rentalcar (ma consiglio di farlo direttamente sul sito della compagnia stessa) con assicurazione completa. Per noleggiare un auto in Portogallo è necessario istallare sulla stessa (e normalmente è qualcosa che forniscono le compagnie all’atto della prenotazione) un dispositivo corrispondente al nostro telepass (via verde). Non è possibile pagare al casello direttamente. Presa la macchina e impostato il navigatore in un’ora e poco più di comoda autostrada si raggiunge Evora, immersa nell’alentejo tra infinti alberi da sughero e spazi desolati.

Piccola, stradine strette che si intrecciano tutta salite e discese è visitabile pienamente in una mezza giornata. La cattedrale con il suo bel chiostro e là cappella dos ossos… i resti dell’occupazione romana. E poi tutt’attorno alla città, raggiungibili in auto, svariati siti ricchi di dolmen e megaliti da visitare. E poi giù, ripresa la macchina, scendendo e attraversando tutto l’alentejo, attraverso strade statali poco trafficate… in mezzo a radure aride e sterminate, poche auto, mandrie di mucche e piccoli villaggi dalle mura bianche e i colori pastello. Durante la discesa verso il Sud del Portogallo breve tappa per un caffè a Entradas, poche strade deserte, pulite, solo il rumore del vento, incessante, le campane che suonavano i quarti d’ora, fichi d’india lungo la strada per il piccolo cimitero sulla collina poco distante, i fiori colorati che spiccavano sul bianco acceso delle case. Nessun altro rumore, nessun auto, niente… solo un piccolo bar aperto… dentro 5 uomini anziani attorno ad un tavolo, una TV accesa e la cameriera dietro il bancone a preparare i caffè.

Ristoranti provati

Café Alentejo: a due passi dalla piazza principale di Evora, questo adorabile ristorantino non ha deluso le aspettative. Personale gentile e porzioni abbondanti. Buona la carta dei vini, ma soprattutto da ricordare il maialino nero dell’alentejo. Le guance in particolare sono state qualcosa di sublime.

Sabores da Vila: Lungo la strada verso sud, sosta in un piccolo villaggio come un altro, Alcacovas. Una sosta così, non prevista, un ristorante a caso, ma meglio non si poteva trovare. Gentilezza e simpatia del personale nonostante la barriera linguistica e la quasi assenza di conoscenza della lingua inglese. maiale alla maniera alentejana ottimo.

L’ALGARVE

Piano piano il paesaggio cambia, e le desolate distese dell’alentejo vengono man mano sostituite da qualche collina, che via via si fa montagna, boschi e vegetazione più rigogliosa. Si arriva in Algarve, ma non l’Algarve nota ai più, quella turistica delle coste, spiagge e locali notturni… no. Quella dell’entroterra, delle montagne, dei boschi, e qui si arriva a Monchique. Nota per le sue terme, la sua tranquillità, e come tappa della via Algarveriana. Monchique non è altro che una base, un punto di partenza e di ristoro per visitare l’Algarve. Ma è anche dove ho passato le due notti migliori della vacanza presso questo piccolo agriturismo gestito da una simpatica coppia portoghese immerso nel verde, Vinha do Gaio. Le 6 camere con vista sul l’oceano in lontananza che danno su un bell’orto di erbe aromatiche, asinelli, che pascolano allegri nel parco attorno alla casa, il silenzio più assoluto di notte e una bella colazione la mattina in un ambiente familiare tra torte fatte in casa e prodotti biologici sono state la ciliegina sulla torta degli splendidi giorni passati in Algarve. L’Algarve… l’Algarve di cui mi sono innamorata non è quello di Lagos e Faro, delle spiagge affollate dai turisti, delle cittadine di mare strapiene di gente, dei locali e delle discoteche… no, non è questo. Ma quella dell’entroterra, dei boschi e delle foreste. È l’Algarve della Rota Vicentina e delle via dei Pescatori, il cui ultimo tratto lungo le scogliere a picco sull’oceano, sorpassando dall’alto piccole spiagge racchiuse tra le rocce, in completa solitudine ti porta fino a Cabo de Sao Vincente. Non è un caso che questo tratto abbia ottenuto il riconoscimento della comunità internazionale e sia stato inserito tra i migliori percorsi di trekking in Europa. Non solo è splendido ma anche ben tenuto e con indicazioni chiare e sempre presenti.

Piccolo accorgimento nell’ultimo tratto del percorso, quando le indicazioni si fanno meno chiare… ricordarsi di seguire sempre i piccoli cumuli di sassolini, raccolti a piramide che incontrerete lungo il percorso. L’Algarve di cui mi sono innamorata è quella del Sentiero delle sete vales suspensos, della grotta di Benagil vista la sera sul tardi, arrivandoci in kayak (piccolo consiglio tecnico: è disponibile un piccolo baracchino all’ingresso della spiaggia, vengono prese prenotazioni per tutta la giornata e i giorni successivi, si paga in anticipo… se volete trovare posto andate molto presto o un giorno prima).

Dell’Algarve mi porterò via anche lo splendore della chiesa di Sao Lourenco ad Almancil, una piccola località ad una decina di km da Faro… poco nota e visitata, questa chiesa le cui pareti esterne spiccano per la loro bianchezza. L’interno, totalmente in ogni suo centimetro ricoperto da azulejos blu, ti lascia a bocca aperta!

Ristoranti Provati

O Luar da Foia: prenotazione d’obbligo. Piccolo ristorante enoteca lungo la strada che porta alla cima del monte Foia, con una bella terrazza all’aperto. Carne di maiale con ricetta della casa ottima. Buona carta dei vini!

Tasca do Celso a Villa Nova de Milfontes: consiglio di prenotare, anche se il proprietario è riuscito a trovare un tavolino all’ultimo, complice un orario congeniale. Pranzo eccellente, buona carta dei vini anne al calice. Personale gentile e competente. Prezzo medio.

Sarebbero mille altre le idee e gli sputi da condividere, ma il consiglio migliore è prendere e partire!

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