Portogallo 6

Algarve, Lisbona e... giusto un salto a Siviglia!!
Scritto da: sweetie312
portogallo 6
Partenza il: 19/06/2010
Ritorno il: 28/06/2010
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Per le nostre vacanze 2010, nel mese di Giugno, volevamo provare le pousadas del Portogallo. Cercando in internet, però, abbiamo ben presto scoperto che le pousadas erano fuori dalla portata delle nostre tasche e una valida, e soprattutto più economica, alternativa poteva essere il “Turismo Rural”, ovvero gli agriturismo. Ne abbiamo trovato uno per il quale nessun turista che ci era stato ne aveva dato nota negativa. Sembrava perfetto, a partire dal costo: 70€ la camera doppia con colazione! . E così, come già era stato l’anno precedente, nell’arco di una sera si è deciso il tutto: acquistato voli, prenotato auto, agriturismo e hotel a Lisbona. Santo internet ! Con E-dreams (www.e-dreams.it) abbiamo acquistato un’andata Malpensa-Lisbona il 19 giugno con Lufthansa e un rientro con Easyjet il 28 giugno per un totale di € 323,12 (in 2); i check-in li abbiamo fatti on line, per cui in aeroporto abbiamo dovuto solo consegnare i bagagli al banco “dedicato”. Il volo di andata parte in orario e dopo 2h30 ca. Atterriamo a Lisbona. Ritiriamo (però dopo 1h ½ di attesa…) una fantastica Ford Fiesta 5 porte prenotata con E-noleggioauto (www.e-noleggioauto.it) per la modica cifra di € 165,92 per 7 giorni ed inizia il nostro viaggio. Destinazione Santa Caterina da Fonte do Bispo, Algarve. Il viaggio è piuttosto lungo anche perché il navigatore ci fa uscire prima dall’autostrada e percorriamo quindi ca. 100km. Di una strada collinare assolutamente fantastica che sembra quasi il circuito di un autodromo! Sono quasi le 20 quando arriviamo all’agriturismo Herdade Da Corte (www.herdadedacorte.com)…e scopriamo che tutto quello che ne avevamo letto, è vero ! Il posto è nascosto tra le colline, in perfetto stile “rural” ! Legno e cotto in abbondanza…Adriana e Jorge, i proprietari, una coppia di argentini con sangue italiano nelle vene, ci danno il benvenuto e ci dicono che possiamo cenare da loro, perché c’è anche il ristorante. Ci divoriamo agnello alla griglia e pollo al limone…e, con le proteine in corpo, tutto diventa ancora più bello ! Le camere, pur nella loro semplicità, hanno tutto quello che serve. Fuori della camera, c’è un salottino a disposizione di chiunque abbia bisogno di silenzio e relax…c’è anche un frigobar comune da dove si può prendere acqua fresca, basta segnarlo sul quaderno sopra il frigobar e si paga alla fine del soggiorno. Si dorme con la copertina in un silenzio…assordante ! E dire che noi ci siamo anche abbastanza abituati al silenzio, vivendo in campagna! Il giorno dopo, domenica, scopriamo che ci piace anche la colazione! Quando stiamo per partire verso le spiagge, Adriana ci consiglia i posti dove andare per evitare la massa di turisti della domenica: a Santa Luzia, dopo Olhao oppure a Cacela Velha (dove si arriva con le barche dei pescatori). Scegliamo la prima che si trova all’interno di un’area protetta, la laguna di Ria Formosa: al nostro arrivo ci prende un colpo perché ci sono 2 pullman di turisti dalla Spagna (qui siamo a ca. 50km dal confine) con i loro ombrelloni, sdraio, materassini…..ma la spiaggia è talmente lunga che, fortunatamente, si disperdono quasi subito. Per raggiungerla c’è un sentiero di ca. 1 km. Da percorrere a piedi…oppure con il trenino al costo di € 1,20 ! Sulla spiaggia c’è un cimitero delle ancore : ce ne sono tantissime ! E’ piuttosto cara, 2 lettini e un parasole (che non è l’ombrellone, ma una specie di tela rettangolare tesa sopra i 2 lettini): € 15 ! Spendiamo un botto anche per il pranzo al self service: 2 insalatone con acqua, 21€ ! Vabbè, facciamo che è solo per oggi. La sera decidiamo di cenare a Faro. Troviamo questo locale in perfetto stile ” western saloon”: Adega Nova, Rua Francisco Barreto 24. Mangiamo molto bene e il conto non ci compromette la digestione! Vediamo Faro illuminata e soprattutto invasa dai Brasiliani, dopo una vittoria del Brasile ai Mondiali. Questa sarà l’unica nota dolente di tutta la vacanza: i Portoghesi non sono appassionati di calcio…di più !! E in questo anno di Mondiali, in ogni bar, spiaggia, ristorante c’è il televisore che trasmette le partite ! Fortunatamente senza volume…almeno niente vuvuzela ! Il lunedì ci spostiamo verso Lagos e la Costa Vicentina. La cittadina di Lagos è decisamente carina, vivace, colorata, con un sacco di negozietti, dove io ho iniziato ad adocchiare i “papabili” ricordini da comprare a fine vacanza. All’ente del turismo, sulla piazza principale, ci facciamo consigliare le spiagge. Noi scegliamo Dona Ana, che ricorda le spiagge di Capri, racchiuse tra i faraglioni, solo senza scogli…ma con la partita Portogallo-Corea del Nord, vinta dal primo con 7 gol !! Il solito televisore senza volume al ristorante, ma le vuvuzela erano direttamente sulla spiaggia !!!!!! In serata ci spostiamo verso Sagres e Cabo Sao Vicente per vedere il famoso tramonto. La cittadina di Sagres, sinceramente, ci ha lasciato piuttosto indifferenti; la fortezza è più imponente vista da fuori, piuttosto che da dentro, dove non è rimasto quasi niente. Dopo cena, raggiungiamo Cabo Sao Vicente e ci godiamo la fine del tramonto con una temperaturina di ca. 14 gradi e un vento gelido! Tramonto bellissimo…brrrrrrrrrrrrrr !!! Il martedì decidiamo di raggiungere Ilha de Tavira, un lembo lunghissimo di sabbia dorata di fronte alla città di Tavira e raggiungibile con il traghetto che parte ogni 30 min. Da Tavira, costo A/R € 3,80 in 2. Adriana ci ha prestato l’ombrellone, per poterci spostare più comodamente sull’isola, ma non è una buona idea, sappiatelo! Non avendo i lettini, ovviamente i teli mare si mettono sulla sabbia…l’isola è piuttosto ventosa! Meglio noleggiare i soliti lettini e ombrellone… La sera ceniamo alle porte di Albufeira al ristorante “A Casa do Avo” in Sitio de Vale de Parra (www.restaurante.acasadoavo.com). Ci sono 2 possibilità di scelta del menu: uno fisso, con i piatti del giorno (a scelta, carne o pesce) e una serie infinita di antipasti a buffet al costo di € 18 a testa (è possibile servirsi al buffet tutte le volte che si vuole) oppure menu à la carte, sempre con gli antipasti a buffet. Scegliamo uno menu fisso e uno à la carte. Il conto finale non è propriamente economico (66 € in 2), ma le portate sono ottime e gli antipasti tantissimi ! La cittadina di Albufeira, a nostro parere, vale giusto la visita di una sera: è come essere a Rimini o Riccione. Se piace l’ambiente… Mercoledì…e siamo quasi a metà vacanza! Dopo aver constatato la presenza di un inizio di ustioni a macchia di leopardo sui corpi, decidiamo che, per un giorno, il sole può anche fare a meno di noi…e ce ne andiamo a Siviglia! E’ a ca. 150km da noi (tutta autostrada e, almeno la parte in Algarve è gratuita, tutta la rete autostradale dell’Algarve è gratuita), vuoi non approfittarne ??? Arriviamo in mattinata e parcheggiamo in un autosilos in Plaza de Armas (costo per 10,30 ore di parcheggio € 18), poi iniziamo la nostra visita a piedi. Sapendo di non poter vedere tutto, optiamo per la cattedrale, l’ Alcazar e la Plaza de Toros. Siviglia è bellissima, ci siamo sentiti subito a nostro agio passeggiando per le vie del centro, ma il caldo è potente: alle 20 c’è lo stesso calore delle 13 !! In Calle Sierpes, una delle strade dello shopping, uomini sulle gru stanno tirando dei teli tra un palazzo e l’altro per “coprire” la stretta via e dare protezione dal sole agli utenti dei negozi !! Quando si dice favorire il business… Pranziamo, si fa per dire, alla famosa pasticceria “La Campana”, sulla piazza omonima: è la pasticceria ufficiale della famiglia reale e c’è da dire che una sosta la merita tutta ! La Cattedrale di Siviglia è grandiosa: è la più grande chiesa gotica d’Europa, patrimonio UNESCO. Entrarci mette i brividi e fa sentire davvero piccoli. Una salita sulla torre della Giralda (salita compresa nel prezzo del biglietto d’ingresso della Cattedrale: € 19 x 2) non può mancare e ci percorriamo le 34 rampe che portano in cima da dove si gode un panorama fantastico sulla città. Il Palazzo Reale dell’Alcazar è un’altra meta da non perdere. Noi purtroppo non abbiamo potuto visitare il piano superiore perché aveva chiuso alle 13…ma anche l’inferiore ci ha riempito gli occhi ! I mosaici e i giardini sono meravigliosi… Sempre a piedi ci spostiamo verso la Plaza de Toros ed arriviamo in tempo per l’ultima visita guidata (in lingua inglese e spagnola) all’arena e al museo taurino: si può essere anche contrari alla corrida, ma è comunque parte importante e ancora viva della cultura andalusa. Tra la miriade di locali che offre il centro di Siviglia, scegliamo il “Cafe and Te” che, al di là di quello che dice il nome, serve anche tapas e altre cibarie. Con i 30 e oltre gradi di Siviglia, cosa vuoi mangiare per cena ??? PAELLA !!!! Alla Valenciana per il coniuge e con Mariscos (frutti di mare) per me. Quello che invece non riusciamo a trovare è il caffè…sembra che dopo l’orario di cena, le macchine del caffè nei bar vengano spente ! Riprendiamo la macchina, lasciando il mucho calor di Siviglia, sempre forte anche alle 22, e ritorniamo verso la frescura dell’Algarve, prima però facciamo tappa in un autogrill…IL CAFFE’ !!!!!!!!!! Il giorno dopo, per riprenderci dalla sfacchinata, decidiamo di annoiarci in spiaggia ma, per la scelta, oggi “andiamo a naso”. In mattinata, facciamo quattro passi a Vila Réal de Santo Antonio, colorata cittadina a 1km. Dal confine con la Spagna, poi, mentre cerchiamo la spiaggia lungo la strada che ritorna verso Tavira, troviamo un “Fruiteria” : acquistiamo arance, pesche noci ed albicocche che qui ce le sogniamo, tanto sono buone, dolci e succose !!! Tanto per dare dei numeri, un kg. Di arance 0,65€…non so da voi,ma qui da noi, zona tra Milano e Pavia, quel frutto, a quel prezzo , con quel succo, è un sogno davvero ! La spiaggia prescelta si chiama “Praia da Lota”: si esce da Vila Réal, lungo la statale che porta a Tavira, e si seguono i cartelli per la spiaggia di Manta Rota finchè si arriva al bivio con il cartello che indica “Praia da Lota”. La strada porta diritti al parcheggio della spiaggia. Ci prendiamo i nostri lettini (con il materassino!) e l’ombrellone per 8€ (per il pomeriggio) e ci dimentichiamo di tutto ! La spiaggia è tranquillissima, niente vuvuzela, niente partite, probabilmente niente appassionati di calcio, una pacchia…evvai con la pennica !!! La sera rimaniamo a Tavira per la festa di San Giovanni e scegliamo un ristorantino chiamato “Petisqueria Belmar” in Rua Almirante Candido dos Reis n. 16. Quando entriamo nel locale rimaniamo piuttosto sconcertati…sembra la taverna di una casa privata ! Pochi tavoli con le tovagliette e i tovaglioli di carta, poche persone, il bancone del bar, la porta della cucina, tutto lì racchiuso in un unico ambiente…Bè, non lasciatevi ingannare dall’aspetto, noi abbiamo mangiato benissimo, direi meglio che in qualsiasi altro posto dove siamo stati durante la settimana! E poi: calamari alla griglia, vongole saltate all’olio e prezzemolo, grigliata mista di pesce, insalata, sangria, acqua e caffè, 33€ in 2 !!! Per l’ultimo giorno, ci aspetta una mattinata di shopping nei negozietti di Lagos (finalmente!). Poi, nel pomeriggio, ci spostiamo verso l’interno della Costa Vicentina, dove le spiagge sono territorio protetto, quindi non attrezzate. Arriviamo ad Aljezur, non prima di aver fatto una sostina in un grandissimo negozio di ceramiche, che sono un prodotto tipico della zona. A vederla dalla strada, la facciata sembra una di quelle “cartine” che hanno le mercerie con attaccati tutti i bottoni: superficie gialla e bottoni colorati. In realtà, quei “bottoni” sono piatti in ceramica dipinti !! Le spiagge di Costa Vicentina sono…infinite! Km e km di sabbia dorata, con pochissime persone sparse un po’ qua e un po’ là. Come ho già detto, non sono attrezzate, quindi niente ombrelloni o lettini, ma, nonostante il vento, la sabbia non si alza e non ti si appiccica addosso! La temperatura dell’acqua è molto vicina a quella di un ghiacciaio che si scioglie, molte onde e di conseguenza, surfisti ! E poi una pace assoluta, rotta solo dal rumore delle onde. Come ultimo giorno di spiaggia, non poteva andare meglio! Al ritorno, decidiamo che non possiamo lasciare l’Algarve senza assaggiare la Cataplana, quindi cerchiamo appositamente un ristorante che abbia nel menu quel tipo di piatto e lo troviamo a Vila do Bispo . Si chiama “A eira do mel” e propone una cataplana con gamberoni, carne di maiale, chorizo spagnolo (una specie di salsiccia piccante). Molto gustosa ! “Cataplana” deriva dal nome del recipiente in rame utilizzato per cucinare la carne o il pesce: ne escono dei piatti che somigliano alla paella, ma senza riso che viene invece servito a parte al posto del pane. Il sabato partiamo per Lisbona: dovendo comunque ritornare in città per prendere il volo di ritorno, ci siamo tenuti 3 giorni per visitarla. Andiamo all’aeroporto a restituire la macchina, perché, leggendo sui vari siti di informazioni turistiche, abbiamo capito che Lisbona si gira meglio con i mezzi pubblici, invece i parcheggi costano cari. Abbiamo acquistato le Lisbon Card che consiglio vivamente : validità di 3 giorni (ma anche 1 o 2), costo 35€/cad. È possibile acquistarle in internet oppure direttamente all’ufficio del turismo in aeroporto. E’ la classica tessera che da la possibilità di utilizzare i mezzi di trasporto evitando di fare ogni volta il biglietto, ma, oltre a questo, da diritto ad avere entrate gratuite in diversi musei/monumenti oppure ad avere degli ottimi sconti per altri. Davvero un’ utile strumento per il turista ! Il nostro hotel a Lisbona lo avevamo prenotato attraverso il sito www.hrs.com : si chiama Sete Colinas, in Rua Almirante 65. E’ un hotel “di passaggio” di quelli dove ci si deve giusto dormire, molto essenziale, in un quartiere residenziale senza locali nelle vicinanze, ma ha la fermata della metro a 2mt dall’ingresso ! E non dico 2mt. Tanto per dire, è veramente di fianco ! Ed è la linea che porta dritti dritti in centro città ! Una comodità impagabile…..in più, la colazione è veramente ottima e abbondante, le camere sono pulite e il costo 59€ la camera per 2! Iniziamo dunque la 3-giorni lisboetana (non si dice lisbonese !) dall’Oceanarium, il gigantesco acquario, secondo al mondo e primo in Europa per grandezza. Si trova in Praça dos Naçoes, il quartiere interamente ricostruito per l’Expo 98. Uscite dal Centro Commerciale Vasco de Gama (di fronte alla stazione della metro Oriente), seguite la passeggiata del molo e troverete i cartelli: somiglia ad una grande palafitta. La particolarità è che nell’enorme vasca centrale che tiene i 2 piani dell’acquario convivono specie di pesci che, in natura, si scannerebbero ! Io mi sono paralizzata davanti al Sunfish (o, in portoghese, Peixe de Luna, ma in italiano non so come viene chiamato) che sembra scolpito nella pietra. Se siete appassionati del genere acquatico, dovete assolutamente programmare una visita! Lisbona ci è sembrata una città di controsensi, dove le nuove costruzioni ben curate si affiancano a quelle del passato lasciate però andare in rovina. Nel centro storico i palazzi con le facciate ricoperte di azulejos (le tipiche piastrelle dipinte a mano) cadono a pezzi ed è un peccato davvero perché sarebbero favolosi. Si cammina guardando a terra perché ogni pavimentazione soprattutto delle vie principali del centro è un mosaico, un ‘opera d’arte. Avendo, anche qui, poco tempo a disposizione abbiamo cercato di recuperare più tempo possibile. Come ? Con un fantastico giro “panoramico” con il tram n. 28 ! Si sale al capolinea in Piazza Martim Moniz,davanti al Ristorante Esplanada da Mouraria … a mio parere, il primo tratto, fino alla fermata Graça, è, tutto sommato, normale. Da questa fermata in poi è come essere sulle giostre! Si attraversa gran parte del centro storico, alcuni tra i quartieri più famosi (Rossio, Baxia, Alfama, Chiado) e, dato che Lisbona è collinare, sembra di stare sulle montagne russe…..strade in salita e in discesa, passando per dei vicoletti strettissimi dove è bene non sporgersi dal finestrino per evitare di prendersi la persiana di qualche abitazione sulla faccia !! Alla fine dei nostri 3 giorni, il tram n. 28 ci ha visto almeno 3 volte…. Una cosa da considerare se si vuole visitare Lisbona è di evitare di farlo di lunedì, perché è tutto chiuso: chiese (a parte la Sé, la cattedrale), musei, monumenti, tutto ! Ignari di questo, noi avevamo programmato una serie di visite proprio di lunedì…e ci siamo dovuti accontentare del “di fuori” ! Per cui, purtroppo, non sappiamo com’è l’interno del Mosteiro dos Jerònimos, che da fuori è spettacolare o la Torre di Belèm. Lisbona ha una rete di trasporti pubblici che funziona a dire poco egregiamente. La Metro ha 4 linee e nelle stazioni si può anche mangiare per terra, tanto sono pulite ! Le carrozze sono linde sia dentro che fuori, non una scritta o un graffito. La stessa cosa vale per tram, autobus e treni: puliti e confortevoli. E in orario, la cosa più sconvolgente! Fatevi anche un giro sugli elevador di Lisbona, solo per il fatto che funzionano dal 1880 o giù di lì. Ce ne sono 4: Lavra, Bica, Gloria e Santa Justa e portano a punti panoramici della città. I primi 3 sono trenini a cremagliera, mentre l’ultimo è l’unico elevador “verticale” alto 45mt. Tutti sono stati dichiarati monumenti nazionali e fanno parte della normale rete di trasporto pubblico. La città offre una serie infinita di locali e ristoranti dove poter mangiare (attenzione però che la domenica buona parte dei ristoranti rimane chiusa…). Noi abbiamo scelto il Royale Cafè (www.royalecafe.com) in Largo Rafael Bordalo Pinheiro 29, si arriva con la metro fermata Baixa-Chiado ed è un locale un po’ alternativo dove abbiamo gustato un’ottima insalata con rucola, mozzarella, pesto e fragole (detta così può far venire la pelle di cappone, ma vi assicuro che è gustosa); e la cervejaria (la nostra birreria…ma l’aspetto è completamente diverso) Ribadouro (www.cervejariaribadouro.pt) in Avenida da Liberdade 155 (metro Avenida) dove abbiamo mangiato del buon pesce e della buona carne a prezzi tutto sommato abbordabili. E’ comunque una questione di scelte. Quello che invece è tassativo e non si può in alcun modo perdere, perché sicuramente incontra i gusti di chiunque, è una tappa alla Antiga Confeitaria de Belém !! E’ una delle pasticcerie più antiche di Lisbona e, si dice, in possesso della ricetta segreta dei Pastéis de Belém. Questi pasticcini si trovano in quasi tutte le panetterie/pasticcerie di Lisbona, ma vi assicuro che quelli che mangerete in questa pasticceria sono unici ! Come unico è il locale stesso, grandissimo e per gran parte “tappezzato” di azulejos. Non lasciatevi spaventare dalla coda che troverete fino fuori: se volete sedervi per pranzare, evitatela e andate direttamente dentro a cercarvi un tavolo, vi serviranno i camerieri. Altrimenti, mettetevi pazientemente ad aspettare il vostro turno e godetevi quello che vedete intorno. Se poi vi saranno piaciuti quei pastéis, sappiate che si possono anche portare via in “tubi” appositi: noi ci siamo portati via 3 tubi per un totale di 18 pastéis !!! Subito dopo, tappa per il caffè da Starbucks che è di fianco ! Una giornata l’abbiamo voluta dedicare a Sintra, città da fiaba. Si raggiunge comodamente da Lisbona con il treno suburbano che abbiamo preso alla stazione di Oriente, le biglietterie sono quelle dedicate appunto ai percorsi suburbani (n. 14 e 15), il biglietto di andata e ritorno costa € 2,50, ma con la Lisboa Card è gratuito. C’è un treno ogni 20’, si cambia a Monte Abrado e il viaggio dura in sé ca. 45’, poi dipende dall’orario della coincidenza. Al ritorno abbiamo scoperto che dalla stazione di Rossio, invece, partono i treni diretti. L’intera cittadina di Sintra è patrimonio UNESCO e ci sono tutti i più validi motivi. E’ da vedere. Tenete però presente che il clima è totalmente diverso da quello di Lisbona, nel senso che noi siamo partiti con 30° e siamo arrivati a Sintra con 17°, la nebbia e l’umidità che faceva gocciolare le foglie degli alberi. Per fortuna, avevamo portato i giubbini di jeans ! Se ci dovesse essere nebbia, non provate nemmeno ad andare al Castello perché lo trovereste chiuso: la bellezza del castello è il panorama di cui si gode… Tutto il resto, però, è visitabile e bellissimo. Per pranzare, ci sono un sacco di localini, ma state attenti ai prezzi, alcuni sono decisamente “fuori”: per intenderci, una crèpe salata 14 Euro !!! Noi abbiamo scelto “Tasca do Chico” perché sul menu esposto in strada proponeva un pasto completo con insalata a scelta, piatto del giorno e dolce/frutta a 8,50E…peccato che il piatto del giorno non era disponibile QUEL GIORNO e quindi si doveva ordinare à la carte. Noi però abbiamo avuto l’impressione che il piatto del giorno non sarebbe stato disponibile nemmeno il giorno dopo e neanche quello prima, per cui evitando quel locale non vi perderete nulla. L’unica difficoltà che abbiamo avuto a Lisbona è stata quella di prelevare il contante: le macchinette del bancomat richiedevano un pin di 6 cifre, mentre il nostro era di 5 !! Alla fine, io ho risolto aggiungendo uno “0” dopo le 5 cifre…non so se sia stato davvero quello, ma il concetto è che abbiamo prelevato ! Ci era stato consigliato di non rimanere troppo in giro la sera a Lisbona, perché la gente che si trova non è affidabile: effettivamente, la droga viene offerta tranquillamente per la strada. Basta però dire un bel no deciso e “i gentlemen” si allontanano subito. A parte ciò, noi sinceramente non abbiamo avuto alcun problema, anche perché la quantità di turisti è notevole e c’è una buona presenza della polizia (sui monopattini elettrici). Prendiamo il nostro volo di rientro e arriviamo a Malpensa a tarda sera. Telefoniamo al parcheggio FATEMA (www.fatemaparking.it) dove abbiamo lasciato la macchina e il loro shuttle arriva a prenderci in 10’. Recuperiamo la nostra macchina e prendiamo la strada del ritorno, con la tipica nostalgia di chi si è goduto ma ha finito le vacanze…pensiamo a qualcosa di bello: dove ci porterà l’anno prossimo Santo internet ?????


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