Porto, la città dei contrasti
Il primo impatto è quello con un aeroporto nuovo, all’avanguardia come struttura e servizi, collegato alla città da una metropolitana recentissima che circa in mezz’ora ti porta comodamente in centro. Vi accoglie una città con bellissime piazze, edifici strutturalmente eleganti ma segnati dal degrado anche nel cuore della città: negozi delle grandi catene al pianterreno ma vetri rotti ai piani superiori degli edifici e interi caseggiati abbandonati e al limite della fatiscenza …Sicuramente una città in cui sono in corso grandi cambiamenti che incideranno sulla sua identità e organizzazione.
Per le strade molti turisti , ma spesso si incontrano ubriachi e strani personaggi; molti i barboni che dormono la notte davanti alle vetrine dei negozi. Comunque , nonostante un’impressione di miseria e abbandono che sembra serpeggiare tra i vicoli , la città non si rivela insicura ma vivibile, grazie soprattutto al grande numero di poliziotti che circolano tra le vie e pattugliano ad ogni ora le strade.
Si resta incantati dagli ori della chiesa di san Francesco, dagli azulejos delle chiese e della stazione di Sao Bento,dallìimponenza della torre di dos Clerigos, dalle luci la sera lungo il Douro, dall’affascinante atmosfera della Ribeira (proclamata patrimonio dell’umanità nel 1996).E’ bello sedersi al magnifico caffè Majestic in Rue Santa Catarina con i suoi rivestimenti in legno e le eleganti poltoncine in cuoio o scoprire la libreria Lello in rua das Carmelitas , una delle librerie più interessanti del mondo, con vetrate colorate e una scala spettacolare con curve sinuose. La sera è piacevole sedersi sulle poltroncine di uno dei locali a Vila Nova de Gaia , al di là del Douro, ammirando le luci della Ribeira e il ponte Dom Luiz che si staglia all’orizzonte, sorseggiando un bicchierino di porto o una sangria (3 euro per due).
Porto è anche una città con tradizioni che noi abbiamo abbandonato. Abbiamo avuto modo di incontrare pellegrini con croci di legno e il petto ornato da croci colorate in processione tra le chiese che inneggiavano come tifosi da stadio “Francisco, Francisc” all’ingresso della chiesa di san Francesco . Gli studenti dell’università festeggiavano invece per le vie del centro indossando le loro uniformi nere con lunghe mantelle.
Con l’autobus abbiamo raggiunto l’oceano fermandoci al Castelo do Queijo dove si possono ammirare antichi cannoni puntati verso il mare e dove si può prendere il sole accanto alla scogliera.
Con gli autobus della Rede Express in partenza da Rue Alexandro Herculano abbiamo raggiunto Coimbra (1 ora e mezza di viaggio- 20 euro a/r) .Lungo l’ auostrada che porta a Coimbra il paesaggio cambia: si possono ammirare foreste di pini e eucalipti e tranquilli paesini.
A Coimbra bisogna visitare il Monastero di Santa Cruz con i. Suoi azulejos Ci si può sedere al vicino Caffè santa Cruz decorato in stile manuelino e con specchi e legno alle pareti. Ottime le loro crostatine con la crema e i pinoli.
Affascinante e austera la Sè Vechia (cattedrale vecchia) , delizioso il chiostro con venti rosoni diversi.Anche Coimbra , nonostante sia sede di un’antica e famosa università, si presenta pittosto decadente.Gli studenti indossano divise ancora più strane di quelli di Porto con pantaloni alla zuava, scarpe con la fibia, mantello e cappello a tricorno.
Mangiare e dormire a Porto costa davvero poco. Buone le zuppe di fagioli (1 ,50 euro da quasi tutte le parti) e il polpo in insalata da Cozzza Rio ,vicino a San Francesco, (5 euro) Attenti però ai locali della Ribeira. Ti portano degli antipastini che potresti pensare che siano omaggio e che poi ti costano più della cena intera. Dopo la prima fregatura quasi tutti rifiutano…Consigliamo questa città del Portogallo a chi ha voglia di cose autentiche e non ha paura delle imperfezioni.