Portogallo: città, conventi, castelli e colline

Inizio il mio racconto con una serie di considerazioni pratiche e qualche utile suggerimento veloce così chi cerca questo tipo di supporto può trovare tutto quello che serve per decidere se visitare il Portogallo. Lascio al piacere di chi desidera leggere il lungo racconto dettagliato del mio viaggio. SPESA: il Portogallo è veramente...
Scritto da: Cristina GO
portogallo: città, conventi, castelli e colline
Partenza il: 11/07/2009
Ritorno il: 25/07/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
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Inizio il mio racconto con una serie di considerazioni pratiche e qualche utile suggerimento veloce così chi cerca questo tipo di supporto può trovare tutto quello che serve per decidere se visitare il Portogallo. Lascio al piacere di chi desidera leggere il lungo racconto dettagliato del mio viaggio.

SPESA: il Portogallo è veramente economico. In due settimane piene abbiamo speso complessivamente (aereo, noleggio auto, pernottamento e pasti, souvenir e ingressi ai monumenti) 1.400 euro a testa, viaggiando senza eccessi ma senza farci mancare nulla.

– Spesa media per un pasto (una pietanza più il bere): dai dieci ai venti euro a testa per piatti freschi di pesce o carne (specialità del posto) – spesa media per il pernottamento: dai quindici ai trenta euro a testa in pensioni e residencial puliti e confortevoli, gestiti da gente del luogo – benzina: circa 1,3 euro al litro PERIODO IN CUI ANDARE: il mese migliore è Luglio. Non abbiamo mai visto la pioggia in due settimane. Il clima è variabile in base alla zona: Lisbona e la costa centro nord ha un’escursione termica molto forte, di giorno c’è un caldo moderato, di sera la temperatura scende brutalmente e c’è sempre vento, quindi se visitate questa zona portatevi via giacca e felpa. L’Algarve e l’entroterra invece sono molto caldi e asciutti, qui il clima è più mediterraneo.

COSA VEDERE E COSA FARE: questo è ovviamente molto soggettivo ma vi posso dire che in questo piccolo stato trovate veramente soddisfazione per ogni tipo di viaggio vogliate fare: ci sono innumerevoli e pregevoli città d’arte, una natura ricca e mutevole che va da spiagge e pinete mediterranee a catene montuose e colline verdeggianti, una cucina varia tutta da provare attraverso le specialità regionali di ogni area del Paese.

GLI ABITANTI: la gente è cortese e disponibile, ma non è allegra e ospitale come i vicini spagnoli. Nonostante la vicinanza geografica e la somiglianza per molti aspetti della lingua, i portoghesi e gli spagnoli, oltre a non amarsi particolarmente, non hanno nulla a che vedere gli uni con gli altri. Consiglio: non parlate spagnolo ai portoghesi, si irrigidiscono.

LA LINGUA: i portoghesi parlano quasi solo portoghese (tranne alcuni che comprendono l’inglese) però si fanno capire e si riesce gesticolando a ottenere quanto necessario. Qualche parola di portoghese si impara subito e a loro fa molto piacere lo sforzo fatto dai turisti di parlare la loro lingua. Sono un popolo molto fiero.

TRASPORTI: auto per spostarsi tra città e bus/piedi per girare i centri. Procuratevi un navigatore perchè le indicazioni stradali non sono molto puntuali. Le strade però sono a posto. Il consiglio di girare con i mezzi pubblici o a piedi vale in particolr modo per Porto: impossibile trovare parcheggio! TURISTI: l’unica concentrazione fastidiosa ed eccessiva di villeggianti l’abbiamo trovata nelle spiagge dell’Algrave. Per il resto abbiamo viaggiato gustandoci, spesso soli, le bellezze di città e bellezze artistiche in tutta tranquillità, senza orde di turisti all’assalto dei monumenti.

CONSIDERAZIONI PERSONALI: uno dei viaggi più belli che ho fatto. Un viaggio pieno in tutti i sensi: paesaggi, storia, cultura, arte, cibo, vino, feste rionali. Un consiglio: uscite ogni tanto dai tracciati più battuti. Godetevi l’autentico che offre questo affascinante Paese.

11 luglio LISBONA Ci siamo trasferiti subito in albergo per depositare i bagagli.

Abbiamo alloggiato per le tre notti in cui ci siamo fermati a Lisbona all’hotel Mozambique, nella zona del Parque Eduardo VII.

Le tre stelle indicate nella realtà corrispondono a una stella solo per il fatto che c’è il climatizzatore. Il resto è un mezzo disastro: la camera è abbastanza sporca, il letto piccolo e scomodo e c’è sempre cattivo odore.

La colazione è a dir poco essenziale: caffè o the, pane e marmellata. Per cinquanta euro a notte mi sembra davvero esagerato.

Per la cena ci siamo trasferiti nel famoso quartiere del Barrio Alto, dove si concentrano i locali e la movida portoghese. Ed effettivamente è proprio così. Abbiamo cenato in un localino caratteristico, la Bota Alta, pieno di quadri e stivali di ogni genere sulle pareti. Ottima cena a un prezzo moderato: branzino e bacalau con bibite 26 euro.

Poi abbiamo fatto un giretto per le strette viuzze che caratterizzano questo quartiere, pieno di piccoli e variopinti locali. Verso le 23 comincia a riempirsi di gente proveniente da ogni dove e l’atmosfera è allegra e rilassata.

Due mojitos e quattro chiacchiere seduti su una panchina per respirare la nostra prima serata portoghese.

12 luglio LISBONA Partenza di buonora e visita al mitico quartiere dell’Alfama. Il nostro tour è partito con la visita della Sé, che ci ha impressionato per le sue sembianze di fortezza in pieno stile romanico, meno per il suo interno barocco.

La visita è proseguita al Museo del Teatro Romano, dove sono conservati i resti del teatro costruito da Augusto nel 57 d.C. Proseguendo subito dopo si incontra il Largo dos Portos do Sol e il bel miradouro de santa Luzia, dal quale scattare qualche bella foto al panorama.

Non potevamo non fermarci alla Casa do Fado, che si trova nella zona bassa dell’Alfama, considerata la più autentica del quartiere. Il fado è nato proprio qui. Passando lungo i vicoli stretti e tortuosi di questa zona e guardando la gente del luogo seduta fuori dalla propria casa se ne percepisce la presenza costante e sottile. La “saudade” alberga in tutte le facce che incontri per la strada, dalla signora che risale la scalinata impervia con le borse della spesa agli uomini seduti nel patio che fumano e si raccontano semplici episodi di vita .

Il giro è proseguito nella zona di Graça, caratterizzato dalla presenza di due chiese molto importanti: la Igreja de Sao Vicente de Fora, con bei pannelli di azulejos alle pareti e una sagrestia suggestiva dove riposano i membri della dinastia di Bragança e il bellissimo Panteao Nacional, con una cupola grandiosa che offre un panorama spettacolare della città.

Successivamente ci siamo spostati in direzione del Castelo de Sao Jorge, imponente costruzione che sovrasta Praça do Restauradores e la Baixa.

E’ piacevole passeggiare sulle mura, ammirare il paesaggio sottostante e i gradevoli giardini di quella che fu residenza imperiale dal 1300 al 1500.

Non potevamo non fare un giro nel mitico Tram 28 che dalla Baixa sale e scende lungo le vie dell’Alfama. E’ un’esperienza da fare, pare proprio di essere sulle montagne russe.

Una volta ridiscesi in zona Baixa passando per Praça de Figueiras e per la zona del Rossio ci siamo fermati davanti all’Elevador de santa Justa, che non abbiamo utilizzato perché sinceramente non ci sembrava così determinante: dal castello si gode di una vista sicuramente migliore.

Visto che ci avanzava tempo abbiamo fatto una capatina al di là del fiume Tago attraverso il ponte 25 do Abril, passando davanti alla gigantesca statua del Jesus, molto simile a quella che si trova a Rio de Janeiro.

Ci siamo fermati a Cascais, una tranquilla cittadina di mare con un gradevole centro storico pieno di negozietti (ottimo per lo shopping). Abbiamo cenato al ristorante “A Economica”, informale ma buono nel complesso (25 euro pesce per due).

13 luglio SETUBAL Con molto disappunto abbiamo scoperto che il lunedì è giorno di chiusura generale visto che sia nel centro culturale di Bèlem che a Sintra i monumenti e i palazzi da visitare sono chiusi.

Abbiamo allora deciso di concederci una giornata di relax al mare e abbiamo puntato su Sètubal, a Sud di Lisbona, per esplorare la meravigliosa Serra de Arrabida.

Il percorso parte dalla piazza centrale di Sètubal e si inerpica sulle colline del parco, con viste mozzafiato sul mare e strade panoramiche suggestive. Dopo una breve sosta per il pranzo al Portino de Arrabida ci siamo fermati nella spiaggia di Galapos, tranquilla, con un mare calmo e azzurro (anche se l’acqua è davvero fredda!).

Abbiamo concluso la serata nuovamente al Barrio Alto per goderci ancora un po’ la vivacità del quartiere.

14 luglio BELEM E SINTRA Partenza per Bèlem.

Il Mosteiro dos Jerònimos si presenta in tutta la sua magnificenza, per celebrare il periodo delle grandi scoperte (qui si trova la tomba di Vasco de Gama). Lo stile manuelino si esprime in tutta la sua esuberanza..

La torre de Bèlem completa la celebrazione del periodo d’oro delle scoperte con le sue geometrie e la sua imponenza.

Abbiamo fatto un piccolo dolce break nella celeberrima Pasteis de Bèlem, la pasticceria storica e famosa per i suoi begli azulejos e le sue pasteis, davvero deliziose.

Siamo ripartiti per Sintra e qui devo dire che ho lasciato un pezzo del mio cuore. Immersa nel verde dei boschi della Serra de Sintra, passeggiando lungo i sentieri ombreggiati da un’infinità di alberi di ogni specie, sembra davvero di trovarsi in un passaggio fiabesco e il Palacio da Pena completa e rafforza tale sensazione: i suoi colori e il suo stile manuelino-bavarese rendono il sito ricco di fascino.

I panorami che regalano le passeggiate lungo i bastioni sono un vero toccasana per gli occhi e per il cuore. Prendete il biglietto cumulativo (16 euro) che vi permette di visitare comodamente il castello dos Mouros (romantiche rovine moresche avvolte nella foresta), il convento dos Capuchos (da non perdere, sembra di visitare la casa di una famiglia di hobbit) e il Parque de Monserrate (percorso suggestivo con un palazzo moresco molto gradevole).

Consiglio però di dedicare una giornata intera alla visita di Sintra perché le cose da vedere sono molte ed è bello prendersi il giusto tempo per passeggiare con calma in questo posto incantevole.

Abbiamo pernottato in una semplice pensione senza pretese (Casa des Hospedes Dona Maria de Parreirinha, 45 euro a notte) e mangiato in un ristorante segnalato dalla guida ma che non consiglio perché troppo caro rispetto a quello che effettivamente si mangia (Restaurante Alcobaça, carne alla griglia + crepes 32 euro).

15 luglio OBIDOS, ALCOBACA, BATHALA, NAZARE’, LEIRIA Partenza di buon’ora per Obidos. Visita veloce della città con giro panoramico sulle mura dell’ex castello moresco e alla chiesa di Santa Maria con dipinti della famosa pittrice Josefa de Obidos.

La città per la sua posizione e per le sue caratteristiche case bianche con i bordi gialli e blu è sicuramente affascinante anche se era semideserta e molte zone, a dire la verità, sono un po’ degradate (compresi i cartelli con le indicazioni).

Abbiamo ripreso la macchina e abbiamo raggiunto Alcobaca, dove ci siamo diretti subito al Mosteiro de Santa Maria. Il monastero colpisce subito per la sua straordinaria dimensione e l’imponenza delle colonne che percorrono come enormi alberi le navate fino all’altare, in pieno stile gotico. Molto interessante la visita delle stanze enormi del monastero, dove si esprime con molta evidenza la sobrietà cistercense. Fate il biglietto cumulativo per vedere Alcobaca, Batalha e Tomar (12 euro).

Il Mosteiro di Santa Maria de Vitoria è molto simile a quello di Alcobaca negli interni (chiesa e chiostri) ma decisamente originale e suggestivo per l’esplosione dello stile gotico-manuelino che fa sembrare la struttura molto simile a un convento inglese. Spettacolari le cappelle imperfette, prive di tetto e riccamente intagliate.

Il tour è proseguito in direzione Nazarè, che di per sé è una classica località balneare sulla costa atlantica, ma che in realtà rappresenta un originale connubio tra sviluppo turistico e moderno e preservazione delle tradizioni e della vita semplice di un villaggio di pescatori. E’ piacevole passeggiare in riva al mare e incontrare le donne del paese vestite con abiti tradizionali che vendono il pesce esposto al sole in grandi tavole di legno.

Basta addentrarsi all’interno delle stradine acciottolate per trovare gruppi di vecchi pescatori riuniti in un tavolo a fare conversazione, mentre pochi isolati più avanti strabordano i negozi di souvenir e i turisti in ciabatte.

Prendendo una simpatica funicolare si arriva fino in cima al promontorio e si può ammirare un incantevole panorama: l’oceano e le sue forti onde che si abbattono schiumose sulla riva.

Risalendo la strada per Nazarè abbiamo preso la statale che costeggia il lungomare di questa zona che attraversa un enorme pineta e offre uno spettacolo davvero suggestivo: il tramonto sul mare.

Ci siamo fermati a Praia da Vieira, località costiera di Leiria, per assaporare ancora i profumi e i colori di questo pezzo di Portogallo.

Abbiamo alloggiato in un buon hotel 3 stelle per 50 euro e abbiamo consumato una succulenta e abbondante cena di pesce assaggiando il tradizionale “arroz de mariscos”, il vino bianco di questa zona e un buon liquore locale (Beirao) per digerire il lauto pasto. Abbiamo speso un po’ di più della media del viaggio ma ne è valsa a dir poco la pena (ristorante Marisol, 67euro in due).

16 luglio TOMAR, CONIMBRIGA, COIMBRA Oggi ci dirigiamo verso Tomar per la visita al celebre convento de Cristo, quartier generale dei Templari.

La struttura dell’abbazia è veramente imponente ed emana un’aurea di spiritualità che si respira in ogni antro, in ogni chiostro di questa imponente costruzione. L’antica chiesa di 16 lati dove i templari si riunivano a cavallo per ascoltare la messa è spettacolare, così come la splendida facciata manuelina di fronte.

C’è molto silenzio in questi luoghi e abbiamo la fortuna di fare la visita praticamente noi da soli, perdendoci a passeggiare tra le infinite stanze labirintiche e i suggestivi chiostri che caratterizzano il complesso. Cerchiamo di immaginare e di fantasticare come vivevano i famosi Cavalieri dell’Ordine e quali segreti celavano e custodivano gelosamente in questo luogo di culto. Dopo una breve sosta per il pranzo siamo ripartiti alla volta di Conimbriga. Cambiamo completamente scenario ed epoca. Il paesaggio è straordinariamente rigoglioso e verdeggiante: le dolci colline che si succedono lungo il tragitto sono un piacere unico per gli occhi.

Conimbriga merita una visita per ammirare le rovine romane meglio conservate del Portogallo. E’ sbalorditivo pensare alla straordinaria influenza che l’Impero Romano ha esercitato fino a qui. I mosaici perfettamente conservati e la ricostruzione dell’antica città presso il museo adiacente alle rovine danno un’idea di come doveva essere vivere nel III-IV secolo in una colonia dell’impero.

Siamo ripartiti per Coimbra, abbiamo trovato un comodo alloggio nei pressi dell’acquedotto romano (Pensao residencial Antunes, 46 euro la camera con prima colazione) e ci siamo diretti subito a cena. Abbiamo scelto un localino vicino alle rive del Rio Mondego, segnalato dalla Lonely. Il posto è molto caratteristico, piccolissimo, pieno di ornamenti e chincaglierie di ogni sorta (animali imbalsamati, utensili antichi) e soprattutto zeppo di fogli di carta attaccati alle pareti con i commenti della gente che ha cenato lì.

Abbiamo assaggiato la famosa “fejoada”, piatto tipico della regione e siccome la carne alla brace ci faceva gola abbiamo esagerato ordinando anche il maialino (restaurante Zè Manuel, 23 euro). Abbiamo completato la serata facendo una passeggiata fino alla piazza principale: le rive del fiume illuminate dalle luci e le stradine acciottolate regalano begli scorci e tutto intorno si respira un’aria giovane, colta, dovuta alla presenza forte e decisa degli edifici universitari e alla costante presenza di una irriverente comunità studentesca lungo le strade della città.

17 luglio COIMBRA, AVEIRO, PORTO Si parte per la visita della città, che si concentra nella zona dell’Università “Velha”, naturalmente dopo una visita alla Sé Velha, chiesa-fortezza in stile romanico, e alla Sé nova.

Il sito dell’Università è affascinante, caratterizzato da ampie sale e monumenti. Siamo saliti fino alla Sala dos capelos, dove dalle finestre abbiamo assistito alla discussione della tesi di un laureando. La parte più interessante è certamente la visita alla Biblioteca Joanina del 1700, con i suoi 300.000 volumi perfettamente conservati. Si respira aria di storia, di sapere, di scienza. I volumi rilegati, alcuni risalenti al XV secolo sono semplicemente meravigliosi. Sono riuscita a scattare qualche foto ad alcuni studenti con la tipica toga, la divisa di studio.

Prima di raggiungere Porto, meta finale della giornata, abbiamo fatto una piccola tappa ad Aveiro, la cosiddetta “Venezia del Portogallo”. Ero un pò curiosa ma devo dire che sono rimasta abbastanza delusa dalla città. Non bastano certo quattro case colorate, un fiume che attraversa la città e due barche per fare Venezia! E’ una tappa che si può tranquillamente evitare. L’unica cosa positiva è il ben fornito centro commerciale adiacente al fiume.

Eccoci a Porto, che traffico! Se venite in macchina è meglio che la parcheggiate in qualche stradina secondaria e vi rassegnate a girare la città a piedi o con i mezzi pubblici.

Abbiamo cercato subito una stanza e abbiamo prenotato 2 notti all’Hotel Nave, nella zona a Nord di Porto (15 minuti a piedi dal centro): hotel moderno, bella camera, personale efficiente e colazione sufficiente (46 euro a notte).

Per cena abbiamo scelto un ristorantino senza pretese in piazza infante Dom Henrique (Churrasqueira do infante, carne e pesce, 18 euro in due!). Poi ci siamo buttati sul lungomare della Ribeira, il quartiere più antico della città, molto animato di sera. Passeggiata e bevuta in un tavolo all’aperto.

18 luglio PORTO Giornata dedicata alla visita di Porto: partiamo dalla torre dos Clèrigos (230 scalini) per dare lo sprint giusto alla giornata e scendiamo poi verso l’Avenida dos Aliados in stile Liberty, per poi spostarci verso il mercato de Bolhao: è bello immergersi e perdersi tra i colori e i profumi delle bancarelle, con le signore che urlano per attirare l’attenzione e ti offrono assaggi di ogni tipo: abbiamo provato il famoso pane di mais di questa zona e ne abbiamo comprato un pezzo. Davvero buono. Ci siamo poi spostati verso la storica stazione di Sao Bento e poi, vista l’ora di chiusura dei monumenti abbiamo approfittato del momento per mangiare qualcosa e riprendere le forze. Siamo ripartiti per piazza infante Dom Henrique dove abbiamo visitato la chiesa di Sao Francisco, spettacolare per il suo interno straordinariamente decorato con legno e oro (200 kg pensate).

L’ultima tappa del tour è stata la Sé, imponente edificio in stile romanico con un bel chiostro e pareti ricoperte di azulejos.

Dopo i 500 gradini fatti nel corso della giornata non avevamo perso la voglia di visitare , ma di camminare sì. Così abbiamo fatto un giro con il trenino antico: dura circa 1 ora, costa 7 euro e ti da accesso alla visita alla cantina Croft, la più antica di Porto. E’ stato divertente e il giro fatto ci ha permesso di dare un’occhiata anche al quartiere Coradaria e Foz do Douro.

Abbiamo concluso la giornata con una meravigliosa e abbondante cena al ristorante Abadia assaggiando le specialità della zona (capretto al forno, caldo verde). Dulcis in fundo abbiamo fatto una degustazione del famoso Porto nell’enoteca Vinologia, che consiglio vivamente (10 euro tre bicchieri).

19 luglio VILA NOVA DE GAIA, BRAGA, BOM JESUS DO MONTE, GUIMARAES, AMARANTE Nel corso della mattina abbiamo visitato la zona di Vila Nova de Gaia dove si produce il famoso Porto, in particolare la cantina Craft, passando per le botti di Vintage e ascoltando la storia dell’azienda, con una degustazione finale (comincia a piacerci questa Porto!).

Poi siamo ripartiti per Braga, dove abbiamo visitato la più antica cattedrale del Portogallo, in stile romanico arricchito da decorazioni manueline e barocche. Abbiamo preso una guida per visitare il coro e le cappelle suggestive dos Reis e Gloria.

La tappa successiva ci ha portato al Bom Jesus do Monte, il noto santuario la cui scalinata troneggia in tutte le illustrazioni delle guide turistiche del Portogallo. Abbiamo deciso di non risalirla tutta perché sotto il sole cocente sarebbe stato troppo faticoso. Siamo scesi alla base con la pittoresca funicolare dell’800 a spinta idraulica (A/R 2 euro a testa) e abbiamo percorso l’ultima metà da dove la vista permetteva di spaziare fino alla chiesa.

Tutto intorno al santuario c’è un grazioso parco dove di Domenica i portoghesi si riuniscono per un pic nic o un giro sulle barche a remi del laghetto. Sembrava di trovarsi all’interno di uno dei quadri di Seurat.

Lungo la strada per Amarante ci siamo fermati a Guimaraes, la città dove si dice sia sorto lo stato del Portogallo dal momento che vi è nato il fondatore Alfonso Henrique.

Purtroppo però abbiamo trovato chiuso sia il palazzo che il castello (i portoghesi sono impossibili sugli orari, troppo restrittivi a mio avviso), peccato! Ad Almirante abbiamo trovato una stanza proprio in centro con un meraviglioso balcone che dà proprio sul fiume Tamego. Al tramonto è uno spettacolo davvero incantevole (Residencial Estoril, 35 euro a notte). Cena nel ristorante della pensione e, fortuna volle, siamo incappati in una festa paesana sulle rive del fiume.

C’era molta gente, musica e balli popolari ed è stata l’occasione per assaggiare il famoso vinho verde, la qualità della zona. Ottimo (e abbondante) direi. L’atmosfera era allegra. Osservavo i volti delle persone e cercavo di capire come vivono la vita. Semplicità, buona compagnia e spensieratezza è quello che ho visto dipinto nei loro volti e rappresentato nei loro gesti.

20 luglio LAMEGO, GUARDA, SORTHELA, CASTELO BRANCO Abbiamo lasciato la graziosa Amarante e ci siamo diretti a Lamego per vedere l’imponente scalinata che porta all’Igreja de Nossa Senhora de los Rémedios. E’ impressionante pensare che ogni anno migliaia di devoti pellegrini percorrono la scalinata barocca in ginocchio, alla ricerca di chi sa quale redenzione o miracolo.

Siamo ripartiti in direzione Guarda percorrendo la statale che costeggia la rigogliosa e verdeggiante Serra de Estrela. Il panorama è spettacolare e ci siamo fermati a scattare qualche foto paesaggistica.

Dopo una breve sosta causata dalla foratura di una gomma abbiamo raggiunto Guarda, la città più alta del Portogallo.

Nonostante sia di fatto una città di montagna è molto popolata e moderna, eccezion fatta (meno male) per la città vecchia, dove troneggia imponente la magnifica cattedrale in stile gotico, molto simile alle cattedrali di Alcobaca e Tomar.

Scendiamo il monte per raggiungere Sorthela, 50 km più a Sud. Il paesaggio è già cambiato e dal verde dei pini le colline si addolciscono in distese brulle di massi e ulivi. La temperatura si è notevolmente alzata e sembra di trovarsi nell’entroterra spagnolo (del resto il confine dista solo una trentina di km).

Prendiamo una stradina sperduta che si inerpica su per una collina caratterizzata da qualche microcasa sporadica e grosse formazioni rocciose. La salita ci appaga con uno spettacolo incredibile: la fortezza di Sortelha.

Si entra attraverso un portale medievale e una vecchia signora che impaglia piccoli cesti ci saluta e ci parla allegramente, anche se noi capiamo ben poco. Regnano un silenzio e una pace unica. Compriamo un cestino per poche lire ed entriamo nella fortificazione. Il paesino medievale che ci si presenta davanti agli occhi è a dir poco sbalorditivo e ricco di fascino. Le piccole case, i microvialetti e i patii sono interamente costruiti in pietra e nella pietra. Passeggiare in mezzo a queste stradine sconnesse nella quiete più assoluta è impagabile.

Sortelha mi è rimasta davvero nel cuore.

Ci siamo diretti poi a Castelo Branco, dove abbiamo trovato una comoda pensione in centro per soli 37 euro a notte con prima colazione (Pensao Imperio).

Per cena abbiamo provato la famosa “Carne de Porco all’Alentejana”, uno stufato di maiale con le vongole, una strana mescolanza di carne e pesce che devo dire non è niente male (restaurante Kalifa, 25 euro).

Dopo cena abbiamo fatto un giretto in città ma alla fine tutta la vita si concentra nella bella piazza Alameda de Liberdade, dove abbiamo bevuto una buona birra e ci siamo piacevolmente mescolati agli abitanti del posto.

21 luglio CASTELO DE VIDE, ESTREMOZ, EVORA Prossima tappa: Castelo de Vide. Si tratta di un villaggio medievale molto suggestivo dotato di un centro storico fortificato davvero grazioso, con fitte stradine acciottolate e balconi pieni di fiori.

Anche qui abbiamo visitato i resti del castello, il ghetto ebraico e la fonte da Vila, da dove sgorga una buonissima acqua, praticamente da soli, lontani mille miglia dal turismo di massa. La tranquillità che infondono questi villaggi ha un che di spirituale. Siamo ripartiti con meta Estremoz, una delle tre città del marmo. Dopo una breve visita alla città alta (quartiere, mura e maschio) abbiamo ripreso la strada per Evora, dove siamo arrivati nel tardo pomeriggio.

Girando alla ricerca di una pensione per la notte ci accorgiamo che la città è formata da una fitta rete di viuzze e stradine lastricate, trovare parcheggio è impossibile e gli edifici sono in gran parte vecchi e non sempre ben tenuti. Mi accorgo anche che la città, stretta all’interno delle mura romaniche e medievali, è un mosaico di stili, epoche e monumenti differenti.

Un breve assaggio di quello che avremmo toccato con mano il giorno successivo con la visita della città. Decidiamo alla fine di cercare una sistemazione al di fuori delle mura e troviamo posto all’Ibis hotel, una catena di alberghi con servizi standardizzati, molto anonima e con un pessimo rapporto qualità/prezzo (59 euro senza prima colazione, stanza minuscola e asciugamani contati).

La sera ci siamo addentrati nuovamente nella città e dopo una buona cena in un ristorantino all’aperto a base di acorda de mariscos e dolcetti tradizionali ci siamo fermati nel quartiere dove si concentra un po’ la vita notturna di Evora per un ultimo bicchiere.

22 luglio EVORA, FARO, PRAIA DE FARO Visita di Evora: praca do Giraldo, la cattedrale-fortezza, lo splendido tempio romano, perfettamente conservato, e l’igreja de Sao Francisco con l’imponente Capela dos Ossos, completamente rivestita di ossa e teschi.

La visita è stata piacevole ma devo dire che per la risonanza della città mi aspettavo qualcosa di più.

Siamo subito ripartiti per Faro perché i km da percorrere sono molti.

Arriviamo verso le tre al Residencial che avevo prenotato via internet (Hospedaria Sao Felipe, 45 euro a notte), una comoda sistemazione in centro.

Finalmente ci godiamo un po’ di relax e meritato riposo.

Gli ultimi giorni della vacanza infatti li abbiamo dedicati al mare e alla tintarella, d’altronde le vacanze estive sono fatte anche per questo no? Ci lanciamo subito a Praia de faro, una lunga distesa di sabbia e un mare discreto. C’era troppo vento però, così dopo qualche ora siamo andati via dalla spiaggia un po’ infreddoliti.

Dopo una cena senza pretese al ristorante Adega Nova (carne e pesce 22 euro) abbiamo esplorato il centro di Faro su cui faccio due considerazioni: la prima, positiva, è che non è molto turistica e quindi abbastanza autentica, la seconda, negativa, è che proprio per questo non c’è molta vita, eccetto nel quartiere dei locali notturni (rua do Prior).

Poco male ho pensato, ci sposteremo nei prossimi giorni. Col senno di poi non sceglierei Faro come base esplorativa dell’Algarve, mi sposterei nei dintorni di Albufeira o Portimao.

23 luglio ALBUFEIRA, PRAIA DA GALE’, PRAIA OLOS DE AGUA, PRAIA DA FALESIA Dopo una consultazione della guida decidiamo di esplorare le spiagge della zona di Albufeira, che dicono essere tra le migliori dell’Algarve.

Appena entrati in città però mi accorgo subito dell’intensivo sfruttamento turistico della zona e temo per quello che di lì a poco mi si presenta davanti agli occhi: spiagge affollate di turisti.

Puntiamo prima su Praia da Galè, carina ma senza pretese e soprattutto senza un fazzoletto di sabbia per appoggiare l’asciugamano.

Riprendiamo l’auto e ci dirigiamo verso Praia Olos de Agua, che forse è meno nota, ma anche qui corpi distesi al sole a perdifiato.

L’ultimo tentativo lo facciamo con Praia da Falesia, dove una lunga distesa di sabbia ci permette di trovare il nostro angolino.

E’ carina, circondata da formazioni rocciose dorate, ma l’acqua non è certo cristallina ed è maledettamente fredda.

Ci godiamo comunque il relax e il sole che illumina il cielo azzurro.

Cotti dalla giornata facciamo rientro a Faro e ceniamo in una trattoria (A Taska) con un ottimo arroz de mariscos. Dopo un giretto in centro per digerire ci ritiriamo nelle nostre stanze.

24 luglio ILHA DE TAVIRA, ALBUFEIRA Oggi abbiamo scelto il versante est dell’Algarve e abbiamo puntato all’Ilha de Tavira, un isolotto sabbioso a breve distanza dal Parque Natural de Ria Formosa.

Per arrivarci prendiamo il traghetto (cinque minuti) e siamo subito dall’altra parte.

L’isola è piacevole: animata da una serie di simpatici ristoranti di pesce e snack bar, sa anche regalare tranquillità con una spiaggia bianca molto lunga che distribuisce le persone in modo da non concentrare la folla in pochi metri quadrati.

Abbiamo assaggiato la pizza per pranzo perché eravamo curiosi di sapere com’era (e per spezzare la lunga fila di panini dei nostri dei nostri pranzi precedenti). Devo dire che non ere male, forse la più buona che ho mangiato all’estero.

Siamo rientrati abbastanza presto per ritirare il vestiario che avevamo portato a lavare in lavanderia (2 euro al kilo) e ci siamo spostati ad Albufeira per la serata.

C’era un vento davvero forte ma nonostante questo abbiamo cenato in un locale che ha dei tavoli proprio sulla spiaggia. Rigorosamente pesce fresco scelto sul momento, però devo dire che è troppo caro considerati i prezzi medi di una cena in Portogallo: branzino per due con bibite 64 euro. Era delizioso però se non avessimo già ordinato non ci saremmo fermati lì (ristorante A Ruina Tìpica).

Fortuna vuole che quella sera ci fosse un mercatino locale, che ci ha permesso di acquistare qualche souvenir da regalare e di assaggiare qualche dolcetto artigianale.

Per il resto devo dire che Albufeira è troppo turistica ed è stata pesantemente deturpata dalla costruzione di palazzoni e residence moderni. Peccato.

25 luglio LAGOS, PRAIA DE DONA ANA, ESTORIL Dopo essermi segnata i nomi di alcune spiagge viste in cartolina decidiamo di esplorare, per il nostro ultimo giorno di mare e di vacanza, la zona di Lagos. Dopo una breve ricerca (le spiagge sono comunque tutte ben segnalate) scegliamo praia de Dona Ana. Il paesaggio, specialmente visto da sopra, è molto bello: scogliere dorate a picco sul mare e una piccola lingua di sabbia contornata da formazioni rocciose più piccole. C’è molta gente ma non riusciamo comunque a sistemarci comodamente.

Faceva molto caldo ed essendo riparata, nella baia non tira un filo di vento, così abbiamo cercato frescura nelle gelide acque del mare…Non si resiste più di cinque minuti però! Verso metà pomeriggio, stufi di soffrire per il caldo e anche perché ci attendevano molti km da percorrere per tornare a Lisbona, siamo ripartiti. Abbiamo percorso 300 km verso Nord, non finivano più.

Per non tornare a Lisbona abbiamo deciso di dormire l’ultima notte a Estoril, poco distante dalla capitale, anche perché Maurizio voleva vedere il circuito di moto della città, così l’ho accontentato.

Abbiamo trovato la struttura aperta così ne abbiamo approfittato e siamo entrati per scattare qualche foto. Tirava un vento pazzesco e freddo, che strano clima ha la zona di Lisbona.

Si era fatto tardi così siamo rientrati in città per cercare una sistemazione. Per la prima volta abbiamo trovato pieno l’hotel che avevamo scelto, così abbiamo deciso di improvvisare e cercarne uno per strada: non l’avessimo mai fatto! Sono entrata in una casa che aveva l’insegna “Residencial”, già dall’esterno non era un granchè ma qui le case sono tutte un po’ antiche , però poi dentro si rivelano ben tenute perciò mi sono fidata.

Allettata dal costo della camera (35 euro) ho accettato l’offerta. Il proprietario era un tipo strano e mi inquietava molto per il suo modo di fare.

La camera era a dir poco orribile: per carità, era pulita, ma il mobilio sembrava quello della vecchia casa di mia nonna e c’eravamo solo noi! Mi sono pentita subito amaramente di aver scelto quel posto ma ormai era tardi così mi sono rassegnata.

Per la nostra ultima cena in Portogallo siamo stati però fortunati perchè abbiamo trovato per caso una fiera artigianale situata all’interno di un parco pubblico, dove c’erano una serie di ristorantini molto rustici davvero deliziosi.

Ne abbiamo scelto uno a caso e, attirati dal profumino di carne alla griglia che impregnava l’aria, abbiamo ordinato due grigliate e una caraffa di buon vino rosso dell’Alentejo per chiudere in bellezza (e in allegria…).

La fiera era davvero caratteristica, con piccole baracche in legno dove artigiani provenienti da tutte le regioni del Paese mostravano come realizzare gli azulejos, , oggetti in legno, dolci artigianali, giocattoli.

E’ stato molto piacevole, per l’ultima volta, passeggiare in mezzo alla gente del posto e immergerci nell’autentico della loro vita quotidiana.

Ho apprezzato molto questi momenti, che mi hanno regalato belle emozioni durante tutto il viaggio.

La mattina seguente, un po’ stanchi e tristi per la fine del viaggio abbiamo preso l’aereo e fatto rientro in Italia.

E’ stata una vacanza meravigliosa, piena, completa.

Come piace a me: selvaggia, indipendente, lontano dai luoghi consumistici e vicina al colore locale.

Ricca di sapori, di sensazioni, di riflessioni.

Così dovrebbero essere i viaggi: frammenti di autenticità che acquisiamo visitando luoghi e culture diverse.

Se volete ulteriori informazioni scrivetemi all’indirizzo cristina.Pasin@libero.It



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