Portogallo d’inverno
Clima: quasi sempre sole e temperature intorno ai 12 gradi.
Prezzo della vacanza: 1000 euro a testa.
Giudizio complessivo: Lisbona, Sintra, Cabo da Roca, Obidos e Tomar valgono davvero la pena, Coimbra è deludente.
1° tappa Lisbona: Siamo partiti da Milano il 30 dicembre nel tardo pomeriggio. Tra le diverse compagnie aeree che servono la tratta Milano- Lisbona abbiamo scelto la Tap, la compagnia di bandiera portoghese, perché il volo è diretto e il prezzo del biglietto è abbastanza conveniente (300 euro circa andata e ritorno). Siamo arrivati a Lisbona intorno alle 21.00 ora locale (un’ora in meno rispetto all’Italia) dopo circa tre ore di volo. Per arrivare in albergo abbiamo scelto l’autobus: è comodissimo e costa meno del taxi, anche se i taxi lisbonesi sono molto meno cari di quelli diMilano. Il giorno dopo ci siamo recati al Rossio (ufficialmente praca D. PedroIV) dove abbiamo fatto un abbonamento ai mezzi di tre giorni (conviene informarsi all’aeroporto sulla formula più adatta alle proprie esigenze: si possono, infatti, fare diversi tipi di abbonamenti ai mezzi e ai musei).
Dal Rossio abbiamo iniziato la nostra visita ai quartieri centrali della città bassa: Baixa e Chiado. I monumenti che ci hanno colpito di più sono il Carmo, un’imponente chiesa gotica “a cielo aperto” ( in seguito al terremoto del 1755, infatti, è crollato il tetto) e la chiesa barocca di Sao Roque interamente rivestita di marmo, legno e azulejos (tipiche ceramiche portoghesi e spagnole). Poi siamo saliti al Barrio Alto, forse il quartiere più vivace di Lisbona, dove abbiamo cenato a base di baccalà (specialità di tutto il Portogallo) e vino locale.
Il giorno successivo, smaltiti i postumi del capo d’anno, abbiamo visitato l’Alfama, una specie di versione lisbonese dei quartieri spagnoli di Napoli, dove l’affastellarsi di piccoli caffè e di case interamente ricoperte di azulejos e il frenetico susseguirsi degli eletricos (i caratteristici tram di Lisbona) richiamano atmosfere di altri tempi a metà tra il romantico e il decadente. In particolare ci sono piaciute la passeggiata lungo le mura del castello si Sao Jorge da cui si gode un’ampia panoramica sulla città di Lisbona e la gita sul 28, uno degli eletricos più rinomati della città.
Infine, il terzo e ultimo giorno abbiamo visto il quartiere di Belém dove si trovano la torre di Belém, il monumento simbolo della città (la trovate in tutte le cartoline di Lisbona), il monastero di Jeronimos fondato da D. Manuel I nel 1502 e dichiarato dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità e…Vicino al monastero l’antica pasticceria di Belém dove si mangiano dei fantastici dolcetti a base di latte e cannella (pastiches).
2° tappa Sintra, Cabo da Roca, Obidos: Da Lisbona, dopo aver affittato una macchina alla Hertz, ci siamo diretti alla volta di Sintra dove abbiamo visitato il Palacio Nacional, antica dimora reale (si riconosce per la presenza di due enormi camini conici) di cui abbiamo “invidiato” soprattutto gli interni e gli arredi. Dopo pranzo abbiamo fatto una sosta a Cabo da Roca (per arrivarci bisogna seguire le indicazioni per Castelo dos Mourios), il punto più a ovest di tutta l’Europa. Il posto è freddo e ventosissimo, ma merita comunque una sosta perché la vista sull’Atlantico è davvero suggestiva.
Infine siamo arrivati a Obidos, un paesino medievale curato e ben tenuto, dove abbiamo passato la notte in un romantico alberghetto tutto ricoperto di legno e azulejos (Rainha St. Isabel:1 doppia+ prima colazione costa 50 euro).
3° tappa monastero di Alcobaca, monastero di Batalha, Tomar: Dopo pranzo siamo partiti da Obidos e ci siamo diretti a Tomar. Sulla strada ci siamo fermati a visitare i due monasteri di Alcobaca e di Batalha. Le due città che li ospitano, in sé, non sono niente di speciale ma i monasteri sono imponenti e affascinanti. Per vederli però, occorre organizzarsi per tempo perché in inverno chiudono tassativamente alle 17.00 (inutili le preghiere e le suppliche ai severissimi guardiani). In serata (grazie all’aiuto di un gentilissimo signore portoghese che ci ha riaccompagnato sull’autostrada) siamo arrivati a Tomar, un piccolo borgo situato sulle rive del rio Nabao il cui centro è costituto da una graziosa piazzetta intorno alla quale si collocano le sedi del potere spirituale (chiesa de sao Joao Baptista) e temporale (palazzo del municipio). Il giorno dopo abbiamo visitato il convento do Cristo, (circa un quarto d’ora a piedi dal centro di Tomar) una delle roccaforti dell”antico ordine dei Templari che è certamente uno dei monumenti più belli che abbiamo visto in questo nostro viaggio portoghese.
4° tappa Fatima e Coimbra Fatima non è niente di che ma il santuario ha un fascino mistico e raccolto (contrariamente a quanto ci aspettavamo non c’era quasi nessuno e regnava un assoluto silenzio), Coimbra, invece è stata una grossa delusione, e francamente si può fare anche a meno di vederla…Unica sosta piacevole della città l’antica università e la biblioteca.
5° tappa Evora E’ una deliziosa cittadina che conserva monumenti di varie epoche: si va dal tempio romano alla cattedrale medievale, alla chiesa gotico-fiammeggiante del convento dos Loios. Quest’ultima è stata ristrutturata a proprie spese dal conte di Cadaval il quale però, per rifarsi, chiede un obolo di 3 euro a persona . Unico difetto della città è abbastanza difficile trovare parcheggio ma se alloggiate in uno dei numerosi alberghi del centro potete lasciare l’auto nel parcheggio dell’hotel, ovviamente a pagamento (3 euro al giorno). 6° e ultima tappa ritorno a Lisbona e partenza.
Dopo aver riconsegnato la macchina all’aeroporto (non prima di aver percorso il Vasco de Gama, l’avvenieristico ponte lisbonese lungo 17 Km) e dopo aver fatto il chek-in (per fortuna nonostante fossimo quasi cinque ore in anticipo ci hanno accettato i bagagli), ci siamo goduti l’ultima passeggiata nella Baixa e…Dulcis in fundo abbiamo bevutò il caffé in uno dei più famosi caffé lisbonesi (il caffé Nicola, al 24 della piazza del Rossio) e sorprendentemente per due caffé (seduti) e due pastiches de Belém abbiamo speso solo 2 euro e 40. Insomma a Lisbona e al Portogallo non resta che dire obrigati e arrivederci…