Portogallo in famiglia da nord a sud

Da Porto all'Algarve tra mare, cultura e buon cibo
Scritto da: monica&fabio
Partenza il: 12/08/2013
Ritorno il: 26/08/2013
Viaggiatori: 3
Spesa: 2000 €
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Siamo stati in Portogallo dal 12 al 26 Agosto 2013, due adulti con una bambina di 4 anni e mezzo.

Come per tutti i diari che ho pubblicato dalla nascita di mia figlia, ho deciso di dare priorità alle informazioni utili e pratiche per chi viaggia con bambini quindi, prima di iniziare con il racconto, devo fare qualche premessa.

Purtroppo il programma di viaggio che avevo definito si è rivelato, soprattutto nei primi giorni, poco realistico e quindi un po’ troppo impegnativo da fare con un bambino e credo che questo abbia influenzato il nostro stato d’animo e lo spirito del viaggio, non facendoci apprezzare completamente quanto offriva questo bellissimo paese. Ai miei errori di valutazione si sono aggiunti una serie di imprevisti che, messi tutti insieme, ci hanno creato qualche disagio, ma il Portogallo resta una destinazione affascinante, conveniente (soprattutto nel mangiare) e varia (città, mare, cultura, divertimento).

Volo prenotato con Alitalia tramite Expedia, costo totale in tre: € 650 + 62 di assicurazione.

Volendo fare l’andata su Porto e il rientro da Lisbona per evitare di fare troppi km inutili, abbiamo dovuto utilizzare Alitalia. Con qualche compromesso (viaggiare di lunedì e partire da Malpensa con rientro su Linate) alla fine è risultata più conveniente e più comoda in termini di orari rispetto alle compagnie low cost.

Hotel prenotati tutti tramite booking.com; i prezzi indicati sono per notte a camera tripla (colazione sempre inclusa tranne che a Porto e in Algarve).

Macchina prenotata tramite sito rentalcars. Visto che a Lisbona l’auto non serviva, abbiamo fatto due noleggi separati, Hertz per la prima parte e Interrent (compagnia low cost di Europcar) per la seconda; € 620 per un totale di 10 giorni (compresi tutti gli extra come seggiolino, abbattimento franchigia, noleggio viaverde che è una specie di telepass obbligatorio per viaggiare sulle autostrade del Portogallo). Noi abbiamo deciso di stipulare l’abbattimento franchigia e la casco con rentalcars. Il problema è che se succede qualcosa, devi anticipare la spesa e farti rimborsare successivamente. Per questo motivo la compagnia di noleggio ti blocca comunque una cifra sulla carta di credito che a volte è molto alta (per esempio Hertz ci ha bloccato 1.500 euro). Il mio consiglio, anche se costa un po’ di più, è fare la casco direttamente con la compagnia al momento del ritiro della macchina così non avrete problemi di plafond sulla carta.

I prezzi indicati per i ristoranti sono in totale per tutti e tre e comprendono sempre acqua e birra o vino. Dal punto di vista del mangiare il rapporto qualità prezzo di ristoranti è decisamente notevole, soprattutto sul pesce.

E’ vero che in Agosto il Portogallo risente dei benefici dell’Atlantico, ma tra le 13.00 e le 16.00 è comunque impossibile andare in giro sotto il sole. E’ quindi importante sfruttare al meglio la mattina, cosa che noi non siamo riusciti a fare a causa dei ritmi mattinieri da “bradipo” miei e di mia figlia (errore di valutazione numero 1).

A posteriori, sarebbe stato meglio fare una settimana a Lisbona (da dove con una gita giornaliera avremmo potuto raggiungere molte delle località che abbiamo visitato nella prima parte del viaggio) e una settimana in Algarve che, rispetto alle nostre aspettative, si è rilevata una bellissima sorpresa e non sarebbe stato male passarci un paio di giorni in più. La zona nord del Portogallo con Porto e Coimbra l’avrei lasciata per un’altra occasione, magari una settimana in primavera.

A parte qualche eccezione, quando ci siamo fermati a mangiare (ristorante o bar, insalata o piatto cucinato) il tempo medio da quando arrivavamo a quando andavamo via era di circa 2 h. Onestamente non sono riuscita a capire se si trattava di lentezza o disorganizzazione, ma se il vostro programma prevede un pranzo veloce vi conviene cercare un supermercato dove prendere panini e affettati e trovare un parchetto con dell’ombra (cosa purtroppo non particolarmente facile!).

In tutti i ristoranti appena ti siedi ti portano di loro iniziativa delle olive con burro e pane o alti stuzzichini (bica). Ricordatevi che se li mangiate ve li fanno pagare.

Abbiamo fatto molta fatica a trovare dei parchi giochi per bambini all’ombra. Negli altri viaggi la sosta all’altalena è sempre stata un’ancora di salvezza contro la noia per Sara, ma in Portogallo è stata una risorsa che non siamo riusciti a sfruttare perché, quando li trovavamo, erano totalmente sparati al sole e inutilizzabili. Chiaramente questo problema non si pone se si fa il viaggio in primavera.

Sia Porto che Lisbona sono distribuite su colline (e hanno strade in pavé), quindi muoversi con il passeggino non sempre è facile; in più può essere ingannevole la lettura della mappa delle città perché sulla carta due strade sembrano vicine e poi scopri che per andare da un punto a un altro devi fare una salita ripidissima o una lunga scalinata.

Avendo seguito un itinerario turistico non abbiamo avuto problemi a trovare sempre qualcuno che parlasse un po’ d’inglese.

In tutti gli hotel che abbiamo usato (da 2 a 4 stelle) abbiamo trovato il wi-fi gratuito e spesso anche in giro per le città o nei parchi; lo trovate anche in prossimità dei chioschi di gelati Ola (la nostra Algida).

12 Agosto

Partenza volo alle 13.25; l’aeromobile è un po’ inquietante perché è piccolissimo (fila da 2 + fila da 1) ma devo dire che abbiamo volato bene. Arriviamo a Porto alle 15.10 ora locale (1 ora in meno rispetto all’Italia).

Per andare in città decidiamo di prendere la metropolitana e per fortuna alla macchinetta per l’acquisto dei biglietti troviamo un addetto che parla inglese; al primo viaggio dovete scegliere l’opzione acquisto e la zona di destinazione, viene rilasciata una tesserina verde che da quel momento in poi andrà ricaricata ad ogni viaggio.

Arriviamo alla stazione di Sao Bento e qui affrontiamo la prima salita della vacanza (con due valigie e il passeggino) alla fine della quale mi pento subito di non aver preso un taxi dall’aeroporto.

L’Hotel B&B Porto si trova in Praça Batalha (camera doppia € 49, solo pernottamento). E’ un cinema ristrutturato in stile moderno, buona la posizione e il prezzo, anche se quando abbiamo fatto la prenotazione (in cui dicevo esplicitamente che eravamo in tre) non ci hanno avvisato che la camera era matrimoniale e la bambina doveva dormire in mezzo a noi. Fortunatamente il letto era abbastanza grande.

Dopo esserci sistemati e riposati, andiamo a piedi a prendere la teleferica per scendere nel quartiere della Ribeira (è un po’ un furto perché paghi 2 euro per 2 minuti di discesa). Iniziamo con una passeggiata lungo il fiume partendo dal ponte D. Luis; con la luce del tramonto Porto ha tutto il fascino tipico delle città portuali con le sue case color pastello un po’ decadenti e il suono dei gabbiani che è costantemente presente. I ristoranti in questa zona sembrano un po’ tutti uguali e molto turistici quindi scegliamo un posto piccolino e defilato che serve tapas (Jimão Tapas e Vinhos – Praça da Ribeira 11/12- € 46,50).

Rientriamo presto in hotel anche perché stasera tira un vento piuttosto freddo e non abbiamo un abbigliamento consono.

13 agosto

Per la colazione evitiamo l’albergo e andiamo in una delle tante pasticcerie che si trovano nei dintorni dove con 4 euro facciamo colazione in tre. Avendo a disposizione solo un giorno, abbiamo deciso di fare un tour guidato in bicicletta di mezza giornata prenotato da casa con la Blue Dragon. Sono stati molto bravi, sia in fase di prenotazione a rispondere a tutti i miei dubbi sulla fattibilità del tour con Sara, sia nell’organizzazione del giro.

Raggiungiamo a piedi Avenida Aliados, una delle vie principali di Porto; si tratta di una via molto larga con una zona pedonale centrale con panchine e dondoli e circondata da edifici del XIX secolo (la maggior parte alberghi). Noi siamo arrivati da Plaza de la Libertad e siamo risaliti fino a Rua Formosa dove si trova il Municipio e dove incontriamo la nostra guida con le biciclette e gli altri quattro partecipanti al tour.

Facciamo la prima sosta alla stazione di Sao Bento per vedere il suo bellissimo atrio decorato di azulejos.

La tappa successiva è la cattedrale (Sé) dove riusciamo solo a dare un occhiata veloce all’interno (ho letto che vale assolutamente la pena visitare il chiostro ma noi non ci siamo riusciti).

Ci fermiamo anche a fare un giro al mercato do Bolhão, un caratteristico e antico mercato di prodotti freschi vari; qui assaggiamo il primo pasteis de nata della vacanza in una pasticceria consigliata dalla nostra guida.

Arriviamo nella zona tra Rua Formosa e Rua Passos Manuel dove, dopo una sosta al Café Majestic, dobbiamo scendere a terra e fare una parte di percorso spingendo le bici perché la zona è pedonale e piena di gente.

Ripassiamo da Avenida Aliados per andare alla Torre dos Clérigos e attraversiamo i freschi Jardim de Cordoaria per raggiungere la libreria Lello & Irmao. Viene da molti definita la libreria più bella del mondo con la sua atmosfera fiabesca e suggestiva. Praticamente entrano tutti solo per vedere l’edificio piuttosto che per comprare un libro (infatti sembra che abbiano intenzione di far pagare l’ingresso a breve). Viene anche chiamata la libreria di Harry Potter perché dicono che abbia ispirato J.K. Rowling per il suo libro (credo vi abbiano anche girato delle scene del film). Da qui iniziamo la discesa verso il Barrio Ribeira dove finiamo il tour costeggiando il fiume fino al ponte D. Luis.

Il ragazzo che ci faceva da guida è stato molto bravo a rendere interessante quello che diceva con diverse curiosità, aneddoti e anche qualche “sfida” che ha divertito Sara (tipo trovare la rana scolpita sulla parete della cattedrale o la casa più stretta di Porto che si trova in mezzo alla chiesa di Nossa Senhora do Carmo). Il giro è strutturato in modo da partire dalla parte “alta” della città e scendere gradualmente verso il basso; l’unica salita veramente impegnativa (sono scesa dalla bicicletta) è quella che porta verso la cattedrale.

Purtroppo il tour è durato 1 ora in più del previsto, con tanto di ultima mezz’ora di pedalata sotto il sole e, tra il caldo e la fame, Sara è arrivata alla fine piuttosto nervosa quindi decidiamo di prendere la teleferica e mangiare qualcosa di veloce vicino al nostro hotel (Café Java – Praça da Batalha – € 17 per un hot dog coperto di formaggio e un pollo con una strana salsa al pomodoro, da evitare!). Dopo esserci riposati in hotel, ritorniamo verso la cattedrale per vederla con più calma e, su consiglio della nostra guida del bike tour, scendiamo a piedi per le stradine del vecchio quartiere fino a raggiungere il fiume. Attraversiamo il ponte per andare nel quartiere di Vila Gaia e ci fermiamo a guardare dei pazzi che si tuffano dal ponte. Costeggiando questo lato del fiume si passeggia tra le cantine e ampi spazi all’aperto per rilassarsi e guardare le tipiche barche che servivano a trasportare le botti di Porto (organizzano anche tour).

Facciamo una doverosa sosta al parco giochi (dovevamo ancora farci perdonare il tour della mattina J) e poi puntiamo una cantina da visitare che ci ha consigliato sempre la guida. Purtroppo arriviamo alle 18.30 ed è già chiusa (e nel frattempo hanno chiuso anche le altre che avevano visto lungo la strada) quindi decidiamo di prendere la funicolare che porta in cima alla collina per goderci un po’ del paesaggio al tramonto (con i biglietti ci danno anche due ticket per una degustazione gratuita di porto).Arrivati in cima facciamo qualche foto , riattraversiamo il ponte dal passaggio superiore e ritorniamo in hotel. Stasera ceniamo in un ristorante di cucina tipica portoghese che ci aveva segnalato la guida mentre costeggiavamo il fiume in bici. Andiamo con il taxi perché non ci sono mezzi per raggiungerlo, il posto è molto piccolo, a servire c’è solo il proprietario che conosce solo due parole messe in croce di inglese ma si mangia in una sala con due finestre ti danno una bellissima vista sul fiume. Abbiamo mangiato bene: polipo (morbidissimo ma strapieno di aglio), baccalà e bistecca di vitello per Sara (Papavinhos – Rua de Monchique 23/24 – € 40,90).

14 Agosto

Stamattina dobbiamo ritirare la macchina in aeroporto e partire per Coimbra. E qui abbiamo il mio più grande errore di valutazione della vacanza! L’idea era di arrivare a Coimbra entro le 10.30, visitare l’Università e ripartire dopo pranzo. Purtroppo, oltre ad esserci alzati tardi, abbiamo aspettato la metro per l’aeroporto per mezz’ora. Aggiungendo qualche discussione con Herzt per la cifra assurda che voleva addebitarci sulla carta, alla fine siamo arrivati a mezzogiorno. E’ stata la giornata più calda di tutta l’estate, ci siamo fermati su un prato nel parco Mondego alle porte della città, rinfrescandoci ogni tanto con una fontana a cascata dove andavamo a fare delle vere e proprie docce. Per pranzo siamo stati in un Irish pub lungo il fiume dove abbiamo mangiato degli ottimi sandwich (Irish pub Mondego – Complexo Verde do Montego – Rua dos Combatentes 86 – € 19) e dopo siamo tornati nel parco sperando che la temperatura migliorasse un po’. Alle tre decidiamo di incamminarci verso il centro.

Coimbra è molto bella e caratteristica, ma l’Università si trova in cima a una collina e per raggiungerla bisogna inerpicarsi per stradine strette acciottolate e ogni tanti trovi anche delle scale! Non esattamente il percorso ottimale da fare con un passeggino e 40 gradi.

Quando compri il biglietto di ingresso, ti danno l’orario in cui puoi visitare la biblioteca. Confermo che è davvero bella come già raccontato da altri nei loro diari, è piaciuta anche a mia figlia che alla fine di una giornata del genere avrebbe avuto tutte le ragioni per essere annoiata. Considerando un giro nel centro storico e la visita dell’Università credo che una giornata per Coimbra sia più che sufficiente. L’unico problema è che essendo all’interno del Portogallo le temperature sono molto più alte che in altre città quindi è meglio riuscire a sfruttare le ore della mattina.

La nostra tappa successiva è Leiria, una città universitaria con un centro carino e un castello, ma noi l’abbiamo scelta perché si trova in un punto strategico che ci permette di tenerla come base per due notti. Arriviamo verso le 19.00 presso l’hotel D. Dinis. E’ un due stelle ma è stato ristrutturato da poco e le camere sono spaziose e pulite, la nostra aveva anche il balcone con vista sulla città. La colazione non è un granché, le brioche sono confezionate e le bevande sono della macchinetta, però ti danno anche prosciutto e formaggio e la proprietaria è molto gentile e disponibile. Wi-fi gratis in tutto l’hotel. Rapporto qualità/prezzo ottimo (Hotel D. Dinis – Travessa de Tomar 2 – Camera tripla con colazione: € 52).

Dopo esserci ripresi dal viaggio e dal caldo, andiamo verso il centro per cenare. Qui incontriamo tantissima gente con la stessa maglietta e scopriamo che si svolgerà una corsa in notturna. Il lato positivo è che nella piazza principale ci sono un sacco di persone e anche della musica (bene per Sara), il lato negativo è che i ristoranti sono pienissimi. Riusciamo ad anticipare un po’ di ressa e ci sediamo in un tavolo che si affaccia sulla piazza dove ci toccherà aspettare un bel po’ prima di mangiare. Ristorante discreto, con porzioni abbondanti: riso con pesce, pizza, bistecca, acqua e birra (Mata Bicho – Praca Rodrigues Lobo 3 – € 36,50). A fine cena rientriamo subito in hotel.

15 Agosto

Ci dirigiamo verso Tomar dove dedichiamo la mattinata alla visita del Convento dell’ordine di Cristo, fortezza originariamente appartenuta ai Templari e patrimonio dell’Unesco. Essendo un giorno festivo non paghiamo l’ingresso e troviamo anche poca gente. Torniamo verso il centro del paese dove parcheggiamo vicino a un parco dove da lontano finalmente vedo un bellissimo parco giochi all’ombra. Facciamo una bella passeggiata tra prati e laghetti e quando lo raggiungiamo… chiuso! E’ recintato da una rete alta chiusa con lucchetti e non è possibile accedere, forse perché era il 15 di agosto (Sara ci è rimasta malissimo). Ci dirigiamo verso il centro per trovare un posto dove mangiare; per le strade si muore dal caldo e alla fine optiamo per un ristorante in stile medievale attratti soprattutto dalla frescura dell’interno. Sembra di essere in una grotta, panche di legno, luci che sembrano candele, piatti principalmente a base di carne e personale vestito in costume d’epoca (Taverna Antiqua – Praça da Republica 23/25 – € 24). Finito di mangiare torniamo in hotel a cambiarci e ci dirigiamo verso la costa per passare le ultime ore del pomeriggio in spiaggia. Arriviamo a S. Pedro Moel e iniziamo a muoverci lungo la costa alla ricerca di un parcheggio (missione non facile). Una volta arrivati alla spiaggia di Praia Velha veniamo ripagati da un bellissimo paesaggio: è talmente ampia che in alcune zone hai la sensazione di essere solo. Sara si è divertita un mondo a correre su e giù dalle colline di sabbia e a scappare dalle onde altissime. Ovviamente non abbiamo fatto il bagno ma è stato bello anche così. Decidiamo di aspettare il tramonto e mangiare qualcosa in un bar/ristorante sulla spiaggia. Bellissimo il panorama e Sara trova anche dei bambini con cui giocare, peccato che qui sperimentiamo il peggior servizio di tutta la vacanza. La cameriera corre come una pazza da un tavolo all’altro senza mai alzare gli occhi e riusciamo ad avere le liste dopo 30 minuti che siamo seduti (e il locale non era pieno). La zuppa di mio marito e l’hamburger della bambina arrivano dopo un’altra mezz’ora; delle mie sardine non si hanno notizie per un’altra ora. Il problema è che siamo sulla spiaggia, in ciabatte e con solo una felpina che, una volta tramontato il sole, non sono esattamente l’abbigliamento migliore. Quando finalmente riesco ad avere da mangiare, la cameriera bofonchia qualcosa come “sono cadute e le hanno dovute rifare” ma ero troppo nervosa per ascoltarla! (Old Beach – Canto do Ribeiro – Praia Vehla- € 31).

Ritorniamo in hotel un po’ arrabbiati e infreddoliti, ma almeno abbiamo passato un bel pomeriggio.

16 Agosto

Al risveglio ci attende una giornata un po’ grigia. Lasciamo Leiria e andiamo a visitare l’Abazia di Alcobaca: interessante per noi, un po’ meno per Sara. Dopo un ottimo pasteis de nata (Pastelaria Alcoa – Praca 25 de Abril), facciamo una passeggiata per le viette del paese; il programma prevede anche la visita della basilica di Bathala ma decidiamo di “risparmiare” a Sara l’ennesima chiesa e dirottiamo su un pranzo sulla spiaggia.

Lungo la strada vedo le indicazioni per S. Martinho do Porto e mi ricordo che era nominata in una guida come una posto particolarmente adatta ai bambini; facciamo molta fatica a trovare parcheggio, ma alla fine raggiungiamo la spiaggia. L’atmosfera è completamente diversa da Praia Vehla, siamo in un tipico paese turistico con tanti alberghi e la spiaggia attrezzata che si affaccia su una baia con il mare piatto. Per noi però va benissimo perché ci sediamo in un baretto sulla spiaggia a mangiare dei panini (Bar Samarinho – Praia S. Martinho Porto – € 12.30) mentre Sara si diverte al parco giochi.

Dopo pranzo ci dirigiamo verso Obidos. L’hotel è comodissimo perché ha il parcheggio ed è subito fuori le mura del paese che si può raggiungere a piedi (Hotel Louro – Estrada Real n° 2 – € 90 con colazione). In realtà lo avevamo scelto anche perché ha la piscina e, pensando al caldo torrido di agosto, poteva essere un piacevole diversivo; peccato che oggi ci sia un vento freddissimo che non ci permette di usarla. Ha anche un bel giardino con un dondolo con una bellissima vista sulla rocca del paese e le colline circostanti e alla fine questo per Sara è sufficiente. Il paese di Obidos è un borgo medievale circondato da mura con stradine e viottoli molto caratteristici. Si visita in poco tempo ed è molto bello fare il giro sulle mura (attenzione che non ci sono protezioni e ci sono alcuni punti in cui se soffri di vertigini non è il massimo). Vicino al castello vediamo i “resti” di quello che dovrebbe essere il momento più interessante in cui visitare Obidos e cioè il Festival Medievale che si svolge da metà luglio a inizio agosto.

Nel nostro vagabondare diamo un occhiata ai ristoranti per la cena. Sembrano tutti un po’ “turistici” e quelli che ci attirano hanno un tipo di cucina e un ambiente poco adatti ad una bambina. Alla fine optiamo per il Memòria dove si riconferma l’estrema lentezza del servizio Portoghese (Memoria, Rua Direita 10 – € 40).

17 Agosto

Stamattina partiamo alla volta di Sintra dove passeremo tutta la giornata per raggiungere poi Lisbona in serata. Si tratta di un’area molto verde all’interno della quale, oltre al paese di Sintra, si trovano diversi palazzi e fortezze. Arriviamo in mattinata e riusciamo a parcheggiare abbastanza vicino al centro. I posti da visitare sono sia nel paese che dislocati nei dintorni e raggiungibili grazie a un bus navetta che attraversa tutta l’area. Ci sono diverse tipologie di biglietti cumulativi che ti permettono di risparmiare qualcosa sui singoli ingressi. Noi optiamo per quello da € 50 che comprende i tre più importanti: il Palazzo Real, il Castello do Mouros e il Palazzo da Pena. Li ho trovati tutti molto belli ma, essendo passati ormai un anno dal nostro viaggio, non riesco a fare una descrizione particolare degli interni.

Iniziamo dal Palazzo Real che si trova in paese e, all’uscita, decidiamo di visitare il Museo del giocattolo per distrarre un po’ Sara e, visto che subito fuori troviamo un parco giochi con un po’ di ombra, optiamo per l’acquisto di panini e un pranzo al sacco intanto che la bambina si scatena un po’ sull’altalena.

Finito di mangiare andiamo alla fermata del bus e scendiamo al Castello do Mouros. Per raggiungere il castello si fa una bellissima passeggiata nel bosco di circa 15 minuti (attenzione, non potete portare il passeggino). Si tratta delle rovine di una fortezza da cui, passeggiando lungo il cornicione e salendo sulle varie torri di avvistamento, si possono avere diverse visuali della zona. Potendo giocare a “vediamo chi arriva prima in cima alla torre”, Sara si è svagata di più qui che nei palazzi. Finito il giro, ritorniamo a prendere il pulman e scendiamo al Palazzo da Pena; anche qui bisogna inerpicarsi su per una collina per raggiungere l’ingresso, ma volendo c’è anche l’alternativa di un trenino. Durante questa visita troviamo tantissima gente, con tanto di “ingorghi” nel passaggio da una stanza all’altra del palazzo. Credo che tutti i turisti lascino questa visita per ultima ed essendo ormai pomeriggio inoltrato ci siamo ritrovati tutti qui alla stessa ora. Infatti ci tocca anche aspettare il passaggio di due pulman prima di riuscire a salire e rimaniamo parecchio tempo fermi in coda sia con il bus sia con la macchina per uscire da Sintra. Il programma prevedeva anche una puntatina a Cabo da Roca, il punto più a ovest dell’Europa continentale, ma dobbiamo arrivare a Lisbona entro le sette per consegnare la macchina quindi ci tocca rinunciare. La sede Hertz si trova a pochi passi da nostro albergo, l’Hotel Fenix Lisboa. Siamo stati molto contenti della nostra scelta, ha la fermata della metropolitana di fronte, si trova vicino a un parco e la camera è molto grande. Colazione corrispondente alla categoria 4 stelle dell’hotel (Hotel Fenix Lisbona – Praca Marques de Pombal – € 75,75 con colazione) . Vista la giornata pesante, per cena decidiamo di prendere un taxi e andare direttamente in un posto che già conoscevo, la Cervejaria Trinidade nel quartiere del Chiado. E’ un posto famoso e non si può prenotare quindi cerchiamo di arrivare abbastanza presto e ci sediamo quasi subito (nel giro di 15 minuti si formerà una coda molto lunga). Fortunatamente, nonostante le dimensioni del ristorante, il servizio è molto efficiente e veloce e questa sera è fondamentale per noi perché Sara ha una crisi di stanchezza e mi si addormenta in braccio. I prezzi sono decisamente superiori alla media portoghese, ma mangiamo bene e hanno anche un menù bambini (Cerveiharia Trinidade – R. Nova Trinidade 20 – € 63,75).

18 Agosto

Stamattina Sara si sveglia con qualche linea di febbre e siccome a Lisbona ci sono già stata un paio di volte, rimango io con lei in hotel mentre Fabio va a vedere la zona del Belem dove essendo domenica la visita del Moistero dos Geronimos è gratuita. Verso ora di pranzo, Sara sta meglio e decido di portarla un po’ fuori; l’hotel si trova principalmente in una zona residenziale e di uffici, non ci sono molti posti dove mangiare e il vicino Parque Eduardo VII non ha zone d’ombra quindi mi dirigo verso il parco Principe Real che avevo notato passando con il taxi la sera prima. Percorro un po’ di strada in discesa lungo Avenida Liberdade pensando di accedere direttamente alla Praca Principe Real. Peccato che, guardando la cartina, non mi rendo conto che per arrivarci dovrò farmi con il passeggino una serie di scalinate e anche una bel pezzo di strada in salita. All’interno del parco c’è un bar dove, per evitare la solita attesa, ordino due insalate pensando “se non devono cucinare…non ci vorrà molto”. Ovviamente mi sbagliavo: 1 ora di attesa con una bambina che fremeva per andare al parco giochi ma non potevo lasciare andare perché non era “a vista” rispetto alla posizione del nostro tavolo (€ 17,65 in due). Dopo pranzo e una sosta di gioco, rientriamo in hotel. Per cena l’idea era di andare in centro, ma quando usciamo vediamo che nel parco organizzano un evento musicale dove ci sono anche i gonfiabili per i bambini e una bella atmosfera quindi decidiamo di andare in albergo a prendere i teli mare e mangiamo hot dog seduti in mezzo al prato ascoltando musica.

19 Agosto

Questa mattina la dedichiamo al mio quartiere preferito, l’Alfama. Poiché si trova in collina, decidiamo di fare l’andata con il tram 28 che percorre una buona parte delle stradine caratteristiche del quartiere e ti permette di fare un bel tour comodamente seduto (se arrivi presto alla fermata e riesci ad accaparrati un posto vicino al finestrino). Arrivati al capolinea iniziamo la “discesa” con destinazione finale centro città; raggiungiamo Largo Portas do Sol dove, dopo le foto panoramiche di rito, ci fermiamo a mangiare un panino al chiosco della piazza con vista sulla città. Da qui ci dirigiamo al Castello de Sao Jorge, con prima una sosta al Miraduro de Santa Luzia da cui si gode una vista spettacolare sui tetti dell’Alfama e sul fiume Tago (è tutto decorato da azulejos e fiori colorati). Del castello sono molto belli i giardini dove girano liberamente dei pavoni (ottimo diversivo per Sara) e dove c’è anche la possibilità di fare delle foto con dei rapaci (un po’ un furto come tutte le foto di questo tipo, ma Sara ancora si ricorda di quando ha tenuto in mano il “gufetto” Baltazar!). Facciamo un giro sulle mura per fare qualche foto, ma fa molto caldo e preferiamo fare una pausa merenda al fresco degli alberi.

Continuiamo la discesa e, dopo un’occhiatina veloce alla Cattedrale, raggiungiamo il quartiere della Baixa e Praca do Commercio da cui partono una serie di vie parallele dove ci sono principalmente negozi. In questa zona c’è anche un ristorante dove si dovrebbe mangiare il miglior Arroz de Marisco di Lisbona, ma dove è necessario prenotare. Ne approfittiamo quindi per vedere se è aperto e riusciamo a prenotare un tavolo per la sera stessa (se dovevo basarmi sull’esterno non ci sarei mai entrata!).

Rientriamo in hotel per una doccia e un riposino e poi ripartiamo alla volta del centro. Scendiamo alla fermata della metropolitana in Praca do Commercio che alla luce del tramonto è davvero suggestiva. Il ristorante Uma si trova in Rua dos Sapateiros; ha pochissimi coperti, un ambiente molto spartano e non parlano inglese. Il piatto della casa è l’Arroz de marisco, una via di mezzo tra un risotto e una zuppa di pesce. Te lo servono direttamente nella pentola ed è minimo per due persone (anche se la dose potrebbe andare bene anche per 4). Attenzione che è piccante, noi pensavamo di darlo anche alla bambina ma abbiamo dovuto ripiegare su un pesce alla griglia, comunque buono (considerando che su tutti i tavoli c’era la pentola dell’Arroz credo siano rimasti sorpresi di ricevere un ordine per un piatto diverso!). Spesa: 45 euro compreso di vino a acqua.

Usciti dal ristorante, facciamo ancora una passeggiata fino a Praca don Pedro V e Rua Portas de S. Antao. Lungo la strada facciamo una sosta in un paio di posti che mi ricordavo dalla mia ultima visita a Lisbona: la prima è in Largo Sao Domingos dove c’è un piccolo negozietto dove servono il tipico liquore alla ciliegia per 50 centesimi al bicchierino ( A Ginjinha); la seconda è alla Casa do Alentejo in Rua das Portas de Santo Antao 58, un vecchio palazzo un po’ decadente e polveroso ma con molto fascino dove al primo piano c’è anche un ristorante. Si può liberamente entrare e visitare il bellissimo patio di ingresso e le diverse stanze che circondano la zona ristorante. Dicono che la cucina non sia un granché, ma io ci ero stata per un aperitivo a base di birra e tapas e mi era piaciuto. Quella di oggi è stata decisamente una delle giornate più belle di tutta la vacanza. Lisbona è una di quelle città in cui non mi stancherei mai di andare pur avendola vista diverse volte.

20 Agosto

Stamattina io vado a fare un giro nel Belem mentre Fabio porta Sara a vedere l’Oceanario nella zona del Parco delle Nazioni, il quartiere creato in occasione dell’Expo del 98. Si sviluppa lungo il fiume con palazzi, bar, ristoranti e il casinò. Si arriva con la metropolitana alla Gare d’Oriente, uno spazio moderno che ospita una stazione ferroviaria e un centro commerciale. Per raggiungere l’Oceanario bisogna fare una bella camminata lungo il fiume; se viaggiate in agosto, vi consiglio di andarci al mattino presto perché è sparato sotto al sole e nelle ore più calde è davvero invivibile. Raggiungo il resto della famiglia per pranzo (Lighthouse Bar & Kitschen – Passeio de Neptuno – Marina da Expo – toast e hamburger per un totale di € 23,70) e per toglierci un po’ dal sole torniamo verso la metropolitana usando la teleferica che viaggia lungo il fiume. Per andare dall’arrivo della teleferica al centro commerciale potere prendere un po’ di frescura attraversando i Jardins Garcia d’Orta alla fine dei quali ci sono anche un paio di giochi per i bambini.

Torniamo in hotel e dopo esserci rinfrescati dedichiamo l’ultima sera a Lisbona ai quartieri del Chiado e del Barrio Alto. Qui si sviluppa gran parte della vita notturna della città; le viette strette e pendenti sono piene di bar e ristoranti di tutti i tipi, dal tapas bar dove mangi seduto sui gradini al ristorante più ricercato. La zona è molto bella ma dal punto di vista “passeggino” è decisamente disagevole. Scegliamo un posto a caso dove suonano anche il Fado ma si rivelerà una classica fregatura da turista; l’obiettivo di stasera però era quello di godersi l’atmosfera del quartiere quindi l’abbiamo presa con filosofia.

21 Agosto

Stamattina purtroppo Sara si sveglia ancora con la febbre e una brutta tosse. Giusto per sicurezza, prima di lasciare Lisbona decidiamo di portarla a fare un controllo visto che andremo in Algarve dove prevediamo di trovare vento e acqua gelida quindi non voglio rischiare peggioramenti. Andiamo prima a ritirare la macchina alla stazione di Santa Apolonia, la lasciamo al parcheggio e prendiamo un taxi per andare all’ospedale pediatrico Dona Estefania (essendo turisti dobbiamo per forza passare per un pronto soccorso, una visita di un medico privato costerebbe una follia). Non è niente di grave ma ci vorrà tutta la mattinata tra visita, lastre e sosta in farmacia per prendere l’antibiotico. Torniamo in taxi alla stazione dove mangiamo un trancio di pizza veloce prima di riprendere il nostro viaggio. La destinazione di oggi è la città di Evora che però si trova verso l’interno e memori dell’esperienza “caldo torrido” vissuta a Coimbra, preferiamo fare una deviazione verso la costa e recuperare la visita a Cabo da Roca che non eravamo riusciti a fare. Un alternativa poteva anche essere un giro nella penisola di Setubal a sud di Lisbona, ma tutto non si può fare!! Il paesaggio è bellissimo e il giro lungo la scogliera con vista sul mare è piaciuto molto anche a Sara.

Raggiungiamo il nostro albergo alle porte di Evora nel tardo pomeriggio e finiamo la giornata rilassandoci in piscina (Casa do Vale – EN 114 Quinta de Vale Vazios – € 80 con colazione) e decidiamo anche di cenare in hotel per evitare ulteriori strapazzi alla bambina.

22 Agosto

Parcheggiamo la macchina fuori dalle mura della città e iniziamo la nostra visita dalla Igreja de Sao Fancisco da cui si acceda alla Capela dos ossos, totalmente rivestita di ossa umane. La tappa successiva è la Cattedrale che ha un bellissimo chiostro e salendo sul tetto si può godere una bella vista sulla città e sulle colline dell’Alentejo. Dopo aver passeggiato per le vie della città, ci fermiamo a pranzo in un ristorantino di cucina tradizionale consigliato dalla guida. Rimango un po’ delusa perché avevo letto che il piatto tipico era la fejoada e pensavo fosse come quella brasiliana invece é decisamente diversa; il ristorante è piccolo, economico, fa le mezze porzioni ed è frequentato da gente del posto (Adega do Neto – Rua dos Mercadores 46 – € 22). Prima di riprendere in nostro viaggio, facciamo una sosta nel bellissimo parco giochi che si trova appena fuori le mura all’interno di un grande parco; ci sono diverse aree giochi per tutte le età, compresa una zona dove si possono leggere dei libri seduti su dei cuscinoni e una carrucola. Evora è bella ma onestamente, col senno di poi, non so se ci sarei andata; considerando che la nostra tappa successiva era l’Algarve, abbiamo dovuto fare una bella deviazione e secondo me non ne è valsa la pena. Arriviamo a Lagos nel tardo pomeriggio e prendiamo possesso di quella che sarà la nostra casa per i prossimi tre giorni. Abbiamo prenotato un appartamento al Villa d. Dinis, un residence vicino alla spiaggia di Dona Ana, circondato da una colorata vegetazione e con tre piscine. La casa è grande, con un bel terrazzo e la spiaggia si può raggiungere a piedi (Villa D. Dinis – Estrada Ponta da Piedade Lote 26 – 135 € senza colazione); anche il centro del paese si potrebbe raggiungere con 20 minuti di camminata ma noi ci siamo sempre andati in macchina.

Dopo aver disfatto le valigie e aver fatto un tuffo in piscina, andiamo in centro per cena ed essendo già molto tardi, decidiamo di fermarci in un ristorante un po’ defilato che incontriamo lungo la strada tra il parcheggio e il centro. Abbiamo mangiato molto bene, ma non siamo riusciti ad assaggiare la Cataplana (una zuppa di pesce cucinata in una particolare pentola, la cataplana appunto) perché bisogna prenotarla due giorni prima, quindi la prenotiamo direttamente per un’altra sera (O Alcaide – Rua Porta da Vila 18 – € 44,50). Lagos è una classica cittadina di mare composta da casette bianche, negozi e ristoranti. C’è molta gente, ma una passeggiata in centro si riesce a fare tranquillamente.

23/24/25 Agosto

Gli ultimi tre giorni sono stati sostanzialmente vita di mare. L’Algarve è stata una piacevolissima sorpresa. Eravamo convinti di trovare mare freddo e impraticabile e paesaggi deturpati da brutte costruzioni. Invece abbiamo visto sia spiagge ampie e poco frequentate con grandi onde, sia calette piccole e con il mare azzurro e piatto dove si poteva tranquillamente fare il bagno. Fate attenzione che nel pomeriggio arriva l’alta marea che si mangia via gran parte della spiaggia. Se arrivate e vedete che c’e tantissimo spazio davanti al mare e sono tutti concentrati sul fondo è proprio per questo motivo.

Ecco qualche info su quello che abbiamo visto e fatto.

Praia Dona Ana: caletta piccola a cui si accede tramite una scala di legno. Colori bellissimi, mare calmo. In alta stagione potrebbe essere un problema parcheggiare. Da qui partono anche delle barchette che ti portano a fare un giro di circa un’ora con visita alle varie grotte che si trovano lungo la costa.

Praia Do Camilo: anche questa è una caletta collegata ad un’altra più piccola a cui si accede attraverso un passaggio nella roccia (attenzione che con l’alta marea il passaggio scompare!!!!). Anche qui i parcheggi sono un po’ risicati. In cima alla scogliera, si trova il ristorante O Camilo. E’ richiestissimo quindi se siete interessati è fondamentale prenotare e anche con un certo anticipo (noi ci siamo andati di giovedì appena arrivati e il primo posto disponibile era per la domenica sera!). Abbiamo fatto qui l’ultima cena in Portogallo ed è stata una degnissima conclusione. Pesce ottimo, vista spettacolare e prezzi impensabili come ostriche freschissime a 1,20 € l’una (O camilo – Praoa do Camilo – € 55,10).

Meia Praia: si trova dalla parte opposta del centro di Lagos rispetto alle prime due. E’ lunghissima e con il mare calmo e piatto (subito profondo però e con delle forti correnti). Anche qui si presenta il problema della marea (se non mi avesse avvisato un passante, il mare si sarebbe portato via tutte le nostre cose).

Praia do Porto de Mos: questa spiaggia è piuttosto frequentata anche perché è circondata da diversi resort ed è un po’ più organizzata. Infatti ha un aspetto meno “naturalistico” rispetto alle altre che abbiamo visto ma è comunque bella. Ci siamo andati perché cercavamo un mare un po’ più mosso per fare giocare Sara con le onde, ma non siamo riusciti a ritrovare le “ondone” di Praia Vehla.

Cabo de Sao Vincente: ci siamo andati nel tardo pomeriggio per vedere il tramonto. Si parcheggia lungo la strada prima del faro e una volta raggiunta la scogliera dovete trovare un posto dove aspettare. Il vento è fortissimo, noi avevamo portato anche il giubbotto ma faceva comunque un freddo cane, soprattutto quando scende il sole. Lo spettacolo del tramonto con vista sulle scogliere battute dalle onde è veramente emozionante. Attenzione che una volta sceso il sole diventa buio in fretta e sulla strada non ci sono luci. Inoltre quasi tutti decidono di fermarsi a cena in zona e i ristoranti si riempiono in fretta, soprattutto quelli segnalati dalle guide e quelli lungo la strada. Noi abbiamo dovuto ripiegare su una specie di steak house con discoteca non particolarmente degna di nota (Mitic cockatil bar – Avenida Comandante Matoso – Sagres – € 44,10).

26 Agosto

Il nostro volo parte alla sera da Lisbona quindi passiamo l’ultima mattina in piscina e per pranzo decidiamo di concederci una veloce sosta al mare. Torniamo a Meia Praia dove mangiamo praticamente con i piedi nella sabbia e salutiamo il Portogallo con sardine alla griglia e vongole, mentre Sara cerca le ultime conchiglie (Bar Quim – € 27,10). Rientriamo a Lisbona attraverso il scenografico ponte Vasco da Gama e dopo aver consegnato la macchina prendiamo il nostro volo per Milano.



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