Portogallo in famiglia

Tour per il Paese partendo da Lisbona e salendo a Porto per poi scendere nell'Algarve passando per l'Alentejo (Coimbra, Tomar, Evora). Chilometri di fascino!
Scritto da: us01234
portogallo in famiglia
Partenza il: 29/06/2012
Ritorno il: 13/07/2012
Viaggiatori: 4
Spesa: 1000 €
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Per il Portogallo in famiglia Squadra in formazione tipo (Io (46), Laura (non rivelabile), Marco (18), Luca (15)) quest’anno affronta, partendo dalla provincia di Cuneo (Savigliano), il Portogallo così che si riesca a vedere, finalmente, l’Oceano. Doveva essere una vacanza tranquilla ma poi ci siamo fatti trascinare dall’entusiasmo e si è trasformata in un Tour dello Stato. Speriamo di reggere

29 Giugno – il viaggio

Volo EasyJet dal Malpensa (474€ A/R per 4 persone) con macchina parcheggia da GP Parking (59€ 15 gg. coperto).

L’inizio è stato, come quasi sempre per noi, un po’ travagliato. Si doveva partire alle 18 ma ci era stato comunicata una riprogrammazione del volo alle 20.30 per uno sciopero in Portogallo. Noi siamo famosi per le partenze con i tempi stretti ed avere due ore in più è stato confortante. Peccato aver scoperto, per caso, che lo sciopero era stato revocato e che l’aereo sarebbe partito con l’orario originale. Ora si era in condizione standard …. di fretta.

Fortunatamente il tempo rimasto è bastato a farci salire sull’aereo e dopo quasi 3h di volo noiosissimo avvistiamo Lisbona.

Optiamo per un taxi che per ben 7,60€ ci porta in centro dove, tramite www.travelingtolisbon.com abbiamo prenotato un appartamento (2 camere da letto e cucina) per 320€ per 3 notti. Florbela, la simpatica gestrice (si dice?) dell’appartamento ci dice che Lisbona è “muy linda”. Io, portoghese per parte di padre, penso voglia dire che è pulita ma Marco, intelligente per parte di madre, mi fa notare che “linda” significa bella, non pulita. Ok, trovo conferme alla mia attitudine alle lingue.

Andiamo a piedi verso il centro e mangiamo il nostro primo baccalà in un ristorante per turisti ma mi è sembrato buono… il baccalà (bachalau) non il ristorante.

Sufficientemente stravolti facciamo ritorno a casa. Fin qui tutto bene.

30 Giugno – LISBONA

Si colaziona al Chiado, fuori dalla Metro (acquistata la VivaGem per i trasporti: 5€ tutto il giorno su tutti i mezzi), con dei croissant elefantiaci per dimensione e peso. Dopo una visita al Rossio, piazza deliziosa centro della vita lisboeta, andiamo alla chiesa di Sao Domingos risparmiata dal terremoto del 1755 che aveva desvastato la città. L’interno, invece, è tutto sgarrupato. È come con i meloni: da fuori sembrano buoni e poi …

Con l’Elevador Santa Justa (biglietto incluso nella VivaGem) ammiriamo il primo panorama di Lisbona e poi guardiamo, da fuori, il Museo del Carmo che è ospitato in una chiesa che la partita contro il terremoto l’aveva persa. Uno scheletro affascinante.

Scendiamo a piedi a Praca de Comercio: una piazza grandissima in faccia al Rio Tejo con un bell’arco ed una statua al primo imperatore del Brasile.

Bella scenografia. Qui sul lungofiume si staglia, nitido… il Golden Gate di San Francisco. Uguale sputato. Poi, la LonelyPlanet (LP) ci svela essere stato costruito dalla stessa società. Avran pensato: “Dai, figurati se se ne accorgono.”

“Ora andiamo a prendere il mitico tram 28!”, han pensato, all’unisono, tutti i turisti di Lisbona. Alla fermata un serpentone di persone in attesa, compresa una comitiva di boy scout … troppo! Proviamo un’astuzia: andiamo ad aspettare il tram una fermata prima.

Peccato che, a differenza della filastrocca, di 28 non ce n’è uno!

Finita l’attesa, e con altri stratagemmi, saliamo sul tram più famoso d’Europa che ci porta nei vicoletti sotto la Cattedrale della Sé. Scendiamo al panoramico Miradouro de Santa Luzia. Niente di che se si eccettua per le buganvillee (?) che decorano il posto.

Si va su a piedi per il quartiere Graca dove troviamo un altro Miradouro. Questo, bello. Scesi alla Igreja Sao Vicente da Fora vediamo decine di azulejos ed un altro panorama. Non mi sto entusiasmando molto. Ma poi, entriamo nell’Alfama … un quartiere bellissimo.

Tutte viuzze, scalinate, ghirlande e bella gente. Ora sì che sento l’atmosfera! Mi piacerebbe fermarmi qui.

Una visita alla Cattedrale della Sé, praticamente una fortezza trasformata in chiesa. Questa è l’impressione, in realtà era una moschea.

Scendiamo, col 28, al Chiado dove assaggiamo i Pasteis de nata … sublime omaggio alla ciccia!

Cena a casa e poi di nuovo in centro dove finiamo in una festa in piazza indetta dall’”Orgoglio gay”. Stravagante, con tanto di trans leopardato (con la coda!).

Assaggiamo la Ginjinha, liquore alle ciliegie, visitiamo l’Hard Rock Cafè ed io sono ad un passo dall’addormentarmi in piedi.

Domani dovrebbe essere una giornata meno impegnativa. Almeno spero.

01 Luglio – LISBONA (Belem)

Con il tram 15, che parte da Praça da Figueira, puntiamo a Belem, quartiere a ovest di Lisbona.

Oggi è il giorno della finale degli Europei di calcio tra Italia e Spagna e noi si va in giro col tricolore. I portoghesi sono dalla nostra parte e quindi sfoggiamo fieri il vessillo.

Prima tappa Monsteiro dos Jerònimos un’importante struttura formata da una chiesa (il cui custode ci augura di vincere la finale) maestosamente gotica con un po’ di arzigogoli latini (stile manuelino, dice LP) dove à sepolto Vasco de Gama e da uno stupendo chiostro tutto in pietra chiara e sempre arzigogolato.

Usciti dal chiostro andiamo verso il fiume dove si staglia il Monumento delle Scoperte dedicato agli esploratori portoghesi che ammiriamo “allietati” da un gruppo peruviano che suonano canzoni di Bocelli… no comment.

Oggi, come ieri, c’è un sole splendido ma siamo a una magnifica temperatura di 21° e quindi, favoriti dal clima, ci incamminiamo sulla passeggiata che porta alla Torre di Belem. 10° in più e sarebbe devastante, tutta al sole, sull’asfalto.

La Torre è uno dei simboli di Lisbona (anzi, io conoscevo solo questo, prima di venirci…) e con merito.

Sorge sulla riva, anzi nel fiume, ed è bella da fotografare così bianca su un cielo blu cobalto (che poeta..).

Entriamo, gratis perché è domenica, e saliamo le tortuose scale a chiocciola fino in cima da dove c’è una bella visuale sul nostro soggetto preferito, il ponte (ah, si chiama Ponte 25 de Abril).

Pranzo al caffè a fianco della Torre e poi Marco (lo Sgarbi di casa, più simpatico, però) ci porta al Museo d’Arte Contemporanea Berardo. Lo ammetto, ho girato un po’ senza capire molto e sono franato su un divano, molto contemporaneo ma più che altro comodo, con Luca ed ho schiacciato un bel pisolino mentre Marco & Laura continuavano la visita. L’arte contemporanea mi fa …. non mi attrae molto.

Torniamo in centro con il tram, ci riposiamo un po’ in Praça de Alegria (oasi di pace, e barboni, consigliata da LP) e poi andiamo alla ricerca di un ristorante con vista … partita.

Vista l’ora (manca poco!) ci fermiamo nella prima trappola da turisti che troviamo ed assistiamo alla Spagna che ci “asfalta” per 4-0 (!) ed al ristoratore che ci spenna. Non poteva andare peggio. Anzi, sì! Ci si è intasato il water dell’appartamento. Ora si inneggia alla stitichezza! Boa noite, sigh.

02 Luglio –SINTRA – PORTO

Giornata con i tempi contingentati. Salutiamo Florbela che si tiene la cauzione per il water intasato … ed andiamo alla stazione del Rossio dove lasciamo i bagagli e prendiamo il treno per Sintra (4,20€ A/R, un treno ogni 15’). Da lì si prende il 434 (5€) che compie un giro che collega tutti i luoghi di questo paese originalissimo.

Prima tappa Castello dos Mouros che domina il paesaggio dove tra gli alberi sbucano palazzi dalle forme più stravaganti. Da qui si capisce che chi ha costruito da queste parti fumava roba strana. Del castello rimane la cinta che si può percorrere tra raffiche di vento niente male. Da una delle torri si vede il palazzo più famoso della zona: Palacio de Pena.

Riprendiamo il bus ed arriviamo al Palacio: architettura ed atmosfera che a chi c’è stato (faccio un po’ quello che viaggia…) ricorda il castello in Baviera di Neuschwanstein. Un po’ fiabesco e assolutamente senza un criterio preciso. Il Palacio mescola stili e colori come solo un visionario poteva fare. Comunque è decisamente d’effetto. Merita la gita, poi, da una terrazza, in lontananza, si vede il nostro amico Ponte.

Ritorno a Lisbona e taxi all’aeroporto per prendere la macchina che abbiamo noleggiato: ciao Lisbona. Salterei a piè pari le vicissitudini (ed i soldi spesi…) sulla macchina a noleggio e arriverei al nostro approdo, 300 km più a Nord fatti a bordo di una Clio (avevamo previsto un’altra macchina ma … lasciamo stare), a Porto, seconda destinazione della nostra nomade vacanza. Ci riceve una dolce ragazza che ci fa vedere l’appartamento (molto bello e con il water inintasabile!) e ci offre anche un bicchiere di porto (Booking.com 12 Short Term 255€ 3 notti).

03 Luglio – PORTO

Giornata tutta portuense. Si parte da Praça da Batalha che ha, al posto delle panchine, delle sedie in cerchio. Un’occhiata alla vicina Igreja de Santo Ildefonso tutta rivestita di azulejos, quindi ci facciamo Rua Santa Caterina piena di negozi (Laura approva). Continuiamo a camminare sino a Avenida do Aliados una bella piazza in discesa (o salita, dipende) con gli alberi e le sedie (ci sono anche i tavolini!).

Vicino alla piazza troviamo la Igreja dos Clérigos con la sua torre dalla quale ci godiamo il panorama. A due passi dalla chiesa, in Rua Carmelitas, c’è la libreria Lello, immortalata nel film di Harry Potter. È magnifica, tutta in legno con al centro una scala originalissima (Livraria Lello). Da fotografare, ma non si può. Un inserviente si era convinto che avrei fatto delle foto e mi puntava … così Luca, indisturbato, ha fatto due scatti. Lo so, non si fa. Usciti, altre chiese, due, attaccate tra loro … troppe chiese, ma Porto ci sta piacendo molto per la tranquillità che si respira. Mangiamo panini pesantissimi (ma buoni) e poi puntiamo al fiume. Prima però, un’altra chiesa: San Francisco. L’interno è rivestito da 100 kg di doratura. Ho visto così tante chiese che mi sento un pellegrino! Arrivati al fiume rimaniamo incantati dal quartiere Ribeira: affacciato sul fiume Douro con case bellissime e poi il ponte (un altro!) altissimo, tutto in ferro. Il Ponte de Luis I, progettato da allievi di Eiffel (ovvio che fosse di ferro). Spettacolare. Ci tocca risalire il quartiere per vedere la Cattedrale della Sé e poi decidiamo di premiarci con il Porto: attraversiamo il ponte a piedi, sfiorati dai treni della Metro e scendiamo a Vila Nova de Gaia, sull’altra sponda del fiume. Una camminata impegnativa ci porta da Taylor (LP dixit) e lì, stravolti (io, per lo meno) degustiamo tre tipi diversi di Porto. Buono eh, ma che fatica. Dopo un’altra eterna scarpinata torniamo all’appartamento con l’idea di uscire dopo cena. Un breve conciliabolo con i miei piedi mi porta ad invocare pietà. Ho una famiglia comprensiva.

04 Luglio – BRAGA – GUIMARAES

Oggi si pensava di mettere i piedi a mollo nell’Oceano e di prendere un po’ di tintarella e quindi … piove. Cambiamo programma ed andiamo a visitare Bom Jesus do Monte, vicino a Braga (40 km. a nord di Porto). Seguiamo pedestremente le indicazioni del nostro navigatore ed arriviamo nel punto sbagliato della nostra meta: questo santuario andrebbe raggiunto salendo una scala che si dice sia stupenda, ma noi siamo già in cima! No problem: prendiamo (1,20€ cad.) la funicolare idraulica (non ho capito il funzionamento ma l’acqua c’entra qualcosa. Questa funicolare è la più antica del Portogallo) per scendere ai piedi della scalinata e poi, via. La prima parte si snoda nel bosco, la seconda è una scala barocca bianca ed è veramente bella. Raggiunta la cima, di nuovo, torniamo giù, di nuovo, in macchina ed andiamo a Braga che ci colpisce per quanto è curata e per i giardini fioriti. Questo più le tante chiese disseminate qua è là fanno di Braga proprio una bella città. Ah, dimenticavo: ovviamente ha smesso di piovere a metà strada tra Porto e qui. Usciamo da Braga e ci dirigiamo a Guimaraes città medievale che ha dato i natali alla nazione del Portogallo (non come ma neanche quando). La città è piccola e gradevole da girare così, senza metà. Braga e Guimaraes sono state una piacevolissima sorpresa. Includetela nei vostri tour. Tornati a Porto, mangiamo a casa e, all’alba delle 22, decidiamo di visitare la Ribeira di notte: tutto il romantico che Porto ha di giorno, lo perde di sera. Sarà la crisi, il periodo sbagliato, ma la città è praticamente deserta ed i pochi che si incontrano sarebbe meglio non incontrarli… Due foto al luccichio del ponte ed alle insegne delle cantine al di là del fiume e poi torniamo, battendo le strade più grandi che si può, a casa. Una città dai due volti: bella di giorno, inquietante la sera. O magari abbiamo scelto il quartiere sbagliato.

05 Luglio – COIMBRA

Partiamo per il Sud, prima tappa Coimbra.

Prendiamo alloggio, per una notte, al hotel Domus: un piccolo albergo vicino alla stazione, modesto ma curato con attenzione. Se dovete fare come noi è un’ottima soluzione. Partiamo per il centro inerpicandoci per i viottoli acciottolati incontrando giovani intabarrati in mantelli neri … boh. In una piazzetta troviamo la Cattedrale della Sé (tutte così si chiamano, qui, le cattedrali..), una chiesa fortezza. Si continua a salire ed arriviamo all’Università, la più antica del Portogallo e tra le più antiche d’Europa e qui, nel grande cortile dell’ateneo il mistero dei mantelli ci viene svelato da un giovane (mantellato, ovviamente). Gli studenti vengono “vestiti” con cerimonia dal 2° anno e, lui dice, sono molto orgogliosi di vestirsi così: camicia bianca, cravatta nera, corpetto nero, giacca nera e mantello nero (sono sudato solo a descriverlo). Visitiamo la Biblioteca Joanina, maestosamente arredata, con 300.000 volumi ed, annessa, la prigione degli studenti dove i più irrequieti venivano rinchiusi e fatti uscire solo per partecipare alle lezioni: Laura, insegnante, sta pensando di importare l’idea… Un’occhiata alla Cappella de Sao Miguel, lì vicina, con suonata d’organo annessa e poi … basta. Mi aspettavo un po’ di più da Coibra. Scendiamo al fiume per rilassarci un po’ poi risaliamo (abbiamo sbagliato l’itinerario) per visitare il Giardino Botanico. Prima di tornare in albergo vediamo da locandine sparse in giro che stasera ci sarà la processione della Rehina Santa. Una cerimonia che si tiene ogni due anni: beccata! Mangiamo da Adega Paco do Conde, su suggerimento LP: carne e pesce alla brace, dolci bibite e birre: 39€ in 4! Usciamo e ci dirigiamo verso la processione che è già partita (poco male, io non sono credente ma sono attratto dal folclore delle tradizioni): più bande che suonano, fedeli in due file indiane, bambine vestite da .. boh, madonne? Poi la statua della Rehina Santa (non ho capito se sia una regina o la madonna) arriva sul ponte: si spengono le luci e parte il sermone del prete che, da quel che capisco, è imperniato sulla crisi che in Portogallo ha colpito duro e poi, fuochi d’artificio. Può sembrare un po’ pacchiano ma invece si respirava più devozione che fanatismo. Un’esperienza, anche per dei miscredenti come noi. In definitiva: Coimbra non mi ha entusiasmato granché, forse è più adatta ai giovani. Comunque le cose, per valutarle, bisogna vederle. Quindi, Coimbra vista e cancellata dalla lista delle cose da rivedere.

06 Luglio – BATALHA – TOMAR

Partiamo da Coimbra diretti ad Evora, un po’ più a Sud nel nostro avvicinarci all’Algarve. Inseriamo due tappe nel tragitto: Batalha e Tomar.

Verso Batalha qualche problema in partenza: la sfida tra strade nuove e navigatore non aggiornato danno come risultato: famiglia persa nei vicoli della periferia di Coimbra al suono di “Ricalcolo… ricalcolo…”. Comunque arriviamo a Batalha: il Monastero di Batalha è un edificio che toglie il fiato. Enorme, tutto guglie e finestroni. L’interno altissimo e due chiostri stupendi. La chiesa più bella che abbiamo visto finora (e ne abbiamo viste, eh). C’è anche una cappella incompiuta che fa un certo effetto: quello che c’è è perfettamente rifinito, compresi i vetri alle finestra, semplicemente manca la volta. Vederla così più che incompiuta sembra una cappella cui sia crollato il soffitto. Si parte per Tomar, dove mangiamo in un baretto condotto da una brasiliana che si lancia in lodi sperticate all’Italia. Divertente. Un giretto per Tomar e poi saliamo al Convento do Cristo. Batalha era maestosa, il Convento, edificato dai Templari, possente (ho aggettivi da vendere, io). Come dicevo, qui era il quartier generale dei Templari e l’edificio aveva la doppia funzione di castello per i cavalieri e di convento per i frati. Decine di ambienti su più livelli, chiostri che vanno dal rinascimentale al gotico. Una costruzione veramente imponente (altro aggettivo!). Se venite in Portogallo una visita a Batalha e Tomar va inserita d’ufficio. Se vi piacciono chiese e chiostri, altrimenti…

Arriviamo ad Evora che è ora di cena. Prendiamo possesso delle camere all’hotel Casa do Vale, poco fuori il paese e andiamo a mangiare. Scegliamo Adega do Neto, su consiglio LP, mangiamo un carne de porco à alentejana, con carne di maiale e vongole(!), che detta così sembra uno schifo ed invece è buonissimo, ed il pollo fritto. Bevande e caffè: 40€, in tutto. Ottimo!

07 Luglio – EVORA

Overdose da turismo: questa è la diagnosi di quanto mi è successo oggi. Dev’essere per questo se il miglior ricordo che serberò della giornata sarà lo svenimento controllato sulla sdraio della piscina dell’albergo! È un peccato, forse. Oggi siamo ad Evora, città decantata dalle guide come deliziosa, ma… Sarà che abbiamo Marco un po’ indebolito da “sedute frequenti e non programmate”, sarà che la colazione è buona da prolungare al massimo, sarà che siamo un po’ cotti che partiamo dall’albergo all’alba delle 10 e un bel po’. Uno sguardo alla Praça do Giraldo poi si va alla Sé (ma va?) e qui ho il primo segno di overdose: la cattedrale è molto bella ma a me sembra una figurina doppia, e di quelle “facili”. Già vista e stravista. Poi un picco d’interesse c’è stato quando abbiamo visitato la “Capela dos ossos” un nome che dice tutto. Questa cappella è tappezzata da tibie, ulne, peroni e teschi. Per rendere un po’ più allegro l’ambiente ci sono anche due cadaveri, quasi intatti, appesi. Il creatore di questa cappella ha pensato: perché lasciare sottoterra tutto questo ben di Dio? Anziché affrescare si è messo a “scheletrare”. Gusti e disgusti dell’uomo. Poi il Teatro romano e qualcos’altro ma ormai lo sguardo è spento ed il pensiero è già in piscina. Non ci resta che seguirlo. Prima però tappa alla Pastelaria del Paò de Rala e gustare il dolce di cui sono depositari della ricetta … sublime. Finalmente si torna in albergo: costume, sdraio, catalessi …. stupendo! Mangiamo da Vin e Noz, un bel ristorante fuori le mura e domani si va al mare!

08 Luglio – TAVIRA

Viaggio all’interno del Portogallo seguendo le bizzarre strade che ci consiglia il nostro aggiornatissimo navigatore ed arrivo a Cabanas de Tavira all’ora di pranzo. Chi doveva aspettarci per il check-in non c’è e non risponde al telefono. Leggera inquietudine … poi, finalmente, qualcuno risponde per dirmi che tarderà un po’ in quanto è in Spagna. Discreto sgomento … che si placa pensando che qui siamo vicini al confine.

Prendiamo possesso di un bell’appartamento in un complesso abbastanza riservato: in pratica, deserto. Così come disabitate sono le villette attorno. Una desolazione che preferisco chiamare: quiete.

Cerchiamo una spiaggia andando verso la Spagna, su consiglio del proprietario dell’alloggio. Si chiama Manta Rota (la spiaggia, non il tipo). Una spiaggia sterminata con un bel vento. Posiamo l’asciugamano ed andiamo verso il battesimo oceanico.

Ora, si sa che l’acqua dell’Oceano è fredda ma nessuno ha scritto quanto, forse per non scoraggiare i turisti, ma è necessaria un’”operazione verità”: ragazzi, l’acqua è gelata! Sembra di fare il bagno in un lago di montagna.

Spronato dai figli e per dimostrare che son temerario ho fatto la classica corsa con tuffo seguita dalla molto meno classica ritirata con imprecazioni. Raggiunto l’asciugamano mi sono concesso un sonnellino di 1h30’. Forse ero un po’ stanchino.

Avrei dormito ancora un po’ ma la temperatura primaverile con annesso vento himalaiano mi ha convinto ad alzarmi ed andare a giocare a racchettoni per fare un po’ di movimento e scaldarmi un po’. Acqua gelata, temperatura bassa: ma non siamo a Luglio? In Algarve? Poco sopra l’Africa? Boh.

Cena a casa e nanna.

09 Luglio – ILHA DE TAVIRA

Con la macchina abbiamo seguito le indicazione “Ilha de Tavira” e dopo delle saline si arriva all’attracco del battello (1,5€ A/R) che ci porta su una lingua di sabbia parallela alla costa.

La LP avvertiva di orde di turisti sulla spiaggia ma, sarà la crisi, sarà che per la LP 50 persone significa folla, noi abbiamo trovato una spiaggia chilometrica quasi vuota.

Il colpo d’occhio è splendido, sabbia chiara, dune e acqua calma che invita al tuffo. Non fidatevi: anche qui, a meno di essere un pinguino, la temperatura dell’acqua è scoraggiante. Luca comincia ad avere le “trombe”: siamo attrezzati da spiaggia riminese con maschere, boccagli e pinne e stiamo qui a guardare le onde, rinfrescate da un bel venticello che mitiga la ferocia del sole. Ma niente bagno.

Tornati a casa, Luca si consola in piscina e poi constatiamo che, la pelle, la ferocia del sole l’ha sentita eccome! Sembriamo aragoste.

Giretto serale a Tavira, paesino tranquillo e piacevole.

10 Luglio – CACELA VELHA – FABRICA

La guida ci indirizza a Cacela Velha, C’eravamo stati l’altro ieri senza trovare spiagge ma avevamo il sospetto di avere sbagliato versante. E invece no.

Abbiamo seguito un sentiero che attraversa una palude popolata da migliaia (sì, migliaia) di granchi. Così tanti che il terreno, all’orizzonte, sembra muoversi. Al di là della palude si vedeva una lingua di sabbia che si è rivelata irraggiungibile. Quindi dietro-front, facendo attenzione ai granchi.

Chiedo informazioni ad un tipo (gli ho chiesto se sapeva l’inglese: era inglese …) che ci ha indirizzato a Fabrica (un po’ prima di Cacela, arrivando da Tavira). Qui la palude permette di raggiungere la spiaggia, che è la copia di quella di ieri, ma senza folla!

Anche qui acqua gelida e bis di scottatura.

Siamo dei fenomeni. Oggi è l’ultimo giorno ad est. Domani, Lagos 11

11 Luglio – LAGOS

Breve trasferimento (100 km.) per Lagos con qualche preoccupazione perché il riferimento che ho del nuovo appartamento (Porta da Vila, sempre da Booking.com) sembra non esistere e quindi temo non esista neanche l’appartamento che invece c’è ed è bellissimo con vista mare e piscina, su due piani. Piccolo per quattro persone ma ci adatta.

Il gestore è gentilissimo e ci spiega un sacco di cose su Lagos tramite una foto aerea. La città ha due versanti spiaggiferi: uno, sabbioso riminesco, l’altro roccioso salentino.

Noi optiamo per il secondo (Dona Ana). Si scende da una scalinata in una caletta delimitata da falesie altissime. Da qui, da aperture nella scogliera, si accede a calette gemelle. Fantastico.

L’acqua è limpidissima e finalmente … no, scherzavo, ancora gelata come un cubetto di ghiaccio sulla schiena. Balneazione riservata ad orsi bianchi e qualche temerario atermico come Marco. Io ho sempre pensato che il grasso proteggesse dal freddo e allora perché io, che proprio longilineo non sono, son qui sulla riva che frigno: “È troppo fredda” con una pelle d’oca così, e lui che ha un po’ di pelle sulle ossa è là che nuota manco fosse in Sardegna? Ho bisogno di certezze, io!

Lagos e le sue spiagge, comunque, è veramente bella. Un sacco di giovani, poi. Serata a spasso e lunga chiacchierata con il gestore degli appartamenti al nostro ritorno.

12 Luglio – FIGUEIRA – CABO DE SAO VICENTE

Puntiamo ad ovest, come Colombo, ma in macchina. A 15 km da Lagos prendiamo la deviazione per Figueira, leggermente condizionati dal nome … La strada ad un tratto finisce, non sappiamo quanto distante dalla spiaggia e fiduciosi partiamo a piedi. In effetti la camminata è breve ma, vista la destinazione, avremmo sopportato anche una strada più lunga. La baia che si apre allo sguardo è difficile da spiegare senza cadere negli stereotipi e quindi, via! Prima di tutto l’affollamento: 15-20 persone. Poi il colpo d’occhio: una baia di 200 mt. di lunghezza e bella larga con l’acqua limpida e gli scogli … mancano solo San Pietro e Bonolis. Ci spaparanziamo al sole e poi bagno (entro, esco, bagno finito) poi di nuovo al sole. Per interrompere la monotonia e per evitare un altro bagno, organizzo un torneo maschile di tennis. Non so chi abbia vinto: so chi ha sempre perso. Io! Alle 15:00 riteniamo che si possa pranzare, andiamo a Sagres perché in spiaggia, ora, tira un vento che porta via. D’ora in poi il vento sarà una costante: visitiamo il sito della fortezza dal quale godiamo di un panorama mozzafiato: pareti di 20 mt. frustate dalle onde. Qui vedo l’Oceano che mi ero immaginato: spiaggia immensa con le ondone e il faro che è da quando sono in Portogallo che voglio vedere: Cabo de Sao Vicente. E quindi l’ultimo tratto per raggiungere il punto più a sud-ovest d’Europa. Un faro su una scogliera a picco sul mare con un vento della m…iseria. Sono estasiato, non posso dire altro.

Tornati a Lagos andiamo a cena da Adega de Marina: ho avuto l’impressione di mangiare al “localino di Bob” dei Blues Brothers ma al posto di John Belushi c’era un tipo che suonava una fisarmonica elettronica. Però roba buona a buon prezzo.

Questa era l’ultima giornata piena in Portogallo: domani si vola a casa. Domani sera, però.

13 Luglio – LAGOS – CASA

Ultimo giorno: scopriamo da una cartolina che qui, a Lagos, c’è uno degli scorci più belli dell’intera Algarve, Ponte de Piedade.

Prendiamo la macchina e seguendo le indicazioni, 1 km. fuori città, arriviamo alla punta di un promontorio dalla quale si apre una vista spettacolare. Tutto un innalzarsi di faraglioni erosi da mare e vento, altissimi, rosa e neri. Alcuni formano un cerchio all’interno del quale sono ormeggiate delle barche che fanno il giro delle grotte. Noi ci accontentiamo del panorama. Non perdetevi questo posto che la LP neanche cita. Ahi, ahi, ahi!

Poche centinaia di metri prima di Ponte de Piedade c’è la baia di Camilo. Una lunga scalinata porta a questa baia sovrastata da una parete di arenaria.

Peccato che questa si affolli in fretta e che oggi ci imbattiamo nel primo giorno senza vento: si muore sulla spiaggia e si congela in acqua. Dopo un’ora di sofferenza torniamo all’appartamento. Doccia, carico bagagli e via, verso Lisbona.

Ultima sorpresa: il nostro navigatore ci porta ad attraversare il Ponte Vasco de Gama, il più lungo d’Europa (17 km!). Penso non ci rimanga molto da vedere in Portogallo.

Ora sono le 3.00, sono nel mio letto a casa con gli occhi che si chiudono. Stop, vacanza finita.

Conclusioni

A parer mio i portoghesi sono un bel popolo ma ne ho incontrato uno per volta ed uno di loro mi ha confidato che singolarmente i portoghesi van bene ma in gruppo sono un problema, cosa che non ho verificato.

Il Portogallo mi è sembrato un paese in ginocchio, la guida parlava di luoghi affollati di turisti che noi abbiamo trovato praticamente deserti.

I luoghi di villeggiatura sono disseminati di cartelli “Vendesi” e di appartamenti chiusi. Emblematico il complesso in cui siamo stati a Tavira: decine di alloggi mai abitati, da come erano degradati.

I prezzi, soprattutto nell’Alentejo sono molto bassi, tranne la benzina che è quasi come da noi.

Se siete non-giovani come noi tralasciate Coimbra, se non vi piacciono gli inglesi l’Algarve potrebbe piacervi meno di quanto merita.

Soprattutto, se volete fare il bagno portatevi una muta!



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