Porto Santo, isola da scoprire

Ciao a Tutti. Finalmente riesco a trovare un pochino di tempo per raccontarvi della bella vacanza trascorsa a Porto Santo, isoletta ancora poco conosciuta del Portogallo. Premessa, come tutti gli anni io e mio marito Silvano ci concediamo una settimana di vacanza nel mese di marzo per festeggiare il nostro anniversario di matrimonio. Quest'anno, a...
Scritto da: ghirozzo
porto santo, isola da scoprire
Partenza il: 22/03/2009
Ritorno il: 29/03/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Ciao a Tutti. Finalmente riesco a trovare un pochino di tempo per raccontarvi della bella vacanza trascorsa a Porto Santo, isoletta ancora poco conosciuta del Portogallo.

Premessa

Come tutti gli anni io e mio marito Silvano ci concediamo una settimana di vacanza nel mese di marzo per festeggiare il nostro anniversario di matrimonio. Quest’anno, a causa della crisi e di alcune spese extra, non avevamo intenzione di spendere molto, ma rinunciare alla tradizione mai! Fino a quando la mia agenzia di viaggi mi propone un soggiorno di una settimana a Porto Santo all’imbattibile prezzo di Euro 499,00 a persona in mezza pensione in un albergo 4 stelle. Incuriosita dal prezzo ho chiesto ulteriori informazioni e con mia grande sorpresa mi è stato confermato che nel prezzo era compreso anche il volo andata e ritorno da Milano. Fantastico! Occasione da non perdere. Ma dove è Porto Santo? Ho cominciato a cercare notizie su Internet. Prima su tutti sul sito Turisti per caso, ma su questa destinazione c’erano pochi commenti (ed è proprio per questo, che anche se con un pochino di ritardo mi sono ripromessa di scrivere!).

Porto Santo è un’isola portoghese, che si trova nel bel mezzo dell’Oceano Atlantico, di fronte alle coste del Marocco, vicina alla più famosa Madeira (che ricordo di aver studiato bene ai tempi della scuola!). Viene definita “i Caraibi d’Europa” e l’affermazione alletta molto considerando che le ore di volo per raggiungerla sono solo 3! L’unico dubbio che avevo era legato al meteo. A fine marzo l’oceano non è notoriamente molto caldo e il rischio di trovare brutto tempo era elevato. Ma questi dubbi non ci hanno scoraggiato e quindi non ci restava che partire! La compagnia aerea è la Neos, con la quale non avevo mai avuto il piacere di viaggiare. È italiana e lo abbiamo notato dalla gentilezza del personale a bordo, dall’ottimo pasto servito e dalla spaziosità dei posti.

Atterrati a Porto Santo notiamo subito che il cielo era grigiolino, soffiava un forte vento e piovigginava. Iniziamo bene, è stato il primo pensiero! Ma siamo in vacanza e bisogna prenderla con filosofia! Un pulmino ci porta all’Hotel Vila Baleira nella parte sud-ovest dell’isola, nella zona residenziale di Cabeço, a 6 chilometri circa dall’aeroporto. L’impatto non è dei migliori. Avevo già visto sul catalogo che si trattava di un enorme palazzone, ma visto dal vivo l’effetto era addirittura peggiore. L’interno effettivamente si presenta decisamente meglio, la hall molto spaziosa e ben arredata come anche le camere da letto.

Considerando che era quasi ora di pranzo, ci siamo cambiati e gambe in spalla ci siamo diretti verso il centro, distante dal nostro albergo circa 3,5 chilometri. Una bella pista ciclabile ti consente di raggiungere abbastanza agevolmente il centro a piedi, anche se alcune salitine potevano mettere in difficoltà. Troviamo un ristorantino in una via laterale e ci fermiamo a mangiare. Assaggiamo immediatamente il loro pane tipico “Boco do Caco”: pane casereccio tagliato in due pezzi e servito con burro salato e aglio. Molto sfizioso, ma senza esagerare. Decidiamo di affittare in un negozio del centro due biciclette per girare agevolmente l’isola. Il centro non è molto grande, ma è proporzionato alla grandezza dell’isola lunga dieci chilometri e larga sei. Colpisce il monumento dedicato al nostro Cristoforo Colombo, che scopro ha vissuto per un certo periodo in quest’isola avendo sposato la figlia del Governatore e pare che proprio su quest’isola meditò il viaggio che lo rese famoso in tutto il mondo.

Le giornate venivano organizzate in base al tempo: se c’era il sole dritti in spiaggia. La famosa spiaggia dorata: una distesa di circa 9 chilometri di morbidissima sabbia color oro, che con il nero degli scogli, il blu del mare e il verde delle collinette esaltavano un magnifico panorama.

Un pò temerari abbiamo azzardato il bagno. La temperatura dell’acqua era di circa 19 gradi. L’impatto non era dei più facili, ma una volta dentro passava tutto. Il sole era piuttosto caldo per essere marzo e, infatti, l’abbronzatura al nostro ritorno l’ha dimostrato. Proseguiva la nostra scoperta dell’isola in bicicletta, ma l’interno risultava piuttosto ripido per me che non sono allenata (per mio marito invece che pratica il ciclismo era uno spasso unico), quindi dopo tre giorni abbiamo deciso di affittare una moto per perlustrare l’altra parte dell’isola. L’interno è verdissimo, grazie alle piogge piuttosto frequenti soprattutto di notte. Mi ha colpito molto un’altra caratteristica tipica di quest’isola: la presenza dei vecchi mulini a vento che ricordano l’Olanda. Quest’isola sfrutta l’abbondante presenza di vento per trasformarla in energia elettrica. E l’ambiente ringrazia!

L’altra parte dell’isola ha le scogliere che scendono a picco sul mare, ricordando molto il paesaggio irlandese.

Il giro in moto è stato fantastico e dall’alto l’isola è una favola. Abbiamo raggiunto anche il magnifico campo da golf, sede di importanti tornei internazionali. Un giorno piovoso abbiamo deciso di provare il servizio di talassoterapia di cui era dotato il nostro albergo. Magnifico! Una bellissima hall ti accoglie. Una gentile signora ti offre l’accappatoio, le ciabattine e la cuffia per poter accedere alle piscine e seguire il percorso benessere indicato per chi come noi non aveva particolari esigenze. E così via alla prima doccia, poi qualche minuto nella sauna, doccia fredda, percorso nell’acqua, poi bagno turco, altra doccia e poi nella vasca idromassaggio con enormi getti indicati per la cervicale e i dolori alla schiena, altra doccia ed infine sosta nella piscina relax, prima di sdraiarsi sui lettini a guardare la pioggia fuori dai vetri. Per fortuna, si può dire, è piovuto, altrimenti mi sarei persa questo pomeriggio di coccole, a un prezzo veramente abbordabile.

La settimana è volata come sempre in vacanza. L’impressione negativa iniziale dell’hotel è stata velocemente modificata dalle belle camere, l’ottima e abbondante cucina, tradizionale ed internazionale, la pulizia, la gentilezza del personale e dai numerosi servizi offerti, come la piscina coperta con l’acqua calda!

L’isola è stata una piacevole scoperta: tranquilla, ben curata, ospitale. Non è ricca, ma gli abitanti sembrano vivere molto bene. I ristoranti sono ottimi.

Da segnalare PeNa ‘Agua, direttamente sul mare, dove abbiamo gustato l’altra specialità locale “L’Espedada” spiedini di carne conditi con aglio, alloro e serviti con miglio fritto e poi delle telline cotte al forno in una padella, ottime, sempre condite ovviamente con abbondante aglio!

Contrariamente a quanto si possa pensare le specialità sono soprattutto di carne: pollo e agnello in particolare. Ma anche il pesce è ottimo, come anche il rapporto qualità-prezzo.

È una meta che consiglio a chi come noi ama il relax, i posti ancora naturali e poco frequentati. Alla sera ci sono dei bar in cui sorseggiare una bibita o prendere un gelato, niente discoteche (almeno noi non le abbiamo viste, ma nemmeno cercate a dire il vero!). I negozi di souvenir vendono più o meno le stesse cose: tipica la riproduzione del mulino a vento. Una cosa particolare che ho notato e che mi ha piacevolmente sorpreso è che in una piccola isoletta in mezzo all’oceano esiste il distributore automatico di francobolli, una manna per chi come me ama ancora mandare cartoline ma che inevitabilmente trova sempre difficoltà a reperirli. Ottima idea, da brevettare anche altrove!

Spero di aver invogliato qualcuno a visitare questo piccolo paradiso, magari a giugno, periodo in cui, secondo me, Porto Santo darà il meglio di se!

Buon viaggio.

Marzia



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